Benin | |
Localizzazione | |
Stemma e Bandiera | |
Capitale | Porto-Novo |
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Governo | Repubblica presidenziale |
Valuta | Franco CFA dell'Africa occidentale (XOF) |
Superficie | 114.763 km² |
Abitanti | 9.598.787 (stima 2012) 8.500.500 (censimento 2002) |
Lingua | Francese |
Religione | Cristianesimo (42,9%) Vudù (17.3%), Islam (24,4%) e il resto atei o religioni minori (2007) |
Elettricità | 220V/50Hz |
Prefisso | +229 |
TLD | .bj |
Fuso orario | UTC+1 |
Sito web | Ente Turistico del Benin |
Benin è una nazione del continente africano appartenente alla regione dell'Africa occidentale. È bagnato dall'Oceano Atlantico e confinante con la Nigeria ad est, il Niger e il Burkina Faso a nord e il Togo ad ovest.
Da sapere[modifica]
La Repubblica del Benin, precedentemente conosciuta con il nome di Dahomey, non va confusa con il regno del Benin, conosciuto anche come regno di Edo, che è oggi scomparso e che ebbe origine nella zona ad ovest del delta del fiume Niger. Di tale regno rimane ai giorni nostri lo stato di Edo che fa parte della Nigeria ed ha per capitale Benin City.
Il nome Dahomey fu cambiato nel 1975 a favore dell'attuale, il quale fu scelto per la sua neutralità, visto che nel paese convivono più di cinquanta differenti gruppi linguistici e quasi altrettante etnie. Il nome Dahomey era quello dell'antico regno Fon, e fu ritenuto inappropriato per definire tutta la nazione.
Cenni geografici[modifica]
Allungato tra il fiume Niger a nord e l'insenatura di Benin a sud, l'elevazione del territorio non varia significativamente nelle differenti aree del paese. La maggior parte della popolazione vive nelle pianure costiere meridionali, dove sono anche localizzate le maggiori città, tra le quali Porto-Novo e Cotonou. Il nord del paese è costituito principalmente da altopiani semi aridi e ricoperti da savana.
Quando andare[modifica]
Per scegliere quando andare nel Benin è opportuno tenere presente che il clima è caldo e umido, con una relativa scarsità di piogge che si concentrano nelle due stagioni piovose (aprile-luglio e settembre-novembre). D'inverno le notti possono essere piuttosto fresche, a causa dell'harmattan, un vento secco e polveroso.
Cenni storici[modifica]
Il regno Africano del Dahomey ebbe origine in Benin. Tra il XV il XVII raggiunse il suo massimo splendore estendendosi per larga parte dell'Africa occidentale e commerciando schiavi con i primi europei. Nel 1892 i francesi colonizzarono il regno in pieno tracollo.
Il 1º agosto 1960 ottenne l'indipendenza dalla Francia.
Lingue parlate[modifica]
Oltre alla lingua ufficiale, parlata soprattutto nelle aree urbane, la maggior parte dei vari gruppi etnici ha una propria lingua; tra le più diffuse il fon e lo yoruba
Cultura e tradizioni[modifica]
Si pensa che il Vodun (o "Voodoo", come è conosciuto comunemente) o Vodu abbia avuto origine nel sud del Benin per essere poi introdotto in Brasile, nei Caraibi, e in parte dell'America del Nord dagli schiavi prelevati da questa zona particolare della costa degli schiavi. Il termine deriva dalla lingua fon, parlata nel sud del Benin, e significa «genio», «spirito protettore».
Letture suggerite[modifica]
- Paolo Valente, L'albero dai fiori rossi, EMI Bologna 2004/2006.
- P. Valente, La papaia di Senan, EMI Bologna 2006.
- P. Valente, Racconti del vento, Edizioni San Paolo, Milano 2007.
- M. Aime, Le nuvole dell'Atakora, Torino, EDT, 2002.
- M. Aime, Nel paese dei re, Trento, Nicolodi, 2003.
- M. Aime, Gli stranieri portano fortuna, Milano, Epoché, 2007.
- B. Chatwin, Il viceré di Ouidah, Adelphi 2001.
Territori e mete turistiche[modifica]
Il Benin è diviso in 12 dipartimenti i quali sono a loro volta suddivisi in 77 comuni.
Centri urbani[modifica]
- Porto-Novo — La capitale.
- Abomey — Palazzi reali protetti dall'UNESCO. Ex capitale di quello che era il potentissimo e sanguinario regno del Dahomey, capace di tener testa ai coloni francesi. Tutta la città è disseminata di ben 12 palazzi reali, uno per ogni re, e templi. Si può visitare il museo di Abomey, proprio all'interno del palazzo di re Glelé e di suo padre Guezo, dove è conservato il celebre trono poggiato su 4 teschi.
- Cotonou — Caotica città portuale sul Golfo di Guinea e aeroporto internazionale. È anche sede del governo.
- Grand Popo — Città resort sulla spiaggia al confine col Togo.
