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In Italia l’uso della bicicletta è limitato, seppur non in tutte le parti d’Italia. Alcune regioni, soprattutto quelle del nord hanno sviluppato da anni un sistema di mobilità basato sull’uso della bicicletta.

Panoramica[modifica]

Le regioni settentrionali del paese presentano un buon livello infrastrutturale, con diverse ciclovie di collegamento tra città e piste ciclabili dedicate in alcune località. Tuttavia l’uso della bici e le piste ciclabili sono discontinue, città come Torino, Bologna e Milano, dispongono di piste ciclabili o piste ciclabili dedicate, il che rende difficile per le persone pedalare in modo sicuro e confortevole. Tuttavia la qualità complessiva e l'accessibilità delle piste ciclabili non sono uniformi in tutto il Paese. Nel centro e sud del paese vi sono parecchie carenze. Molte città sono del tutto sprovviste di ciclabili o se esistono non sono adeguatamente collegate.

Negli ultimi anni la situazione è in evoluzione. Diverse città hanno cominciato a investire nella creazione di piste ciclabili urbane e extra urbane nonché di ciclovie che hanno modificato anche le economie locali.

Comuniciclabili è l'iniziativa della FIAB di invogliare i comuni a investire in mobilità dolce. Ogni anno viene proposta una classifica delle città che più fanno per le bici.

Percorsi ciclabili in Italia[modifica]

Per la lista completa consultare la rispettiva categoria.

Piste ciclabili[modifica]

  1. Ciclopista del Sole (EuroVelo 7): Brennero - S. Teresa di Gallura, 3.000 km
  2. Via del Po e delle Lagune (EuroVelo 8): Ventimiglia - Trieste, 1.300 km
  3. Via dei Pellegrini (EuroVelo 5): Como - Brindisi, 1.800 km
  4. Ciclovie dei Fiumi Veneti: Resia - Dobbiaco, 1.000 km
  5. Via Romea: Tarvisio - Roma, 800 km
  6. Ciclovia Adriatica o Corridoio Verde Adriatico: Ravenna - S. Maria di Leuca, 1.000 km
  7. Romagna - Versilia (vie dei due mari): Rimini - Viareggio, 400 km
  8. Conero - Argentario (vie dei due mari): Ancona - Argentario, 500 km
  9. Via Salaria (vie dei due mari): Roma - S. Benedetto del Tronto, 400 km
  10. Via dei Borboni (vie dei due mari): Bari - Napoli, 500 km
  11. Alta Via dell'Italia Centrale: Camaldoli - Vieste, 900 km
  12. Via Pedemontana Alpina: Torino - Trieste, 800 km
  13. Via dei Tratturi (vie dei due mari): Vasto - Gaeta, 400 km
  14. Via dei Tre Mari (vie dei due mari): Otranto - Sapri, 600 km
  15. Argine destro del Po: Piacenza - Ferrara, 200 km
  16. Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese (Ciclovia dell'acqua): da Caposele fino a Santa Maria di Leuca, 540km
  17. Ciclovia SIBIT: Trapani - Siracusa
  18. Ciclopista della valle dell'Adige – 266 km
  19. Ciclovia dei parchi della Calabria – 545 km
  20. Ciclovia del Sole – 1200 km

Lombardia[modifica]

Per approfondire, vedi: Cicloturismo in Lombardia.

Pista ciclabile del Garda — Un percorso di 2,5 km mozzafiato a strapiombo sul lago tra Limone sul Garda e il confine Trentino, verso Riva del Garda.

Abruzzo[modifica]

La grande Ippovia del Gran Sasso, una rete di percorsi estesa per 320 km nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga per andare a cavallo, in mountain bike o a piedi. Alcuni tratti nel versante aquilano sono stati inaugurati 4 agosto 2006 a Fonte Vetica sito nell'altopiano di Campo Imperatore.

La strada maestra del Parco. È il tracciato della ex strada statale 80, un percorso poco trafficato dalle automobili. Il percorso attraversa il cuore del Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga. Parte da Montorio al Vomano e raggiunge la località archeologica di Amiternum, nella piana dell'Aquila.

Sicilia[modifica]

Per approfondire, vedi: Cicloturismo in Sicilia.

La Sicilia pur avendo dei paesaggi ideali per il cicloturismo risulta essere parecchio indietro come presenza di strutture. Alcune realtà cittadine e locali sono più preparate e in alcuni comuni si è investito nella conversione di ex ferrovie o di strade secondarie. Splendidi percorsi possono essere trovati nel parco dell’Etna o nel Parco dei Nebrodi.

Trasporto della bicicletta sui mezzi pubblici[modifica]

Treni[modifica]

Trenitalia ha essenzialmente quattro tipologie di treni che si possono prendere: Frecciarossa, Intercity, Regionale e Intercity Notte. Ci sono anche i treni internazionali che hanno un set di regole specifico per ogni destinazione.

Di base, Trenitalia consente a chiunque di portare biciclette "smontate e contenute in una borsa o in una bicicletta pieghevole completamente chiusa", purché le dimensioni non superino 80x110x45 cm (appena un po' più piccole della maggior parte delle scatole di cartone). Questo vale per i treni Frecciarossa. Su alcuni Intercity e Regionali si paga un supplemento di €3.50 e sono previste in carrozza 3 6 posti bici + 2 punti di ricarica per le e-bike, dove poter agganciare la propria bicicletta in modo verticale. In questa pagina si trovano le condizioni di trasporto.

Bus[modifica]

La compagnia tedesca Flixbus consente il trasporto di tre biciclette montate nella parte posteriore oppure se pieghevole nel portabagagli inferiore. Regole e dettagli possono essere trovati qui.

Sicurezza[modifica]

Non si può affermare che andare in bicicletta in Italia sia sicuro. A Milano, nonostante vi sia una certa rete di ciclabili si contano diversi ciclisti morti ogni anno, per non parlare di coloro che perdono la vita nelle strade extraurbane. In genere è la guida spericolata di certi autisti, la presenza di troppi camion e l’assenza di strutture adeguate atte a limitare questi rischi a decretare questi numeri.

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