Centuripe | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Sicilia | |
Territorio | Ennese | |
Altitudine | 730 m s.l.m. | |
Superficie | 174,2 km² | |
Abitanti | 5.376 (2017) | |
Nome abitanti | centuripini | |
Prefisso tel | +39 0935 | |
CAP | 94010 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | santa Rosalia e san Prospero da Centuripe | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Centuripe (Centuorbi in siciliano) è una città della Sicilia.
Da sapere
[modifica]Centuripe è un grazioso paese dell'entroterra siciliano dove si respira ancora l'aria della Sicilia di un tempo. L'isolamento ne ha mantenuto la genuinità degli abitanti. Tra le stradine affiorano i resti di ciò che era un glorioso passato prima in epoca greca e poi romana.
Cenni storici
[modifica]Centuripe era una famosa città greca che era entrata nell'orbita della polis di Siracusa. La sua fama è legata alla produzione ceramica di vasi famosi in tutto il mondo greco e molto richiesti. In epoca romana ha mantenuto una certa importanza, lo testimoniano i diversi monumenti ancora presenti, seppur celati dalle abitazioni.
Il 17 Agosto del 1862, provenendo da Regalbuto passò da Centuripe Giuseppe Garibaldi e vedendo i bei panorami della Piana di Catania definì il paese “balcone della Sicilia”.
Come orientarsi
[modifica]Dall'alto il paese si mostra con una forma a stella. Il centro si trova in corrispondenza del centro della stella, mentre nei singoli bracci si trovano le zone periferiche. L'esplorazione richiede la necessità di arrivare nei punti periferici e tornare indietro.
Come arrivare
[modifica]Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]Alcune indicazioni audio possono essere ottenute utilizzando l'app IziTravel.
- 1 Museo archeologico regionale di Centuripe, Via Giulio Cesare 1. gratis. 9:00-19:00. Questo museo per quanto trascurato e fuori dai giri turistici principali è molto interessante perché mostra la storia e i reperti di Centuripe tra cui diverse statue romane, e alcuni dei famosi vasi centuripini. Attualmente è visitabile solo il piano terra per problemi tecnici, ma i piani espositivi si sviluppano su più piani.
- 2 Augustales, Via Giulio Cesare (A pochi passi dal Museo archeologico). Resti di un edificio romano il cui nome deriva dal ritrovamento di una statua di Augusto. La prima fase costruttiva risale al 150-200 d.C mentre la seconda al 200-225 d.C. Oggi emergono pochi resti in parte inglobati in strutture limitrofe, ma sono comunque visibili dei mosaici, mentre la ricostruzione dell'edificio è visibile presso il museo archeologico.
- 3 Chiesa Madre di Centuripe, Piazza Duomo. Chiesa del 1728. All'interno sono presenti delle lapidi commemorative dei cittadini illustri centuripini.
- 4 Panneria, Via Pistoia (Nel ramo abitato di nord-est). Ruderi di un edificio romano del I secolo a.C.
- 5 Cisterna romana, Via Napoli. Resti di una cisterna di epoca imperiale.
- 6 Dogana, Via Napoli. Per quanto il nome possa trarre in inganno non si tratta di un edificio adibito a dogana. Questo nome a tutt'oggi non è di chiara origine. Da un punto di vista archeologico il monumento è probabilmente una camera funeraria di epoca romana con un arco superiore in opus coementicium che ha mantenuto la struttura salda nonostante i secoli. Secondo il racconto dello storico locale Filippo Ansaldi nel 1800 venne compiuto un fratricidio proprio nel monumento alla vigilia delle nozze.
- 7 Mausoleo di Corradino (Mausoleo romano), Viale Corradino. Per quanto sia un mausoleo di epoca romana il nome è probabilmente associato a Corrado Capece che capitanava le forze Sveve in difesa della città dagli attacchi Angioini nel 1270. L'edificio rettangolare misura m 9.20 × 13.50 con all'interno due vani. Dall'area circostante si può ammirare uno splendido panorama sulla Piana di Catania.
- 8 Terme Romane (Ninfeo romano), Via Piave (La strada presenta una forte pendenza e in alcuni tratti il manto stradale è danneggiato. Conviene lasciare l'auto poco prima di arrivare.). Di questa struttura di epoca romana oggi si intravedono solo 5 archi ai piedi della collina ed estesi per 50 metri.Sono parzialmente visibili le decorazioni pittoriche alle pareti, e alcuni dei fori da cui uscivano le tubature.
Punti panoramici
[modifica]Fuori dal centro abitato
[modifica]- 11 Panchina gigante. La panchina si affaccia sui calanchi di Cannizzola.
- 12 Riparo Cassataro. Incisioni rupestri di epoca preistorica in ocra rossa raffiguranti una figura umana alta una ventina di centimetri con le braccia larghe e con gonnellino; altre, molto stilizzate, con le braccia alzate ed unite; una sorta di rete con animali. Il riparo presenta anche dei fori semisferici di uso sconosciuto.
Eventi e feste
[modifica]Cosa fare
[modifica]- 1 Parco di Viale Corradino, Viale Corradino. Parco dove sostare durante le ore più calde della giornata.
Acquisti
[modifica]Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]Prezzi modici
[modifica]- 1 Central Bar Leanza, Piazza A. Sciacca, 11, ☎ +39 0935 73576. Mer-Lun 5:30-01:00. Bar della piazza centrale della città, luogo frequentato dai locali e ottimo per la qualità della granita.
Dove alloggiare
[modifica]Sicurezza
[modifica]Come restare in contatto
[modifica]Nei dintorni
[modifica]- Forre laviche del Simeto — Area protetta lungo il corso alto del Simeto a protezione dell'ambiente e delle rocce basaltiche su cui scorre il fiume.
- 1 Acquedotto Biscari (Ponte Biscari) (dalla si svolta in 2 questa strada, oppure dalla ). Convoglia in un condotto chiuso le acque delle sorgenti e le incanala verso il feudo di contrada “ Ragona” o “Aragona”. L’acquedotto attraversa il fiume Simeto nel territorio tra i comuni di Adrano e Centuripe. La condotta è costituita da 31 archi a sesto acuto per una lunghezza di circa 400 metri. Negli anni trenta del secolo scorso crollò la parte centrale, a causa di una forte piena, e il passaggio dell'acqua fu garantito da una grande arcata in cemento. Fu costruito per iniziativa del Principe Biscari, Ignazio Paternò Castello, la prima volta nel 1761-1776 e a seguito del crollo una seconda volta nel 1786-1791. Jean Houel, pittore ed architetto francese, nel suo “Voyage pittoresque...” scrisse: "Egli [il principe] ha fatto costruire un acquedotto che per ardimento e dovizia è degno di rivaleggiare con quelli romani... Si tratta di una costruzione di utilità immensa che tanto più è costata al generoso Principe in quanto ha dovuto superare difficoltà di ogni genere". La realizzazione dell’acquedotto, sostenne l’ammodernamento dell’agricoltura che diventò, grazie alla disponibilità dell’acqua, sempre più specializzata soprattutto con la coltivazione del riso.
- Solfara Muglia.
Altri progetti
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- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Centuripe