Da Wikivoyage.

Civitacampomarano
Il castello di Civitacampomarano
Stato
Regione
Territorio
Altitudine
Superficie
Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Patrono
Posizione
Mappa dell'Italia
Mappa dell'Italia
Civitacampomarano
Sito istituzionale

Civitacampomarano è un centro del Molise in provincia di Campobasso.

Da sapere[modifica]

È un paesino medievale arroccato su uno sperone di arenaria, ricco di storia, cultura e natura incontaminata. Nonostante le sue piccole dimensioni e la sua posizione, diede i natali ad importanti intellettuali di fine Settecento inizio Ottocento, Vincenzo Cuoco e Gabriele Pepe, e custodisce opere importanti come un castello angioino e un museo a cielo aperto di arte contemporanea, fatto di murales che negli anni stanno colorando e caratterizzando il borgo. Fa parte dei Borghi Autentici d'Italia, Borghi della lettura, della Rete Italiana Cultura Popolare ed è un Comune Amico del Turismo Itinerante.

Cenni geografici[modifica]

Nell'Appennino molisano del Molise centrale, ad un'altezza media di 520 m s.l.m. ha un territorio che si estende per quasi 39 km² e ha territori che vanno dai circa 350 m ad oltre 900 m s.l.m., quando si raggiunge il bosco in località Parco Vallemonterosso, situati tra la valle del Trignina e (a Nord-Ovest) e quella del Biferno (a Sud-Est). Dista da Montefalcone nel Sannio, 24 km da Trivento, 30 km da Larino, 37 km da Campobasso, 45 km da Termoli.

Quando andare[modifica]

 Clima gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
 
Massime (°C) 8 9,2 11,5 7,1 19,9 23,9 26,8 27,9 23,1 18,2 13,3 9,5
Minime (°C) 2,4 2,8 4,5 15,1 11,3 15,1 17,6 17,9 14,9 11 7,1 3,8
Precipitazioni (mm) 65 58 56 60 46 38 35 42 56 70 86 80

Gli inverni sono abbastanza rigidi e, in caso di nevicate a quote collinare, si sconsiglia di andare. Durante le altre stagioni il clima è abbastanza mite e da aprile a ottobre è possibile visitare gradevolmente il paese. Per quanto riguarda le escursioni nel Parco Vallemontorosso, è più piacevole durante le estati, per rinfrancarsi dal caldo, in quanto si trova ad un'altitudine elevata. Poiché la maggior parte dei punti di interesse si trova all'esterno, è sconsigliato visitarlo in giornate di pioggia. I momenti migliori in cui visitare il borgo sono in concomitanza delle feste tradizionali, durante le quali, oltre alla bellezza del luogo, è possibile assaporare le consuetudini e il folclore del luogo.

Cenni storici[modifica]

Le prime notizie del borgo risalgono all'epoca romana dei Sanniti. Secondo Tito Livio il centro combatté contro Roma nelle Guerre sannitiche fino al I secolo a.C, quando soccombette alla dittatura di Silla. Dopo la caduta di Roma, Campomarano era in epoca medievale (XI secolo) un insieme di villaggi sparsi, che solo nel XIII secolo, grazie agli Angioini, si riunì sopra un colle, dove fu costruito il castello che può ancora essere ammirato nella sua interezza. Tra i vari feudatari che nei secoli acquistarono o conquistarono la proprietà del feudo di Civitacampomarano, si ricorda un capitano di ventura, Paolo di Sangro, che ricevette in dono il castello, insieme ad altri territori, nel 1443, da Alfonso V d'Aragona, Re Alfonso I di Napoli, come riconoscenza per il tradimento che questi operò ai danni di Antonio Caldora, uno degli ultimi feudatari favorevoli alla riconquista del Regno di Napoli da parte degli Angioini e, quindi, per l'aragonese acerrimo nemico. I segni del suo dominio sono scolpiti sopra il portone di ingresso del castello: un blasone con un grifone che stringe tra gli artigli due gigli capovolti, simbolo della definitiva sconfitta dei francesi (gigli capovolti) ad opera degli aragonesi (grifone). Un'importante modificazione di tutto il borgo di Civitacampomarano avvenne negli ultimi anni del Quattrocento, quando Alfonso Duca di Calabria, poi Alfonso II Re di Napoli, allarmato dalla minaccia dei francesi, decise di ristrutturare tutte le principali fortificazioni del Regno per adeguarle alla difese dalle più recenti armi da fuoco. Decise di avvalersi del genio di Francesco di Giorgio Martini e i segni delle sue modificazioni sono per la maggior parte ancora visibili in tutto il paese, probabilmente perché, a differenza degli altri siti da lui modificati, Civitacampomarano perse la centralità strategica che aveva avuto fino ad allora e non subì successivi adeguamenti. In un mondo in cui il lavoro era rimasto per secoli maggiormente agricolo, in cui i tre quarti della popolazione era povera, le idee circolanti durante l'Illuminismo lentamente cominciarono ad attecchire e a modificare l'antico rapporto tra i sudditi e il signore. Non a caso Civitacampomarano diede i natali a menti che seppero assimilare tanta cultura e irradiare il loro sapere, concependo una patria comune (prima nazionale e poi addirittura europea) e riconoscendo l'uguaglianza dei diritti di tutti i cittadini. Alcuni esponenti eminenti della società civitese dell'epoca furono Vincenzo Cuoco e Gabriele Pepe, Raffaele Pepe, Marcello Pepe, filosofi, politici e patrioti. Così come nel Parlamento napoletano con Gabriele Pepe, Civitacampomarano ebbe l'onore di avere per anni un proprio concittadino seduto al Parlamento del Regno d'Italia, l'on. Marcello Pepe. Nel XX secolo il borgo raggiunse i 3000 abitanti, ma a causa delle scadenti vie di comunicazione, un terreno prevalentemente montuoso, la lontananza dai centri economici della regione, presto si è spopolato fino ad arrivare a 410 residenti, dati del 2016.

Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Civitacampomarano

Quartieri[modifica]

Le zone principali in cui si divide il paese vengono indicate "Da capo" e "da piedi" e si riferiscono alle aree che, storicamente, si trovavano ad Ovest e ad Est del castello e che, fino al 1795 sono rimaste divise, senza vie di comunicazioni indipendenti. L'unico modo di spostarsi dall'una all'altra era attraversare il castello dall'interno, finché, a seguito di una sommossa popolare, fu riempito il fossato sul fronte settentrionale e costruita la strada. La suddivisione è rimasta nella cultura della popolazione che, fino a pochi decenni fa, viveva le due zone in maniera indipendente, ognuna con i propri servizi e la propria parrocchia.

Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

  • Aeroporto internazionale d'Abruzzo (PSR) (Aeroporto di Pescara Pasquale Liberi), Via Tiburtina Km 229,100, Pescara, +39 085 4324201. Da Pescara è poi possibile raggiungere Civitacampomarano con gli autobus della società SATI attraverso la linea Pescara-Termoli e poi Termoli-Castelmauro-Campobasso
  • Aeroporto internazionale di Napoli - Capodichino (NAP) (Ugo Niutta), Viale F. Ruffo di Calabria, 80144 Napoli NA, +39 081 7896111. Dall'aeroporto è possibile raggiungere Campobasso tramite il treno oppure raggiungere il bivio di Trivento con la società Autoservizi Cerella e da lì noleggiare un NCC Petolillo Antonio
  • Aeroporto di Fiumicino Roma (FCO) (Leonardo Da Vinci), Via dell' Aeroporto di Fiumicino, 320, +39 06 65951. Dall'aeroporto di Fiumicino è previsto un collegamento diretto con Campobasso e Termoli nei giorni di lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì e domenica con la società di autobus ATM. Altrimenti (e nei giorni in cui questo non è previsto) raggiungere la stazione di Roma Termini e prendere il treno o il terminal bus di Roma Tiburtina e prendere l'autobus della società ATM per Campobasso.
  • Aeroporto di Ciampino (CIA) (Giovan Battista Pastine), Via Appia Nuova, 1651, 00040 Roma, +39 06 65951. Dall'aeroporto di Ciampino è previsto un collegamento diretto con Campobasso e Termoli nei giorni di lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì e domenica con la società di autobus ATM. Altrimenti (e nei giorni in cui questo non è previsto) raggiungere la stazione di Roma Termini e prendere il treno o il terminal bus di Roma Tiburtina e prendere l'autobus della società ATM per Campobasso.

In auto[modifica]

  • Autostrada Adriatica A14:
  • da Bologna uscire a Montenero di Bisaccia/Vasto Sud/San Salvo, proseguire sulla SS 650 in direzione di Isernia/Montenero di Bisaccia, continuare sulla SP 15, svoltare sulla SP 78, raggiungere la SP 163 e proseguire seguendo indicazioni per Civitacampomarano.
  • da Taranto in direzione di Pescara uscire a Termoli, seguire la direzione Campobasso/Larino, percorrere la SS 87 (strada statale Bifernina), svoltare al bivio di Lucito/Petrella sulla SP 163 in direzione di Civitacampomarano.
  • Autostrada del Sole A1:
  • da Roma uscire a San Vittore, seguire le indicazioni per Venafro, poi per Isernia, poi per San Salvo/Vasto e proseguire lungo la SS 650 (Fondo Valle Trigno) fino all'uscita Trivento e da lì proseguire per Civitacampomarano;
  • da Napoli uscire a Caianello, seguire le indicazioni per Teano, poi per Campobasso/Isernia. A Vairano Scalo prendere la SS 85 fino allo svincolo con la SS 650 in direzione San Salvo/Vasto, uscire a Trivento e seguire le indicazioni per Civitacampomarano.
  • Da Termoli prendere la SS 16, continuare sulla SS 87, svoltare sulla SS 647 in direzione di Campobasso, prendere l'uscita Lupara/Casacalenda, proseguire sulla SP 73 in direzione di Lupara e poi Civitacampomarano. ATTENZIONE: all'uscita Lupara/Casacalenda NON prendere la PRIMA indicazione per Civitacampomarano, in quanto quella è una strada chiusa non adeguatamente segnalata, ma aspettare di raggiungere prima Lupara.
  • Da Campobasso prendere la SS 87, continuare sulla SS 647, proseguire sulla SP 163 in direzione di Lucito - Civitacampomarano.

In treno[modifica]

Le principali stazioni ferroviarie più vicine a Civitacampomarano e collegate con essa sono:

  • Stazione di Campobasso (distante 37 km) con treni in arrivo da Roma e Napoli. Da lì si può proseguire con le Autolinee SATI.
  • Stazione di Termoli (distante 50 km circa) con treni in arrivo da tutte le principali città affacciate sull'Adriatico e da Bologna. Si può proseguire in autobus con le Autolinee SATI.

In autobus[modifica]

Le principali aziende di trasporto pubblico che operano nel territorio molisano sono le seguenti:

In autonoleggio[modifica]


Come spostarsi[modifica]

A piedi[modifica]

Il paese può essere girato tutto a piedi e anche il bosco, in località Parco Vallemonterosso (6 km), e il ristorante presente sul territorio comunale, La Passeggiata (3 km), possono essere raggiunti a piedi da chi ha voglia di camminare. Le varie zone del centro abitato, con un dislivello di 130 m, possono essere raggiunte sia tramite strade panoramiche, sia percorrendo scorciatoie fatte di scalinate, alcune più agevoli, altre più ripide, o vicoli stretti. Pochissimi sono i punti non raggiungibili con sedie a rotelle e sono limitati a case del paese vecchio.

Con mezzi pubblici[modifica]

Data l'estensione del paese, non ci sono linee urbane. Per collegare Civitacampomarano con Campobasso e Termoli, nonché i paesi che si trovano lungo queste linee ci sono varie linee di autobus extraurbani. Per conoscere gli orari, consultare il sito delle Autolinee 41.7806614.6889661 SATI41.77982614.6890682 (fermate urbane - la seconda si effettua solo in direzione Campobasso). Gli autobus in direzione di Castelmauro prevedono una 41.79556514.6893763 fermata extraurbana anche all'altezza dell'incrocio con la provinciale per Roccavivara, in contrada Crocella, da cui si può proseguire a piedi per raggiungere Parco Vallemonterosso (3 km). Gli autobus consentono l'acquisto del biglietto a bordo senza sovrapprezzo.

ATTENZIONE: gli autobus circolano solo nei giorni feriali.


