Il Lazio settentrionale è una sotto-regione appartenente al Lazio.
Da sapere
[modifica]Territori e mete turistiche
[modifica]Centri urbani
[modifica]- 1 Viterbo — Chiamata la città dei papi, Viterbo ha un interessante centro storico racchiuso ancora entro una cinta muraria ed è anche una stazione termale grazie alle sorgenti del Bullicame.
- 2 Acquapendente — Il comune più settentrionale della Tuscia Romana è un centro di villeggiatura abbastanza frequentato d'estate grazie ai boschi e ai numerosi agriturismo che costellano i suoi dintorni. Situata sull'antica via Francigena, Acquapendente è soprannominata Gerusalemme verde, in quanto nel suo duomo sono conservate reliquie del Cristo.
- 3 Bagnoregio
- 4 Bolsena — Il principale centro turistico sul lago omonimo, frequentato anche da turisti internazionali (in maggioranza tedeschi).
- 5 Bomarzo — Piccolo borgo famoso soprattutto per il complesso monumentale detto parco dei mostri, fatto costruire nel 1547 dal nobile romano Vicino Orsini.
- 6 Bracciano
- 7 Calcata
- 8 Cerveteri — L'antica Caere degli etruschi è famosa soprattutto per le numerose necropoli dei dintorni, delle quali la più visitata è quella della Banditaccia.
- 9 Civita di Bagnoregio — Un borgo con poche manciate di abitanti ma famoso anche a livello internazionale. Definita come la "Città che muore" dallo scrittore Bonaventura Tecchi, Civita di Bagnoregio si erge su uno sperone tufaceo, lentamente eroso dagli agenti atmosferici. Intorno si estende un singolare paesaggio di calanchi, terreni argillosi lavati dalle piogge e dalle acque dei torrenti che hanno scavato profonde gole.
- 10 Civitavecchia — Il moderno porto di Roma con una serie di monumenti sopravvissuti ai bombardamenti del 1943.
- 11 Civita Castellana — Città sorta nell'alto medioevo sulle rovine di Falerii Veteres, la capitale dei Falisci distrutta dai romani nel 241 a.C.
- 12 Montalto di Castro — Il comune più occidentale dell'intero Lazio sorge su una collina di tufo che sovrasta la Maremma e a soli cinque km dal mar Tirreno. Di probabile origine alto medievale, Montalto di Castro presenta un piccolo centro storico dominato dal castello Guglielmi.
- 13 Nepi — Situata nell'agro falisco, Nepi è l'antica Nepet, che in etrusco significa acqua. La città è infatti circondata da torrenti che formano piccole cascate e fonti da cui viene imbottigliata l'acqua omonima. Nepi presenta anche molti e interessanti monumenti, dalle Catacombe di Santa Savinilla ai palazzi nobiliari e rocche del XVI-XVIII secolo mentre nei suoi dintorni sono situate necropoli etrusche, tra cui la necropoli di "Tre Ponti".
- 14 Sutri — Situata su uno sperone di tufo che domina la via Cassia, Sutri è una storica cittadina con molte testimonianze del suo lungo passato, da una necropoli etrusca a un anfiteatro romano più chiese medievali, ville, palazzi del rinascimento e del barocco e perfino catacombe.
- 15 Tarquinia
- 16 Tuscania — Famosa per le sue chiese romaniche, Tuscania conserva nel suo territorio numerose necropoli etrusche.
Altre destinazioni
[modifica]Aree Naturali
- 1 Bosco Macchia Grande — Area boschiva (circa 580 ettari) situata a nord-ovest di Bracciano, tra Canale Monterano e Manziana. Circa un chilometro a sud del bosco è presente il monumento naturale Caldara di Manziana, caratterizzato dall'emissione di anidride solforosa che provoca il gorgogliare dell'acqua nella palude.
- 2 Monumento naturale Pian Sant'Angelo — Oasi del WWF Italia. Si possono ammirare alberi secolari in un'area ricca di storia, abitata in epoca arcaica dai popoli di cultura Falisca.
