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Oglio Po
Il Po a Casalmaggiore
Localizzazione
Oglio Po - Localizzazione
Stato
Regione
Capoluogo
Superficie
Abitanti

Oglio Po è un Comprensorio interprovinciale della Lombardia.

Da sapere[modifica]

Cenni geografici[modifica]

L'Oglio Po è un comprensorio interprovinciale della Bassa lombarda che abbraccia il territorio racchiuso fra il Po e l'Oglio, a cavallo delle province di Cremona e Mantova. I centri principali sono Casalmaggiore e Viadana, entrambi sul Po, che ne sono anche le co-capitali. Sabbioneta, confinante con entrambe, è il centro del comprensorio che rappresenta una vera e propria perla turistica che si fregia del titolo di Patrimonio Mondiale dell'Umanità. conferitole dall'Unesco nel 2008.


Cenni storici[modifica]

Da sempre terra d’acqua, l’Oglio Po fu zona di paludi e di boschi, di acquitrini e di terre emerse, dove i fiumi non imbrigliati dagli argini cambiavano periodicamente il loro corso sotto la spinta di imponenti alluvioni. In epoca storica agli insediamenti preistorici si vennero sostituendo la centuriazione romana con il sorgere delle prime entità urbane spesso nate attorno agli accampamenti militari, ed in seguito i primi villaggi cresciuti attorno alle pievi. Soggetto per gran parte al Contado di Brescia, fu anche terra matildica, dove la Contessa promosse la fondazione di numerose chiese e dove, nelle terre di Spineda, venne ucciso suo padre Bonifacio degli Attoni ad opera di Scarpetta da Parma nel 1052. Divenne in seguito zona di confine fra i comuni di Cremona, Mantova, Parma, Brescia, Reggio, poi ancora fra gli Stati regionali di Milano, Mantova, Parma, Venezia, ora unito ora smembrato sotto questo o quel dominante.

Dal Quattrocento su parte del territorio si consolidò il potere dei Gonzaga, che vi crearono le piccole ma artisticamente e culturalmente importanti Corti di Sabbioneta, Bozzolo, Rivarolo Mantovano, Pomponesco, Gazzuolo, Commessaggio, San Martino dall'Argine, Viadana, Isola Dovarese. Sporadicamente ebbero Casalmaggiore, in seguito sempre reclamato ma mai riottenuto. Per brevi periodi alcuni centri furono in possesso della Repubblica di Venezia (Casalmaggiore fu allora soprannominata la piccola Venezia per il suo porto e i suoi commerci).

La Provincia di Casalmaggiore (1787 - 1797)

Infine il dominio austriaco ricreò l’unità territoriale che ebbe il suo coronamento con l’istituzione della provincia di Casalmaggiore nel 1787, il cui territorio era peraltro un po’ più ampio del Comprensorio attuale.

L’Unità smembrò l’Oglio Po, che dopo l’annessione di Mantova fu diviso a metà fra le province di Cremona e appunto di Mantova. La suddivisione fra due distinti enti locali ha impedito interventi unitari nella gestione del territorio; negli ultimi decenni del Novecento si è iniziato tuttavia a ragionare in termini sovraprovinciali, un discorso che dovrebbe vedere la sua piena realizzazione con la prospettata abolizione dell’ente provincia e la scomparsa dei confini provinciali che attualmente penalizzano l’Oglio Po, che pure è riconosciuto come territorio omogeneo e con caratteristiche peculiari dalle amministrazioni provinciali di Cremona e di Mantova.

Lingue parlate[modifica]

Lungo l'asta del Po si è sviluppata una parlata dialettale con proprie caratteristiche autonome distinte dalla parlata cremonese e da quella mantovana: il dialetto casalasco viadanese,classificato fra i dialetti emiliani e diffuso fra Martignana di Po, Casalmaggiore, Sabbioneta, Commessaggio, Viadana, Pomponesco, Dosolo. Nella parte nord del comprensorio la parlata ha forti influenze cremonesi nella zona casalasca e mantovane nella zona viadanese.

