Aspetto
Mira | ||
Stemma e Bandiera | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Veneto | |
Altitudine | 6 m s.l.m. | |
Superficie | 99,14 km² | |
Abitanti | 37.498 (2023) | |
Nome abitanti | Miresi | |
Prefisso tel | +39 041 | |
CAP | 30034 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | San Nicolò (6 dicembre) | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Mira è una città del Litorale veneto.
Da sapere
[modifica]Come orientarsi
[modifica]Come arrivare
[modifica]Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]Architetture religiose
[modifica]- 1 Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta a Borbiago. Fu ricostruita alla fine del XVII secolo. L'edificio precedente era stato restaurato tra fine 400 ed inizi del 500 in luogo di una chiesa di origine incerta ma dedicata almeno ai primi del 300 a San Teonisto. Contiene una pala attribuita a Palma il Giovane, dipinti attribuiti a Girolamo Brusaferro, sul soffitto il grande dipinto di Gaspare Diziani la Vergine Maria che consegna lo scapolare a san Simone Stock e, nella cripta, la statua miracolosa di Maria.
- Chiesa parrocchiale dei Santi Teonisto Martire e Agostino Vescovo (A Marano Veneziano).
- 2 Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista a Gambarare. Modificata ripetutamente conserva il protiro sull'ingresso principale. Contiene dipinti di Gerolamo Tessari, Palma il Giovane (attribuito), Nicolò Bambini, Andrea Micheli detto il Vicentino, Giacomo Lauro ed un piazzettesco attribuito a Giuseppe Angeli o Francesco Cappella.
- Chiesa parrocchiale di San Nicolò Vescovo (A Mira Taglio). Fu fondata nel 1488 e molto rimaneggiata anche nell'Ottocento; nel mediocre dipinto di San Giuseppe all'interno viene presentata la chiesa com'era prima dei rifacimenti ottocenteschi (sostanzialmente uguale all'incisione di Gian Francesco Costa) con la struttura a capanna ed il protiro. Delle quattro statue di recupero poste in facciata le due dei santi vescovi sono attribuibili ad Angelo Marinali. Contiene una notevole Crocifissione di Johann Carl Loth.
- Chiesa parrocchiale di San Marco Evangelista (A Mira Porte).
- 3 Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena Penitente (A Oriago). Fu ricostruita alla fine del quattrocento dai Querini nei pressi del loro palazzo e nel cinquecento passò ai Moro che ne detennero fino all'Ottocento il diritto di giuspatronato. Sulla facciata a capanna si nota lo stemma della famiglia Moro, all'interno sono pitture di Francesco Vecellio e del Pordenone e due angeli scolpiti da Giulio del Moro.
- Chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo in Bosco (A Oriago).
Architetture civili
[modifica]L'Istituto Regionale Ville Venete censisce 92 edifici di pregio tra ville, spesso con piccoli oratori, palazzi, barchesse isolate e casini costruiti tra il XV ed il XIX secolo nel territorio di Mira e per lo più allineati lungo il Naviglio del Brenta. Alcuni, pur essendo in mano privata, sono visitabili previo appuntamento.
Principali edifici seguendo il Naviglio del Brenta da Mira taglio verso la laguna
[modifica]- 4 Villa Michiel, Venier, Contarini (A Mira Taglio riva sinistra). Del XVII secolo. Il corpo padronale fu sopraelevato e coronato da quattro abbaini disposti a croce nel 1750 circa; nell'Ottocento fu leggermente allargato ai lati e collegato con dei porticati architravati alle due barchesse. All'angolo sulla strada dell'ampio parco è presente un oratorio (1752) probabile opera di Lorenzo Boschetti. Le poche statue residue sui muri di cinta sono attribuibili ad Antonio Gai. Nel salone della barchessa ovest affreschi a carattere mitologico attribuiti dubitativamente a Francesco Ruschi mentre nel salone della barchessa est sono affrescate con episodi della Favola di Psiche attribuiti a Daniel van den Dyck. È sede dell'Istituto Regionale Ville Venete.