- 3 Parco regionale Marturanum — Ricadente interamente nel comune di Barbarano Romano, il parco è caratterizzato da profonde forre, ricoperte di fitta vegetazione.
- 4 Parco regionale Valle del Treja — Un'area di 628 ettari nei territori dei comuni di Calcata e Mazzano Romano, di notevole interesse paesaggistico, caratterizzata dalla presenza del fiume Treja che ha scavato profonde gole tra rocce tufacee e forma anche piccole cascate nella zona di Monte Gelato e di Mola di Mazzano.
Borghi
- 5 Canino
- 6 Corchiano — l’antica Fescennium, i cui abitanti furono deportati dai romani a Falerii Novi. L'antico borgo si ripopolò di nuovo in seguito alle invasioni barbariche, grazie alla sua posizione che offriva condizioni di maggior sicurezza: Corchiano è infatti costruita su un dirupo che si affaccia sulla forra (gola) del Rio Fratta, oggi divenuta monumento naturale.
- 7 Farnese — Ai confini con la Toscana, Farnese è un piccolo borgo tipicamente medievale nei cui dintorni sono situati il Lamone, un fittissimo bosco, oggi Riserva Naturale e Rofalco, un insediamento etrusco, protetto da un'enorme muraglia costruita con pietre laviche.
- 8 Gallese
- 9 Ischia di Castro
- 10 Proceno
- 11 Torre Alfina
- 12 Vitorchiano — Incluso tra i Borghi più belli d'Italia, Vitorchiano si erge su rupi di roccia piperino a strapiombo su due fossi che confluiscono a formare il Rio Acqua Fredda, affluente del Vezza. A Vitorchiano sono state girate scene del film "L'armata Brancaleone" e vi si trova una statua moai, scolpita nel 1990 da undici indigeni dell'isola di Pasqua, invitati dalla trasmissione RAI Alla ricerca dell'Arca, per realizzare un programma di “gemellaggio” culturale.
Borghi fantasma
- 13 Celleno — Deve la sua fama a Celleno Antica, borgo fantasma, fondato nel 1026 e abbandonato intorno al 1950, per motivi di instabilità dei suoli, seguendo le stesse sorti di altri centri della Tuscia (Civita di Bagnoregio, Calcata, Faleria, San Michele in Teverina, Bassano in Teverina).
- 14 Cencelle — Rovine di una città medievale sorta alla metà del IX secolo e abbandonata in età moderna.
- 15 Monterano — La più famosa delle città fantasma della Tuscia è situata nel territorio del comune di Canale Monterano e attualmente inclusa nella Riserva naturale regionale Monterano. Le rovine, di grande suggestione, comprendono una cinta muraria entro le quali si trovano chiese e palazzi che portano la firma di Gian Lorenzo Bernini.
Laghi
- 16 Lago di Bolsena
- 17 Lago di Bracciano
- 18 Lago di Vico
- 19 Lago di Mezzano — Situato nel territorio del comune di Valentano, il piccolo lago di Mezzano, anch'esso di origine vulcanica, presenta un ambiente quasi completamente inalterato.
Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]Gli aeroporti più vicini sono quello di Fiumicino e quello di Ciampino.
In treno
[modifica]La ferrovia Tirrenica, nota in passato come ferrovia Maremmana, è la linea che corre lungo la costa tirrenica, collegando Livorno a Roma.
Gran parte del territorio è collegato a Roma tramite la FL3, ferrovia regionale che va da Viterbo Porta Fiorentina a Roma Tiburtina.
Come spostarsi
[modifica]In treno
[modifica]I comuni dotati di stazione ferroviaria sono collegati tramite la FL3 con treni regionali.
