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Canal San Bovo
Veduta invernale di Canal San Bovo
Stato
Regione
Territorio
Altitudine
Superficie
Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Patrono
Posizione
Mappa dell'Italia
Mappa dell'Italia
Canal San Bovo
Sito istituzionale

Canal San Bovo è un centro del Trentino-Alto Adige.

Da sapere[modifica]

Cenni storici[modifica]

A Canal San Bovo nei secoli si mescolarono popolazioni che parlavano l'italiano, altre di lingua tedesca e altre ancora di lingua slava, con molta probabilità sloveni e cechi. Si può riscontrare tutt'oggi questa diversità di origini della popolazione di Canal San Bovo dai cognomi dei suoi abitanti. È da sottolineare che popolazioni provenienti dal Tirolo e dal Vorarlberg nonché dalla Boemia raggiunsero la Valle del Vanoi in qualità di minatori (Bergknappen). Numerose sono le testimonianze delle diverse culture che si sono intrecciate nel Vanoi, una tra tutte un affresco tardo cinquecentesco a Caoria che ritrae sullo sfondo il Castello di Praga. Il Patrono di Caoria, inoltre, è San Giovanni Nepomuceno patrono anche della Boemia.

Dopo la metà del VI secolo, con la discesa dei Longobardi nella penisola, la Valle del Vanoi restò legata a Feltre per otto secoli. Nel 1373 la valle entrò stabilmente nell'orbita politica del Tirolo e nel 1401 il duca d'Austria donò a Giorgio di Welsperg, della Val Pusteria, la giurisdizione della Valle. La dinastia dei conti Welsperg reggerà il territorio comunale per più di quattro secoli. Sotto la dinastia Welsperg la Valle godette di una notevole crescita economica e demografica, dovuta anche allo sfruttamento dei numerosi giacimenti minerari presenti in zona. Dopo una breve parentesi di 6 anni (1809-1815) in cui Canal San Bovo venne annesso al Regno italico napoleonico, e partecipò all'insurrezione anti-francese di Andreas Hofer con un corpo di volontari che si spinse verso Feltre, tornò nuovamente austriaco nel 1815 e quindi parte integrante della Contea del Tirolo. Il legame con la Casa d'Asburgo rimarrà saldo fino al termine della Prima guerra mondiale, nel 1918. L'intero territorio di Canal San Bovo è stato uno dei più tragici teatri della Grande Guerra, combattuta tra italiani e austriaci sulle cime della cantena del Lagorai.

Numerosissime sono state le alluvioni che hanno colpito la Valle del Vanoi, alcune delle quali, nell'800, davvero terribili. L'ultima che si segnala è quella del 1966, che ha cambiato notevolmente il volto della Valle. Molti abitanti sono emigrati e l'economia agricola è stata lentamente abbandonata. Collegate alle alluvioni, anche le frane ebbero un ruolo significativo nella storia della valle. Sono da ricordare, particolarmente, quelle del Rio Rebrùt (affluente di destra del Vanoi tra Caoria e Canal San Bovo). Nel 1823 una di queste dette origine ad un piccolo lago che ebbe breve durata. Due anni dopo (1825) una frana più grande sbarrò il torrente Vanoi dando origine ad un lago di più grandi dimensioni, il Lago Nuovo. Una prima rottura del lago si ebbe nel 1826, che portò alla distruzione delle frazioni Ponte e Remesori con 52 vittime. Nel 1882, dopo numerose piene, cedette l'argine naturale del lago che, svuotandosi completamente, scomparve. Si può trovare una testimonianza del Lago su un affresco (in parte rovinato) presente su una vecchia casa, un tempo "Osteria al Lago", lungo la strada che da Canal San Bovo porta a Caoria.

Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Canal San Bovo

Quartieri[modifica]

Sono centri abitati del suo territorio i paesi di Caoria, Cicona, Gobbera, Prade, Ronco e Zortea.

Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

  • 46.46027811.3263891 Aeroporto di Bolzano-Dolomiti (IATA: BZO) (6 km dal centro di Bolzano), +39 0471 255 255, fax: +39 0471 255 202. apertura al pubblico: 05:30–23:00; apertura biglietteria: 06:00-19:00; il check-in per voli da Bolzano è possibile solo da 1 ora ad un massimo di 20 minuti prima della partenza. Piccolo scalo regionale con voli di linea da e per Lugano e Roma con Etihad Regional (by Darwin Air). In alcuni periodi dell'anno, la compagnia Lauda Air collega la città con Vienna una volta a settimana. Più numerosi invece i voli charter.
  • 45.39666710.8877782 Aeroporto di Verona (Catullo), Caselle di Sommacampagna, +39 045 8095666, .
  • 45.42555610.3269443 Aeroporto di Brescia (D'Annunzio), Via Aeroporto 34, Montichiari (I collegamenti con l'aeroporto di Brescia sono garantiti dai trasporti pubblici tramite il bus/navetta. La fermata a Brescia città è situata alla stazione dei pullman (numero 23), mentre quella dell'aeroporto è al fronte terminale. Sono inoltre previsti collegamenti per la città di Verona attraverso la linea bus/navetta 1), +39 045 8095666, . Solo Charter

In autobus[modifica]

  • Collegamenti tramite le linee di pullman della Trentino Trasporti [1].



Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

  • Chiesa dei Santi Bartolomeo Apostolo e Bovo Confessore. Fu progetta dall'ingegnere friulano Leopoldo de Claricini e consacrata nel 1852 dopo la distruzione, nell'alluvione del 1829, della vecchia arcipretale che si trovava a valle dell'attuale abitato di Canal San Bovo. In stile barocco, conserva pregiate opere provenienti dalla vecchia chiesa quali l'organo del 1777, opera del famoso organaro Gaetano Callido rimaneggiato dal Lingiardi; il monumentale altare maggiore del 1714, in legno dorato, ospita un decoroso tabernacolo in ferro dorato del 1595 racchiuso in quello di legno. L'altare è l'unico così fatto che esista in arcidiocesi di Trento. Le vetrate dietro l'altar maggiore raffigurano San Bartolomeo Apostolo e San Bovo e furono eseguite ad Innsbruck. Nel coro è appesa l'antica icona lignea del 1647 che rappresenta i due santi patroni.
  • Dipinti murali. Numerosi sono in Valle i dipinti murali raffiguranti immagini sacre. Tra i più interessanti c'è quello della Crocifissione con offerente a Caoria. È datato 1585 e rappresenta la Crocifissione, con la Madonna e San Giovanni Minore. Sullo sfondo c'è una città-castello, con la scritta Praga. Altri interessanti dipinti murali a soggetto sacro si trovano a Prade e Zortea, a Canal San Bovo e a Ronco. :Tutti databili dal 1600 a fine ottocento. Malghe e masi in legno con i caratteristici tetti in scàndole (piccoli pezzi di larice) costituiscono un grandissimo patrimonio dell'architettura alpina. :Molti masi sono costruiti con la tecnica del block-bau: le pareti esterne di masi e fienili vengono costruite con tronchi incastrati l'uno con l'altro e, spesso, non vengono utilizzati né chiodi né altri sistemi di fissaggio.


Eventi e feste[modifica]


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]


Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]


Dove alloggiare[modifica]


Sicurezza[modifica]

Farmacia


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]


Nei dintorni[modifica]

Informazioni utili[modifica]


Altri progetti

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