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Ennese
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Ennese - Localizzazione
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Territorio di Enna è il territorio della città di Enna, in Sicilia

Da sapere

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L'ennese è situato nel cuore della Sicilia con il centro geografico dell'isola proprio a Enna. Esso dispone di un notevole patrimonio naturale, con laghi e boschi alcuni costituiti come riserve naturali.

Cenni geografici

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Il territorio è in prevalenza collinare con modeste pianure. I rilievi montuosi principali sono i monti Erei, di altitudine media inferiore ai mille metri, che occupano la parte centrale e meridionale del territorio; i Nebrodi a nord, raggiungono un'altitudine più considerevole, le cui vette più alte oscillano tra i 1192 m del Monte Altesina e i 1559 m del Monte Sambughetti.

Il territorio pianeggiante, nella parte centro-orientale, è costituito principalmente da un'ampia porzione della piana di Catania coltivata in parte ad agrumi, nei pressi della cittadina di Catenanuova e una porzione coltivata a cereali ad Aidone. Una conca basso-collinare è costituita dalla valle del fiume Dittaino, che da Enna digrada sino alla pianura, al cui interno si sono sviluppate alcune attività produttive agricole e piccole industrie e che ha rappresentata l'area di penetrazione più propizia per gli assi viari e ferroviari.

Il territorio ospita otto laghi medio-grandi, per la maggior parte artificiali e a servizio dell'agricoltura.

Quando andare

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Il clima varia tra il montano e il mediterraneo (per le temperature). Le precipitazioni medie annue sono di circa 500 mm e pongono il territorio fra quelli meno umidi in Sicilia.

L'inverno è generalmente caratterizzato da temperature rigide nei comuni di altitudine elevata ma che difficilmente scendono sotto lo zero. La neve caratterizza i centri della zona nord (soprattutto Troina) e a volte anche Enna. Nei monti le precipitazioni nevose sono frequenti e copiose. Parte della piovosità è concentrata in questa stagione.

La primavera e l'autunno sono le stagioni verdi per eccellenza con moderate piogge; gli estesi rilievi collinari si colorano del verde degli estesi campi di grano. L'estate spesso è caratterizzata da siccità con un caldo secco. Le temperature sono generalmente elevate (intorno ai 30 °C).

Cenni storici

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Dal neolitico alle radici sicane e sicule

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La storia di Enna, tra i centri sorti per primi, affonda radici nel Neolitico: nell'8000 a.C., infatti, era stata introdotta la coltivazione dell'ulivo nelle fertili colline attorno al lago di Pergusa, dove sorgevano villaggi con annesse necropoli, alcuni, come quello di Cozzo Matrice, tuttora conservatisi. Anche la città vera e propria conserva tracce di insediamenti preistorici, come quelli siti all'interno della Grotta della Guardiola, la maggiore tra le necropoli arroccate sulle pendici del monte su cui sorge Enna. Ma furono i Sicani a popolare stabilmente la zona, dopo esser fuggiti dall'Etna a causa delle eruzioni ed aver fondato proprio nel futuro capoluogo la loro più potente roccaforte militare. A questo popolo, che scelse Enna (chiamata En naan) per rifugiarsi e difendersi dall'incalzare dei Siculi, si deve il culto di Cerere, nota tra i Greci altresì come Demetra, e la conseguente coltivazione del grano.

Morgantina e l'ellenizzazione del territorio

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Pressappoco nello stesso periodo, si sviluppò il più importante insediamento della Sicilia interna: Morgantina presso Aidone, che quando fu fondata agli inizi del I millennio a.C., per opera dei cosiddetti Morgeti, guidati dal mitico re Morges, era ancora un piccolo villaggio indigeno. Alleatasi poi con Siracusa, Morgantina visse un grande sviluppo attestato dalla più grande agorà che si possa trovare al di fuori della Grecia.

