Leonessa | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Lazio | |
Territorio | Sabina | |
Altitudine | 969 m s.l.m. | |
Superficie | 204,04 km² | |
Abitanti | 2.130 (2022) | |
Nome abitanti | Leonessani | |
Prefisso tel | +39 0746 | |
CAP | 02016 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | San Giuseppe da Leonessa | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Leonessa è una città del Lazio.
Da sapere
[modifica]Cenni geografici
[modifica]Il territorio comunale di Leonessa è posto nel Lazio orientale, in Sabina, lungo il versante settentrionale del Terminillo e la Val Leonina (o Vallonina) discendente dalla Sella di Leonessa, allungandosi poi sull'omonimo altopiano di Leonessa fino al confine con l'Umbria con il territorio del comune di Monteleone di Spoleto e Cascia; comprende anche il monte di Cambio, alto 2.081 m s.l.m. e il Monte Tilia e vi scorre il fiume Corno.
Cenni storici
[modifica]Leonessa fu fondata nel 1278 con la fusione di vari castelli preesistenti, nell'altipiano alle falde del monte Tilia. Ai margini settentrionali dell'altopiano si fissò, già sul finire del XII secolo, la linea pedemontana di confine tra Stato della Chiesa e Regno di Napoli, ad ognuno dei quali fece capo un gruppo di castelli. Tale fondazione va inquadrata nei procedimenti di sinecismo o di incastellazione che, soprattutto in Abruzzo nei secoli XIII-XIV furono all'origine di molti agglomerati.
Nei secoli XV-XVI fiorirono le industrie, principalmente quella laniera, che trovò sbocchi in numerosi centri commerciali, dai mercati di Farfa a quelli di Ascoli Piceno. In seguito l'arte della lana volse al declino, pur continuando ad assorbire una considerevole parte dell'artigianato locale. Nel corso del '500 Leonessa venne infeudata a Margherita d'Austria, figlia di Carlo V, la quale la portò in dote ai Farnese. La situazione economica ebbe un grave colpo in seguito ai violenti terremoti del 1703, nei quali rimasero distrutti molti edifici pubblici e numerose frazioni.
Fino al 1860 fu un comune compreso nel Regno delle Due Sicilie, fino a quando non fu occupato dal Regno di Sardegna, che nel 1861 prese il nome di Regno d'Italia. Già prima era libera università. Nel 1927 passò dalla provincia dell'Aquila, ricompresa nello storico circondario di Cittaducale, a quella neoistituita di Rieti, appartenente al Lazio anziché all'Abruzzo . Dopo l'8 settembre, la zona di Leonessa fu interessato da un forte movimento partigiano, e il 16 marzo 1944 il paese e le frazioni circostanti vennero occupate dai partigiani della Brigata Garibaldina Antonio Gramsci, e inglobate in una zona libera che andava dalla Valnerina a Norcia e a Leonessa, con al centro Cascia. A ciò seguì una forte reazione da parte dell'esercito tedesco, che attaccò in forze la zona. Leonessa pagò un alto prezzo di sangue, quando tra il 2 e il 7 aprile si susseguirono una serie di stragi (la Strage di Leonessa) in cui vennero trucidati 51 civili, tra cui il parroco Don Concezio Chiaretti.
Terremoti
[modifica]La città è stata colpita più volte dai terremoti: il 30 novembre 1298 e ai primi di dicembre del 1315 che distrussero in parte la chiesa di San Francesco e l'annesso convento, oggi sede del Museo Civico. Danneggiamenti provocò il terremoto del 1454.
Distruttivo il sisma del 1703. Nel territorio leonessano furono rasi al suolo numerosi villaggi e rimasero uccise 800 persone.
Il terremoto del 1979 della Valnerina ha causato diversi danni anche significativi ma senza vittime come quello del 1997 di Colfiorito.
Anche il terremoto del 2016 di Amatrice-Arquata del Tronto-Accumoli non ha causato vittime ma solo danni superficiali ad alcune case nonostante la vicinanza con l'epicentro.
