Scandolara Ripa d'Oglio | ||
Stato | Italia | |
---|---|---|
Regione | Lombardia | |
Territorio | Cremonese | |
Altitudine | 47 m s.l.m. | |
Superficie | 5 km² | |
Abitanti | 547 (2016) | |
Nome abitanti | Scandolaresi | |
Prefisso tel | +39 0372 | |
CAP | 26047 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | San Michele Arcangelo | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Scandolara Ripa d'Oglio è un centro della Lombardia.
Da sapere
[modifica]Cenni geografici
[modifica]Si trova nella pianura padana lombarda,nella campagna cremonese sulla destra del fiume Oglio.
Cenni storici
[modifica]Il territorio rivela chiare tracce della centuriazione romana; l'abitato di Scandolara sorse attorno al castello e alla grande corte rustica al suo fianco, lungo la strada Levata che conduce fino all'Oglio. Le fortificazioni di Scandolara, assieme a quelle esistenti un tempo nella vicina Binanuova sorta proprio sulla riva destra dell'Oglio, costituivano per il Contado di Cremona un buon apparato difensivo contrapposto al castello di Seniga, al di là del fiume in territorio bresciano, e successivamente per il Ducato di Milano contrapposto alle terre bresciane soggette alla Repubblica di Venezia.
Nel 1256 gli apparati difensivi di Scandolara furono acquistati da Buoso da Dovara; nel Cinquecento e nel Seicento il paese fu infeudato alla nobile famiglia Ala di origini cremonesi, poi Ala Ponzone, alla quale risultava ancora soggetto nel 1751. Dopo la dominazione Napoleone fu soggetta al dominio austriaco, seguendo poi le comuni vicende di questa zona di pianura lombarda.
Come orientarsi
[modifica]Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]- Aeroporto Verdi di Parma
- Aeroporto Catullo di Verona
- Aeroporto D'Annunzio di Montichiari (BS)
- Aeroporto Caravaggio di Orio al Serio (BG)
- Aeroporto Marconi di Bologna
In auto
[modifica]Scandolara Ripa d'Oglio è poco discosta dalla strada provinciale 7 che conduce al ponte sul Po di San Daniele Po, sulla direttrice Brescia - Parma.
In treno
[modifica]Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]- 1 Il Castello. Sorge al centro del paese, addossato alla chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo. Un ampio fossato lo separa dal tempio e dalle abitazioni; l'unico collegamento con il paese è il ponticello in muratura che ha sostituito l'antico ponte levatoio, del quale rimangono tracce dell'apparato nella facciata di accesso, sormontata da una torretta con orologio e campaniletto a vela.
Il complesso fortificato è costituito dal corpo quadrangolare del castello originario divenuto ora residenza signorile, affiancato dal giardino che occupa una uguale superficie; il tutto è circondato da potenti murature con fondazioni a scarpa che si protendono nelle acque del fossato, alimentato dalla roggia Alia. Le mura terminano nel lato a est con bastioni a cuneo.
Due torri angolari hanno lasciato tracce della loro presenza nei corpi laterali affiancati all'ingresso, sporgenti e ridotti in altezza al pari del resto della costruzione. Le prime notizie documentali del Castello sono del 1256; vi si riferisce che la fortezza occupava una superficie di 6666 metri quadrati.
Alla fine del Quattrocento Francesco I duca di Milano concesse il castello all'architetto militare Bartolomeo Garo; da lui prese il nome, ancora in uso, di Castello Gazzo. Il suo aspetto di struttura militare fu alleggerito a partire dal secolo successivo, quando iniziò ad assumere la funzione di residenza nobiliare, accantonando via via quella difensiva; l'apertura di finestre nelle facciate esterne, di un loggiato all'ingresso, di un portico ebbero lo scopo di ingentilirne l'aspetto massiccio e minaccioso di apparato bellico.
Attualmente il castello è ancora residenza privata. - 2 Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo. La chiesa attuale ha assunto il titolo di una precedente chiesa intitolata a San Michele Arcangelo, che aveva a sua volta sostituito nelle sue funzioni l'antica Pieve dei Santi Faustino e Giovita, ubicata nei pressi della cascina Reve Fiamena. Di entrambi questi edifici non rimane traccia.
Fra il 1906 e il 1909, su progetto dell'ingegner Luigi Cabrini di Cremona, si edifica l'attuale San Michele Arcangelo, in stile neogotico con esterno semplice ed essenziale e facciata con notevole slancio verticale espresso dal grande portale sormontato da un rosone e dai pinnacoli laterali.