Morgantina entrava così nell'area di influenza siceliota (V secolo a.C.), il che comportò per la città un periodo di grande prosperità e di rinascita commerciale e culturale, con un impulso forte ricevuto dalle attività agricole. La città batté moneta (esemplari custoditi al Museo Alessi di Enna) d'oro e d'argento. A partire dal 397 a.C. Morgantina entrò nell'orbita dell'ellenistico Regno Siceliota, comprendente l'intera Sicilia orientale e con capitale Siracusa, prima sotto il regno di Dionigi I, poi sotto quello di Agatocle.

In seguito partecipò alla congiura che abbatté l'oligarchia siracusana ma le fortune di Morgantina bruscamente declinarono in seguito alla sua scelta di allearsi con i Cartaginesi, che controllavano la estrema Sicilia occidentale, contro i Romani. Con la sconfitta dei primi non si poté evitare la distruzione della città, che all'epoca raggiungeva una grande fioritura economica, commerciale e culturale. La città fu rasa al suolo dalle legioni di Roma e fu rinvenuta solo nel Novecento, in seguito a fruttuose campagne di scavi.

I Romani: tra la prima guerra servile e lo splendore di Centuripe

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Con la fine della Seconda guerra punica iniziò la dominazione romana sulla Sicilia. Nel 135 a.C., grazie allo schiavo siriano Euno, scoppiò la prima guerra servile: lo schiavo guidò una rivolta che si estese in pochi anni a tutta la Sicilia, e riuscì a regnare per due anni su Henna (dove oggi in suo ricordo vi è la statua presso il castello di Lombardia opera di Pietro Marzilla) e su tutta l'Isola. I romani attuarono una violentissima repressione e dalle fognature riuscirono a penetrare in cima ad Enna, catturando infine Euno ed il suo seguito e condannando tutti gli schiavi insorti superstiti alle battaglie alla crocifissione. Cicerone, visitò la città durante il periodo di governo del Pretore Gaio Licinio Verre che aveva fatto abuso della sua importantissima carica per depredare alcune tra le più belle opere d'arte della città stessa e delle altre polis siculo ellenizzate dell'area. L'avvocato romano portò Verre in giudizio e lo sconfisse con le famosissime Verrine, atti di accusa che pervenutici quasi integri rappresentano un'importantissima fonte diretta per la conoscenza di Enna antica e della Sicilia romana tutta. La rinascita si ebbe in epoca imperiale con lo status di municipium.

Oltre a Morgantina e al capoluogo, Agira fu senza dubbio un altro centro di rilievo. Fondato, secondo la leggenda, da Ercole nel corso di una delle sue 12 fatiche, ma con origini storiche assai antiche - già risalenti alla preistoria - diede i natali a Diodoro Siculo.

Piazza Armerina esisteva da secoli, sotto il nome Platea o Plutia o più probabilmente di Palatia, proprio per la presenza nell'area della grandissima Villa del Casale, la più splendida di Sicilia per i suoi mosaici, mentre Nicosia si fa risalire a tre città del periodo romano: Erbita, Engio e Imachàra. Senza dubbio tuttavia, nel periodo romano fu Centuripe il più fiorente centro della zona. Nata in età sicula col nome di Kentoripa ed ellenizzato nel V secolo a.C., Centuripe, nota anche per la curiosa forma di stella marina dell'abitato, abbarbicato su un'altura tentacolare, venne a patti con Roma, tra le prime città in Sicilia, nel 263 a.C., guadagnandosi così la protezione dei romani. Sotto le ali di Roma, cui fu legata da cognatio (parentela), Centuripe prosperò e si estese considerevolmente, e fu perciò definita da Cicerone di gran lunga una delle città più grandi e ricche dell'intera Sicilia. Riuscì ad avere un console, sotto l'impero di Adriano, e a sviluppare prima un'originale arte ceramica, e poi imponenti vestigia monumentali.