Letture suggerite[modifica]

"Itinerari gonzagheschi" di Leandro Zoppè - Itinera Edizioni - Libro ben scritto e documentato con mirabili fotografie, tratta di 43 centri minori del Ducato di Mantova presentando il loro percorso storico ed urbanistico sotto la dinastia gonzaghesca.

Territori e mete turistiche[modifica]

OGLIO PO - comprensorio interprovinciale della bassa Lombardia

Il Comprensorio riunisce il territorio Casalasco, che fa capo a Casalmaggiore ed annovera i seguenti comuni: Ca' d'Andrea, Calvatone, Casteldidone, Cingia de' Botti, Drizzona, Gussola, Isola Dovarese, Martignana di Po, Motta Baluffi, Piadena, Rivarolo del Re ed Uniti, San Giovanni in Croce, San Martino del Lago, Scandolara Ravara, Solarolo Rainerio, Spineda, Tornata, Torre de' Picenardi, Torricella del Pizzo, Voltido, ed il territorio Viadanese che fa capo a Viadana ed annovera i comuni di Bozzolo, Commessaggio, Dosolo, Gazzuolo, Marcaria, Pomponesco, Rivarolo Mantovano, Sabbioneta, San Martino dall'Argine.

Centri urbani[modifica]

  • 44.98583310.4147221 Casalmaggiore — capoluogo del Casalasco e città con monumenti di svariate epoche.
  • 44.92666710.522 Viadana — capoluogo del Viadanese, il suo vasto centro storico, di buon interesse, vive di atmosfere padane e gonzaghesche, ma rivela la necessità di interventi di salvaguardia e restauro. Non fu una vera e propria capitale gonzaghesca, in quanto fu sì Marchesato, ma legato al ramo principale dei Gonzaga di Mantova. I viali di circonvallazione segnano il percorso delle antiche mura scomparse; le vie porticate del centro contraddistinguono la città con lo stile urbanistico gonzaghesco. La chiesa di Santa Maria Assunta in Castello e quella di San Pietro sono i due edifici religiosi legati al periodo gonzaghesco, oltre al Palazzo della Ragione che ora ospita il Municipio.
  • 44.99916710.4897223 Sabbionetaunesco Il capolavoro di Vespasiano Gonzaga.
  • 45.10247410.4839824 Bozzolo — una capitale dei Gonzaga.
  • 44.92972210.5972225 Pomponesco — Una capitale dei Gonzaga.
  • 45.06666710.5833336 Gazzuolo — Una capitale dei Gonzaga.
  • 45.06666710.4333337 Rivarolo Mantovano — Una capitale dei Gonzaga.
  • 45.17583310.3122228 Isola Dovarese — Un centro gonzaghesco.
  • 45.1510.2833339 Torre de' Picenardi — Centro che tramanda la grandezza di una famiglia.
  • 45.1445410.306910 San Lorenzo de' Picenardi — Centro che perpetua la storia di una famiglia.
  • 45.03333310.5511 Commessaggio

Altre destinazioni[modifica]

Nell'Oglio Po esistono grandi estensioni di territorio fluviale che conservano preziosi habitat sottoposti a tutela e salvaguardia da parte dello Stato, della regione o delle Amministrazioni provinciali.


Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

Sono aeroporti lombardi:

  • 45.6661869.7018081 Aeroporto di Bergamo-Orio al Serio (il Caravaggio), Via Aeroporto 13, Orio al Serio, +39 035 326323.
  • 45.638.7230562 Aeroporto di Milano-Malpensa (MXP), Ferno. L'aeroporto è dotato di due terminal (T1 e T2), il secondo è adibito ai voli low cost. Il servizio di autobus Autostradale collega l'aeroporto con Milano stazione centrale in 50 minuti circa, mentre il Malpensa Express collega in 40 minuti il Terminal 1 con la stazione Cadorna (metropolitana linea rossa e verde). Gli autobus della Sadem e Autostradale raggiungono la città di Torino (2 ore), mentre la compagnia Volpi effettua alcune corse per Genova (3 ore).
  • Aeroporto di Brescia (D'Annunzio), Via Aeroporto 34, Montichiari (I collegamenti con l'aeroporto di Brescia sono garantiti dai trasporti pubblici tramite il bus/navetta. La fermata a Brescia città è situata alla stazione dei pullman (numero 23), mentre quella dell'aeroporto è al fronte terminale. Sono inoltre previsti collegamenti per la città di Verona attraverso la linea bus/navetta 1), +39 045 8095666, . Solo Charter

