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Agnone
Veduta panoramica di Agnone
Stemma
Agnone - Stemma
Agnone - Stemma
Stato
Regione
Territorio
Altitudine
Superficie
Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Patrono
Posizione
Mappa dell'Italia
Mappa dell'Italia
Agnone
Sito del turismo
Sito istituzionale

Agnone è una città del Molise.

Da sapere[modifica]

Antica città sannita, è sede di quello che si presume sia il più antico stabilimento al mondo per la fabbricazione delle campane (Pontificia fonderia di campane Marinelli), fondato intorno all'anno 1000 e tra i pochi che possano fregiarsi dell'onore di utilizzare per i propri prodotti lo stemma pontificio.

Cenni geografici[modifica]

Fino al 1811 per circa 600 anni Agnone e il suo circondario sono sempre stati parte integrante del Giustizierato d'Abruzzo e dell'Abruzzo Citra, nel distretto di Lanciano. Aggregato al Molise, costituisce con i comuni dell'area il comprensorio dell'Alto Molise. Dista 40 km da Castel di Sangro, 42 da Isernia, 58 da Vasto, 63 da Lanciano, 64 da Venafro e Campobasso.

Cenni storici[modifica]

Particolare del frammento di una tavola bronzea del III secolo a.C. ritrovata ad Agnone

La tradizione vuole che Agnone sia sorta sulle rovine della città sannitica di Aquilonia distrutta dai Romani durante la conquista del Sannio: nella zona sono stati recuperati diversi reperti archeologici, come la stele funeraria di Vibia Bonitas, conservata al Teatro Italo Argentino, nel centro storico della città.

Importante centro durante la dominazione longobarda, andò poi decadendo nei secoli immediatamente precedenti il 1000, mentre la Valle del Verrino e le alture circostanti divennero luogo di eremi, piccoli monasteri e piccole colonie agricole. Nel 1139 la potentissima famiglia dei Borrello, Conti di Pietrabbondante e capitani di ventura di Venezia, portarono sul luogo un notevole numero di soldati e artigiani veneziani. Appare evidente la fondazione veneziana del centro antico sorto sul colle arcuato di fronte al Monte Caraceno a motivo dei chiari segni di cultura veneziana osservabili nel quartiere originario, quello della Ripa, altrimenti detto "borgo veneziano".

L'importanza di Agnone andò crescendo nel periodo angioino e anche in quello aragonese, al punto che durante il regno borbonico delle Due Sicilie la città fu tra le 56 città regie, direttamente dipendenti dal Re, libere da qualunque altra soggezione di tipo feudale, dotate di alto tribunale, con diritto di comminare pene capitali.

Appartenente da sempre all'Abruzzo Citeriore, quando il Re Giuseppe Bonaparte (fratello di Napoleone) decise di creare la Regione Molise(1806), Agnone fu lasciata nell'Abruzzo. Ma durante il regno di Gioacchino Murat, i maggiorenti del luogo chiesero e ottennero il passaggio al Molise, fondando la richiesta sulla difficoltà geografica dei collegamenti abruzzesi, e sperando di assurgere a un ruolo di dominio nella nuova, piccola regione (1811). La prima delusione colse gli Agnonesi subito dopo questo passaggio, giacché i tre distretti in cui il Molise fu diviso, ebbero come centri e capoluoghi Larino, Campobasso e Isernia, escludendo Agnone da ogni ruolo di preminenza amministrativa. L'Italia unita, del resto, riunificando l'Abruzzo e il Molise in un'unica regione, rese di fatto superato questo problema. Fiorente per ampiezza dell'agro e per numero e volume di imprese artigiane, Agnone poté sviluppare nel corso dell'800 un alto numero di menti colte: medici, filosofi, giuristi, teologi, da cui le venne il nome onorifico di "Atene del Sannio".

La rivoluzione dei prezzi legata al primo sviluppo dell'industria italiana di fine Ottocento tuttavia intaccò quest'equilibrio, dando il via al fenomeno dell'emigrazione. Nonostante ciò Agnone si distinse per spirito di iniziativa economica e culturale. Ad esempio, in pieno spirito positivista, grazie all'azione di alcuni spiriti illuminati, Agnone riuscì nell'impresa di essere elettrificata ben prima di Roma. Difatti risale al 1905 l'inaugurazione della centrale idroelettrica del Verrino, gestita dalla omonima societò elettrica, che precedette di ben 8 anni la prima centrale elettrica di Roma, la centrale Montemartini.

