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San Lorenzo di Sebato
Panorama di San Lorenzo di Sebato in Val Pusteria
Stemma e Bandiera
San Lorenzo di Sebato - Stemma
San Lorenzo di Sebato - Stemma
San Lorenzo di Sebato - Bandiera
San Lorenzo di Sebato - Bandiera
Stato
Regione
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Nome abitanti
Prefisso tel
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Fuso orario
Posizione
Mappa dell'Italia
Mappa dell'Italia
San Lorenzo di Sebato
Sito istituzionale

San Lorenzo di Sebato (St. Lorenzen in tedesco, S. Laurenz in ladino) è un centro del Trentino-Alto Adige.

Da sapere

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Cenni geografici

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Il paese trae la sua importanza dal fatto che si trova all'incrocio tra la val Pusteria e la val Badia, di cui è il primo centro abitato. Dista 3 km da Brunico, 18 da Campo Tures, 31 da Bressanone, 71 da Bolzano, 76 da Lienz. San Lorenzo aderisce alla rete Alleanza per il clima.

Cenni storici

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Con la fondazione della città di Brunico verso la metà del Duecento da parte del vescovo di Bressanone, i conti del Tirolo da sempre politicamente attivi nell'area pusterese puntarono sulla creazione di un borgo concorrenziale da contrapporre all'iniziativa vescovile, individuandolo in San Lorenzo. Finché il potere tirolese non riuscì a imporsi anche a Brunico, San Lorenzo fu notevolmente sponsorizzato da esso. Sino al 1610, S. Lorenzo era anche la parrocchia di riferimento per Brunico. La separazione segnò il definitivo sorpasso di Brunico a svantaggio di S. Lorenzo.

Il toponimo è attestato come Sanctum Laurentium nel 1070, come S. Laurenzen nel 1320 e come S. Lorenzen nel 1419, mentre Sebato deriva dal nome della statio romana di Sebatum, i cui resti si trovano nei pressi del paese. Dal 1923 al 1940 si chiamò San Lorenzo e poi San Lorenzo in Pusteria.

Come orientarsi

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Mappa a tutto schermo San Lorenzo di Sebato

Quartieri

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Il suo territorio comunale comprende anche i paesi di Campomolino/Lothen, Castelbadia/Sonnenburg, Elle/Ellen, Fassine/Fassing, Floronzo/Pflaurenz, Mantana/Montal, Onies/Onach, Palù/Moos, Ronchi/Runggen, San Martino/St. Martin, Santo Stefano/Stefansdorf e Sares/Saalen.

Come arrivare

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In aereo

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  • 46.46027811.3263891 Aeroporto di Bolzano-Dolomiti (IATA: BZO) (6 km dal centro di Bolzano), +39 0471 255 255, fax: +39 0471 255 202. apertura al pubblico: 05:30–23:00; apertura biglietteria: 06:00-19:00; il check-in per voli da Bolzano è possibile solo da 1 ora ad un massimo di 20 minuti prima della partenza. Piccolo scalo regionale con voli di linea da e per Lugano e Roma con Etihad Regional (by Darwin Air). In alcuni periodi dell'anno, la compagnia Lauda Air collega la città con Vienna una volta a settimana. Più numerosi invece i voli charter.
  • 45.39666710.8877782 Aeroporto di Verona (Catullo), Caselle di Sommacampagna, +39 045 8095666, .
  • 45.42555610.3269443 Aeroporto di Brescia (D'Annunzio), Via Aeroporto 34, Montichiari (I collegamenti con l'aeroporto di Brescia sono garantiti dai trasporti pubblici tramite il bus/navetta. La fermata a Brescia città è situata alla stazione dei pullman (numero 23), mentre quella dell'aeroporto è al fronte terminale. Sono inoltre previsti collegamenti per la città di Verona attraverso la linea bus/navetta 1), +39 045 8095666, . Solo Charter

In treno

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  • 46.781311.90334 Stazione di San Lorenzo. San Lorenzo è una fermata della linea Fortezza-San Candido. Pur essendo dotata di un solo binario e non presenziata, la fermata ha un buon flusso di viaggiatori perché rappresenta un comodo punto di interscambio con i bus della Val Badia e dispone di un ampio parcheggio, anch'esso molto usato da chi si reca nella valle.

In autobus

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  • I servizi di trasporto pubblico con pullman in Alto Adige sono gestiti da SAD