L'area è interessata anche dagli scali di:

In auto[modifica]

  • ex Strada Statale 420 Sabbionetana (Casalmaggiore-Mantova)
  • ex Strada Statale 343 Asolana (Brescia-Parma)
  • ex Strada Statale 358 Castelnovese (Casalmaggiore-Reggio Emilia)
  • ex Strada Statale 10 Italia Padana inferiore (Cremona - Mantova)
  • Il territorio dell’Oglio Po è attraversato a nord dalla importante arteria stradale dell’ex strada statale 10 Cremona – Mantova, che si incrocia perpendicolarmente con l’ex strada statale 383 Parma - Brescia a Piadena.

I caselli autostradali più vicini sono:

  • A1 Casello di Parma e casello Terre di Canossa sull'autostrada del Sole
  • A22 Casello di Mantova nord e casello di Mantova sud sull'autostrada del Brennero
  • A21 Casello di Cremona sull'autostrada Torino - Brescia

In previsione (2013) sono l'autostrada Cremona - Mantova che interesserà la parte nord del Comprensorio, e la bretella autostradale TiBre (Tirreno - Brennero) che attraverserà verticalmente il territorio e si unirà alla Cremona - Mantova nei pressi di Piadena.

In nave[modifica]

Occasionalmente battelli turistici effettuano tour organizzati attraccando alle strutture fluviali di Casalmaggiore , Motta Baluffi o Viadana.

In treno[modifica]

Il nodo ferroviario dell’Oglio Po è costituito dalla stazione di Piadena, dove si incrociano le linee CremonaMantova (con collegamenti per Milano e Verona) e ParmaBrescia.

Stazione importante per il comprensorio è Casalmaggiore.

Altri centri serviti dalla ferrovia sono San Giovanni in Croce, Bozzolo e Torre de' Picenardi.

In autobus[modifica]

Quasi tutti i centri dell’Oglio Po sono collegati con linee di pullman ai rispettivi capoluoghi di provincia, I centri maggiori hanno collegamenti anche con le città di Parma e Brescia.

Come spostarsi[modifica]

In nave[modifica]

  • Attracco sul Po Società Canottieri Amici del Po – a Casalmaggiore - Lido Po
  • Attracco sul Po Società Canottieri Eridanea – a Casalmaggiore – Località Torretta
  • Attracco imbarcazioni da diporto – a Casalmaggiore – Lido Po
  • Attracco sul Po - a Motta Baluffi

In bici[modifica]

Per approfondire, vedi: Cicloturismo in Lombardia.


Cosa vedere[modifica]

Palazzo Ducale
Teatro Olimpico

L'eccellenza turistica è Sabbioneta, città murata, con mura ben conservate, a pianta stellata irregolare e potenti bastioni pentagonali. È il sogno Cinquecentesco di Vespasiano Gonzaga, che volle realizzare in questo lembo di terra padana la “città ideale”. I suoi palazzi, le sue chiese, le fortificazioni, il teatro, il palazzo giardino, le piazze e gli scorci urbani valgon bene la visita di una giornata. La città è Patrimonio dell'Umanità dal 2008, titolo che ha conquistato assieme a Mantova.