In epoca fascista Agnone fu sede di confino per numerosi oppositori del regime, tra cui don Raimondo Viale, protagonista de "Il prete giusto" di Nuto Revelli. Dal luglio 1940 nei pressi di Agnone sorse un campo di concentramento per ebrei, oppositori al regime e principalmente rom rastrellati in tutta Italia e nell'area della ex-Jugoslavia. Il prefetto locale a tale scopo scelse e ottenne dal vescovo dell'epoca la concessione del convento di S. Bernardino. Dopo l'8 settembre il campo venne aperto e le persone internate furono liberate.

L'ultima crescita demografica, Agnone la ebbe negli anni quaranta, per poi subire una continua diminuzione dagli anni cinquanta ad oggi. Parallelamente - e paradossalmente - la città vedeva i segni sicuri di un notevole sviluppo socio-economico, quali la nascita del locale Ospedale Civile e della ASL e quella delle scuole superiori, tra cui il liceo scientifico (primo del Molise), l'Istituto tecnico Leonida Marinelli, l'Istituto professionale. È poi da menzionare - nel primo dopoguerra - la nascita del Teatro Italo Argentino (fondato grazie agli apporti degli agnonesi d'Argentina) che fu a lungo uno dei più ampi dell'Abruzzo-Molise, tornato ad esserlo nel marzo 2008 per la chiusura di alcuni grandi teatri delle due regioni.

Gli ultimi decenni hanno visto Agnone sviluppare una cultura turistica moderna e articolata, con la diffusione degli sport equestri, la creazione di numerosi centri di agriturismo, la costruzione di piscine, l'ospitalità di eventi di spettacolo e di studio (questi ultimi legati al mondo delle scienze mediche, della religione, e soprattutto alle notevoli ricchezze archeologiche e paleontologiche del circondario). Parte degli abitanti vorrebbe ricongiungere Agnone, dopo anni di appartenenza al Molise, all'Abruzzo, anche a causa del presunto disinteresse della regione verso l'Alto Molise.

Tradizionale ed antica costruzione delle campane[modifica]

L'antica fonderia di campane Marinelli

Agnone è famosa in tutta Italia e in Europa per la presenza dell'antichissima Fonderia Marinelli, che è in perfetta funzione e in piena attività. Le sue origini risalgono al Medioevo, e la fonderia è ricordata per la fabbricazione di campane per edifici di alto rilievo quali la Cattedrale della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei e dell'abbazia di Montecassino. Le prime campane ufficiali fuse dalla fonderia Marinelli risalgono al 1339, per opera del direttore Nicodemo Marinelli, detto "Campanarus". Nei due secoli successivi, quando l'Italia passò nelle mani degli aragonesi, i Marinelli continuarono a fondere campane per le varie chiese e campanili che venivano edificati in tutta la penisola. Nel 1924 il Papa Pio X conferì alla famiglia Marinelli l'onore di avvalersi dello Stemma Pontificio perché potessero rappresentarlo nel volto delle campane che continuavano a fondere copiosamente.

I Marinelli all'inizio del XX secolo furono chiamati da molte chiese di tutta l'Italia perché gli impianti per l'oscillazione delle campane erano ormai obsoleti oppure gravemente danneggiati. Quando nel 1944 gli occupanti tedeschi nazisti giunsero anche in Abruzzo e in Molise la fonderia fu chiusa ed usata come quartier generale per le missioni di battaglia. Inoltre le campane che in quel periodo erano in fase di fusione furono distrutte dai nazisti e rifuse per creare dei cannoni da combattimento. Sconfitti i tedeschi dagli statunitensi, nel 1949 la fonderia Marinelli tornò ad essere luogo di riferimento per la fondazione di nuove campane. Nel Secondo dopoguerra italiano i Marinelli costruirono il concerto di campane per la Cattedrale di Montecassino, distrutta durante la celebre battaglia della seconda guerra mondiale, e così continuano a contribuire fino ad oggi, ogni qualvolta venga costruita una nuova chiesa, fondendo le campane necessarie per nuovi concerti.

Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Agnone

Quartieri[modifica]

Sono compresi nel suo territorio comunale i paesi di Fontesambuco e Villacanale.

Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

In auto[modifica]

  • A1 Casello di San Vittore sull'autostrada del Sole per chi proviene dal nord; seguire le indicazioni Venafro-Isernia-Agnone.
  • A1 Casello di Caianello sull'autostrada del Sole per chi proviene da sud; proseguire per Venafro-Isernia.
  • A14 Casello Val di Sangro sull'autostrada Adriatica pr chi proviene da nord; proseguire per Bomba, Villa Santa Maria; dopo il ponte di Villa Santa Maria proseguire per Rosello-Agnone.
  • A14 Casello di Vasto sud sull'autostrada Adriatica per chi proviene da sud; imboccare la fondovalle Trigno, uscita per Agnone dopo uscita Salcito; imboccare la fondovalle del Verrino fino ad Agnone.