Tarda antichità e Alto Medioevo

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Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, di cui faceva parte la Provincia di Sicilia, e la breve parentesi gota, nel 535 i bizantini riconquistarono la Sicilia e con essa Henna. A partire dal VI VII secolo, soprattutto per paura delle sempre più frequenti incursioni arabe, fecero della città un importante centro militare apportando così una rinascita all'Ombilicus Siciliae restituendole l'antico ruolo perso con l'invasione romana, e vi impiantano un'amministrazione territoriale. Queste scelte faranno della Enna siculo-bizantina, come testimoniano diverse fonti sia bizantine che arabe più tarde, tra le quali Edrisi, una delle più grandi e ricche città siciliane. La città venne chiamata Catrum Hennae, in ragione dell'importanza militare e giocò un ruolo importantissimo nella lunga e sfiancante guerra di conquista araba dell'isola. Proprio qui, ad esempio, venne ucciso lo stratega Eufemio (che aveva di fatto costituito la Sicilia indipendente dall'Impero Bizantino proclamandosi re), attirato in un'imboscata da alcuni patrizi bizantini forse nella contrada detta di Papardura.

La conquista araba della Sicilia fece nascere molti nuovi centri nel territorio, a partire da Calascibetta, nata nel IX secolo come accampamento militare, Qalʿat Shibet, creato sulla rocca antistante Henna per tentare l'assedio della roccaforte bizantina. La città non resistette tuttavia all'ennesimo attacco, e uno scrittore siculo-arabo tramanda lo stupore dei conquistatori nel trovare ad Henna tanta prosperità e tanto fervore economico e culturale. Rinominato Qaṣr Yānī, arabizzazione di Castrum Hennae: "Castello di Enna", il capoluogo si arricchì di moschee e divenne una delle maggiori città musulmane dell'Isola. Fu infine sede di amministrazione di una Taifa, un'unità territoriale importante e quasi completamente autonoma sino ad avere un suo emiro. Dai pochi documenti e dalle evidenze archeologiche presenti possiamo accertare una presenza cosmopolita con cristiani, ebrei, musulmani, ma anche slavi e forse berberi e persiani. Anche Nicosia si sviluppò con gli arabi: posta alla confluenza dei tre Valli storici di Sicilia (Val di Mazara, Val Demone, Val di Noto).

Il periodo tra l'XI e il XIII secolo

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L'Aron di Agira

L'Aron più antico di cui si ha notizia in Europa, secondo lo studioso Nicolo Bucaria, è conservato ad Agira all'interno della chiesa del Santissimo Salvatore. Originariamente collocato nella sinagoga di via Santa Croce, diventata dopo la cacciata degli ebrei l'oratorio della Chiesa di Santa Croce, fino al decennio scorso era considerato distrattamente il resto di un portale, finché nel 1996 sulla rivista della Facoltà Teologica di Sicilia apparve un articolo di Benedetto Rocco che riconosceva in esso l'Aron e decifrava l'iscrizione "Casa di Giacobbe, venite camminiamo alla luce". Con questa iscrizione gli ebrei datavano l'anno in cui era stata costruita e apponendo dei segni grafici sulle ultime lettere vi si attribuiva anche un valore numerico secondo il calendario ebraico. Il numero così decifrato fu 5214 dalla creazione del mondo, ovvero il 1454.

Finché nel 1087 il suo sovrano, l'emiro Hammudita Ibn Hamud, non cedette Castrogiovanni al Gran Conte Ruggero I di Sicilia, la città da allora non verrà mai infeudata e rimarrà demaniale. Non di rado in essa saranno presenti i Regnanti della casa Altavilla Sovrani di Sicilia, Ruggero II, Guglielmo I e Guglielmo II. Enrico VI di Svevia, dopo avere sposato la regina Costanza d'Altavilla ed essersi insediato sul trono di Sicilia, instaurò un breve ma violento regime di terrore che durò pochi anni a causa della sua prematura morte, il territorio cadde sotto la sua mala signoria. Tuttavia il figlio Federico II fu molto affezionato a Enna, allora Castrum Johannis e la sua corte di Palermo vide diversi notabili appartenenti al mondo della cultura ennese del tempo. Proprio tra il XII e il XIII secolo, l'ennese si arricchì di nuovi, importanti centri: tra questi spicca Piazza Armerina, rifondata da Ruggero I per essere poi nel 1161 rasa al suolo per volontà di Guglielmo I di Sicilia a causa della sua rivolta contro il potere regio. Ripopolata con genti lombarde (in realtà dell'attuale Piemonte), essa rifiorì dalle sue rovine e nel corso dei secoli si tramutò in una cittadina vivace ed attiva.