Ville e castelli[modifica]

Palazzo Mina
Palazzo Mina
  • Palazzo Mina della Scala (Castello Schizzi, Villa Mina) (A Casteldidone). Palazzo Mina della Scala, Castello Schizzi, Villa Mina sono i nomi che di volta in volta sono stati dati a questa affascinante costruzione castellana che racchiude in sé l’imponenza del castello e l’eleganza della villa. Costruito nel Cinquecento, rimaneggiato nel Seicento e poi nel Settecento, il Castello divenuto Palazzo e Villa si presenta ancora maestoso e affascinante nella campagna di Casteldidone, a poca distanza dall’altra splendida villa – castello di San Giovanni in Croce.


Villa Lodi Bodini
Villa Ferrari
  • Villa Ferrari - Villa Lodi Bodini - Palazzo Ala Ponzone Casaglia (A Gussola). Gussola ha importanti esempi di Villa padronale di pregio. Villa Ferrari, settecentesca, svela un impianto preesistente più antico, tardo cinquecentesco. Fu originariamente dei conti Magio, poi dei Trecchi. Villa Lodi Bodini ha l’aspetto dei rifacimenti del Seicento e del Settecento con richiami alla architettura veneta e mantovana. Palazzo Ala Ponzone-Casaglia ha struttura di base tardo settecentesca e ricorda molto la villa Magio Trecchi del Vho di Piadena. Nel Novecento ha subito demolizioni consistenti.


Villa Medici del Vascello
  • Villa Medici del Vascello (A San Giovanni in Croce). È il castello della Dama dell’ermellino del famoso dipinto di Leonardo da Vinci. Fu proprio Cecilia Gallerani, la Dama del ritratto, ad iniziare la sua trasformazione da struttura militare a residenza signorile, illeggiadrendone l’aspetto guerresco della sua primitiva fondazione quattrocentesca. Importanti lavori di restauro recenti (2013) ne stanno curando il recupero alla visitabilità ed alla fruibilità. Villa Medici è circondata da un vasto parco e da un’alta muraglia che non impedisce di scorgerne l’elegante bellezza.


Castello di San Lorenzo
Castello di San Lorenzo
  • Castello di San Lorenzo (A San Lorenzo de' Picenardi). Affonda le sue radici nel Quattrocento; fu ampliato nel Cinquecento per approdare poi alla forma attuale, maestosa e decisamente castellana, nell’Ottocento, opera dell’architetto Luigi Voghera. La vasta costruzione, in perfette condizioni, mostra numerose torri merlate che le conferiscono il caratteristico aspetto medievale mitigato però dal carattere elegante di residenza nobiliare castellana. E circondato da un vasto parco.


Villa Sommi Picenardi
Villa Sommi Picenardi
  • Villa Sommi Picenardi (A Torre de' Picenardi). La villa si è sviluppata da un preesistente nucleo castellano. Voluta dalla nobile famiglia Picenardi a partire dal Cinquecento, fu trasformata in seguito nei secoli successivi fino all'aspetto attuale. Un corpo della villa, di gusto neoclassico, prospetta sulla piazza del paese. Una seconda fabbrica si sviluppa all'interno e si raccorda all'antico corpo del primitivo castello. Un vasto giardino circonda il complesso della villa, attorniato da un ampio fossato con acqua.


Villa Magio Trecchi
Villa Magio Trecchi
  • Villa Magio Trecchi (A Vho di Piadena). A Vho di Piadena, divenuto ormai un quartiere del capoluogo, si trova questa bella villa neoclassica della famiglia Magio Trecchi, edificio di imponenti dimensioni e ricco di ambienti affrescati con poderose immagini di celebrazione della famiglia proprietaria. Attorniata da un giardino, era un tempo ben più dotata di area verde rispetto ad oggi. Attualmente la villa è sede di una casa di riposo.