Cosa vedere
[modifica]Castelli e fortezze
[modifica]- 1 Castello dell'Abbadia a Canino — In origine abbazia benedettina (da cui il nome), dedicata a san Mamiliano, fu trasformato in fortezza nel XII secolo ad opera degli Aldobrandeschi. Nel 1513 il cardinale Alessandro Farnese, futuro papa Paolo III modificò la struttura esterna ed interna del castello. Nel periodo napoleonico il castello fu assegnato a Luciano Bonaparte, fratello dell'imperatore, come principe di Canino. Dal 1975 il castello ospita il Museo nazionale archeologico di Vulci. Vi si accede tramite un ponte etrusco detto del diavolo che scavalca il fiume Fiora.
- Castello Orsini-Odescalchi a Bracciano — Probabilmente il più famoso dei castelli dell'Alto Lazio. Costruito dopo il 1470 da Napoleone Orsini è oggi di proprietà degli Odescalchi, famiglia che proprio dagli Orsini rilevò il Ducato di Bracciano alla fine del XVII secolo. Il castello è aperto al pubblico e disponibile per eventi. Molti vip's hanno scelto il castello di Bracciano per celebrare le proprie nozze.
- 2 Castello Orsini a Vasanello — Il duecentesco castello Orsini passò nel 1505 ai della Rovere per matrimonio e nel 1534 ai Colonna. È aperto per visite all'appartamento storico dipinto in occasione delle nozze di Giulia Farnese con Orsino Orsini. E' inoltre possibile visitare il giardino medioevale con le piante autoctone precedenti alla scoperta dell'America, l'antica fabbrica delle ceramiche e la mostra permanente della produzione artistica della ceramica Bassanello.
- 3 Castello Ruspoli a Vignanello — Castello del 1574, famoso per il giardino realizzato nel 1611 da Ottavia Orsini che aveva sposato un membro della famiglia. Ancora oggi il castello è di proprietà della famiglia Ruspoli ma, a parte gli appartamenti privati, il resto è aperto al pubblico e disponibile anche per eventi e cerimonie. Informazioni sul sito ufficiale.
- 4 Castello degli Anguillara a Faleria
- 5 Castello di Giulia Farnese a Carbognano — Chiamato così perché fu dimora di Giulia Farnese, sorella di Paolo III. Alla nobildonna si deve la trasformazione dell’antica rocca medievale in residenza risnascimentale. All'interno si ammirano gli affreschi delle sale interne con figure allegoriche. Per informazioni su visite contattate la Pro Loco
- 6 Forte Sangallo a Civita Castellana — Aperto al pubblico in quanto sede del museo nazionale dell'Agro Falisco, forte San Gallo fu fatto costruire da papa Alessandro VI Borgia su un precedente edificio di età medioevale. Il progetto fu affidato ad Antonio da Sangallo il Vecchio.
- Rocca Farnese a Capodimonte
- Rocca Farnese a Ischia di Castro
- 7 Rocca Farnese a Valentano — Dal 1996 la Rocca è sede del Museo della preistoria della Tuscia.
- 8 Rocca dei Papi a Montefiascone.
Ville e palazzi
[modifica]- Palazzo Farnese di Caprarola — Del XVI secolo, il palazzo è opera del Vignola. All'interno si ammirano gli affreschi realizzati da Taddeo e Federico Zuccari. Molto ammirati anche gli "Orti farnesiani" (con lo stesso nome dei giardini della famiglia Farnese sul colle Palatino a Roma), splendido esempio di giardino tardo-rinascimentale.
- Palazzo Farnese a Gradoli
- 9 Palazzo Comunale di Nepi — Iniziato nel 1542 da Antonio da Sangallo il Giovane e terminato solamente nel 1744 da Michele Locatelli.
- Palazzo Altieri a Oriolo Romano — Edificato negli anni 1579-1585 dai Santacroce, il palazzo fu ampliato dalla famiglia Altieri nel 1674, durante il papato di Clemente X, l'esponente più rilevante della famiglia. I lavori furono affidati all'architetto Carlo Fontana. Il Museo è articolato al suo interno in 14 sale, decorate con stucchi, affreschi e pitture, alcune attribuite alla scuola di Taddeo Zuccari. Nell'ala est è situata la Galleria dei Papi, una collezione di ritratti di tutti i papi della chiesa cattolica.