Anche Enna, in quegli anni, rifioriva: venne ricostruito con 20 torri il castello di Lombardia d'impianto sicano e poi arabo, vi si riunì il Parlamento siciliano per volere di Federico II. Il sovrano sembra risiedette nella ottagona torre omonima che si fece innalzare quale centro di una vasta riserva di caccia che doveva estendersi sino al lago di Pergusa e più oltre sino alle alture di Carangiaro, Gerace e Geracello "Hieracellum". Enna sotto Federico II, divenne la 17ª città demaniale di Sicilia, requisito che consentì una nuova sessione parlamentare nel Quattrocento. Federico II le concedette l'appellativo di Urbis Inexpugnabilis Hennae che campeggia tra gli artigli dell'aquila bicipite sveva, simbolo della città.

Dal Secolo XIV al 1926

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Tra il 1360 e il 1400, sotto il Regno di Trinacria, Castrogiovanni mantiene lo status di città demaniale, conservando i privilegi acquisiti nei due secoli precedenti. Nel 1516, con l'avvento al potere di Carlo V, si verifica una depressione economica e culturale in tutta l'Isola, e nel territorio ennese, che tuttavia, vede crescere a dismisura la popolazione, grazie alle massicce immigrazioni provenienti dalle coste, saccheggiate dai predoni saraceni. Il Cinquecento è comunque il secolo dell'arte per eccellenza; in quegli anni operarono grandi maestri come Antonello Gagini e a Nicosia giunge una tela del pittore spagnolo Diego Velázquez. Le carestie e le pestilenze del Seicento, al contrario, comportano un decremento demografico.

Nel secolo XVIII le sorti di Castrogiovanni e del territorio precipiteranno: verrà condotta una campagna di ripopolamento dei terreni agricoli che svantaggerà molto la città in favore della vicina Caltanissetta. Negli altri comuni invece, la popolazione tende a stabilizzarsi: Nicosia si attesta a 12 000 ab., mentre il capoluogo scende a 10 000. Vengono erette molte chiese (nel secolo ad Enna erano 133 con circa 400 sacerdoti) e avviata la costituzione di confraternite.

Castrogiovanni nell'Ottocento migliorerà economicamente in seguito all'intensa attività estrattiva e conoscerà un netto incremento demografico. Parteciperà attivamente ai moti del 1848 e all'impresa dei Mille, sarà visitata da Giuseppe Garibaldi, nel 1893 vi nascerà il Fascio dei lavoratori. La ripresa della città sarà confermata dall'incremento demografico che, dall'Unità d'Italia al 1921 raddoppierà in termini di popolazione, passando da oltre 14 000 a 32 000 abitanti, il massimo storico imbattuto. Essa avrà un suo rappresentante, ininterrottamente dal 1890 al 1921, al Parlamento italiano; si tratta dell'illustre uomo politico Napoleone Colajanni.

Il 2 gennaio 1927 venne istituita la provincia (secondo quanto deciso durante la seduta del Consiglio dei Ministri del 6 dicembre 1926) con la denominazione di Provincia di Castrogiovanni e sigla automobilistica CG. Il nuovo ente territoriale comprendeva i territori dei soppressi circondari di Nicosia (fino ad allora appartenente alla provincia di Catania) e di Piazza Armerina, quest’ultimo smembrato dalla provincia di Caltanissetta. Il capoluogo e la provincia assunsero il nome di Enna e la sigla automobilistica EN nel dicembre dello stesso anno.

Istituzione del Libero consorzio comunale

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Il 28 marzo 2014 è stata prevista la soppressione delle nove province regionali sostituite da nove "Liberi Consorzi comunali" e 3 aree metropolitane in seguito all'entrata in vigore della legge approvata dall'Assemblea Regionale Siciliana il 12 marzo 2014. Un'ulteriore legge regionale disciplinerà compiti e funzioni di questi nuovi enti, mentre ogni provincia è retta da un commissario straordinario nominato dalla giunta regionale.