Santuari[modifica]

Facciata del santuario della Madonna della Fontana
Affresco nel santuario della Madonna della Fontana
  • Madonna della Fontana (A Casalmaggiore). Racchiude nella cripta sotto l'altare maggiore una fonte ritenuta miracolosa ab immemorabili. La tradizione ricorda il miracolo di un cieco che nel 1360 riacquistò la vista; nei secoli successivi alla Madonna della Fontana si attribuì la fine delle pestilenze, in particolare di quella manzoniana. Edificato nel 1463, il Santuario è il più importante del Casalasco. Al suo interno una lapide in una cappella laterale ricorda il Parmigianino che, morto a Casalmaggiore e, secondo la tradizione, qui sepolto.Conserva lacerti di pregevoli affreschi, fra i quali una delle prime raffigurazioni di Giovanna d'Arco, e pregevoli paliotti negli altari.
Facciata del santuario della Madonna delle Grazie
Interno del santuario della Madonna delle Grazie
  • Madonna delle Grazie (A Vigoreto nel territorio di Sabbioneta). Il Santuario fu edificato nel 1547 attorno ad un pilastro che portava un affresco della Madonna ritenuto miracoloso. Distrutto quasi subito da una piena del Po, venne ricostruito su intervento anche del Duca Vespasiano Gonzaga e affidato ai Cappuccini, fino alla chiusura di convento e santuario durante la dominazione napoleonica nel 1797. Conserva la trecentesca effigie miracolosa della Vergine e le seicentesche statue lignee di San Giovanni Battista e San Giuseppe; la pala d'altare con Madonna, Bambino e Santi; i banchi originali del coro dei frati; tele del Cinquecento e del Seicento.
  • Santuario di Ca' de' Cervi (A Derovere). Su un argine del canale Delmona, nel territorio di Derovere in località Ca' de' Cervi, sorge il piccolo Santuario dedicato a Maria Madre della Parola Divina. Il motivo della sua esistenza è legato ad un fatto miracoloso che la tradizione colloca nel 1650.L'interno, di linee classiche semplici ed eleganti, è ad una sola navata con volti a crociera. Il santuario non è propriamente nel territorio dell'Oglio Po, ma si trova proprio addossato al confine della zona casalasca del Comprensorio, dove conta un elevato numero di fedeli frequentatori.


Città dei Gonzaga[modifica]

Molti sono i centri dell'Oglio Po che devono alla dominazione gonzaghesca la loro forma urbana. Oltre al capolavoro Sabbioneta si distinguono per gli importanti interventi monumentali ed urbanistici ed offrono parecchi monumenti di sicuro interesse.

A Commessaggio[modifica]

  • Torrazzo Gonzaghesco. Caratterizza il panorama di Commessaggio, con i suoi 28 metri di altezza, e 10 metri per 13 di base si staglia imponente nel paesaggio lineare e piatto della pianura e della campagna del paese, di cui è da sempre l'indiscusso simbolo.Voluto da Vespasiano Gonzaga Duca di Sabbioneta, quando Commessaggio faceva parte dei suoi possedimenti, questa torre nacque non tanto come strumento di difesa, quanto come simbolo di potenza da parte del Duca. Fino al Settecento era isolata; successivamente le vennero addossate le abitazioni.
  • Palazzo Municipale. È l'antico palazzo eretto da Vespasiano Gonzaga a partire dal 1583. Al pianterreno un portico gonzaghesco, a sette aperture, illeggiadrisce la facciata lineare e sobria. Sul volto centrale sporge un balcone, al di sopra del quale si eleva la Torre Civica, che slancia moderatamente la costruzione.
    È coevo dell'antico ponte, del Torrazzo e della primitiva chiesa; tre importanti interventi urbanistici che avevano lo scopo di sancire il dominio del duca Vespasiano Gonzaga sul paese, che lo ottenne a scapito dei cugini di San Martino dall'Argine, appellandosi a diritti successori.

