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Lago di Loppio
Veduta del Lago di Loppio dal Doss Alto di Nago
Tipo area
Stato
Regione
Territorio
Superficie
Anno fondazione
Sito istituzionale

Lago di Loppio è un'area protetta situata nel Trentino-Alto Adige.

Da sapere[modifica]

Fu un lago, divenuto ora zona umida protetta. È anche un sito di interesse storico e archeologico. Il lago è tuttora la più estesa area palustre del Trentino.

Cenni geografici[modifica]

Si trova nel comune trentino di Mori, in Vallagarina.

Flora e fauna[modifica]

Flora[modifica]

Il biotopo del lago è molto complesso e interessante: prevalgono le specie vegetali di erbe infestanti tipiche delle aree umide, ma sono anche presenti erbe palustri.

Fauna[modifica]

La zona protetta permette anche la salvaguardia della fauna selvatica. Ad esempio il Corpo Forestale della Provincia autonoma di Trento ha predisposto delle barriere e dei passaggi a protezione dei rospi comuni e di altri anfibi che altrimenti finivano schiacciati dalle auto in transito, permettendo a questi animali di passare dalla zona paludosa a quella boschiva senza pericolo.

Cenni storici[modifica]

Nel 1439 il lago di Loppio fu teatro di una delle più grandi imprese di ingegneria militare, quando la Repubblica di Venezia vi fece transitare (da Rovereto a Torbole) un gran numero di navi, in quella che è passata alla storia come galeas per montes.

Dopo un disastro ambientale di 50 anni fa (fu prosciugato nel 1956 e mai più riempito in seguito allo sprofondamento delle falde freatiche, durante i lavori per la costruzione della galleria Adige-Garda) l'ambiente si è consolidato divenendo palude ed è frequentemente invaso da abbondanti quantità di acqua.

Nel 1987 si è giunti al provvedimento che ha istituito ufficialmente il biotopo, ma solo dopo contestazioni: infatti vi era anche la proposta di valorizzare la bellezza del lago e renderlo una meta turistica.

Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

  • 46.46027811.3263891 Aeroporto di Bolzano-Dolomiti (IATA: BZO) (6 km dal centro di Bolzano), +39 0471 255 255, fax: +39 0471 255 202. apertura al pubblico: 05:30–23:00; apertura biglietteria: 06:00-19:00; il check-in per voli da Bolzano è possibile solo da 1 ora ad un massimo di 20 minuti prima della partenza. Piccolo scalo regionale con voli di linea da e per Lugano e Roma con Etihad Regional (by Darwin Air). In alcuni periodi dell'anno, la compagnia Lauda Air collega la città con Vienna una volta a settimana. Più numerosi invece i voli charter.
  • 45.39666710.8877782 Aeroporto di Verona (Catullo), Caselle di Sommacampagna, +39 045 8095666, .
  • 45.42555610.3269443 Aeroporto di Brescia (D'Annunzio), Via Aeroporto 34, Montichiari (I collegamenti con l'aeroporto di Brescia sono garantiti dai trasporti pubblici tramite il bus/navetta. La fermata a Brescia città è situata alla stazione dei pullman (numero 23), mentre quella dell'aeroporto è al fronte terminale. Sono inoltre previsti collegamenti per la città di Verona attraverso la linea bus/navetta 1), +39 045 8095666, . Solo Charter


Permessi/Tariffe[modifica]


Come spostarsi[modifica]

Si può usare il servizio pubblico dì autobus, o per i più sportivi la bicicletta, grazie alle piste che arrivano da Rovereto o da Riva del Garda.

