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Prato allo Stelvio
Prato allo Stelvio - panorama
Stemma
Prato allo Stelvio - Stemma
Prato allo Stelvio - Stemma
Stato
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Prato allo Stelvio
Sito istituzionale

Prato allo Stelvio (Prad am Stilfserjoch in tedesco) è un centro del Trentino-Alto Adige.

Da sapere[modifica]

La sua popolazione è quasi totalmente di madrelingua tedesca (97,21%); il 2,73% appartiene a gruppo italiano; lo 0,06% a quello ladino.

Larga parte del territorio comunale è compresa nel parco nazionale dello Stelvio: si pensi alla natura incontaminata delle pendici del Gruppo dell'Ortles ed al selvaggio ambiente protetto del delta fluviale del torrente Solda alla confluenza con l'Adige - la cosiddetta "Arena di Prato" (Prader Sand) - che ospita una varia e rara avifauna.

Cenni geografici[modifica]

Benché il nome Prato allo Stelvio possa far supporre che la località si trovi nelle immediate vicinanze del passo dello Stelvio, essa sorge 20 chilometri più a valle, sul fondovalle della Val Venosta. Prato allo Stelvio aderisce alla rete Alleanza per il clima.

Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Prato allo Stelvio

Quartieri[modifica]

Il territorio comunale comprende i centri di Agumes/Agums, Montechiaro/Lichtenberg e Prato/Prad.

Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

  • 46.46027811.3263891 Aeroporto di Bolzano-Dolomiti (IATA: BZO) (6 km dal centro di Bolzano), +39 0471 255 255, fax: +39 0471 255 202. apertura al pubblico: 05:30–23:00; apertura biglietteria: 06:00-19:00; il check-in per voli da Bolzano è possibile solo da 1 ora ad un massimo di 20 minuti prima della partenza. Piccolo scalo regionale con voli di linea da e per Lugano e Roma con Etihad Regional (by Darwin Air). In alcuni periodi dell'anno, la compagnia Lauda Air collega la città con Vienna una volta a settimana. Più numerosi invece i voli charter.
  • 45.39666710.8877782 Aeroporto di Verona (Catullo), Caselle di Sommacampagna, +39 045 8095666, .
  • 45.42555610.3269443 Aeroporto di Brescia (D'Annunzio), Via Aeroporto 34, Montichiari (I collegamenti con l'aeroporto di Brescia sono garantiti dai trasporti pubblici tramite il bus/navetta. La fermata a Brescia città è situata alla stazione dei pullman (numero 23), mentre quella dell'aeroporto è al fronte terminale. Sono inoltre previsti collegamenti per la città di Verona attraverso la linea bus/navetta 1), +39 045 8095666, . Solo Charter

In autobus[modifica]

  • I servizi di trasporto pubblico con pullman in Alto Adige sono gestiti da SAD [1]


Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

Castel Montechiaro visto dal basso
  • 46.63364210.5644381 Castel Montechiaro (Lichtenberg). Risale molto probabilmente al primo XIII secolo ed è documentato dal 1228. Venne eretto dai conti di Tirolo per contrastare i vescovi di Coira, presenti sul versante opposto della valle.
    Il muro di cinta appartiene probabilmente alla fase originaria. Nei documenti vengono citate anche le due torri: quella sud e la torre di Ilprando (in ted. Hiltprandsturm).
    Durante il XIV secolo la struttura venne ampliata con un grande palazzo e un edificio secondario (denominato "piccolo palazzo") in stile gotico, ricco di affreschi con tematiche cavalleresche, oggi conservati presso il Tiroler Landesmusuem Ferdinandeum di Innsbruck.
    A seguito di alcune battaglie avvenute nei suoi pressi, come ad esempio la battaglia della Calven (1499), si decise di rafforzarne le strutture difensive elevando una nuova cinta muraria con merli, e una nuova torre, la torre circolare. Allora il castello era infeudato ai signori di Spaur, di cui si conserva a Praga il più antico registro dei beni proprietari del castello, risalente agli anni 1477-1483.
    La famiglia Khuen-Belasi entrò in possesso del castello nel 1513 e durante il XVI secolo, con l'aiuto dell'arcivescovo Johann Jakob Khuen-Belasi, fece diversi lavori strutturali: al palazzo grande venne aggiunto un piano e venne costruita una torre scalare. Inoltre l'arcivescovo fece costruire una cappella.
    Tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo subì un lento decadimento, al punto che nel 1908 si decise di trasportarne alcuni affreschi al Ferdinandeum di Innsbruck. Nel 1925 il castello, di proprietà privata, veniva descritto in condizione precarie. Un progetto di restauro e consolidamento fu elaborato nel 1950, ma venne in seguito abbandonato dopo averlo semplicemente sgomberato dalle macerie.
    Nel 1961, a causa del pericolo di uno scivolamento a valle delle murature, il sindaco di Prato allo Stelvio richiese l'esecuzione di opere urgenti e tra il 1962 e il 1965 si avviarono le urgenti opere di consolidamento per le mura di cinta. Altri restauri furono eseguiti tra il 1982 e il 1984 da un'associazione locale e dalla locale soprintendenza.
  • Chiesa di San Giovanni. Al suo interno sono ancora visibili affreschi romanici e gotici della fine del XIII secolo.


Eventi e feste[modifica]


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]


Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]

Prezzi elevati[modifica]

Campeggi[modifica]


Sicurezza[modifica]

Farmacia


Come restare in contatto[modifica]


Nei dintorni[modifica]

  • Glorenza — La più piccola città dell'Alto Adige conserva il perimetro delle mura, il titolo di città che le viene da un importante passato e vanta l'appartenenza al circuito dei Borghi più belli d'Italia.
  • Silandro — Capoluogo della Val Venosta, conserva due dei tanti manieri che costellano questa parte di Alto Adige che si spinge ai confini di Austria e Svizzera.
  • Lago di Resia — Il più grande lago dell'Alto Adige è caratterizzato dal campanile dell'antico paese di Curon Venosta, sommerso dopo la costruzione della diga, che emerge dalle acque.
  • Malles Venosta — L'Abbazia di Monte Maria e la chiesa di San Benedetto custodiscono preziosi affreschi romanici con influssi bizantini l'una, carolingi l'altra.
  • Merano — Importante centro alla confluenza di Val Venosta, Val Passiria, Val d'Adige e Val d'Ultimo, la città fu fino al Quattrocento il capoluogo del Tirolo, quando la capitale fu trasferita a Innsbruck. Mantiene tuttora forti legami con il mondo germanico e vanta un bel centro storico.

Itinerari[modifica]

  • Castelli dell'Alto Adige — Un percorso alla scoperta dei manieri altoatesini che, nati per fini militari, divennero poi in gran parte raffinate dimore signorili, centri di cultura, esempi di pregevole architettura, testimonianza della grandezza delle famiglie che li fecero edificare.


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