Cosa vedere[modifica]

Civitacampomarano - Facciata del castello
Civitacampomarano - Portale di ingresso
Civitacampomarano - Veduta del cortile del castello
  • 41.78043214.6912261 Castello Angioino, Via Vincenzo Cuoco, +39 0874 748103, +39 0874 431352, . 2€ (intero) - 1€ (ridotto). dom 10:00-13:00 17:00-20:00 (01/05 - 30/09), dom 10:00-13:00 15:00-17:00 (01/10 - 30/04), lun-sab: visitabile su prenotazione tutto l'anno. È il principale monumento della città. Fu costruito nel Trecento sul crinale della collina, sul sito in cui in precedenza era eretta un'unica torre di avvistamento e il cui profilo è ancora visibile sul selciato del cortile interno e a fianco della chiesa madre. La pianta è quadrangolare, scandita da tre torri cilindriche, due perfettamente conservate, l'ultima ricostruita durante i lavori di restauro, tutte visitabili nella maggior parte dei livelli. Intorno alla struttura vi è un fossato che si affaccia su Piazza Municipio, oggi colmato dal verde, oltre il quale alla fine del Quattrocento, sul fianco che affaccia a nord e ad ovest, furono costruite ulteriori mura di cinta, agli estremi delle quali posizionate due torrette di guardia. Si è conservata, purtroppo, solo la torre a sud, che è stata inglobata in una delle case private che negli anni sono state costruite a ridosso delle mura. Queste ultime, in parte, sono state successivamente distrutte e questo varco consente la visione del castello dalla piazza antistante. Sulla facciata est, la principale, vi è un blasone con ritratto un grifone con gigli capovolti, in riferimento al tradimento di Paolo di Sangro. Lì dove ora è presente una scalinata di accesso in pietra, si trovava il ponte levatoio. Le tracce delle catene che lo sostenevano solcano ancora le feritoie situate al di sopra del portale. Il cortile interno presenta una piazzola con una fontana e l'accesso alle camere signorili (al primo piano) e alle prigioni, i luoghi di servizio e le stalle (nel piano terra e nel seminterrato). La struttura, scandita in due livelli per ciascuna facciata, presenta ampi finestrati ad arco.
    La fontana, che a lungo si è creduta di origine sannita, di pregevole fattura, con quattro corpi zoomorfi agli angoli e in buono stato di conservazione, probabilmente è stata realizzata nel Quattrocento. Non è originaria del luogo, ma collocata qui dagli ultimi proprietari privati, i quali la rinvenirono nella propria tenuta di Montefalcone nel Sannio, a circa 20 km dal castello.
    Secondo alcuni storici, il racconto del castello di Civitacampomarano potrebbe aver ispirato anche Alessandro Manzoni nell'ideazione del castello dell'Innominato. Infatti nel capitolo XX de "I Promessi Sposi" Manzoni usa queste parole per descriverlo: «Il castello dell'Innominato era a cavaliere di una valle angusta e uggiosa, sulla cima di un poggio che sporge in fuori da un'aspra giogaia di monti, ed è, non si saprebbe dir bene, se congiunto ad essa o separatone da un mucchio di massi e di dirupi, e da un andirivieni di tane e di precipizi, che si prolungano anche dalle due parti. quella che guarda la valle e' la sola praticabile [...].». L'idea risulta plausibile poiché, durante l'esilio, Vincenzo Cuoco sostò a Milano per sei anni e frequentò assiduamente il salotto di Giulia Beccaria, madre di Manzoni. Ebbe il merito di far conoscere così la visione di Giambattista Vico sulla storia, che confluirà poi nel concetto di Provvidenza espresso da Manzoni sempre ne "I Promessi Sposi".
    Fu dichiarato Monumento di interesse nazionale con decreto del Ministero dei Beni e delle Attività culturali del 2 maggio 1979. Per due anni ha ospitato anche una scuola di restauro e conserva ancora alcuni lavori realizzati durante questa esperienza. Vi sono installate anche delle teche che ospitano mostre temporanee.
  • 41.78051314.691682 Chiesa di Santa Maria Maggiore. Fondata nell'XI secolo circa, la chiesa è stata completamente ricostruita in stile gotico durante la dominazione degli Angioini, e rimodellata nell'epoca barocca. La copertura esterna è in pietra, con pianta rettangolare. Il campanile è una robusta torre con cuspide. Nel 1903 è andata distrutta a causa di un crollo del crinale e ora si possono vedere solo il basamento, il muro perimetrale e il campanile.
  • 41.78058314.6921943 Casa natale di Vincenzo Cuoco, Via Vincenzo Cuoco. Semplice casa del borgo medievale, costruita in pietra grezza, con piccolo portale incorniciato. Vincenzo Cuoco non si sposò mai e trascorse gli ultimi anni a Napoli dal fratello, cosicché, non avendo eredi diretti rimasti in paese, la casa venne abitata da altri privati, fino all'acquisto negli anni Duemila da parte del Comune. Gli arredamenti, quindi, non sono originari della famiglia Cuoco, in quanto quelli sono andati persi. All'interno vi è un museo dedicato al patriota, una sala convegni ad uso dell'Amministrazione e delle stanze da letto a disposizione dei turisti.
  • 41.78063914.6926394 Chiesa di Santa Maria delle Grazie, Via Vincenzo Cuoco. gratuito. chiuso per restauro. Il portale è di origine tardo gotica ed è costituito da un arco a sesto acuto. La chiesa ha pianta rettangolare ed è costituita da due navate divise da archi a tutto sesto. Il fonte battesimale che custodisce è rimasto l'unico fino al 1624, nonostante nel paese vi fossero più chiese e due distinte parrocchie.
    L'altare, che risale al 1779 e proviene anch'esso dalla chiesa crollata, è in marmi policromi ed è sormontato da una pregevole pala settecentesca di legno intarsiato, con colonne tortili barocche, e ricoperta in lamina d'oro zecchino, la quale reca in alto una rarissima tela della Sacra Famiglia.
    Nella balconata posta sopra l'ingresso è installato anche un antico organo che presenta ancora l'antico meccanismo a mantice.
  • 41.78072214.6941115 Chiesa di San Giorgio martire. gratuito. lun-sab 7:00-9:00 dom 7:00-9:00 10:00-12:00. Essa si trova su uno sperone di arenaria alto oltre cento metri e domina il dirupo che si apre sotto di essa, la Cavatella. Non sono pervenute notizie certe circa la fondazione dell'edificio di culto, ma da un bassorilievo posto nella parte alta della facciata potremmo averne un'idea. Esso raffigura il santo cui è dedicato l'edificio, tradizionalmente rappresentato a cavallo, e qualora fosse stato scolpito contestualmente all'edificazione della chiesa, potremmo datare tutta la struttura principale intorno al X secolo. La struttura è stata oggetto di restauro alla fine del Novecento e attualmente conserva tutte le statue dei Santi appartenenti alla parrocchia e che vengono condotte a spalla durante la processione del santo patrono, San Liberatore. Al suo interno è conservano un organo della fine del Settecento, finemente decorato e, anche questo, restaurato. Al di sotto della chiesa, nella parte retrostante, è possibile vedere come, per opera dell'erosione del torrente a valle, il muro perimetrale della chiesa sia completamente a strapiombo e la balconata (installata nel 1993 per i lavori di restauro e resa permanente per permettere successive manutenzioni) insista sul vuoto. Si può trovare aperta durante tutto l'anno a ridosso delle funzioni del mattino (7:30 tutti i giorni) e di mezzogiorno (11:00 solo la domenica) e si può visitare liberamente sia prima sia dopo di esse, ma non durante.
  • 41.78072214.693756 Casa del mercante. gratuito. sempre visitabile dall'esterno. L'ingresso è costituito da un portale con arco a tutto sesto il quale per metà è interrotto da un parapetto che fungeva da banco di vendita, con un'apertura nella parte inferiore, ora murata. In tempi non lontani, infatti, la casa era adibita a vendita del pane.
    Vi si trova una pietra piuttosto rozza con l'iscrizione "A D 1732 I", Anno Domini 1732, che potrebbe indurre a pensare si riferisca all'anno di costruzione dell'immobile. In realtà questa, come le altre formelle incastonate della muratura, risultano provenire dalla demolizione della chiesa che si trovava di fronte al castello, di cui ora rimane solo il campanile, e che crollò a causa dello sfaldamento di un costone tufaceo nel 1903.
    Degne di nota, in particolare, sono due pietre che riportano dei particolari bassorilievi. Una riporta una figura allungata, probabilmente un giovane dormiente, appoggiato su un fianco e che sorregge la propria testa con il braccio destro. L'altra, anche se molto rovinata, cela la sagoma di un guerriero nell'atto di brandire una spada con la mano destra, mentre sotto i piedi ha un serpente, forse un drago. Gli studi hanno portato a ritenere che il guerriero in realtà sia una rappresentazione di San Michele, eccezionalmente raffigurato senza ali, e non San Giorgio, come pareva suggerire la collocazione della casa nei pressi della chiesa dedicata al santo.
    La forma attuale del fabbricato dipende dai lavori di demolizione e messa in sicurezza che furono necessari nel 1990 e realizzati dal Comune di Civitacampomarano, a seguito dei quali fu realizzata anche la piazzetta antistante
  • 41.78002814.6983337 Cimitero napoleonico. gratuito. visitabile dall'esterno. Si tratta dell'antico cimitero del paese, costruito dopo l'emanazione dell'editto di Saint Cloud da parte di Napoleone Bonaparte che prevedeva la tumulazione dei defunti al di fuori delle mura, sia per evidenti ragioni igienico-sanitarie, sia per evitare discriminazioni tra i cittadini. Prima di allora infatti, si era soliti seppellire le persone di classi non abbienti in fosse comuni, mentre solo agli ecclesiastici e alle classi nobili era consentita la tumulazione nelle chiese in loculi individuali.
    Questo è uno dei pochi esempi rimasti visibili di cimiteri napoleonici nel Centro e nel Sud Italia, progettato dall'architetto Domenico Antonio Diodati nel 1819 ma realizzato solo dopo il 1851.
  • 41.776914.62548 Parco Vallemonterosso, Strada Provinciale 92 (si trova lungo la strada che da Civitacampomarano porta a Roccavivara). gratuito. sempre aperto. Situato all'interno del grande bosco comunale, esteso per oltre 600 ettari, in località Folcaro e Croce Strangola, raccoglie una vasta area ricca di vegetazione (cerri, roverelle, ornielli, aceri, carpini, noccioli e piante officinali) e fauna tipica dell'appenino centrale (è possibile imbattersi anche in falchi pecchiaioli e nibbi reali). Nel sottobosco è possibile trovare funghi, tartufo, fragoline di bosco e more. L'area è attrezzata con servizi e aree pic nic. Il panorama, a quell'altitudine, consente di vedere, nelle giornate limpide, addirittura il mare Adriatico e le isole Tremiti ad est. Sempre visibili, invece, a nord-est, il massiccio della Maiella, a ovest le montagne del Matese e a sud le colline che sormontano la valle del Biferno.
  • 41.76777814.6819449 Calanchi. gratuito. sempre aperto. In un territorio di 520 ettari, nel comune di Civitacampomarano, è possibile osservare i calanchi, delle formazioni erosive modellate dall'azione delle acque piovane sui terreni argillosi del luogo e scarsamente ricoperti dalla vegetazione. Per la gran parte, ricadono nelle contrade Macchie, Macchialonga e Cacchito e presentano vari punti di osservazione dislocati in tutta l'area, ideali per gli amanti del turismo ambientale, che fungono anche da ricovero, per brevi soste, essendo la vegetazione di questa zona, per la maggior parte, priva di alberi.
    Il sito è stato classificato tra le aree protette e dichiarato Sito di Interesse Comunitario.