In treno[modifica]

  • Stazione ferroviaria di Isernia (distante 42 km circa): Collegamenti diretti con Roma e Napoli.

Si prosegue in autobus con le Autolinee "Lariviera".

In autobus[modifica]


Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

San Francesco - il portale
  • Chiesa parrocchiale di San Francesco e convento. La chiesa di San Francesco è considerata monumento nazionale. Risalente al XIV secolo, ha un caratteristico portale gotico sormontato da un affascinante rosone. Da sottolineare la superba cupola a tamburo e l'originale campanile (con la parte finale in ferro battuto). All'interno della chiesa, con decorazioni di Ambrosio Piazza, si trovano ricchissimi altari e affreschi del molisano Paolo Gamba.
    Attiguo alla chiesa di San Francesco si trova l'ex convento dei Padri conventuali, con un chiostro (alle cui pareti si trovano affreschi rappresentanti la vita di San Francesco), sede della Biblioteca comunale e della Mostra permanente del libro antico.
  • Mostra permanente del libro antico. Ospitata nel Palazzo San Francesco, la mostra raccoglie volumi rarissimi, tra cui un'antica copia dell'Opera Omnia di Platone, risalenti al XVI secolo.
  • Chiesa di Sant'Emidio. Risale al XIV secolo, ha un portale gotico e conserva al suo interno capolavori d'arte di Giulio Monteverde, Giacomo Colombo, Giovanni e Amalia Dupré. Caratteristiche sono le statue lignee dei 12 apostoli a grandezza naturale, attribuite a scuola napoletana del 1650. Adiacente alla chiesa troviamo la Biblioteca Emidiana, ricca di testi antichi dell'XI secolo.
Chiesa di Agnone
  • Altre chiese. Per caratteristiche architettoniche e opere custodite sono da visitare anche le chiese di San Pietro Celestino (Maiella), San Nicola (1353), Sant'Antonio Abate (XII sec.) (con annessa torre campanaria visitabile), San Pietro (X sec.) San Biase (chiesa più antica di Agnone, dell'XI secolo), Sant’Amico (XII sec.), Santa Croce (1434),San Bernardino (1451), la Trinità (XVI sec.), L'Annunziata (1502). .
  • Centro storico e borgo medievale. Interessante è l'architettura civile del nucleo antico: il centro storico è di chiaro stampo veneziano, infatti avventurandosi lungo le stradine del borgo antico ci si imbatte di frequente nelle caratteristiche botteghe veneziane e in piccole statue di pietra raffiguranti, per l'appunto, leoni veneziani.
  • Antica bottega del rame, Corso Garibaldi. L'Antica Bottega Orafa testimonia un'antica migrazione di artigiani dalla laguna veneta verso Agnone, avvenuta secoli addietro per opera della famiglia Borrello.
  • Piazza XX Settembre e obelisco. Interessante è la piazza principale del centro storico, piazza Plebiscito, anticamente detta piazza del Tomolo, nella quale confluiscono sette strade che partono da altrettante altre zone del borgo antico e che ospita una caratteristica fontana marmorea risalente al 1881 (anno della costruzione del primo acquedotto urbano agnonese), restaurata come tutta la piazza, tra la fine del 2006 e i primi mesi del 2007.
  • 41.80625614.3669831 Storico teatro Italo-Argentino. Fu costruito nel primo dopoguerra con i fondi degli agnonesi del Sudamerica. Esso funziona sia come teatro (l'unico in provincia d'Isernia), sia come sala cinematografica.
  • Museo Internazionale della Campana. Museo che raccoglie una collezione molto interessante di attrezzi, strumenti, documenti e campane storiche della Pontificia Fonderia Marinelli, una delle aziende familiari più antiche e longeve d’Europa. La visita del museo è sempre accompagnata da un addetto. Da prenotare, soprattutto in estate.