A Gazzuolo[modifica]

Portici
San Rocco
Oratorio di San Pietro
  • Portici Gonzagheschi. Sono il simbolo del paese e con i loro 120 metri di lunghezza possono essere considerati l'opera più estesa fra le numerose edificazioni volute dai Gonzaga, che fecero del paese una delle loro capitali; i portici superano per esempio di 20 metri lo sviluppo della più famosa Galleria degli Antichi di Sabbioneta. La loro costruzione risale ai primi anni del Cinquecento e furono voluti da Ludovico Gonzaga.Si compongono di trenta arcate, costituite da colonne di marmo di Verona, che hanno la caratteristica di essere una diversa dall'altra per stile architettonico e per i relativi ornamenti. Ognuno dei trenta campi era un tempo dotato di crociera in mattoni; le crociere vennero eliminate nel corso di un restauro nel 1933. L'ultimo intervento conservativo si ebbe nel 2001.
  • Oratorio di San Rocco. È in stile barocco. Risale ai primi anni del Seicento, e doveva far parte di un più ampio complesso religioso. L'abside conserva un dipinto raffigurante San Rocco, che ha a fianco due giovani principi Gonzaga che ne furono i committenti. Un quadro di autore sconosciuto raffigura la Madonna del Pilar, indizio dei rapporti che i Gonzaga tenevano con la società spagnola.
  • Oratorio di San Pietro (nella frazione di Belforte). Compare in un antico documento di permuta di beni che risale al 966. Il cardinale Pirro Gonzaga, figlio di Gianfrancesco Gonzaga e di Antonia del Balzo, capostipiti della dinastia di Gazzuolo, nel 1506 donò oratorio e complesso monastico ai Gerolimini. Probabilmente in quest'epoca venne trasformato, così come l'attiguo convento, e incominciò ad essere utilizzato come Pantheon dei Gonzaga; vi si trovano inoltre lapidi sepolcrali di nobili personaggi, quali membri della famiglia Pico (il cui ramo principale signoreggiò Mirandola), oltre alla tomba di Antonio del Balzo moglie di Gianfrancesco Gonzaga, iniziatore della dinastia di Gazzuolo. Antonia Del Balzo è ricordata dalla storia come donna di mirabile cultura, che favorì le arti e le espressioni culturali e che ospitò alla sua corte i migliori nomi della cultura dell'epoca.

A Isola Dovarese[modifica]

La piazza gonzaghesca
  • Piazza. La scenografica piazza di Isola fu voluta da Giulio Cesare Gonzaga, progettata dall'architetto Brunelli e realizzata in forma quadrilatera intorno al 1590. La creazione rinascimentale ed ampio portico rettilineo, caratteristica tutta gonzaghesca, fu in seguito completata dal Palazzo Pretorio, ora sede municipale, e dal teatro, così come già avevano fatto altri Gonzaga a Bozzolo e a Sabbioneta. La piazza, una delle più belle dell'Oglio Po, ricorda per scenografia e spaziosità anche quella pure gonzaghesca di Pomponesco. I quartieri di Isola, che si sono sviluppati attorno a questo fulcro, si sfidano ogni anno nel mese di settembre nel famoso Palio delle Contrade per contendersi il màgher, ambito trofeo. Feudo dei Dovara da cui prese l'attributo dovarese, Isola fu poi dei Cavalcabò e infine dei Gonzaga ai quali si sottomise di propria volontà per porre fine alle continue lotte per il suo possesso.


A Pomponesco[modifica]

Santa Felicita
La piazza gonzaghesca
  • Piazza XXIII Aprile. La splendida piazza, che si apre vasta e scenografica ai piedi dell'argine del Po, è lo scenario che meglio descrive l'intervento urbanistico effettuato dai Gonzaga; è purtroppo scomparso il Castello che ne delimitava il lato opposto. La sua realizzazione coincide con il periodo di maggior splendore di Pomponesco, la seconda metà del '500, quando Giulio Cesare Gonzaga ne fece per circa vent'anni la sede della propria Corte. Il paese fu riedificato secondo i canoni dell'epoca, che vagheggiavano la città ideale, il cui maggiore esempio gonzaghesco fu la Sabbioneta di Vespasiano Gonzaga,così come -in forma minore- altri centri gonzagheschi quali, ad esempio, Bozzolo, San Martino dall'Argine, Rivarolo Mantovano, Guastalla ecc.