Eventi e feste[modifica]

  • CVTà Street Fest, lungo tutte le strade del paese, . gratuito. 4 giorni a inizio giugno. Festival di street art che nasce nel 2016.
  • Sagra dei Cavatelli, Piazza Municipio. vari a seconda del cibo scelto. Vassoio completo 10€. 13 agosto 19:30-01:00. Serata organizzata dalla Proloco durante la quale si possono degustare "I CAVATIELL", pasta fatta in casa dalle donne del paese. I Cavatelli vengono proposti con sugo di carne. Sono inoltre disponibili altri prodotti locali.


Cosa fare[modifica]

Percorso Street Art[modifica]

Passeggiata. Lunghezza: 3 km. Durata: 90 minuti. Attraverso questo percorso a piedi, tra i vicoli e le scalinate del paese, si possono ammirare le opere degli artisti, la maggior parte di rilevanza internazionale, che negli anni hanno arricchito il borgo. Una passeggiata che abbraccia tutto il paese. In più punti sono state installate delle cassette con delle mappe per aiutare qualunque turista e in qualsiasi momento nella scoperta del museo a cielo aperto, gratuito e sempre fruibile, che è divenuto Civitacampomarano. Il percorso suggerito per ottimizzare i tempi e i passi è questo:

  1. Si parte da Largo Umberto I, si procede verso nord lungo Corso IV Novembre, a sinistra si prende Via Colle e si raggiunge Via Marcello Pepe, incontrando installazioni e murales di David de la Mano, Biancoshock, Nespoon, Maria Pia Picozza, Pablo S. Herrero, Alicè e ICKS.
  2. Sulla sinistra si trova una scalinata, Discesa degli orti, che riconduce a Largo Umberto I. Qui si possono ammirare creazioni di Alex Senna, David de la Mano, Luna Buschi, UNO.
  3. Da qui si prende Via Vittorio Emanuele II, poi Via Marconi, Via Vincenzo Cuoco e, con una piccola incursione su Via Garibaldi e le altre traverse perpendicolari alla scalinata, si incontrano Bosoletti, Alicè, UNO, Marco Di Vito, Gola Hundun, UNO, Airelav e Alex Senna.
  4. Scendendo verso Via San Giorgio e le traverse Morricone, si possono scovare altri lavori di Gola Hundun, Alicè e Maria Pia Picozza.
  5. Si può scegliere di risalire attraverso un suggestivo passaggio ai piedi del castello, Via Sotto la Corte, per raggiungere Via Roma lungo la quale si ritrovano Maria Pia Picozza, UNO, ICKS, e collaborazioni tra Alicè, Pablo S. Herrero e Hitnes.
  6. Intraprendendo la salita, si possono vedere opere di Marco Di Vito, Nespoon, Hitnes e Biancoshock che accompagnano fino al punto di partenza in Largo Umberto I.