L'interno, di impronta gotico lombarda, ha volte a crociera sottolineate da costoloni e da pilastri a fasce orizzontali. Conserva una Madonna con Bambino che schiaccia il drago che viene tradizionalmente attribuito al Bertesi.
Eventi e feste
[modifica]Cosa fare
[modifica]Acquisti
[modifica]Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]Prezzi medi
[modifica]- 1 [link non funzionante] Locanda del Gheppio, via Umberto I n. 26, ☎ +39 0372 89589, +39 0372 89140.
Dove alloggiare
[modifica]Sicurezza
[modifica]Come restare in contatto
[modifica]Poste
[modifica]- 1 Poste italiane, Via Umberto I, ☎ +39 0372 89145.
Nei dintorni
[modifica]- Cicognolo — Cotto a vista e marmo rendono pregevole e vario l'aspetto dell’imponente castello Manfredi,, scenografico nel verde del prato che ne abbellisce il terreno davanti alla facciata principale, con retrostante giardino di gusto romantico e con fossato.
- Torre de' Picenardi — La villa Sommi Picenardi si è sviluppata da un preesistente nucleo castellano; a partire dal Cinquecento fu trasformata nei secoli successivi fino all'aspetto attuale. Un corpo della villa, di gusto neoclassico, prospetta sulla piazza del paese. Una seconda fabbrica si sviluppa all'interno e si raccorda all'antico corpo del primitivo castello. Un vasto giardino circonda il complesso della villa, attorniato da un ampio fossato con acqua.
- San Lorenzo de' Picenardi — Il suo Castello , sorto nel Quattrocento fu ampliato nel tempo per approdare poi alla forma attuale, maestosa e decisamente castellana, nell’Ottocento, opera dell’architetto Luigi Voghera. La vasta costruzione, in perfette condizioni, mostra numerose torri merlate che le conferiscono il caratteristico aspetto medievale mitigato però dal carattere elegante di residenza nobiliare castellana. È circondato da un vasto parco.
- Cremona — Ha un centro storico monumentale - Duomo, Battistero, Palazzo comunale - fra i più insigni della Lombardia. Fu città romana. Fu potente all'epoca dei Comuni e rivaleggiò con Milano, che infine la sottomise. I suoi violini (Stradivari e Amati), il suo Torrazzo e ancor più il suo torrone, sono noti ovunque.
- Mantova — Capitale dei Gonzaga, emana ancora il suo sottile fascino di grande città d'arte per la quale la nomina a Patrimonio Mondiale dell'Umanità UNESCO è stata non tanto un riconoscimento, quanto una doverosa presa d'atto. Ineguagliabili le sue atmosfere antiche, i profili dei palazzi e delle cupole che si stagliano nella foschia padana avvolti dallo specchio dei suoi laghi, la sua sterminata reggia gonzaghesca che ingloba numerosi edifici nel centro città.
- Il Parco Oglio Nord è un parco fluviale della regione Lombardia istituito con legge regionale del 1988; comprende i territori della sponda destra e della sponda sinistra del fiume Oglio nel tratto fluviale tra l'uscita dal Lago d'Iseo e Seniga sulla sponda sinistra, mentre sulla sponda destra arriva fino a Gabbioneta Binanuova. Occupa una superficie di 14.170 ettari e comprende i terreni rivieraschi dei territori di 34 Comuni del Bergamasco, del bresciano e del Cremonese: Alfianello, Azzanello, Bordolano, Borgo San Giacomo, Calcio, Capriolo, Castelli Calepio, Castelvisconti, Chiari, Cividate al Piano, Corte de' Cortesi, Corte de' Frati, Credaro, Gabbioneta Binanuova, Genivolta, Orzinuovi, Palazzolo sull'Oglio, Palosco, Paratico, Pontevico, Pontoglio,Pumenengo, Quinzano d'Oglio, Robecco d'Oglio, Roccafranca, Rudiano, Sarnico, Scandolara Ripa d'Oglio, Seniga, Soncino, Torre Pallavicina, Urago d'Oglio, Verolavecchia, Villachiara, Villongo. La sede amministrativa del Parco Oglio Nord è a Orzinuovi, mentre quella culturale è a Soncino. Il tratto di fiume a valle di Seniga e di Gabbioneta Binanuova fino alla sua immissione nel fiume Po costituisce il Parco dell'Oglio Sud.
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