Eventi e feste[modifica]

'Ndocciata
  • 'Ndocciata. Vigilia di Natale e secondo sabato di dicembre. Il 24 dicembre ad Agnone si svolge la "'Ndocciata", il più grande rito di fuoco che si conosca: è una sfilata di migliaia di enormi fiaccole costruite artigianalmente. Dal 2000 tale evento si svolge stabilmente anche il giorno dell'Immacolata Concezione. Nel 1996 essa fu portata a Roma al cospetto di papa Giovanni Paolo II.
    Questa tradizione, che probabilmente nell'antichità era connessa ai riti della rinascita della luce, oltre che ad Agnone si è conservata - in misura minore - anche a Santo Stefano di Sante Marie nell'aquilano ed ha assunto una diversa valenza legandosi alla festività del Natale.
    Ovviamente è possibile gustare gli ottimi prodotti della gastronomia locale nei vari punti ristoro dislocati all'interno della manifestazione, nei quali è possibile cenare con pochi euro.
    Nel 2012 le Poste italiane hanno dedicato un francobollo a questa festa tradizionale.
  • Festa "Drr'Accasaet" (degli sposati). in febbraio.
  • Carnevale dell’Alto Molise. martedì grasso.
  • Processione del Venerdì Santo.
  • Fuochi di San Michele. 8 maggio.
  • Estate agnonese. in agosto. Spettacoli, manifestazioni, mostre, sagre, concerti, teatro e cinema
  • Fiera delle arti e dei mestieri antichi.
  • Corsalonga. in agosto. Manifestazione equestre.
  • La Pasturella (Il piccolo natale). 21 novembre.
  • Premio Nazionale “ Il Mantello”. in dicembre.
  • Vigilia agnonese. periodo natalizio. La Ndocciata, Presepe vivente, Presepi artistici.
  • Stagione teatrale e cinematografica.


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]

Agnone conserva ancora molte attività artigiane che consentono acquisti di oggetti lavorati a mano difficilmente reperibili in altri luoghi: utensili in rame lavorato, ferro battuto, bronzo.

Ricca è anche la produzione artigianale in campo alimentare con latticini, dolci tipici, confetti.

Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]

  • Ristorante Pizzeria "Hotel Sammartino", Via Pietro Micca, +39 0865 779049.
  • 41.81044414.376541 Ristorante Pizzeria Diana, Via Marconi 26, +39 0865 78311.
  • Ristorante Tenuta Il Giardino dei Ciliegi, Contrada S. Onofrio, 158, +39 0865 79007.
  • Ristorante Pizzeria Serafini, Via Aquilonia, 71, +39 0865 77956.
  • 41.80836514.372552 Ristorante Pizzeria Bar Da Giovanni, Via XI Febbraio, +39 0865 779150.
  • Ristorante Le Panche, Località Quarto Pescopennataro, +39 0865 941350.
  • Agriturismo Pizzeria Il Corazziere, Contrada S. Onofrio, 80, +39 0865 78659.
  • Agriturismo "Staffoli Horses", Località Staffoli, +39 0865 77177.
  • Pub Paninoteca "Lo Chalet Pub", +39 0865 78881.
  • Locanda Da Mammì, +39 320 0716023.
  • Ristorante "La locanda del parco", +39 0865 832146.


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]

Prezzi elevati[modifica]

  • 41.81101214.375643 Hotel Il Duca Del Sannio, Via Marconi 26, +39 0865 77544. Hotel 4 stelle


Sicurezza[modifica]

Farmacie

  • 41.80754414.3713881 Falasca, Corso Vittorio Emanuele, 180, +39 0866 78250.
  • Tiberio, Salita Tamburri, 13, +39 0866 77241.
  • 41.80685514.3693292 Mastronardi, Corso Vittorio Emanuele, 105, +39 0866 78279.


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]


Nei dintorni[modifica]

  • Pietrabbondante — I resti delle fortificazioni e dello spettacolare Teatro sannita di Monte Saraceno testimoniano la presenza umana sul territorio di Pietrabbondante sin da epoca remota. Nei pressi del centro abitato si trovano i resti dell'antico insediamento che fu il più importante santuario e centro politico dei Sanniti tra il II secolo a.C. e il 95 a.C.
  • Isernia — Tra i primi insediamenti paleolitici documentati d'Europa, fu poi fiorente città sannita, capitale della Lega Italica, in seguito Municipium romano. Il suo millenario passato le ha lasciato un importante patrimonio monumentale che si estende fino all'epoca preromana, oltre ad importantissimi reperti della preistoria.
  • Castel di Sangro — Fu città romana, poi feudo dei Borrello; i ruderi del castello medievale e le vicine mura megalitiche testimoniano la passata grandezza della porta d'Abruzzo.
  • Capracotta — I suoi impianti e le sue piste da sci ne fanno un polo di sport invernali frequentato da sciatori di Molise, Abruzzo, Lazio e Campania.

Itinerari[modifica]

Informazioni utili[modifica]


Altri progetti

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