Come orientarsi
[modifica]Quartieri
[modifica]Il territorio del Comune di Leonessa è suddiviso in Sesti, nel cui comprensorio sono collocate le trentanove frazioni Leonessane: Sesto di Corno, Sesto di Croce, Sesto di Forcamelone, Sesto di Poggio, Sesto di Torre e Sesto di Terzone, che riuniscono i paesi di Albaneto, Capodacqua, Casa Buccioli, Casale dei Frati, Casanova, Colleverde, Corvatello, Cumulata, Fontenova, Fuscello, Ocre, Pianezza, Piedelpoggio, Sala, San Clemente, San Giovenale, Sant'Angelo in Trigillo, San Vito, Terzone, Vallimpuni, Vallunga, Viesci, Villa Alesse, Villa Berti, Villa Bigioni, Villa Bradde, Villa Carmine, Villa Ciavatta, Villa Climinti, Villa Colapietro, Villa Cordisco, Villa Gizzi, Villa Immagine, Villa Lucci, Villa Massi, Villa Pulcini, Villa Zunna, Vindoli e Volciano.
Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]- Aeroporto di Roma Ciampino
- Aeroporto di Roma Fiumicino
In auto
[modifica]- da nord uscire ad Orte, proseguire per Terni, uscire in direzione Terni Ovest, continuare sulla SS 79 seguendo indicazioni per Leonessa.
- da sud uscire a Cassino e seguire la direzione Roma, prendere l'autostrada A 25 in direzione L'Aquila, continuare sull'autostrada A 24 Roma-L'Aquila, uscire a L'Aquila Ovest, attraversare L'Aquila, Antrodoco e prendere la SS 471 per Leonessa.
- Da Rieti prendere la SS 79, attraversare Quattro Strade, Vignaletto, continuare sulla SS521 per Leonessa.
In treno
[modifica]In autobus
[modifica]Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]- 1 Porta spoletina. Segna l'ingresso settentrionale della città e risale al XV secolo. Da qui si dipartono le principali vie del centro storico che si congiungono nella piazza principale. Queste antiche arterie sono caratterizzate dalla presenza di bei palazzetti risalenti ai secoli XVI e XVI, ossia al periodo di maggior ricchezza della città, grazie allo sviluppo dell'industria laniera che ne caratterizzò a lungo l'economia.
- 2 Chiesa di San Pietro e Convento, piazza VII Aprile. Fu costruita sulla piazza principale sul finire del Duecento dagli Agostiniani. L'intera struttura si adatta al rilievo del monte ed è distinta in una chiesa inferiore, Santa Maria delle Grazie, ed in una superiore dedicata a San Pietro.
Dell'antico convento che costituiva parte integrante del complesso religioso rimane solamente un lungo loggiato che si estende per tutta la lunghezza delle chiese.
Le devastazioni portate dai numerosi terremoti che si sono susseguiti nei secoli hanno obbligato a ricostruzioni e restauri, così che la chiesa mostra ora all'interno l'aspetto barocco della ricostruzione post terremoto del 1703.
Vi si conserva il dipinto della Madonna col Bambino tra i Santi Agostino, Carlo Borromeo e Caterina d'Alessandria, opera del XVII secolo di Giovanni Lanfranco da Parma; la Vergine Incoronata con i Santi Giovanni Battista, Francesco e Maria Maddalena, attribuito al pittore caravaggesco Manfredi; la Madonna del Parto, di un anonimo seicentesco.
La chiesa inferiore custodisce una Pietà lignea che è copia cinquecentesca della Pietà di Michelangelo che si vede a Roma in San Pietro; una Deposizione di scuola abruzzese realizzata in terracotta policroma nella metà del XVI secolo. - 3 Chiesa di San Francesco e Convento, via San Francesco. Il Duecento vede l'inizio della costruzione di questo complesso religoso che mostra una evoluzione architettonica dovuta al prolungarsi dei lavori anche nei secoli successivi. Il vicino convento, oggetto di un sapiente restauro in epoca recente, mostra un chiostro del XV secolo con affreschi che narrano episodi della vita di San Francesco; ospiterà il Museo Demoantropologico.