A Rivarolo Mantovano[modifica]

Porta di ingresso
Piazza Finzi
  • Piazza Finzi. La piazza, chiamata un tempo Piazza Grande, di forma rettangolare, su due lati porticata come da caratteristica gonzaghesca, è il centro amministrativo e della vita sociale del paese. Vi prospettano palazzi belli e sobri; il Palazzo Pretorio (ora Municipio); la Torre dell'Orologio con porta passante; Palazzo Penci, oltremodo bisognoso di restauro. I caratteristici portici gonzagheschi conservano un tratto più antico nel lato est, dove si possono notare colonne più tozze ed archi più bassi. È in questo tratto che si trova la Sinagoga. La piazza gonzaghesca è il fulcro di Rivarolo Mantovano che deve la sua fisionomia a Vespasiano Gonzaga, che qui sperimento' l' edificazione della Citta' Ideale che portò poi a compimento con la vicina Sabbioneta. La sua pianta urbanistica, a scacchiera, le sue porte urbiche, il giro delle mura per la parte rimasta, i palazzi, gli scorci ne fanno un centro fuori dal tempo.
  • Palazzo Pretorio. Si addossa da entrambi i lati alla Torre dell'Orologio, costruzione più antica. Il Palazzo ha sale ampie e soffittate a cassettoni, e fu sede del Monte di Pietà. Ospita ora il Municipio e la Fondazione culturale Sanguanini.
    L'ultimo restauro ha portato in luce la data 1609 sotto l'orologio della torre ed alcune decorazioni settecentesche; nel palazzo intonaci e decorazioni rinascimentali. L'orologio è ancora funzionante e conserva il meccanismo originale del Settecento.
  • Palazzo Penci. Delimita maestoso quasi tutto il lato sud della piazza, con ampia facciata e portici bugnati. Al centro dei portici l'ingresso principale conduce alla loggia e al salone d'onore, ora inglobati in abitazioni. Nei piani superiori vi sono il teatrino di corte e sale di grandi dimensioni; il palazzo fu purtroppo completamente spogliato durante la dominazione napoleonica.

A San Martino dall'Argine[modifica]

Chiesa dei Frati
Portici gonzagheschi
  • Portici gonzagheschi. Incorniciano con magnificenza la Piazza Castello e parte della via principale del paese, dando al centro la fisionomia caratteristica delle corti gonzaghesche. Furono edificati nel Seicento. La parte più antica conserva ancora le volte a crociera, fortunatamente conservatesi a differenza di quanto avvenuto nei portici gonzagheschi del vicino Gazzuolo, dove furono eliminate nel corso di un intervento di restauro. Le arcate sono sostenute non da colonne, come a Gazzuolo, ma da pilastri squadrati e massicci, che danno all'insieme quasi un aspetto militare, pur risultando nel complesso sobriamente eleganti ed armoniosi nel loro geometrico ordine.
  • Chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano (Chiesa dei frati). Viene usata al posto della Chiesa Parrocchiale. È chiamata Chiesa dei Frati a ricordo della sua origine di tempio di un complesso monastico, anche se fu edificata antecedentemente al convento. La facciata in cotto è del 1489; conserva tuttavia archetti pensili di natura romanica, pinnacoli sul timpamo e un rosone centrale.Altra testimonianza della sua antica edificazione, che si indica nel secoli XIII e XIV, è l'elegante campanile in mattoni con guglia a punta arrotondata e finestrelle bifore. Nell'abside sono stati scoperti antichi affreschi, probabilmente databili all'epoca di costruzione della chiesa, di cui è stato messo in luce uno stralcio.


