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Nova Ponente
Vista panoramica del centro abitato di Nova Ponente
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Mappa dell'Italia
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Nova Ponente
Sito istituzionale

Nova Ponente (Deutschnofen in tedesco) è un centro del Trentino-Alto Adige.

Da sapere[modifica]

La sua popolazione è in larga maggioranza di madre lingua tedesca (97,42%); italiana il 2,33%; ladina lo 0,25%.

Cenni geografici[modifica]

È un centro altoatesino del comprensorio Salto-Sciliar. Dista 26 km da Bolzano, 29 da Egna, 25 da Cavalese, 20 dal Lago di Carezza. Nova Ponente aderisce alla rete Alleanza per il clima.

Cenni storici[modifica]

L'insediamento è sostanzialmente medioevale, dovuto alla colonizzazione in altura nell'epoca di Mainardo II, conte del Tirolo, tant'è che quasi tutti i masi compaiono per la prima volta citati nel grande censimento da lui operato nel 1288.

Il commercio con il legno era dal medioevo una delle fonti di ricchezza del luogo. Era fiorente al punto che nel 1614 legna fornita dal Tschufflerhof di Nova Ponente fu addirittura usata per la costruzione del sottotetto del duomo di Bologna.

Il toponimo è attestato in documenti latini come Nova nel 1175 e come Nova Teutonica nel 1209, in documenti tedeschi come Teuschennoeven e Teutschenofen nel 1336 e come Tawtschenofen nel 1411. Deriva dal latino nova ("terreno messo a coltura da poco") e teutonico ("tedesco").

Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Nova Ponente

Quartieri[modifica]

Il suo territorio comunale comprende anche i paesi di Ega/Eggen, San Floriano/Obereggen e Monte San Pietro/Petersberg.

Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

  • 46.46027811.3263891 Aeroporto di Bolzano-Dolomiti (IATA: BZO) (6 km dal centro di Bolzano), +39 0471 255 255, fax: +39 0471 255 202. apertura al pubblico: 05:30–23:00; apertura biglietteria: 06:00-19:00; il check-in per voli da Bolzano è possibile solo da 1 ora ad un massimo di 20 minuti prima della partenza. Piccolo scalo regionale con voli di linea da e per Lugano e Roma con Etihad Regional (by Darwin Air). In alcuni periodi dell'anno, la compagnia Lauda Air collega la città con Vienna una volta a settimana. Più numerosi invece i voli charter.
  • 45.39666710.8877782 Aeroporto di Verona (Catullo), Caselle di Sommacampagna, +39 045 8095666, .
  • 45.42555610.3269443 Aeroporto di Brescia (D'Annunzio), Via Aeroporto 34, Montichiari (I collegamenti con l'aeroporto di Brescia sono garantiti dai trasporti pubblici tramite il bus/navetta. La fermata a Brescia città è situata alla stazione dei pullman (numero 23), mentre quella dell'aeroporto è al fronte terminale. Sono inoltre previsti collegamenti per la città di Verona attraverso la linea bus/navetta 1), +39 045 8095666, . Solo Charter

In auto[modifica]

  • A22 Casello autostradale di Bolzano nord sull'autostrada del Brennero
  • La strada provinciale 72 la collega alla statale 620 del Passo di Lavazè che a sua volta confluisce nella statale 241 di Val d'Ega e Passo di Costalunga.

In autobus[modifica]

  • I servizi di trasporto pubblico con pullman in Alto Adige sono gestiti da SAD [1]


Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

Il Santuario di Pietralba
  • 46.39168711.4130041 Santuario di Pietralba (Wallfahrtsort Maria Weißenstein (in tedesco); Santuarie de Baissiston (in ladino)), Località Pietralba, 9 (tra Nova Ponente e Monte San Pietro), +39 0471 615165. Il santuario fu fondato nel 1553 dopo il ritrovamento della statuetta miracolosa, una Pietà in alabastro, effettuato da un contadino del luogo, Leonhard Weißensteiner (da cui il nome del santuario), al quale sarebbe apparsa la Vergine Maria guarendolo dalla sua malattia. A titolo di ringraziamento la Madonna gli avrebbe chiesto di erigere una chiesetta. Tale cappella divenne ben presto molto frequentata, tanto che fu necessario costruire un edificio più grande.
    I lavori iniziarono nel 1638 e furono completati nel 1654; il convento fu invece costruito nel 1722. :Questa nuova chiesa comprende tuttora la cappella originaria costruita da Leonhard, l'altare maggiore con foglie in oro e argento, affreschi di Adam Mölk, del Pussjäger, di A. Siber e di F. Haider.
    Il luogo fu rilevato nel 1718 dall'Ordine dei servi di Maria di Innsbruck. Nel 1787 il santuario fu soppresso dall'imperatore Giuseppe II e la statuetta fu trasferita a Laives; la chiesa fu profanata e adibita a deposito legname.
    TNel 1836 il santuario, riacquistato dai servi di Maria di Innsbruck, torna a essere un luogo di preghiera; nel periodo fascista i monaci di lingua tedesca furono sostituiti con monaci di lingua italiana, appartenenti ai servi di Maria di Vicenza, che lo curano ancora oggi.
    Il 24 agosto 1885 una copia della statua della Madonna Addolorata fu nuovamente collocata nella chiesa, assieme a una processione che ha coinvolto oltre 130 sacerdoti e 15.000 credenti, con la presenza dell'allora vescovo della diocesi di Trento Giovanni Giacomo della Bona. In occasione di una visita di papa Giovanni Paolo II, il santuario fu elevato alla dignità di basilica minore. In preparazione del Giubileo del 2000 furono rinnovati l'ostello della gioventù e la casa del pellegrino. Tuttora presso il santuario vi sono corridoi con centinaia di ex-voto.
    Accanto alla basilica, si trova la cappella di San Pellegrino Laziosi, patrono dei malati di tumore, e un luogo denominato "penitenzieria" dedicato alle confessioni.
    Oltre alla basilica, sono stati costruiti negli anni un albergo, la casa del pellegrino e l'ostello della gioventù. Inoltre vi è sempre la possibilità di pranzare presso un ristorante self-service e ristorarsi presso un bar.
    Tra tutti i pellegrini che si sono recati al santuario spicca il nome di Albino Luciani (papa Giovanni Paolo I), il quale da bambino, assieme alla mamma Bortola e ai fedeli dell'agordino, partiva in pellegrinaggio per Pietralba. Di sua consuetudine vi trascorrerva le vacanze estive quando era ancora cardinale. Prenotò per l'ultima volta nell'agosto del 1978, ma alla morte di papa Paolo VI dovette partire per le solenni esequie papali e il successivo conclave che lo avrebbe eletto 263º successore di Pietro.
    Il 17 luglio 1988 si recò in pellegrinaggio al santuario della Madonna di Pietralba anche papa Giovanni Paolo II. Nel 2003 lo stesso papa ha concesso l'indulgenza plenaria a coloro che visitano questo luogo sacro.
    La cappella San Leonhard
    Oltre al santuario, risalendo per una ventina di minuti il sentiero numero 4 in direzione est, è possibile raggiungere la cappella di Leonhard Weißensteiner, dove il santuario ebbe la sua origine, ovvero dove sarebbe apparsa la Vergine. Poco più in basso si trova il suo eremo, un piccolo e curioso luogo dove nel passato furono edificate anche altre piccole celle, di cui oggi rimangono solo pochi resti. Da qui scendendo alcuni scalini si trova una piccola rientranza nella roccia, dove Leonhard cadde nel 1553. Dall'eremo inoltre si ha un'ottima visuale sulle cime dolomitiche che contornano la zona: il Catinaccio, la Marmolada e il Latemar.
    Il santuario di Pietralba è raggiungibile principalmente da:
    • l'uscita "Bolzano nord" dell'A22, e da qui seguendo le indicazioni per la Val d'Ega e Nova Ponente (circa 33 km);
    • l'uscita "Egna-Ora" dell'A22, salendo in direzione Cavalese per poi deviare per Aldino (circa 22 km).

    La diatriba
    La statuetta della Madonna fu trasferita nel XVIII secolo nella chiesa di San Nicolò e Sant'Antonio abate a Laives. Tra il santuario e i cittadini di Laives c'è un'antica discussione che si basa appunto sulla statuetta: quando il santuario tornò in attività, venne fatta una copia della Madonnina e ancora oggi c'è il dubbio su quale sia quella autentica. Ogni anno centinaia di persone partono dalle valli del Trentino, Fornace in maggio e Fierozzo San Felice in settembre, in pellegrinaggio votivo a piedi compiendo più di 50 km verso il santuario.