La chiesa, la cui facciata è in conci rossi, caratteristica dell'architettura religiosa della città, custodisce nella cripta affreschi databili al primo Quattrocento. Scoperti negli anni Novanta, mostrano una chiara ispirazione giottesca; raffigurano Inferno, Paradiso, Madonna dell'Ulivo, Passione e Resurrezione di Cristo.
Fa bella mostra di sè un Presepe in terracotta riconducibile all'arte abruzzese del Cinquecento, oltre ad un Crocifisso ligneo di scuola umbra del XVI secolo. - Chiesa di Santa Maria del Popolo. La sua costruzione data alla fine del XIII secolo; i lavori si protrassero però a lungo, e furono definitivamente conclusi nel XVI secolo. La facciata conserva un portale tardo gotico.
- 4 Santuario di San Giuseppe da Leonessa, Corso San Giuseppe da Leonessa. Il Santuario è dedicato al veneratissimo Santo locale qui nato a metà Cinquecento e ne custodisce le spoglie nonché il cuore, intatto, in un reliquiario argenteo seicentesco. Martirizzato a Costantinopoli, il suo corpo fu sottratto nottetempo il 18 ottobre 1612 da alcuni fedeli leonessani, e riportato in patria.
La chiesa barocca a lui dedicata sorse nella prima metà del Settecento su un precedente oratorio, a sua volta edificato sulla sua casa natale.
Gli affreschi della chiesa sono opera di Giacinto Boccanera (XVII secolo) per la prima cupola, di Virginio Monti (1912) per la seconda cupola. L'organo è di fattura tedesca e risale al 1759.
Il Museo don Pio Palla, annesso al Santuario, conserva paramenti e oggetti sacri risalenti all'epoca della costruzione.
Eventi e feste
[modifica]- Pasquarella. 5 gennaio. Gruppi di giovani in abiti tradizionali intonano canti natalizi per le vie. Il successivo giorno dell'Epifania si distribuiscono dolci ai bambini per i quali si allestisce uno spettacolo di burattini.
- Festa della Neve. Seconda domenica di febbraio. con assaggio di prodotti locali.
- Periodo pasquale. Si tengono processioni seguendo un suggestivo ed antico rituale popolare.
- Festa di San Giuseppe. 4 febbraio. Si tiene in commemorazione della morte del Santo nativo della città.
- Palio del Velluto e Fiera di merci e bestiame. Ultima domenica di giugno. L'antica Fiera si conclude con il Palio.
- Fiaccolata di San Giuseppe da Leonessa. prima domenica di luglio. Manifestazione ancora in onore del Santo locale.
- Grande fiera di merci e bestiame. Fiera di origine settecentesca, detta franca perché fu istituita libera da dogane.
- Agosto Leonessano. Ricca rassegna di spettacoli: danza, balletto, teatro, musica. Numerose anche le fiere e le sagre nelle frazioni.
- Sagra della patata leonessana. Si tiene per sponsorizzare la patata particolarmente pregiata e saporita.
- Festa del Tartufo sulla neve. in dicembre. Si tiene una gara di cani da tartufo che lo individuano anche quando la terra è coperta da mezzo netro di neve.
- Presepe vivente. nel periodo natalizio. Si ispira al presepe in terracotta della chiesa di San Francesco; il 24 dicembre polentata con vin brulé.
Cosa fare
[modifica]Leonessa comprende nel proprio territorio parte del Monte Terminillo; il massiccio montuoso è meta di turismo estivo ma soprattutto invernale. Leonessa annovera impianti di risalita sul proprio versante e piste da sci.