Nulla vieta di lasciarsi andare alla scoperta libera delle opere, senza una guida che anticipi i propri passi e tolga il gusto dello stupirsi davanti all'inatteso palesarsi dei linguaggi nuovi dell'arte contemporanea, i quali, con umiltà e rispetto, dialogano con l'antico. È un percorso più lento, ma anche più suggestivo.

Escursioni nella natura[modifica]

Percorso di trekking. Lunghezza: 5,5 km. Durata: 2-3 h. È un percorso che consente di ammirare le principali attrazioni del paese da un punto di vista differente e, in più, permette di passeggiare tra la natura, il bosco in cui sono soliti volare il falco pecchiaiolo, il nibbio reale e il falco di palude e la parte più antica del paese.

  1. Si parte da Piazza Municipio dalla quale si può osservare il castello angioino. Prendendo via G. Marconi, si raggiunge il campanile e si prosegue fino alla casa di Vincenzo Cuoco attraversando la via omonima.
  2. Svoltando a sinistra della casa, si gira ancora a sinistra su via G. Garibaldi e si continua su Via G. Pepe, si svolta a destra a Via Fonte da Capo (lì è presente una delle antiche fonti del paese) e si scende, seguendo la strada, al di sotto delle case.
  3. Da qui parte una strada sterrata che si snoda tra gli alberi della Cavatella, arriva ad un ponticello che attraversa il Mordale e risale.
  4. Da qui si può godere di una vista alquanto insolita, in cui si vede bene il costone di arenaria su cui è costruita Civitacampomarano.
  5. Raggiunto il primo bivio, proseguire sulla destra tra le campagne, gli uliveti e i poderi e, all’incrocio successivo, di nuovo sulla destra fino a costeggiare il Cimitero Napoleonico.
  6. Continuando lungo la strada, al bivio prendere la strada a destra in salita ritrovandosi in paese: salire le scalinate di via Morricone che si aprono a destra e a sinistra.
  7. All’altezza di Via S. Giorgio 48 ci sono delle scale che portano ad una stradina panoramica alla base del castello fino a raggiungere Via Discesa Castello.
  8. Salire la scalinata fino in cima per ritrovarsi di nuovo in piazza Municipio.


Acquisti[modifica]


Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]

I piatti caratteristici del paese sono costituiti principalmente da pietanze a base di verdure o di carne. Soprattutto le prime, sono tipiche della tradizione contadina di tutto l'entroterra molisano e, con alcune varianti, si possono ritrovare anche nei territori limitrofi. Tra i primi e i piatti unici: cavatelli (pasta fresca all'uovo incavata singolarmente con due dita) al sugo misto di carne, pasta con la mollica, maccheroni alla chitarra detti "criuoli", "pizza e fóglie" (pizza di farina di mais cotta al forno - anticamente sulla pietra del camino sotto la "coppa" - spezzata in una minestra di verdure di campo), mezzi ziti con le polpettine di carne al sugo, cicorie con le polpettine di carne. Come carne: "miscisca" (carne di pecora condita con peperoncin,o sia dolce sia piccante, e altre spezie, cotta lentamente nel forno a legna per 8 ore), "buoldi" (budella e interiora di agnello condite e avvolte a mo' di salsicciotto, cotte sulla brace), spezzatino di fegatino di agnello (emblematico del pranzo dii Pasquetta), salsicce e salumi di maiale stagionati che, ancora oggi, ogni famiglia produce in casa per il proprio fabbisogno annuale. I dolci, invece, sono: riso con il latte, imprenscindibile della "Tavola di San Giuseppe" (pranzo realizzato per devozione al santo il 19 marzo e il 1° maggio), crostatine con marmellata di amarene, mostaccioli (di Natale, speziati e ricoperti di cioccolato), "cicerchiata" (di carnevale, simile agli struffoli campani), "pigne" (dolce povero a doppia lievitazione, glassato in superficie con lo zucchero e preparato in occasione della Pasqua), paste bianche, "cancelle" (simili alle più note ferratelle) e paste con le mandorle. A Pasqua è di tradizione preparare anche i "fiadoni", un fine pasto salato. L'Amministrazione, inoltre, ha istituito nel 2012 la Denominazione comunale d'origine (DE.C.O.) per valorizzare i prodotti tipici del luogo, per ora conferita ad un dolce caratteristico civitese, i "Cielli". Essi sono fatti di pasta frolla, ripieni di mosto cotto e spezie, decorati in superficie attraverso dei "pizzichi" effettuati con uno strumento chiamato, per l'appunto, "pizzicarola". Nonostante siano prodotti dalla maggior parte dei Comuni della zona, ognuno li esegue secondo una propria ricetta, identificando,attraverso di essi, il paese stesso e, tra tutte le varianti, quelli di Civitacampomarano hanno un impasto, un ripieno e un metodo di lavorazione, i quali li differenziano completamente dagli altri e ha fatto guadagnare loro il marchio De.C.O..

Prezzi modici[modifica]

  • 41.78044114.6897411 Azienda Agricola Li.Si., Via Vittorio Emanuele II, 3, +39 0874 748249. Lun, Ven, Dom 8:45-12:45 Mar, Mer, Sab 17:15-20:00. È il punto vendita al dettaglio dell'azienda agricola situata nelle campagne di Civitacampomarano. Qui potrete trovare una macelleria fornita di carne proveniente per la maggior parte dall'allevamento di proprietà dell'azienda. È possibile trovare anche salumi stagionati, latticini freschi e formaggi stagionati, yogurt e gelato di propria produzione.
  • 41.79546414.6900192 Azienda Agricola Cianfagna Mariarosaria, Corso XXIV Maggio, 58, +39 0874 748333, +39 334 2705537, . Lun-Sab 08:00-12:00 e 16:00-19:00. Questo laboratorio, che presenta un angolo di esposizione e vendita al pubblico, è l'unico in cui sia possibile acquistare i "cielli" di Civitacampomarano. È possibile trovare anche gli altri dolci tipici del paese, il pane realizzato esclusivamente con pasta madre e pizza al taglio.