Come spostarsi

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Cosa vedere

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Castel Badia
  • 46.78555611.8905561 Castel Badia (Sonnenburg). È una costruzione molto antica risalente al X secolo, voluta dal conte Otwin von Lurngau. Sotto di lui, intorno all'anno 1000, il castello era sede del Gau della Val Pusteria e della Lurngau, che amministrava la giustizia. Da qui deriverebbe il suo nome tedesco Sonnenburg: non dunque da Sonne (cioè Sole), ma da un termine dell'antico tedesco, Siona, il cui significato è, in senso traslato, giudizio.
    Volkhold von Lurngau trasformò nel 1020 il castello in un monastero e lo donò alle suore benedettine. A quell'epoca risale la costruzione di una cappella di cui si conservano ancora tracce.
    Una delle figure più note legate al castello è quella di Verena von Stuben, badessa del luogo a metà del Quattrocento, che aiutata dal duca tirolese Sigismondo d'Austria, ebbe a scontrarsi duramente con il vescovo di Bressanone, Nicola Cusano. Tanto duramente che, quando questi la depose, le sue consorelle, per difenderla, assoldarono un esercito. Si susseguirono duri scontri (il vescovo riparò addirittura per un breve periodo in Carnia) da cui però il piccolo esercito delle suore uscì distrutto. Il castello fu alla fine preso e saccheggiato e gran parte degli occupanti morirono.
    Nel 1598 la badia fu semidistrutta da un incendio, in seguito al quale fu profondamente trasformata. È sostanzialmente ad allora che risale la forma attualmente visibile.
    Nel 1785 il monastero fu soppresso, e il castello andò lentamente in rovina. Solo alcune parti della costruzione, della chiesa del convento e delle mura si sono salvate.
    Quanto ha resistito è stato adibito nel corso degli anni a diversi utilizzi, finché - nel 1974 - è stato restaurato per divenire un albergo.
    Dal 2011 un tunnel stradale passa sotto il colle Amtmann (Amtmannbühel) dove poggia il castello. Questa galleria evita una pericolosa curva della vecchia strada statale e migliora l'accesso alla val Badia, ma la sua costruzione (soprattutto le inevitabili esplosioni) ha messo in pericolo alcuni affreschi dell'antica cripta.
Castello di San Michele
  • 46.77118111.8915722 Castello di San Michele (Michelsburg). È anche noto con il nome "Castello del Principe Vescovo Andrea". Il nome italiano san Michele è stato creato solo nel corso dell'italianizzazione ad opera del fascismo, ed è un'invenzione poiché il nome originario, Michelsburg, si riferisce non al nome proprio "Michele", ma all'aggettivo alto tedesco medio "michel" che significa "grande, maestoso" (il "grande castello")
    Si trova sopra una collina a 956 m s.l.m., nei pressi del centro abitato di San Martino nel territorio comunale di San Lorenzo di Sebato; fu eretto attorno all'anno 1165 in stile romanico, e oggi ne restano soltanto alcuni ruderi in buono stato, ma non è comunque visitabile.
    Nella storia il castello è stato un feudo dei principi vescovi di Bressanone. In seguito passò ai Conti di Andechs, ai Conti di Gorizia, ai Conti di Tirolo nel 1500 e successivamente nel 1678 ai Künigl.
    Durante la sua vita, la fortezza ha subito alcune modifiche nella struttura, ad esempio fu costruita una seconda torre, e nel XVI secolo fu eseguito un completo restauro.
    Attualmente il castello si presenta con le mura che cingono la costruzione attorno ad un cortile centrale, caratterizzata da due torri ravvicinate. Recentemente è stata anche costruita una piattaforma d'atterraggio per elicottero.
    Nel 1538 due hutteriti anabattisti, Martin da Villgraten e Kaspar Schuster, rei di professare una fede diversa, vi furono reclusi per lungo tempo e alla fine furono uccisi con un colpo di spada.
    Spesso il castello si trova menzionato come luogo di detenzione: infatti dalla metà del XIV secolo la sua amministrazione era stata affidata dai Conti di Gorizia a giudici rurali, il cui tribunale aveva sede proprio nel castello. Si stima che almeno 24 persone furono messe a morte perché non vollero abiurare, tra cui il noto Jakob Hutter, e Jörg Wenger che invece fu catturato nel 1590 in val Pusteria ed imprigionato a San Lorenzo di Sebato; egli fu torturato al castello e morì nel 1591 a Bressanone.
    Vicino al castello si trova la chiesetta di Santa Maria di Sares (Maria Saalen), dove si venera la Madonna Nera.
    La strada che da San Lorenzo di Sebato passa per il castello, e poi Sares, fino ad arrivare a Pederoa, è la strada più antica della val Badia, che fu sostituita dalla nuova strada nel 1892.
  • Museo Mansio Sebatum. Inaugurato nel 2011, il museo è nato per tramandare la memoria della popolazione dei Sevati, del Norico e della mansio romana.
  • Cappella di San Giacomo (a Onies). Presso la frazione di Onies si trova una piccola statua raffigurante l'apostolo San Giacomo, oggi custodita all'interno di una cappelletta fatta costruire nel 1844 dal contadino Josef Elzenbaumer, dove prima si trovava un grosso abete "devotivo". Accanto al tempietto si trova una grande pietra che mostrerebbe le impronte della testa e delle mani del santo, secondo una delle saghe dell'Alto Adige.


Eventi e feste

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Cosa fare

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Acquisti

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Come divertirsi

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Dove mangiare

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Dove alloggiare

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Sicurezza

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Farmacia

  • San Lorenzo, Via J. Renzler, 46, +39 0474 476068, fax: +39 0474 476675.


Come restare in contatto

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Nei dintorni

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  • Brunico Centro principale della Val Pusteria, conserva due castelli oltre a quartieri storici di buon interesse. È città di turismo alla convergenza delle vallate tributarie della Val Pusteria, tutte caratterizzate da un ambiente di particolare bellezza.
  • Campo Tures Noto centro di turismo estivo ed invernale, vanta il Castello di Tures, uno dei più interessanti castelli medioevali dell'Alto Adige.

Itinerari

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  • Castelli dell'Alto Adige Un percorso alla scoperta dei manieri altoatesini che, nati per fini militari, divennero poi in gran parte raffinate dimore signorili, centri di cultura, esempi di pregevole architettura, testimonianza della grandezza delle famiglie che li fecero edificare.


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