- Sci. Il massiccio ospita due stazioni sciistiche, una più nota e frequentata sul versante meridionale che prende il nome direttamente dal massiccio (Terminillo) e posta in località Campoforogna (1640 m s.l.m.), l'altra posta sul versante opposto settentrionale (Leonessa-Campo Stella), geograficamente non collegate tra loro. Entrambe le stazioni hanno un bacino potenziale di utenza che copre l'Umbria, tutto il Lazio settentrionale ed orientale, con Rieti e Viterbo, e parte di quello centrale cioè parte della provincia di Roma.
La stazione meridionale del Terminillo è situata a 20 km dalla città di Rieti con cui è collegata attraverso la Strada statale 4 bis del Terminillo. Dispone di 4 impianti di risalita dislocati tra i 1500 e 2108 metri di quota, 40 km di piste dedicate allo sci alpino e 20 km di tracciati dedicati allo sci nordico, oltre alla presenza di buone strutture ricettive.
Scoperta da Mussolini e sorta nel periodo fascista tra le prime dell'Appennino, frequentatissima poi negli anni sessanta e settanta, la località ha subìto la concorrenza delle vicine stazioni d'Abruzzo negli anni ottanta e novanta, non riuscendo a tenere il passo col resto dell'Italia centrale, vuoi anche per la mancanza di un collegamento autostradale.
È ancora funzionante la funivia storica realizzata nel 1938, nella stazione di partenza vi sono le decorazioni realizzate dal pittore d'avanguardia Achille Dal Lago.
Nel biennio 2005-2007, all'interno di un piano di riammodernamento degli impianti, sono state installate nuove seggiovie quadriposto ed è previsto un piano complessivo di estensione del chilometraggio delle piste, per completare il collegamento con la Vallonina e gli impianti di Campo Stella.
Unica in tutto il Centro Italia è l'illuminazione delle piste da fondo utilizzabili anche in piena notte. - Escursionismo. Terminillo offre anche possibilità di sviluppo turistico alternativo allo sci, a partire dal paesaggio che, in particolare nella zona est, ricorda le Dolomiti Venete. Numerose e variegate le passeggiate. La presenza faunistica e la flora sono relativamente modeste, viste le importanti altitudini già a partire dal paese (1650 s.l.m.) e gli impianti di risalita presenti non hanno recato impatto ambientale rilevante. Ad oggi, tuttavia, questa montagna vede crescere costantemente l'interesse verso attività sportive come il trekking (sky race, gara di corsa in montagna lungo i sentieri del CAI) e lescursionismo estivo ed invernale, collegati anche alle tematiche religiose e spirituali del Cammino di Francesco.
Peraltro, lalpinismo e l'arrampicata sono attività praticate sul Terminillo da oltre quarant'anni. Infatti, soprattutto i bastioni delle pareti Est e Nord offrono possibilità di ascensioni alpinistiche sia estive che invernali (basti ricordare, a titolo esemplificativo, le frequentate vie d'arrampicata sulle pareti del cosiddetto Sperone Centrale della parete Est e, quanto alle ascensioni invernali, il canale Chiaretti-Pietrostefani sul versante Nord-Est). Degna d'interesse, soprattutto in periodo invernale, la Cresta Sassetelli che si snoda a nord della vetta. Inoltre il piccolo gruppo montuoso immediatamente limitrofo dei Monti Valloni (Monte Elefante, vetta più elevata 2.015 m) presenta itinerari di alpinismo e scialpinismo invernale di notevole bellezza e complessità: cascate di ghiaccio, canali di misto e vie classiche con notevole esposizione.
Itinerari
Numerosi sono i percorsi a piedi che portano in vetta o su cime secondarie, da entrambi i versanti. Dalla cima la vista spazia a 360° sulla sottostante piana di Rieti, su tutta la Sabina fino alla campagna romana, sui monti dell'alto Lazio (Monte Pozzoni), i Monti Sibillini, i Monti della Laga, il Gran Sasso d'Italia, i monti del Cicolano, le Montagne della Duchessa, il massiccio del Monte Velino e i Monti Carseolani. Vicino alla Sella di Leonessa a quota 1820 m è presente il Rifugio CAI Angelo Sebastiani.