- 10 Palazzo Doria-Pamphili a San Martino al Cimino — Fatto costruire intorno alla metà del XVII secolo da donna Olimpia Pamphili che ne affidò il progetto al Borromini.
- Villa Giustiniani Odescalchi a Bassano Romano — All'interno del palazzo hanno prestato opera numerosi artisti: Antonio Tempesta; Bernardo Castello; Domenico Zampieri detto il Domenichino; Paolo Guidotti, detto il Cavalier Borghese; Francesco Albani.
- 11 Palazzo Monaldeschi della Cervara detto Palazzo Madama a Onano
- 12 Villa Lante a Bagnaia — Villa del XVI secolo costruita per iniziativa del cardinale Gianfrancesco Gambara che probabilmente ne affidò i lavori al Vignola. I giardini manieristici ne costituiscono l'attrazione principale, specialmente i giochi d'acqua, dalle cascate alle fontane.
Siti archeologici
[modifica]- 13 Area archeologica di San Giovenale — Situata nei dintorni di Blera, l'area comprende una serie di piccole necropoli, per lo più di epoca etrusca (Grotta Tufarina, Porzarago, Castellina, Montevangone, Pontesilli, Vignale). Nell'area sono presenti anche i resti del castello medievale dei Di Vico, risalenti al XIII secolo, costruito in funzione in controllo della strada di collegamento tra Viterbo e Tolfa.
- Bisenzio
- 14 Castro — Famosa per essere stata la capitale di un ducato assegnato da papa Paolo III al suo figlio naturale Pier Luigi Farnese, Castro fu rasa al suolo nel dicembre 1649 su ordine del papa Innocenzo X e oggi le sue scarse rovine sono state inghiottite dalla selva. Alle falde del colle sul quale sorge Castro è stata rinvenuta una necropoli etrusca che ha restituito importanti reperti come la biga nella tomba omonima, oggi esposta al museo nazionale etrusco di Viterbo.
- 15 Eremo di Poggio Conte
- 16 Falerii Novi — Città fondata nel 241 a.C. dai Romani dopo che gli stessi avevano distrutto la vecchia Falerii, la capitale dei Falisci corrispondente all'attuale Civita Castellana.
- 17 Ferento — Rovine di una città etrusca e poi romana, sopravvissuta fino al XII secolo. Il teatro romano, completamente riportato alla luce, è sede di spettacoli estivi.
- 18 Gravisca — Rovine dell'antico porto di Tarquinia nell'area oggi denominata Porto Clementino.
- 19 Luni sul Mignone — Un sito del neolitico che è stato abitato sin dal IV millennio a.C. È situato nel territorio comunale di Blera a circa 5 km dall'area archeologica di San Giovenale.
- Necropoli dei Monterozzi
- 20 Rofalco — Un insediamento fortificato fondato intorno alla metà del IV secolo a.C. e definitivamente abbandonato all’inizio del III secolo. Rofalco faceva parte del sistema di difesa e di controllo del territorio di Vulci, da cui dista 20 km. L’abitato, di quasi due ettari di estensione, domina dall’alto di una ripida scarpata la valle del fiume Olpeta ed è difeso da un’imponente cinta muraria ad arco lunga circa 330 metri e rinforzata da massicce torri. All’interno delle mura, si individuano ancora abitazioni e magazzini che portano i segni dell’assedio e della distruzione di Rofalco da parte dei Romani.
- 21 Santuario di Monte Li Santi — Scoperto nel 1985, il santuario è situato lungo il fiume Treja all'interno del Parco regionale Valle del Treja e poco lontano da Calcata, alle pendici del Monte Li Santi, uno dei tre colli (gli altri sono quelli di Narce e Pizzo Piede) dove si ritiene sorgesse l'antico insediamento di Narce.