Prezzi medi[modifica]

  • 41.79546414.6900193 Ristorante pizzeria La Passeggiata, C.da "Crocella" (lungo la provinciale per Castelmauro, dista 3 km dal centro abitato), +39 0874 748306, . 15€ pizzeria 25€ menu carne 30€ menu pesce. Mar-Dom 11:00-15:30 e 18:30-24:00. Cucina nostrana con piatti locali. Si possono degustare taglieri di salumi tipici come la soppressata e la ventricina di produzione propria, primi piatti con pasta fatta in casa e vari sughi. Ottimo quello di cinghiale. È possibile mangiare sia menu a base di carne, sia a base di pesce e, tutte le sera, è inoltre possibile ordinare anche la pizza cotta nel forno a legna.
  • 41.71520914.685734 Ristorante pizzeria La Baia, C.da Colle Sereno, 86024 Petrella Tifernina (Fondo Valle Biferno, bivio di Lucito, a 30 km dal centro abitato), +39 0874 747393. Mar-Mer, Ven-Dom 12:00-16:00 e 19:00-00:00, Lun e Gio 12:00-16:00. Cucina tipica e pizzeria.


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi modici[modifica]

  • 41.79574314.6536061 Area campeggio libero, Strada Provinciale 92 (L'area è ben visibile dalla strada. È situata a 6 km da Civitacampomarano in direzione Roccavivara.), +39 0874 748103. gratuito. All'interno del Parco Vallemonterosso è consentito campaggiare, previa comunicazione al comune di Civitacampomarano. L'area è attrezzata con servizi, acqua potabile, elettricità e illuminazione, aree pic nic, barbecue, giochi per bambini e raccolta differenziata.
  • 41.795714.6545462 Area di sosta camper, Strada Provinciale 92 (L'area è ben visibile dalla strada. È situata a 6 km da Civitacampomarano in direzione Roccavivara.), +39 0874 748103. gratuito. Area camper in località Parco Vallemonterosso. L’area di sosta offre servizi di scarico e carico acqua, di allaccio all'elettricità, tavoli da pic-nic per pranzare all'aperto, erogatori di acqua potabile, un sistema di illuminazione e i contenitori per la raccolta dei rifiuti. La gestione è del Comune che è "Amico del turismo itinerante". Ci sono 9 postazioni disponibili.

Prezzi medi[modifica]

  • 41.78056814.6921793 Affittacamere "La Residenza del Letterato", Via Vincenzo Cuoco, 9, +39 0874 748306, . €45,00 doppia. Una dimora storica d'eccezione, quella della famiglia Cuoco. L'antico palazzo è stato recentemente restaurato e arredato in modo signorile, secondo lo stile dell'epoca. La dimora si sviluppa su più livelli e presenta al primo piano, cui si accede per mezzo di una scalinata in marmo, vari ambienti tra cui un'ampia sala adibita dall'Amministrazione comunale a convegni e a manifestazioni culturali. Nelle stanze ai piani superiori sono presenti camere da letto dotate di tutti i comfort, alternate ad ambienti comuni arredati con suppellettili e camini d'epoca risalenti al XVIII e XIX secolo. Soggiornare in questa dimora significa respirare il profumo della Storia, che emana dalle stanze ove visse ed operò lo scrittore, giurista, politico, saggista.
    Le camere a disposizione sono 3 e hanno il bagno in camera.


Sicurezza[modifica]

Mappa delle aree di raccolta della popolazione secondo il Piano Comunale di Protezione Civile.
  • 41.78049614.6886174 Farmacia del dott. Tolo Giuseppe, Corso XXIV Maggio 9, +39 0874 748315. lun-ven 9:00-13:00 16:00-19:30 sab 9:00-12:00. Il servizio di reperibilità notturna è assicurato secondo una turnazione tra tutti i paesi del distretto di Termoli. Per trovare la farmacia di turno, visitare il sito dell'ordine dei farmacisti di Campobasso e aprire il documento che riporta "Turni farmacie rurali distretto Termoli"
  • 41.78018714.6880055 Ambulatorio Medico di base (dott. Zita Sergio), Corso XXIV Maggio 27, +39 0874 748157. lun 14:30-17:00 mar-gio 9:00-12:30 ven 14:30-17:00.
  • 41.78018714.6880056 Guardia Medica, Corso XXIV Maggio 27, +39 0874 748157. Il servizio di guardia medica è organizzato in collaborazione con dei Comuni limitrofi e itinerante tra questi. Per conoscere in quale paese è possibile reperire il medico in ambulatorio, consultare il calendario mensile dei turni affisso nella bacheca comunale posta in largo Umberto I.
  • 41.78015614.6879387 DAE, Corso XXIV Maggio 27 (Punto di installazione defibrillatore). sempre. Defibrillatore semiautomatico esterno
  • 41.77923914.6871798 Carabinieri, Corso XXIV Maggio 62 bis, +39 0874 748100.
  • 41.78044514.6889589 Carabinieri Forestali, Largo Umberto I, 7 (presso l'ex edificio scolastico), +39 0874 748161.
  • 41.78023414.68792110 Centro Operativo Comunale di Protezione Civile, Corso XXIV Maggio, 44 (presso la sede municipale), +39 0874 3141, +39 0874 748103, +39 0874 748133, fax: +39 0874 748335. lun-sab 8:00-14:00 mar e gio 14:30-18:00. Qui è possibile trovare tutte le indicazioni sulle buone norme comportamentali da assumere in caso di eventi avversi e calamità.


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]

  • 41.7803514.68813711 Poste italiane, Corso XXIV Maggio, 36, +39 0874 748101, fax: +39 0874 748244. lun, mer, ven 8:20-13:45.

Telefonia[modifica]

In paese la ricezione dei cellulari non è ottima e ci sono alcune zone che non sono coperte da tutti gli operatori.

  • 41.78057514.6890912 Cabina telefonica, Largo Umberto I.

Internet[modifica]

Il paese non è coperto dall'ADSL né dalla fibra. L'Amministrazione, per consentire a tutti di connettersi alla rete, ha creato due aree con WiFi gratuito, situate nelle piazze principali del paese.