- Kétou
- Malanville — La più grande città nell'estremo nord vicino al confine col Niger.
- Natitingou — La più grande città in prossimità dei confini a nord con Togo e Burkina Faso.
- Ouidah — La città da cui, dopo un rituale di scomunica che li privava dell'iniziazione Vudù, partivano gli schiavi, venduti dai loro conterranei e acquistati dai bianchi.
- Parakou — La più grande città nella regione centrale.
- Tanguiéta

Altre destinazioni[modifica]
Come arrivare[modifica]
Requisiti d'ingresso[modifica]
Passaporto e visto. La vaccinazione per la febbre gialla è obbligatoria per i tutti i viaggiatori, indipendentemente dalla provenienza. Il visto si può ottenere presso il consolato onorario del Benin a Torino, viene richiesta la compilazione di un modulo, una fototessera, una copia del biglietto aereo, e un contributo di 50 euro, tuttavia è consigliabile informarsi presso il Consolato Onorario del Benin. Altrimenti in loco è possibile ottenere visti temporanei di 48 ore, al costo di 15.000 CFA (dati aggiornati al 2013).
Come spostarsi[modifica]
In treno[modifica]
Non ci sono treni internazionali che servono il Benin.
In auto[modifica]
Noleggiare un auto è sconsigliato per due motivi: le strade sono piuttosto accidentate e mancano spesso di segnaletica, inoltre il traffico locale è solitamente congestionato e molto indisciplinato. Conviene affidarsi ad un autista locale.
In autobus[modifica]
Il servizio autobus è molto frequente nel paese e utilizzato dalla popolazione locale, sia per le piccole che per le grandi distanze. Da Cotonou ci sono autobus che raggiungono la Costa d'Avorio, il Ciad, il Niger, il Ghana, il Burkina Faso, la Nigeria e il Togo. Mentre le piccole distanze locali vengono coperte da sgangherati pulmini collettivi che non hanno un orario di partenza definito, ma partono quando raggiungono il numero massimo di passeggeri a bordo, per poi fermarsi continuamente a far salire e a far scendere persone lungo la strada.
Cosa vedere[modifica]
- Etnia Taneka — Vicino al centro abitato di Natitingou, sulle montagne dell'Atakora nel Nord del Paese troviamo i caratteristici villaggi costruiti dai Taneka, sono complessi di capanne circolari con tetto conico che termina con una giara d'argilla capovolta a chiudere il buco. I sacerdoti detti dei "feticci" sono vestiti con una pelle di capra, mentre il grand feticheur di solito è completamente nudo. Alcuni studi rivelano che l'etnia Taneka ha occupato queste montagne nel corso del IX sec. d.C., alcune ipotesi la fanno risalire alla misteriosa cultura Koma, scomparsa molti anni fa nel nord dell'attuale Ghana. L'attuale re dei Taneka regna da anni sul suo popolo che conta ben oltre 3.000 sudditi!
- Tata — sono abitazioni fortificate, sembrano piccoli castelli in banco, costruite dal popolo "Somba" come viene chiamato in Benin o "Tamberna" come viene chiamato in Togo, anche se appartengono allo stesso gruppo etnico. Infatti l'etnia è quello dei Betamaribé, una popolazione rimasta piuttosto vergine alle influenze del colonialismo, che ha lasciato pressoché inalterato il proprio stile di vita nel corso dei secoli. Mantenendo, appunto, le proprie tradizioni animiste, lo dimostrano i grandi feticci, a forma fallica, posti all'entrata delle loro case, le "Tata". Queste singolari bellezze architettoniche vengono costruite su tre piani, in basso il ricovero per gli animali, poi gli uomini e sulle terrazze vengono essiccati i raccolti della terra. Il celebre architetto Le Courbusier sembra che abbia tratto ispirazione dalla plasticità delle forme di queste dimore fortificate. Per queste loro peculiarità l'UNESCO ha inserito tutta la valle dei Tamberna tra i patrimoni dell'umanità. Le "Tata" sono formate da una serie di torri collegate tra loro da uno spesso muro all'interno camminabile, interrotto da un unico ambiente di ingresso, che ha la funzione di intrappolare eventuali nemici che poi venivano colpiti da una pioggia di frecce sparata dall'alto. Queste incredibili fortezze nella foresta contribuirono a scongiurare le invasioni delle tribù vicine e, alla fine del XIX secolo, anche dei tedeschi quando l'odierno Togo divenne una colonia dell'impero tedesco col nome di Togoland. Tutta la vita quotidiana all'interno della "Tata" si svolge su un alta terrazza, costruita con dei tronchi ricoperti di argilla, dove si cucina, si fanno seccare i raccolti di mais e miglio e si trascorre buona parte del loro tempo. Questi abili costruttori usano soltanto argilla, legno e paglia senza l'ausilio di alcun utensile. Le pareti delle "Tata" sono in banco, un misto di argilla cruda e paglia che serve da legante. Le torri, che terminano con pittoreschi tetti conici, sono sfruttate come granai, mentre gli altri ambienti fungono da bagni, camere da letto, e, durante la stagione delle piogge, anche da cucina. Gli animali vengono tenuti al piano terra, al riparo dalla pioggia. Di fronte allam porta di ingresso si trova spesso un sacrario con un feticcio, oppure vengono appesi teschi di animali e pelli sulle pareti.