Eventi e feste[modifica]


Cosa fare[modifica]

  • Escursione nel Latemar.
  • 46.38441311.5248061 Ski Center Latemar (dalla frazione Obereggen). Lo Ski Center Latemar è uno dei più importanti comprensori sciistici italiani e comprende le piste da sci invernali delle località di Obereggen, frazione di Nova Ponente, Pampeago (nel comune di Tesero) e Predazzo per un totale di 48 km di piste divise in 18 impianti di risalita. :È nato nel 1970 ed è situato sui pendii del Monte Latemar e nelle sue propaggini della Pala di Santa e Monte Agnello.
Tutti i 18 impianti sono collegati tra di loro creando un carosello interamente percorribile con gli sci ai piedi. Da Predazzo ci sono inoltre collegamenti con il comprensorio dell' Alpe Cermis. :L'accesso alle piste può avvenire sia da Obereggen (versante altoatesino, tramite la Val d'Ega), sia da Pampeago (Trentino) sia da Predazzo (versante della Val di Fiemme, sempre in Trentino). Lo Ski Center Latemar fa parte del comprensorio numero 7 del Dolomiti Superski.

Impianti di risalita[modifica]

Versante Obereggen
  • Ebner (skilifit)
  • Obereggen-Oberholz (seggiovia 4 posti; agganciamento automatico + copertura antivento)
  • Ochsenweide (cabinovia 8 posti; agganciamento automatico); attiva anche per le sciate in notturna
  • Laner (seggiovia 4 posti)
  • Absam-Maierl (seggiovia 6 posti; agganciamento automatico + copertura antivento)
  • Reiterjoch (seggiovia 4 posti)
  • Obereggen (seggiovia 4 posti; agganciamento automatico + copertura antivento)
Versante Pampeago
  • Campanil (seggiovia 3 posti)
  • Pala Santa (seggiovia 4 posti; agganciamento automatico + copertura antivento)
  • Pala Santa-Plateau (skilift)
  • Latemar (seggiovia 4 posti; agganciamento automatico)
  • Agnello (seggiovia 4 posti; agganciamento automatico)
  • Tresca (seggiovia 4 posti; agganciamento automatico + copertura antivento)
  • Campo Scuola Latemar (seggiovia 4 posti; agganciamento automatico + copertura antivento)
Versante Predazzo
  • Residenza-Passo Feudo (seggiovia 4 posti; agganciamento automatico)
  • Gardonè-Passo Feudo (seggiovia 4 posti; agganciamento automatico + copertura antivento)
  • Campo Scuola Gardonè (seggiovia 4 posti; agganciamento automatico + copertura antivento)
  • Stalimen-Gardonè (cabinovia 8 posti; agganciamento automatico)
Il comprensorio è ben adatto sia a sciatori esperti che a neofiti ed è molto apprezzato per le numerose baite presenti sulle piste con diverse offerte di tipo culinarie: dal tipico imbiss tirolese, al self service ai ristoranti di alta quota. Altra nota interessante sono i 12 apres ski presenti sia sulle piste che nelle stazione a valle dei tre paesi d'accesso; che risultano come punto di ritrovo sia per turisti intenti a prolungare la giornata sulla neve, sia agli abitanti locali.
Le piste relative agli impianti Ebner, Pala Santa-Plateau, Campo Scuola Latemar e Campo Scuola Gardonè sono dedicate ai neofiti, ai più piccoli ed alle scuole di sci per potersi esercitare in sicurezza su piste molto facili e poco trafficate: difatti tutte e quattro le piste non sono di "collegamento" per il carosello ma vanno in parallelo ad esso.
Per 3 giorni alla settimana la cabinovia Ochsenweide rimane aperta dalle 19.00 fino alle 22.00 per garantire il servizio di risalita per la pista Oberholz e la pista di slittino (che vengono ambedue illuminate artificialmente per lo sci in notturna.


Acquisti[modifica]


Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]

  • 46.41306611.4344811 Ristorante bar pizzeria Sport Center, Via Fora, 1, +39 0471 616412.
  • 46.41369811.4274522 Ristorante pizzeria Adler, Via Principale, 5, +39 0471 616280.


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]


Sicurezza[modifica]

Farmacia

  • 46.41372211.4256924 Moroder, Via Paese, 20, +39 0471 616393. FabioTelefono:


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]


Nei dintorni[modifica]

  • Bolzano — Principale città dell'Alto Adige ne è il capoluogo amministrativo ed economico. Il suo centro storico fonde mirabilmente i caratteri architettonici ed urbanistici nordici con quelli italiani mostrandosi con un tono di signorile eleganza.
  • Egna — La sua caratteristica principale è data dai portici che creano una atmosfera suggestiva soprattutto nella via principale. Fa parte dei Borghi più belli d'Italia.
  • Latemar

Itinerari[modifica]

  • Castelli dell'Alto Adige — Un percorso alla scoperta dei manieri altoatesini che, nati per fini militari, divennero poi in gran parte raffinate dimore signorili, centri di cultura, esempi di pregevole architettura, testimonianza della grandezza delle famiglie che li fecero edificare.


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