  • 41.78053314.68889413 Hotspot Scuola, Largo Umberto I. gratuito. sempre accessibile. Basta collegarsi alla rete e si aprirà la finestra di autenticazione/registrazione. Una volta registrato il proprio numero di telefono, si attende l'invio dell'sms da parte dell'amministratore di sistema che fornisce la password, con la quale, insieme al proprio numero, ci si autentica e si può navigare gratuitamente.
  • 41.77991414.68820414 Hotspot Netfree, Corso XXIV Maggio, 44. gratuito. sempre accessibile. Punto di accesso del municipio. Basta collegarsi alla rete e si aprirà la finestra di autenticazione/registrazione. Una volta registrato il proprio numero di telefono, si attende l'invio dell'sms da parte dell'amministratore di sistema che fornisce la password, con la quale, insieme al proprio numero, ci si autentica e si può navigare gratuitamente.


Nei dintorni[modifica]

Con la sua posizione centrale sia rispetto alle valli del Trigno e del Biferno, sia rispetto ai centri di Campobasso e Termoli, durante il soggiorno a Civitacampomarano si possono visitare facilmente in giornata anche molti altri centri della regione, pieni di storia e di cultura, in cui si tramandano tradizioni di origini antichissime e che vengono rievocate in eventi distribuiti in tutti i periodi dell'anno.

Campobasso. Sfilata dei Misteri - Macchina dell'Assunta
Bagnoli del Trigno. Chiesa di San Silvestro incastonata nella roccia
Castelpetroso. Vista della basilica dell'Addolorata dall'alto
Guardiaregia. Oasi WWF
Sepino. Resti della basilica di Altilia
Campitello Matese. Panorama
Isole Tremiti
  • Castelmauro — (10 km) Nel paese è possibile visitare la chiesa di San Leonardo, di origine medievale, ma modificata nel 1700 così come la vediamo oggi, e, solo parzialmente, il Palazzo ducale. Nel territorio del comune si trova Monte Mauro, con i suoi 1042 m s.l.m., con il suo bellissimo Bosco Faggi e l'Osservatorio Astronomico "G. Boccardi" in cui è installato il più avanzato telescopio robotizzato presente sul territorio nazionale, il CRT. Quest'ultimo fa parte della rete di stazioni astronomiche completamente automatizzate Magellano e due volte al mese apre le sue porte a tutti per convegni e per l'osservazione del cosmo.
  • Guardialfiera — (16 km) Sorge a poca distanza dal lago omonimo, nato a seguito della creazione di una diga che ha prodotto così lo specchio d'acqua più grande della regione. Quando il livello dell'acqua è basso è possibile ancora vedere i resti di un ponte che, si narra, venne attraversato, all'epoca delle guerre puniche, da Annibale e le truppe nel viaggio verso la Puglia. Nella chiesa principale, S. Maria Assunta, è presente una delle poche Porte Sante dislocate al di fuori di Roma e una cripta. Durante le festività di Natale e dell'Epifania si organizza un fascinoso Presepe vivente che ha una storia di più di 30 anni e si snoda per le stradine del borgo antico.
  • Acquaviva Collecroce — (18 km) Intorno al 1500 qui si stanziò una comunità di origine dalmata di cui l'attuale popolazione conserva ancora la lingua. Nel paese infatti, oltre all'italiano, si parla correntemente il croato molisano. Qui si trova una chiesa appartenente all'ordine dei Cavalieri di Malta, Santa Maria Ester che custodisce pregevoli tele e le statue dello sculture campobassano Paolo Saverio di Zinno, ideatore delle famose macchine dei Misteri di Campobasso. Sulle mura è stato ritrovata anche l'incisione dell'enigmatico Quadrato di Sator.
  • Trivento — (21 km) Antica sede vescovile, nella sua cattedrale si conserva la cripta di San Casto di particolare valore storico-architettonico risalente all'XI-XII secolo, edificata su un tempio dedicato a Diana.
  • Roccavivara — (21 km) Qui si trova il suggestivo Santuario della Madonna del Canneto, edificato dai benedettini, con l'annesso convento, su un precedente insediamento romano. Durante i lavori di restauro, infatti, sono venute alla luce le tracce di una grande villa rustica romana. Gli scavi sono proseguiti negli anni e ora è possibile visitarli, guidati da pannelli informativi permanenti.
  • Campobasso — (36 km) Il borgo antico si sviluppa su un colle attorno al castello in posizione dominante. Dalla sommità del Monforte è possibile vedere non solo la città di Campobasso, ma molti altri paesi limitrofi. Da vedere le chiese di S. Maria Maggiore, S. Bartolomeo, S. Giorgio e S. Leonardo. È il centro più popoloso del Molise, di cui è capoluogo regionale. In occasione del Corpus Domini si tiene una processione con i maestosi "ingegni" dei Misteri. È possibile vederli anche durante il resto dell'anno nel museo ad essi dedicato.
  • Bagnoli del Trigno — (36 km) Paesino caratteristico definito "la perla del Molise" che domina la valle del Trigno con la particolarissima chiesa di San Silvestro, costruita abilmente tra due speroni di roccia, come incastonata tra essi. Per l'ultima domenica di Carnevale è organizzata la sfilata dei Mesi, un corteo in costume che ha ottenuto il riconoscimento di Patrimonio immateriale dell'umanità. Il 18 agosto si svolge un'importante rievocazione storica, Frammenti d'antico, con sfilate in costumi medievali e spettacolo di fuochi pirotecnici notturno sulle mura del castello.
  • Larino — (38 km) Città con un notevole passato, vanta un bel Borgo medievale; la basilica di San Pardo è fra i migliori monumenti del Molise. È possibile ammirare anche un giardino archeologico all'aperto, i resti dell'anfiteatro e le terme romani, il Palazzo Ducale e il parco archeologico di Villa Zappone. Dal 25 al 27 maggio in onore del patrono viene rievocata la Carrese, una processione con l'effigie di San Pardo trainata da un carro di buoi. Anche nei paesi limitrofi, Portocannone, Ururi e San Martino in Pensilis si tramanda una tradizione simile in cui, però, l'onore di trasportare il simulacro si conquista attraverso una corsa di più carri.
  • Pietrabbondante — (42 km) Situato a 1047 m s.l.m. ospita un'importante e ampia area archeologica sannita, con il teatro che in estate ospita una suggestiva rassegna di spettacoli serali. Gli scavi sono in lento, ma continuo ampliamento.
  • Agnone — (50 km) Il borgo a 800 m s.l.m. è molto curato e testimonia, con i suoi splendidi portali in pietra, la vasta presenza di mastri scalpellini. Qui è presente anche l'antica Pontificia Fonderia Marinelli che produce la maggior parte delle campane che si possono trovare nel mondo. Annesso al laboratorio, c'è il Museo internazionale della campana che consente la visita alla fonderia. La forte influenza del Vaticano su questo territorio è testimoniata anche dalla numerosa presenza di chiese, tredici solo all'interno del borgo. Nei giorni dell'8 e del 24 dicembre per le strade del paese viene riproposto anche il suggestivo rito del fuoco della 'Ndocciata.
  • Termoli — (51 km) È il centro principale della costa molisana e seconda città della Regione per numero di abitanti. Il suo nucleo antico, con la suggestiva cattedrale, il castello svevo e le fortificazioni, sorge su un promontorio sul mare. Dal suo porto è possibile raggiungere nel modo più rapido, rispetto agli altri, le isole Tremiti. Spettacolare è l'Incendio del castello, manifestazione pirotecnica che ricorda l'invasione degli Ottomani del 1566 e che si svolge la sera del 15 agosto.
  • Jelsi — (53 km) Il paese il 26 di luglio si riempie con migliaia di persone in occasione della Festa del grano di Sant'Anna, una sfilata di carri realizzati con chicchi e spighe di grano, intrecciate in maniera abilissima e scenografica tanto da valerle il riconoscimento di Patrimonio immateriale d'Italia. La festa si celebra da ormai più di 200 anni e per evitare che si perda la maestria degli intrecciatori e degli allestitori dei carri è stata aperta una scuola ad hoc.
  • Capracotta — (58 km) Situato a ben 1421 m s.l.m. ha origini antichissime, di cui si è parzialmente traccia a causa dei demolizioni avvenute durante la Seconda Guerra Mondiale (il paese si trovava nella linea Gustav), ha un paesaggio di bellezza sorprendente, con i suoi pascoli, il Giardino Botanico della Flora Appenninica ad alta quota, le sue pista da sci.
  • Castelpetroso — (58 km) Qui sorge la Basilica minore dell'Addolorata, patrona del Molise, un'incantevole costruzione in stile neogotico formata da sette cappelle e con i suoi alti campanili, le sue bifore, le sue cuspidi e la cupola ottagonale.
  • Guardiaregia — (58 km) Se volete immergervi nella natura e fare escursioni tra meravigliosi sentieri, l'ideale è la Riserva Regionale di Guardiaregia e Campochiaro. È una grande oasi WWF posta ai piedi del Matese, con cascate, torrenti e canyon, che protegge rapaci, lupi, gatti selvatici, tassi, scoiattoli, caprioli e le endemiche salamandrine con gli occhiali, simbolo della riserva, nonché cornioli, ornielli e molte specie di orchidee selvatiche. È possibile anche prenotare visite guidate curate dalle Guide WWF.
  • Sepino — (62 km) Alle pendici del Matese troviamo il sito archeologico di Altilia, abitato dai Sanniti dal IV sec a.C., ha avuto alterne fortune nei secoli. Dopo la conquista da parte dei romani, raggiunse l'apice della sua maestosità sotto l'impero di Augusto. In questo periodo si ampliarono o costruirono ex novo il foro, la basilica, il macellum, le terme e vari templi. L'accesso è incredibilmente libero ed è quindi sempre visitabile.
  • Tufara — (71 km) L'ultimo giorno di Carnevale qui si svolge una manifestazione secolare, di origini non certe, ma che rimanda, per i suoi connotati, a tradizioni pagane, sebbene il nome tradisca il passaggio della tradizione attraverso i secoli e la cultura cristiani. È il Diavolo di Tufara che, insieme ad altre figuranti, probabilmente aggiunti proprio dopo l'avvento del Cristianesimo, sfila per le strade del paese tentando tutti a seguirlo sulla strada del vizio. Negli ultimi anni la manifestazione si arricchita da un altro appuntamento, Maschere e Tradizioni, che si svolge la domenica precedente e in cui si ospitano altre celebri maschere carnascialesche italiane e internazionali.
  • Matese — (72 km) Il massiccio del Matese, compreso tra Molise e Campania raggiunge con Monte Miletto i 2050 m s.l.m.. Qui si possono ammirare il suo lago di origine glaciale e due laghi artificiali. Ospita anche gli impianti sciistici di Campitello matese e Bocca della Selva. Insieme alla Gallinola, sono tra le cime più frequentate dagli amanti del volo libero (deltaplano e parapendio) delle province limitrofe.
  • Isole Tremiti — (51 km fino al porto) Da Termoli ci si può imbarcare per le isole Tremiti che ospitano una fortezza (San Nicola), grotte e insenature circondate da acque cristalline e incontaminate. Delle cinque, la più lontana, Pianosa, non è raggiungibile poiché riserva marina integrale. Le più grandi, San Domino e San Nicola, sono abitate e si possono girare a piedi.