In ottemperanza alla legge regionale del 24 marzo 2014, n. 8, recante il titolo “Istituzione dei liberi Consorzi comunali e delle Città metropolitane” e disciplinata poi con la successiva legge regionale n. 15 del 4 agosto 2015, "Disposizioni in materia di liberi Consorzi comunali e Città metropolitane", la provincia regionale di Enna è stata soppressa e sostituita dal Libero consorzio comunale di Enna.

Lingue parlate

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Nelle città di Nicosia, Sperlinga, Piazza Armerina e Aidone, si parla il dialetto galloitalico dovuto alle migrazioni avvenute nella Sicilia orientale di popolazioni Lombarde tra l'XI ed il XIII secolo.


Territori e mete turistiche

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Ennese

Centri urbani

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  • 37.56546714.2742191 Enna Posta al centro della Sicilia Enna possiede diverse attrazioni tra cui il castello e un museo archeologico.
  • 37.6514.5166672 Agira È uno dei borghi più belli d'Italia. Dal castello si gode una veduta sull'Etna eccezionale. Inoltre presso una delle chiese è presente l'aron più antico d'Europa, segno di una vivace presenza ebraica nel passato.
  • 37.41666714.453 Aidone
  • 37.63333314.4166674 Assoro Cittadina con i resti di un castello e alcune chiese di pregio.
  • 37.36666714.25 Barrafranca
  • 37.58333314.2666676 Calascibetta Calascibetta su Wikipedia È uno dei borghi più belli d'Italia.
  • 37.616614.73337 Centuripe (Centuorbi in siciliano) Cittadina urbanisticamente a forma di stella con diversi monumenti romani e un pregevole museo archeologico. Definito da Garibaldi “balcone della Sicilia”.
  • 37.81666714.58 Cerami Comune del Parco dei Nebrodi
  • 37.71666714.5333339 Gagliano Castelferrato Cittadina pittoresca con una splendida rocca, fu l'ultimo luogo dove Enrico Mattei tenne un discorso prima di morire in un incidente aereo.
  • 37.6514.410 Leonforte (Liunforti in siciliano) Cittadina spesso visitata dai turisti per la Granfonte, ma è anche la tappa finale del percorso ciclabile dell'ex ferrovia Dittaino-Leonforte.
  • 37.7514.411 Nicosia (Nicusìa in siciliano, Niqusìn in arabo) La città vanta un considerevole patrimonio artistico e naturalistico ereditato dal suo passato di città demaniale.
  • 37.38422514.36648712 Piazza Armerina unesco La città è famosa per i mosaici della Villa romana del Casale.
  • 37.6514.63333313 Regalbuto La città si trova accanto al lago Pozzillo dove è possibile effettuare diverse attività all'aperto.
  • 37.76666714.3514 Sperlinga Sperlinga è una delle poche città della Sicilia che resistettero alla rivoluzione dei Vespri Siciliani. Presso il castello si asserragliarono dei soldati francesi che resistettero per oltre un anno. Oggi il castello e il borgo rupestre sono le attrazioni più interessanti della città. È uno dei borghi più belli d'Italia.
  • 37.78333314.615 Troina Comune del Parco dei Nebrodi. È uno dei borghi più belli d'Italia.

Altre destinazioni

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Parchi e riserve

Siti archeologici


Come arrivare

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In aereo

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  • Aeroporto di Catania-Fontanarossa con voli nazionali per tutte le città italiane, e voli per le principali mete europee e diverse località internazionali.
  • Aeroporto di Palermo-Punta Raisi (Aeroporto Falcone e Borsellino) L'aeroporto opera voli nazionali ed internazionali, e diversi collegamenti low cost. Numerosi in estate i voli turistici periodici e charter.
  • Aeroporto di Comiso Effettua per lo più voli stagionali, charter e con compagnie low cost su alcune città italiane ed europee.

In auto

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L'autostrada A19 taglia a metà il territorio passando tra Enna e Calascibetta.