Cosa vedere[modifica]

  • Sito archeologico. Il lago di Loppio non è solo conosciuto come biotopo tutelato, ma anche come importante sito archeologico. Infatti fin dal 1900 sono state segnalate testimonianze che documentano la presenza di antichi abitanti sull'isola di S.Andrea: frammenti di vasellame di età romana e resti di una sepoltura con corredo funebre.
    L'indagine archeologica ha suddiviso il lago in tre settori:
    il primo comprende il lato Nord-orientale dell'isolotto (settore A);
    il secondo è situato nell'area meridionale (settore B);
    l'ultimo ricopre la zona centrale ed è il punto più elevato dell'isola (settore C);
    Settore A
    Nella zona settentrionale dell'isola di S.Andrea sono state rinvenute tracce di capanne in legno e altri materiali deperibili databili intorno al V-VI secolo d.C. Sul terreno sono visibili strati di ceneri, focolari, buche, ecc. Inoltre recentemente accanto alle capanne sono stati portati alla luce muri appartenenti a piccoli edifici, che per il momento non sono stati attribuiti ad un periodo storico preciso.
    Sempre nella prima zona sono stati individuati edifici risalenti alla prima metà del VI secolo e dell'inizio del VII. Le loro piante sono di forma rettangolare e trapezoidale e hanno una superficie tra i 45 e i 60 m². L'edificio appartenente al settore A è rivolto verso il lago. I materiali rinvenuti all'interno ipotizzano un uso strettamente domestico dell'abitato.
    È stata anche rinvenuta una tomba a enchytrismos, cioè concernente la sepoltura di un feto o di un nato prematuro all'interno di un contenitore fittile. Questa sorta di tomba era molto diffusa tra i popoli del Mediterraneo e nel VI e VII secolo era in uso anche presso l'area di dominazione bizantina. La sepoltura di Loppio è la prima del suo genere ad essere scoperta nell'area alpina orientale.
    Settore B
    Nel sud dell'isola, come è avvenuto per la zona A, nuove costruzioni solide in muratura, dalle pareti in pietre e ciottoli di diversa misura e materiale, hanno sostituito le più primitive casupole in legno. I muri sono ottenuti ponendo in modo irregolare massi vari, poi legati con malta di calce grossolana. Le nuove abitazioni piano piano hanno sostituito completamente la capanne, inglobandone gli edifici.
    Settore C
    La zona centrale dell'isola è costituita dalla cosiddetta "area sacra", cioè dalla chiesa di S.Andrea e dalla sua necropoli. La chiesa romanica risale sicuramente ad un'epoca successiva rispetto alla necropoli, in quanto quest'ultima è stata scoperta sotto i resti dell'edificio. Qui sono state riconosciute varie tombe, ma prive del loro corredo, tra le quali una tomba cappuccina e i resti di un'altra a cassa laterizia e poi di una terza, formata da un pozzetto quadrangolare con i lati in muratura.
    Sono state condotte più ricerche sull'edificio religioso attraverso documenti e lo studio stratigrafico. Di una cosa si è sicuri: l'abbandono della costruzione è precedente al XVI-XVII secolo, come testimonia un'edicola quadrifronte che si trova sopra i suoi strati di distruzione.
    Vari sono i resti portati alla luce. I materiali rinvenuti testimoniano uno scenario movimentato di vita quotidiana antica arricchita anche da oggetti provenienti dall'esterno, come frammenti di anfore orientali e africane, a indicare una possibile e più che probabile rete di scambi commerciali d'ampio raggio. I gruppi familiari che vivevano sull'isola erano dediti all'allevamento e alla pesca, associati all'agricoltura.
    Il sito ha restituito anche varie monete: oltre alle più diffuse in bronzo del III-IV secolo, rare frazioni di silique in argento di epoca bizantina.


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]


Dove mangiare[modifica]


Dove alloggiare[modifica]


Sicurezza[modifica]


Come restare in contatto[modifica]


Nei dintorni[modifica]

  • Mori— Conserva ruderi di due castelli e luoghi della Grande Guerra.
  • Ala — Di fianco all'Adige, ha un bel centro storico dalla ordinata urbanistica trentina.
  • Rovereto— Seconda città trentina, è famosa per la sua Campana dei caduti
  • Riva del Garda— Elegante centro all'estremità nord del lago di Garda, mantiene l'atmosfera di luogo di villeggiatura della nobiltà austro-ungarica dell'Ottocento.
  • Lago di Garda — La punta trentina del lago annovera i centri turistici di Riva del Garda, Arco, Torbole.
  • Lago di Ledro — Frequentato per villeggiatura estiva, è noto anche per i resti di palafitte dell'età del Bronzo.


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