Diverse sono anche le possibilità di escursioni in bicicletta sia su strada con l'ascesa tipica alla Sella di Leonessa da entrambi i versanti, meridionale e settentrionale, sia in MTB sui numerosi percorsi sterrati che il massiccio offre. In particolare altamente suggestiva risulta l'ascesa sterrata dal versante orientale lungo la strada tipicamente montana che sale fino alla Sella dalle Gole del Velino attraverso il comune di Micigliano.
Acquisti
[modifica]- È un prodotto tipico il salame schiacciato, privo di grassi poiché viene fatto riposare sotto dei pesi.
- Gli sfusellati sono una tipica pasta casereccia lunga a cui viene data una forma particolare con stecche di vecchi ombrelli.
Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]Prezzi medi
[modifica]- 1 Trattoria Da Peppino, Piazza VII Aprile, 49, ☎ +39 0746 922205.
- 2 [link non funzionante] Ristorante Leon D'Oro, Corso San Giuseppe da Leonessa, 120, ☎ +39 0746 923320.
- 3 [link non funzionante] Trattoria Alesse, Corso San Giuseppe da Leonessa, 61, ☎ +39 0746 922130.
- 4 Ristorante La Genziana, Corso San Giuseppe da Leonessa, 37, ☎ +39 0746 922822.
- 5 Pizzeria La Ginestra, Viale Rieti, 2, ☎ +39 0746 923068.
- 6 Ristorante Del Pizzo, Viale Aldo Moro 4, ☎ +39 0746 923394.
Dove alloggiare
[modifica]Prezzi medi
[modifica]- 1 Albergo La Torre, Viale Francesco Crispi, 2, ☎ +39 0746 922166.
- 2 B&B La Leonessa, Viale Francesco Crispi, 42, ☎ +39 393 5237101.
- 3 Albergo Ata srl, Viale Francesco Crispi, 10, ☎ +39 0746 922167.
Prezzi elevati
[modifica]- 4 Hotel Leo, Largo Gonesse, 1, ☎ +39 0746 922908. Quattro stelle con centro benessere
Sicurezza
[modifica]- 1 Giampaoli, Corso S. Giuseppe, 121, ☎ +39 0746 922114.
Come restare in contatto
[modifica]Poste
[modifica]- Poste italiane, Viale F. Crispi, ☎ +39 0746 922117.
Nei dintorni
[modifica]- Terni — Città attivamente industriale, ha tuttavia un centro storico di buon interesse. A pochi chilometri le spettacolari Cascate delle Marmore sono una meta di grandissimo richiamo turistico.
- Rieti — Ritenuta dagli autori dell'età classica il centro geografico d'Italia (Umbilicus Italiae) fu fondata all'inizio dell'età del ferro e divenne un'importante città dei Sabini; ancora oggi il suo territorio viene identificato come "Sabina".
- L'Aquila — Sta lentamente ma tenacemente rinascendo dopo il terremoto del 2009. Santa Maria di Collemaggio, San Bernardino, il Forte spagnolo, la Fontana delle 99 cannelle sono i suoi maggiori monumenti.
- Spoleto — Il Duomo della città è uno dei più bei monumenti umbri; il Festival dei Due Mondi è una delle rassegne culturali più importanti d'Italia.
Itinerari
[modifica]- Sella di Leonessa — Percorso stradale che unisce le città di Leonessa e Rieti attraverso il passo appenninico di Sella di Leonessa.
- Santuari francescani nella Piana reatina — Un percorso di natura, fede ed arte nella Sabina attraversata da San Francesco, per visitare i quattro Santuari della Valle Santa: Greccio, Poggio Bustone, La Foresta, Fonte Colombo.
Altri progetti
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