In treno

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Il territorio è attraversato dalla linea Catania-Palermo e la stazione più importante è quella di Enna.

Come spostarsi

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Cosa vedere

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Calanchi del Cannizzola

Nel territorio di Centuripe si trova il Riparo Cassataro un angolo con incisioni rupestri di epoca preistorica in ocra rossa raffiguranti una figura umana alta una ventina di centimetri con le braccia larghe e con gonnellino; altre, molto stilizzate, con le braccia alzate ed unite; una sorta di rete con animali. Il riparo presenta anche dei fori semisferici di uso sconosciuto. Nello stesso territorio si possono visitare i Calanchi del Cannizzola, un'area dalle caratteristiche geomorfiche caratterizzata da un terreno friabile e privo di vegetazione. La particolarità di questa zona ha fatto sì che fosse scelta come location per diversi film tra cui ''La Bibbia'' del 1966 e ''Il Vangelo secondo Matteo'' di Pasolini.

Ponte di Cicerone

Nei pressi di Cerami si trova il Ponte di Cicerone di epoca normanna, mentre a Troina il ponte Failla, dello stesso periodo.

Piramide sicana

Nel territorio Ennese sono presenti diverse ex solfare abbandonate da tempo ma segno evidente di un'attività estrattiva importante e attive sino agli anni '70 del secolo scorso.

Il territorio di Pietraperzia è ricco di siti preistorici come il sito di Tornambè Cuddaru du Crastu che si presume sia l'antica città di Krastos. La cosiddetta Piramide sicana o Piramide Cerumbelle una piramide di 12 metri con struttura a gradoni probabilmente costruita per adorare divinità solari. Si pensa risalga al neolitico e che sia stata modificata nel medioevo. Nei pressi si trova anche un divano in pietra, forse collegato a questo sito.

  • 37.47538614.4697771 Castello di Pietratagliata. Castello di Pietratagliata su Wikipedia castello di Pietratagliata (Q3662797) su Wikidata
  • 37.60805614.2388892 Villaggio bizantino Canalotto. Villaggio bizantino Canalotto su Wikipedia Villaggio bizantino Canalotto (Q24258880) su Wikidata
  • 37.60777814.25753 Necropoli di Realmese. Necropoli di Realmese su Wikipedia necropoli di Realmese (Q24260030) su Wikidata
  • 37.6114.344 Lago Nicoletti. Lago Nicoletti su Wikipedia lago Nicoletti (Q387230) su Wikidata
  • 37.58449414.2072945 Lago Morello (Lago Villarosa). Lago Morello su Wikipedia lago Morello (Q3825729) su Wikidata
  • 37.835714.56146 Lago di Ancipa. Lago di Ancipa su Wikipedia Lago di Ancipa (Q1088991) su Wikidata
  • 37.36805614.4841677 Borgo Baccarato. Frazione di Aidone realizzata nel 1940 e poi abbandonata. Oggi gli edifici sono solo dei ruderi da esplorare. Borgo Baccarato su Wikipedia Borgo Baccarato (Q3642483) su Wikidata

Itinerari

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Cosa fare

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Lago Pozzillo

A pochi chilometri da Regalbuto si trova il Lago Pozzillo un invaso artificiale dove è possibile trascorrere una giornata all'aria aperta o facendo attività sportive grazie alla presenza di un parco avventura e sentieri.

Cicloturismo

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Per approfondire, vedi: Cicloturismo_in_Sicilia#Ennese.
  • 37.63088114.5210921 Percorrere la SP75 (la strada si prende dalla rotatoria dell'outlet Sicilia Village e termina sulla SP21 nei pressi di Agira). Questa provinciale è interdetta al traffico a causa delle numerose frane e della strada piuttosto pericolosa per le auto. In bici invece è un percorso in mezzo alle campagne molto bello e panoramico. Va considerato il dislivello di circa 300 mt.