- Palazzo Bonlini (A Mira Taglio riva sinistra). Del XVI secolo. Il corpo padronale è caratterizzato dall'ampia scala ellittica verso la strada, dalla serliana al piano nobile e dal timpano; a ovest dei muri di cinta che delimitano un ampio parco è presente una barchessa. Si ha memoria di un oratorio ora scomparso.
- Villa Corbelli, Alessandri (A Mira Taglio riva sinistra). Del XVI-XVII secolo. Il corpo padronale risulta poco appariscente probabilmente a causa di rimaneggiamenti ottocenteschi. Elegante invece la barchessa su cui si innesta a "L" la foresteria con un elegante porticato (XVII secolo), ed, al fondo di quanto rimane del parco, un cospicuo arco trionfale e le scuderie. All'interno sono presenti notevoli cicli di affreschi a carattere mitologico (inizio XVIII secolo) di Antonio Pellegrini e Alessandro Lanfranchi. Le statue sul muro di cinta ed i mascheroni in chiave di volta dell'arco trionfale e delle aperture della foresteria e della barchessa sono attribuibili all'ambito di Giuseppe Torretto.
- Villa Bon, Varisco, Tessier (A Mira Taglio riva destra). Del XVIII secolo. Il fianco sulla strada del corpo padronale è tripartito da quattro lesene a bugnato e culmina in un timpano con acroteri a forma di vaso agli angoli. Nell'ampio parco due pregevoli statue settecentesche ed una vera da pozzo con decorazioni in ferro battuto. All'interno decorazioni a stucco e fresco attribuite a Costantino Cedini (fine XVIII secolo).
- Villa Contarini, Pisani (Villa dei Leoni) (A Mira Taglio riva sinistra). Del XVI secolo. Il corpo padronale deve prevalentemente il suo aspetto alle trasformazioni settecentesche, quando era di proprietà dei Pisani. All'epoca dei Pisani risale il ciclo di affreschi di Giambattista Tiepolo staccati nel 1893 ed ora nel Museo Jacquemart-André di Parigi. L'edificio a pianta rettangolare è sopraelevato dallo zoccolo rastremato in bugnato, l'accesso è consentito dalla parte della strada tramite una scala guardata da due leoni in pietra e sul lato interno attraverso una loggia a cinque arcate preceduta da un'ampia gradinata, sul cornicione una coppia di guglie per lato. una barchessa, un oratorio del XVII sec. e un ampio parco. Sul confine meridionale del lotto si eleva l'oratorio della Beata Vergine del Rosario del tardo seicento; la facciata tripartita da lesene ioniche culmina in un timpano coronato da tre statue attribuibili ad Angelo Marinali. La barchessa restaurata è stata trasformata in teatro comunale. Il parco un tempo molto più esteso è ora un giardino pubblico.
- Villa Pio (A Mira Porte riva sinistra). Della prima metà XVIII secolo. Il piccolo edificio, caratterizzato dalle eleganti finestre timpanate, ospita l'Ecomuseo *Le Terre del Brenta". Sul soffitto del salone troviamo l'affresco di Apollo citaredo e le nove Muse (1714-1729) attribuito a Nicolò Bambini.
- Villa Franceschi, Bianchini, Patessio (A Mira Porte riva sinistra). Dell'inizio XVIII secolo. Le aperture centrali del piano nobile della villa si inseriscono in forma quasi di serliana entro quattro lesene tuscaniche a bugnato sormontate da un timpano dentellato ed una balaustrata le chiude per tutta la larghezza. Il motivo si ripete semplificato nel retro, affacciato sul parco verso la barchessa, con lesene lisce. Attualmente è adibita ad albergo.
- Villa Querini, Dalla Francesca, Tiozzo (In località Chitarra vicino a Mira Porte riva destra). Della prima metà XVI secolo. La villa costituita dal corpo padronale, due barchesse simmetriche ed un parco è appartenuta alla famiglia Querini sino alla fine dell'Ottocento. All'interno sono presenti diversi cicli di affreschi a carattere mitologico e religioso dovuti ad un anonimo pittore veneto del XVI secolo.