Musei[modifica]

Ingresso Museo del Bijou
  • Museo del Bijou (A Casalmaggiore). Unico nel suo genere in Italia, espone attrezzature e macchinari per la realizzazione di oggetti di bigiotteria in placcato oro oltre a centinaia di oggetti realizzati nel periodo fine Ottocento - primi decenni del Novecento.
Palazzo e Museo Diotti
  • Museo Diotti (A Casalmaggiore). Raccoglie opere d'arte locali ed ospita la Pinacoteca cittadina nel palazzo che fu la casa del pittore casalasco Giuseppe Diotti (1779 - 1846) che dal 1811 al 1840 fu Direttore dell'Accademia Carrara di Bergamo.
  • Mu.Vi. (A Viadana). Il palazzo del Mu.Vi costituisce un vero e proprio polo culturale della città. Ospita infatti la Biblioteca Comunale Luigi Parazzi,il Fondo librario antico con importanti manoscritti ed incunaboli, l'Archivio storico, la Galleria Civica d'Arte Contemporanea, la Collezione Permanente di opere del Novecento, il Museo della Città Adolfo Ghinzelli in cui vengono raccolte le testimonianze culturali del territorio e il Museo Civico Antonio Parazzi con il suo patrimonio di fossili, archeologico, dei bronzi e dei reperti romani nonché una importante collezione numismatica, la Pinacoteca di opere di artisti del territorio a partire dal Cinquecento fino all'Ottocento, la Collezione di Tessuti, il Fondo Lodovico Viadana e la Sala della Musica, uno spazio per concerti.
  • Museo Platina (A Piadena). Raccoglie importanti reperti preistorici della zona dell'Oglio Po, oltre a reperti romani dell'antica Bedriacum, i cui scavi proseguono a cadenza annuale a Calvatone. Conserva il famoso Labirinto, pavimento musivo, e una copia dell'altrettanto famosa Vittoria Alata.

Aree archeologiche[modifica]

  • Scavi di Bedriacum (A Calvatone). È l'area in cui sorgeva la città romana di Bedriacum nota storicamente per le battaglie del 69 d.C. fra gli eserciti di Galba, Otone e Vitellio. Ogni anno si tengono campagne di scavi nel sito dell'antica città da parte dell'Università di Milano. In quell'occasione vengono organizzate visite guidate agli scavi in corso d'opera, in orari e giornate che vengono preventivamente resi noti.

Itinerari[modifica]

  • Borghi storici del Po — L'itinerario, da ovest verso est o viceversa, porta a conoscere alcuni borghi storici che sorgono nei pressi del "grande fiume".


Cosa fare[modifica]


A tavola[modifica]

I piatti della tradizione dell’Oglio Po risentono dell’influenza parmigiana, mantovana e cremonese, ma hanno rielaborato quelle tradizioni culinarie introducendo variazioni locali, ad esempio nella composizione dei ripieni per le paste ripiene, o della farcia per i salumi, Prettamente locali sono lo stracotto d’asino, le rane e il pesce di fiume.

  • Marubini (tortellini con ripieno di carne, in brodo)
  • Blisgòni (tortelli di zucca)
  • Tortelli d’erbetta
  • Stracotto d’asino con polenta
  • Rane in frittata
  • Pescegatto fritto
  • Frittura di pesciolini di fiume
  • Bolliti
  • Arrosti
  • Insaccati
  • Grana padano
  • Torta sbrisolona o torta dura

Bevande[modifica]

  • Lambrusco


Sicurezza[modifica]

  • 44.987910.423 Comando Compagnia Carabinieri, via Cavour 68 (a Casalmaggiore), +39 0375 42000.
  • 44.92502610.5212574 Comando Compagnia Carabinieri, Via Circonvallazione Fosse 17 (a Viadana), +39 0375 820400.
  • 44.9822510.419575 Polizia Stradale, via Porzio 148 (a Casalmaggiore), +39 0375 42288.
  • 44.975410.46776 Ospedale Oglio Po, via Staffolo 51 (a Vicomoscano (Casalmaggiore)), +39 0375 2811.
  • 44.983110.41887 Associazione Pubblica Assistenza - telesoccorso, via Porzio 93 (a Casalmaggiore), +39 0375 201000.
  • 44.983110.41888 Autoambulanza A.V.I.S. Casalasca, via Porzio 93 (a Casalmaggiore), +39 0375 41371.
  • 44.93979110.5370129 Croce Verde Zona Oglio Po - Pubblica assistenza volontaria, via Grazzi 21 (a Viadana), +39 0375 781120.


Altri progetti

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