Eventi e feste

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  • Settimana Santa. A Pasqua. Importantissimo appuntamento sono i festeggiamenti della Settimana Santa di Enna che hanno come culmine la solenne processione del venerdì Santo, unica in Italia, durante la quale migliaia di confratelli incappucciati percorrono le vie della città creando un'atmosfera suggestiva e irreale.
  • Maria Santissima delle Vittorie. 3 maggio. Festa della patrona di Piazza Armerina.
  • Festeggiamenti del Signuruzzu du Lacu (Signore del Lago), Lago Pergusa. prima settimana di maggio. La festa ha il suo culmine la domenica, con la benedizione delle Acque del Lago. Seguono i giochi pirotecnici e uno spettacolo di musica leggera o teatrale.
  • Festa di Maria SS. della Visitazione (Festa Patronale Ennese). 2 luglio. La patrona di Enna è Maria SS. della Visitazione che si festeggia il 2 luglio: in tale ricorrenza i membri scalzi della omonima confraternita portano, a spalla, la nave d'oro con la statua della Madonna per le vie della città sino ad arrivare alla Chiesa Francescana di Montesalvo dove sosterá per due settimane. La statua della Madonna è adornata con gioielli d'oro offerti da persone devote nell'arco di secoli. Altro appuntamento è l'ultima domenica di agosto con la festa della Madonna di Valverde.
  • Palio dei Normanni. Ricorre ogni anno nei giorni 12, 13 e 14 agosto,. Rievocazione medievale con costumi. Palio dei Normanni su Wikipedia Palio dei Normanni (Q3891805) su Wikidata
  • Festa della Madonna di Valverde. ultima domenica di agosto. La festa della Madonna di Valverde ha origini molto antiche. La Vergine di Valverde fu la prima patrona del popolo Ennese, sino al 1412 (anno dell'arrivo del simulacro della Madonna della visitazione in città e attuale patrona). Tra processioni, luminarie, fuochi pirotecnici e concerti. Da notare la netta somiglianza con la festa patronale.
  • Festa della Madonna dei Carusi, piazza Sant'Agostino. prima domenica di settembre. Quella della Madonna dei Carusi è una delle feste più sentite dal popolo ennese. La festa venne istituita per onorare i giovani operai delle miniere e metterli sotto la protezione di Maria. La festa culmina con la processione, i giochi pirotecnici e il festival canoro dei bimbi.
  • Festa del SS. Crocifisso di Papardura. 13 e il 14 settembre. Nello splendido santuario arroccato di Papardura si svolge una delle feste più antiche della città, con la degustazione delle " Cudduredde", la benedizione con una reliquia della Santa Croce, la tradizionale fiera di settembre in piazza Europa.
  • Festa dell'Immacolata. 8 dicembre. Processione del Simulacro della Vergine sino al carcere, saluto dei detenuti, ritorno e giochi pirotecnici al Belvedere Marconi.


A tavola

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La tradizione culinaria ennese, ricca e varia, è stata influenzata dal succedersi di dominazioni passate.

Cassatelle di Agira

Tra le storiche produzioni locali, popolari anche a livello nazionale nel campo dei formaggi, spicca il piacentino ennese, piacentinu ennisi in siciliano, speziato con pepe e colorato dallo zafferano. Speciali anche le ricotte centuripine e tra i prodotti agricoli, la Pesca tardiva di Leonforte e la fava larga. Ad Enna l'olio d'oliva extravergine Colline Ennesi, di cui è stata chiesta la concessione del marchio DOP; il Pan Dittaino, prodotto in tante varietà condite con olive, con pomodori secchi e con cipolle ed integrale commercializzato anche oltre l'ambito regionale. Il buccellato in varie forme e a Villarosa la mostarda essiccata.

Le cassatelle di Agira sono dolci tipici della gastronomia ennese, originari della cittadina di Agira ma diffusi non solo nella provincia di Enna, ma anche in gran parte della Sicilia orientale. Le cassatelle hanno forma di mezzaluna, preparata di pasta frolla, tenera e color giallo oro spolverata di zucchero a velo, con un ripieno di un impasto di cacao, mandorle tritate, farina di ceci, zucchero e scorza di limone essiccata, con eventuale aggiunta di cannella.


Sicurezza

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Altri progetti

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