- Riti Vodoon — Ad Abomey assistete ad un rito Vodoon; sempre con il pieno consenso dei locali e senza essere invadenti. Abomey è la culla di questa religione.
- Ganvié — un villaggio di palafitte sul lago omonimo nei pressi di Cotonou. Costruito durante la tratta negriera, perché i re del Dahomey avevano il tabù dell'acqua e non potevano reclutare gli schiavi che scappavano a Ganvié.
- Lido di Cotonou — per rilassarsi sulla spiaggia e bagnarsi nelle tormentate acque del Golfo di Guinea.
- Route des peches — letteralmente strada dei pescatori che accompagna tutto il lungomare da Cotonou alla porta del non ritorno di Ouidah, immersa in uno sterminato palmeto di cocchi.
- Porta del non ritorno di Ouidah — Monumento patrimonio dell'UNESCO, eretto a ricordo di 12 milioni di schiavi neri che da quella spiaggia hanno lasciato l'Africa per un terribile e spesso mortale viaggio verso le Americhe. Rappresentando la più grande deportazione di massa della storia dell'umanità
- Musee d'Histoire de Ouidah — Dentro ad un fortino portoghese contiene oggetti, cartine, fotografie dell'epoca della tratta degli schiavi. Visita interessante.
- Tempio dei Pitoni di Ouidah — Un posto bizzarro, dove decine di piccoli pitoni hanno infestato un tempietto.
Cosa fare[modifica]
Valuta e acquisti[modifica]
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Qui di seguito i link per conoscere l'attuale cambio con le principali monete mondiali:
(EN) Con Google Finance: | AUD CAD CHF EUR GBP HKD JPY USD |
Con Yahoo! Finance: | AUD CAD CHF EUR GBP HKD JPY USD |
(EN) Con XE.com: | AUD CAD CHF EUR GBP HKD JPY USD |
(EN) Con OANDA.com: | AUD CAD CHF EUR GBP HKD JPY USD |
A tavola[modifica]
Infrastrutture turistiche[modifica]
Eventi e feste[modifica]
Festività nazionali[modifica]
Data | Festività | Note | |
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gennaio | Capodanno | Festività internazionale | |
gennaio | Festa del vudù | Festa internazionale della religione ufficiale del paese (1992). Particolarmente celebrata a Ouidah. | |
marzo/aprile | Pasqua | Festività cristiana | |
maggio | Festa dei lavoratori | Festività internazionale | |
maggio/giugno | Ascensione, lunedì di pentecoste | Festività cristiana | |
giugno | Giorno dei martiri | Memoriale | |
agosto | Festa dell'indipendenza | Indipendenza dalla Francia (1960) | |
agosto | Assunzione | Festività cristiana | |
novembre | Ognissanti | Festività cristiana | |
ottobre | Festa delle forze armate | ||
novembre | Festa nazionale | Memoriale del colpo di stato della repubblica di Dahomey (1972) | |
dicembre | Natale | Festività cristiana che segna la nascita di Cristo | |
muharram | Ras as-Sana | Festività musulmana che segna l'inizio del nuovo anno islamico | |
rabi' al-awwal | Mawlid | Festività musulmana che segna la nascita del profeta Maometto | |
shawwal | Id al-fitr | Festività musulmana che segna la fine del Ramadan | |
dhul-hijja | Id Al Adha | Festività musulmana del sacrificio o del montone detta anche Tabaski o Id El Kabir (grande festa) |
Essendo una nazione con una forte presenza musulmana, oltre a quelle cristiane, vengono festeggiate le ricorrenze dell'islam.
Sicurezza[modifica]
Il paese dal 2011 è tornato in linea generale sicuro, tuttavia la microcriminalità nelle città è diffusa, soprattutto dopo il tramonto, quindi evitare di indossare oggetti di valore e di esibire denaro.
Situazione sanitaria[modifica]
Le strutture sanitarie sono inadeguate e la reperibilità dei farmaci è scarsa. Consigliata la profilassi antimalarica, le vaccinazioni contro il tifo, l’epatite A e B e contro la meningite (quest ultima solo per viaggi nel nord del paese).
Rispettare le usanze[modifica]
- 16 maggio – 14 June 2018 (1439 AH)
- 6 maggio – 3 June 2019 (1440 AH)
- 24 aprile – 23 May 2020 (1441 AH)
- 13 aprile – 12 May 2021 (1442 AH)
- 2 aprile – 1 May 2022 (1443 AH)
Se avete in programma di viaggiare nel Benin durante il Ramadan, prendere in considerazione la lettura dell'articolo Viaggiare durante il Ramadan.
Come restare in contatto[modifica]