- 22 Vulci — Rovine di una città etrusca, fiorente anche in epoca romana, abbandonata nell'VIII secolo d.C. Dell'area fa parte il suggestivo castello dell'Abbadia del XII secolo e oggi adibito a museo ove sono esposti reperti archeologici. La tomba François di Vulci è generalmente ritenuta una delle più importanti testimonianze a noi giunte dell'arte, e in particolare della pittura etrusca.
Itinerari
[modifica]- Via Francigena — Detta anche Francisca o Romea, è un percorso seguito da pellegrini e crociati che dall'Europa occidentale si dirigevano ai porti pugliesi dove si imbarcavano per la Terrasanta. Il tratto che attraversa la Tuscia ha inizio da Radicofani (Toscana) e tocca in successione i centri sulla via Cassia: Acquapendente, Bolsena, Montefiascone, Viterbo, Vetralla, Sutri (o in alternativa Ronciglione e Capranica lungo la via Cassia Cimina). Dopo la valle di Baccano si devia sulla via Trionfale per giungere finalmente a Roma avvistando l'antica basilica di San Pietro in Vaticano dall'altura di Monte Mario, chiamato appunto per questo Mons Gaudii, il monte della gioia.
Cosa fare
[modifica]A tavola
[modifica]Nel territorio abbondano soprattutto funghi, castagne e nocciole che vengono usati come ingredienti in molte ricette. Sono inoltre coltivati diversi tipi di cereali, soprattutto farro che costituiva l'alimento principale dei romani della prima età repubblicana. Nelle aree lacustri sono diffuse le pietanze a base di pesce dolce. Alcuni piatti tipici dell'Alto Lazio sono:
- Acquacotta — Il pranzo povero dei butteri, costituito, un tempo, da verdure selvatiche raccolte direttamente nei campi cui si aggiungeva il pane sciocco, l'olio d'oliva e il sale che i butteri portavano nella catana, tipico tascapane di cuoio. Le verdure variano a seconda della stagione, broccoletti, cicoria selvatica, cappucci, fagiolini, borragine, tarassaco (noto anche come dente di leone). Per aumentarne il potere nutrizionale talvolta vengono aggiunti grassi animali come una cotica (cotenna del maiale) e il battuto (lardo sminuzzato con il coltello, sulla crosta del pane in mancanza di un battilardo). Quest'ultimo veniva spesso usato per preparare il soffritto d'aglio e cipolla in una pignatta.
- Maccheroni canepinesi — Tipici di Canepina sono un tipo di pasta fresca all'uovo tagliata così sottilmente da sembrare fieno (donde la dizione "Fieno di Canepina" che appare più spesso nel menù dei ristoranti). Vengono conditi con un ragù di pollo, maiale o cinghiale ma anche con funghi.
- Sbroscia — È il piatto tipico dei pescatori del lago di Bolsena: tinche, lucci e anguille ma soprattutto coregoni appena pescati vengono cotti in una pignatta con l'aggiunta di patate e insaporiti con erbe di campo.
- Anguilla alla vernaccia — Questa ricetta non appartiene a nessuna tradizione popolare ma è stata ripresa dai ristoranti di Bolsena, Marta, Capodimonte, interpretando il passo della Divina Commedia (Purgatorio XXIV 20-24) che dice: “...e quella faccia / di là lui più che l'altre trapunta / ebbe la Santa chiesa in le sue braccia: / dal Torso fu, e purga per digiuno / l'anguille di Bolsena e la vernaccia”.
Bevande
[modifica]Uno dei vini più famosi dell'Alto Lazio è l'Est! Est!! Est!!! di Montefiascone.
Gradoli è terra di produzione del vino DOC Aleatico di Gradoli, dell'Aleatico di Gradoli Liquoroso e dell'Aleatico di Gradoli liquoroso riserva.