Informazioni utili[modifica]

  • 41.77935814.68789515 Mappa del territorio comunale. Lungo la strada principale del paese e vicino a un comodo parcheggio, è installata una mappa del territorio comunale, per consentire a chi arriva a Civitacampomarano per la prima volta un'iniziale orientazione. Si tratta di una foto aerea del paese in cui è indicata la posisione dei principali monumenti e luoghi di interesse storici e paesaggistici.
  • 41.78019714.68787416 Ufficio informazioni turistiche (presso la sede municipale), Corso XXIV Maggio, 44 (Si trova lungo la strada statale che attraversa il paese), +39 0874 748103, fax: +39 0874 748335, . Lun-Sab 8:00-14:00, Mar-Gio anche 15:00-18:00. Presso gli uffici comunali, durante gli orari di apertura al pubblico, oppure attraverso il numero di telefono riportato, si possono richiedere informazioni su Civitacampomarano e sui suoi luoghi di interesse, sugli eventi in programma, sugli orari di apertura del Castello e delle chiese.
  • 41.78064814.69009617 Sede Proloco "Vincenzo Cuoco", Via Vittorio Emanuele II, 4, +39 3287750175, . Presso la sede della Pro Loco è possibile trovare avvisi inerenti eventi in programma. Inoltre è affissa una mappa del paese con le indicazioni per visitare tutti i siti in cui sono state realizzati i murales dell'edizione 2016 del festival CVTà Street Fest, in modo tale che in completa autonomia sarà sempre possibile, a qualsiasi ora del giorno e della notte, girare per il paese alla scoperta di queste opere d'arte. Attraverso il numero di telefono, invece, si potrà richiedere, per i giorni feriali, la prenotazione della visita al Castello.


Altri progetti

CittàUsabile: l'articolo rispetta le caratteristiche di una bozza ma in più contiene abbastanza informazioni per consentire una breve visita alla città. Utilizza correttamente i listing (la giusta tipologia nelle giuste sezioni).