- 5 Villa Valier, Bembo (La Chitarra) (In località Chitarra vicino a Mira Porte riva destra). Del XVI secolo. Il corpo padronale è stato ridotto dalla demolizione della porzione che si allungava verso la Brenta e si concludeva con una facciata marcata da quattro lesene a bugnato e affiancata da due setti murari con nicchie e statue. Al di sotto dell'attico con vasi scolpiti si aprivano delle finte finestre affrescate da Giambattista Zelotti con varie figure tra cui una donna che suona la chitarra (da qui il nome della località), i cui residui sono ora conservati alle Gallerie dell'Accademia. Più arretrata nel grande parco, la facciata attuale del vecchio edificio è ottocentesca ma al suo interno permangono gli affreschi di Pietro Ricchi (XVII secolo). Collegata al corpo principale si allunga verso sud la cospicua barchessa verso il pregevole oratorio (fine XVII sec.).
- 6 Villa Seriman, Foscari Widmann - Rezzonico (In località Riscossa a est Mira Porte riva sinistra). Del XVIII secolo. Il corpo padronale è stato ripetutamente modificato nel settecento sino ad assumere l'attuale conformazione con il colonnato del portico d'accesso unica rimanenza dell'originario. Il secondo piano con le finestre mistilinee e gli abbaini con il timpano centinato ne sono fra gli ultimi episodi assieme al salone con gli affreschi del XVIII secolo di attribuiti dubitativamente a Giuseppe Angeli. Caratteristico è l'annesso rustico porticato che si sviluppa attorno ad una corte quadrata. Ad esso è addossato un oratorio della fine XVII secolo. Al margine nord del vasto parco vennero costruite delle serre. Attualmente è sede dell'APT.
- Villa Moscheni Volpi (In località Riscossa a est Mira Porte riva sinistra). Del XVIII secolo. Il corpo padronale a due piani è sormontato dagli abbaini disposti a croce ornati da quattro lesene pseudo-doriche e coronati da timpani, le due barchesse perpendicolari all'edificio centrali sono state molto rimaneggiate ma risultano ancora leggibili. Il parco retrostante risulta in buono stato. Nel salone del piano nobile sono riapparsi affreschi della fine del XVIII secolo purtroppo deturpati dalla picchiettatura.
- 7 Barchesse di villa Valmarana (In località Valmarana sulla riva destra del Brenta tra Mira Porte ed Oriago). Del XVII secolo. Le due barchesse assieme all'oratorio e al parco sono ciò che rimane di un più articolato complesso dopo che nel 1908 fu demolito il corpo padronale. I fronti principali delle barchesse sono costituiti da un ampio portico trabeato a colonne tuscaniche binate con pilastri d'angolo al cui centro è sovrapposto un paramento murario a forma d'arco trionfale. Il fianchi sono allungati verso il retro a formando due "C", e quello della barchessa ovest, verso il fiume, presenta una compiutezza di forme architettoniche nelle finestre con timpani centinati, triangolari e mistilinei, nel richiamo del portico agli angoli e nel breve timpano centrato a coronamento. All'interno della barchessa ovest sono presenti affreschi a carattere mitologico attribuiti a Michelangelo Schiavon (XVIII secolo).
- Villa Stella, Gradenigo, Fossati (A Oriago riva destra). Del XVI secolo, costruita in origine dalla famiglia Stella, originaria di Bergamo. Il corpo padronale con la tipica struttura tripartita del palazzo veneziano è uno dei primi esempi nell′area. Nel parco rimane una delle due barchesse, l'altra fu demolita nell′800. Durante i restauri sono venute alla luce le decorazioni a fresco di carattere storico mitologico attribuite a Benedetto Caliari (seconda metà XVI secolo).
- 8 Villa Mocenigo (A Oriago). Del XVIII secolo riva destra, è costituita dal corpo padronale, una barchessa separata e un ampio parco. È stata sede del Centro Internazionale di Studi sull'Economia Turistica (CISET) dell'università Ca' Foscari dal 1991 al 2018.
- 9 Ca′ Moro (A Oriago riva sinistra). Del XV secolo. Al corpo padronale cubico sono addossati antichi annessi a solai sfalsati e ai margini del parco è presente un ulteriore corpo di notevoli dimensioni. All'interno decorazioni a fresco della fine XV secolo che rappresentano busti di Capitani da Mar.
- 10 Villa Foscari (La Malcontenta), Via dei Turisti, 9. Fu progettata da Palladio nel 1559 per i fratelli Nicolò e Alvise Foscari, appartenenti a una delle famiglie più potenti della Repubblica di Venezia. La residenza ha un carattere maestoso, quasi regale, sconosciuto a tutte le altre ville palladiane, cui contribuisce la decorazione interna, opera di Giovanni Battista Zelotti e di Battista Franco. Il soprannome "Malcontenta" si deve alla località, che già nel Quattrocento si chiamava così; naturalmente circolano varie teorie e leggende sull'origine del nome.
L'edificio, che sorge come blocco isolato e privo di annessi agricoli ai margini della Laguna di Venezia lungo il fiume, fu voluto da Nicolò Foscari (proprietario della celebre Ca' Foscari sul Canal Grande), che intendeva realizzare non tanto una villa-fattoria, ma piuttosto una residenza suburbana, raggiungibile rapidamente in barca dal centro di Venezia grazie alla posizione presso la foce del Naviglio del Brenta.
La villa sorge su un alto basamento, che separa il piano nobile dal suolo umido e conferisce magnificenza all'edificio, sollevato su un podio come un tempio antico. Nella villa convivono motivi derivanti dalla tradizione edilizia lagunare e insieme dall'architettura antica: come a Venezia, la facciata principale è rivolta verso l'acqua, ma il pronao ionico e le grandi scalinate hanno a modello il tempietto del Clitunno, ben noto a Palladio. Le maestose rampe di accesso gemelle imponevano una sorta di percorso cerimoniale agli ospiti in visita: approdati davanti all'edificio, ascendevano verso il proprietario, che li attendeva al centro del pronao. Mancavano anche alberi e vegetazione di contorno, quindi la Malcontenta si imponeva ai suoi visitatori con tutta la maestosità del classico prospetto verso il Brenta.
La villa è una dimostrazione particolarmente efficace della maestria palladiana nell'ottenere effetti monumentali utilizzando materiali poveri, essenzialmente mattoni e intonaco. La facciata posteriore è uno degli esiti più alti fra le realizzazioni palladiane, con un sistema di forature che rende leggibile la disposizione interna; la parete della grande sala centrale voltata è resa pressoché trasparente dalla finestra termale sovrapposta a una trifora.
La sontuosa decorazione interna della Malcontenta spettò a Giovanni Battista Zelotti e, in misura minore, a Battista Franco; i soggetti sono in maggioranza di carattere mitologico, secondo le consuetudini invalse nei cicli di ville dell'entroterra nel XVI secolo; un elemento peculiare è rappresentato dai rimandi ai famosi affreschi manieristici del Castello di Fontainebleau (sud-est di Parigi), voluti dal responsabile del programma iconografico, Vittore Grimani, colto amico dei Foscari e per anni residente presso la corte di Francia.
Principali edifici a nord di Mira vicino al canale Taglio di Mirano
[modifica]- Villa Marchi (A Marano). Del XVIII secolo. Al grande corpo padronale isolato è affiancata una barchessa.
- Villa Corò-Silva (A Marano). Del XVII secolo. Al grande corpo padronale sono unite due ali di altezza minore probabilmente successive e a est un ulteriore lungo rustico in posizione ortogonale. Nell'Ottocento fu decorata in alcune stampe con pitture a fresco rappresentati paesaggi. Al margine sud-ovest del ricco giardino è situato il piccolo oratorio con un altare sormontato da una statua di scuola berniniana.
Principali edifici a sud di Mira
[modifica]- Villa Gidoni, Paluello Minio (In località Porto Menai a sud di Gambarare). Del XVI secolo. Il corpo padronale con lunghi annessi rustici accostati che si sviluppano a "L". All'interno si conservano affreschi con scene di battaglia di Francesco Montemezzano.
Eventi e feste
[modifica]Cosa fare
[modifica]Acquisti
[modifica]Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]Dove alloggiare
[modifica]Sicurezza
[modifica]Come restare in contatto
[modifica]Nei dintorni
[modifica]Altri progetti
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