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Sant'Agapito
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Posizione
Mappa dell'Italia
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Sant'Agapito
Sito istituzionale

Sant'Agapito è un centro del Molise.

Da sapere[modifica]

Cenni geografici[modifica]

Sant'Agapito sorge sulle propaggini nord-occidentali del massiccio del Matese, posizione che conferisce al paese la definizione di "Porta del Matese". Il territorio del comune è attraversato dal torrente Lorda, rifornito dai numerosi ruscelli montani che ne accrescono la portata; si estende su una superficie che ricopre sia una parte montana (a sud), sia una parte pianeggiante (a nord). L'altitudine va da circa 350 m s.l.m. sino ai 1.100 m s.l.m. della cima più alta (Colle di Croce). Dista 10 km da Isernia, 22 da Venafro.

Cenni storici[modifica]

Non c'è dubbio che Sant'Agapito facesse parte della contea di Isernia nel periodo longobardo, e della contea del Molise nel periodo normanno. Nel XII secolo Sant'Agapito divenne feudo di una famiglia omonima, la quale aveva presumibilmente assunto il nome del feudo per distinguersi dal ramo diretto della stirpe da cui discendeva e di cui non voleva apparire cadetto o minore. Non si conosce quale fosse la stirpe. Si sa invece che i Sant'Agapito ne detennero la signoria dall'inizio del XII secolo sin oltre la metà del XV secolo.

Nella prima metà del XV secolo, se non pure dall'inizio del secolo precedente, Sant'Agapito fu dominio dei Gaetani, celebri per le signorie di Fondi e di Morcone. Nel 1444 Giovannantonio Gaetani vendette il feudo ad Antonio d'Afflitto per 4.200 ducati. Antonio d'Afflitto apparteneva alla famiglia comitale di Trivento, e della sua discendenza Sant'Agapito fu feudo per circa un secolo. Nei secoli successivi passò in proprietà a varie famiglie: de Storrente, de Angelis di Teano, Provenzale, Caracciolo del ramo Pisquizi. L'ultimo titolare feudale di Sant'Agapito risiedeva a Napoli, e subì il saccheggio del proprio palazzo dai francesi il 30 gennaio 1799. Portava il titolo marchesiale di Sant'Agapito nel 1824 un Caracciolo, Intendente della Provincia di Terra di Lavoro. Il duplice titolo di marchese di Sant'Agapito e principe di Pettoranello del Molise è stato portato da Vincenzo Caracciolo, nato a Napoli il 14 novembre 1872, e da Giuseppe e Marianna Zambra deceduta nel 1885.

Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Sant'Agapito (Italia)

Quartieri[modifica]

Il suo territorio comunale comprende anche le frazioni di Colannoni, Coriemano, Pietradonata, Scalo Ferroviario e Temennotte.

Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

In auto[modifica]

  • Autostrada Adriatica A14
  • da nord uscire al casello di Montenero di Bisaccia/Vasto Sud/San Salvo, immettersi sulla SS 650 (Fondo Valle Trigno) in direzione di Isernia, attraversare Isernia, continuare sulla SS 17, prendere la SS 85 in direzione di Venafro, svoltare in direzione di Sant'Agapito.
  • da sud seguire la direzione Pescara, continuare sull'autostrada A16, seguire la direzione Benevento, a Benevento continuare sulla SS 88, uscire a Campobasso, prendere la SS 87 (strada statale Bifernina) in direzione di Campobasso/Isernia, proseguire sulla SS 17, prendere la SS 85 in direzione di Venafro, svoltare in direzione di Sant'Agapito.
  • da nord uscire a San Vittore, seguire la direzione Venafro sulla SS 6, a Venafro continuare sulla SS 85 fino al bivio in direzione di Sant'Agapito.
  • da sud uscire al casello di Caianello, seguire le indicazioni per Isernia, SS 85, continuare fino al bivio in direzione di Sant'Agapito.
  • Da Isernia percorrere la SS 85 fino al bivio in direzione di Sant'Agapito.
  • Da Campobasso prendere la SS 87 (strada statale Bifernina), in prossimità di Vinchiaturo continuare sulla SS 17, prendere la SS 85 in direzione di Venafro, svoltare in direzione di Sant'Agapito.

In treno[modifica]

  • Stazione ferroviaria di Isernia dove si incrociano le linee:
Collegamenti per Pettoranello in autobus.

In autobus[modifica]

  • Le principali aziende di trasporto pubblico che operano nel territorio molisano sono le seguenti
  • Autolinee Lariviera [1]
  • Autolinee SATI [2]
  • Autolinee Molise Trasporti [3]
  • Autoservizi F.lli Cerella: Per collegamenti ad Isernia da Roma e da Napoli


Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

  • Chiesa di San Nicola di Bari. La chiesa di San Nicola di Bari, chiesa madre del comune, situata nel centro storico, ha una struttura romanica, nasce sui resti di un antico tempio pagano. Particolari sono le due facciate, poste una su Via Carbonari, l'altra su Via Manzoni, facendo sì che, da qualsiasi delle due principali strade si arrivi, si possa vedere l'ingresso della chiesa. Si possono ammirare all'interno le numerose statue di Santi.
  • Chiesa della Madonna dell'Olmeto. Questa piccola chiesa si trova nella parte più a sud del paese, dopo una ripida salita. La chiesa, si racconta nella tradizione popolare, fu costruita in seguito ad un'apparizione della Madonna, che avvenne in un piccolo boschetto di olmi (da cui Madonna dell'Olmeto). La chiesa è privata.
  • Cortile Bucci. Accanto all'ingresso della Chiesa Madre di San Nicola, posto su Via Manzoni, vi è il "Cortile Bucci", un piccolo cortile ove trova posto una delle più caratteristiche fontane del paese. La fontana, formata da un unico blocco di pietra, presenta sulla facciata anteriore un bassorilievo raffigurante un volto, probabilmente Bacco, dalla cui bocca veniva fuori l'acqua, ed un'iscrizione superiore.
  • Palazzo Feudale. È appartenuto alle varie famiglie che si succedettero alla guida dell'antico borgo e presenta un impianto quadrato, con un nucleo centrale formato da un cortile, su cui spicca una delle antiche torri che proteggevano il paese. Il palazzo, forse anticamente un castello di difesa, prosegue inglobando anche un secondo cortile, chiuso da un lato dalla porta di monte e comprendente al suo interno una cappella privata. Oggi il cortile più esterno, compreso appunto tra la cappella e la porta di monte, fa parte dell'attuale Via Manzoni e la cappella è stata ritrasformata. Il nucleo interno del palazzo resta però ben conservato.
  • Antica Fornace. Nella parte bassa del paese, detta anche "Stazione", sorge l'antica fornace per la produzione di calce, andata in disuso nel periodo post-bellico.
  • Croce Bizantina. Appena fuori la porta di valle si trova la Croce Bizantina in pietra, su capitello corinzio, posta su una colonna anch'essa in pietra. Probabilmente indicava ai viaggiatori l'inizio del paese in epoca antica, quando la strada di accesso arrivava appunto alla porta di valle.

Eventi e feste[modifica]

  • Festival del Cinema Indipendente. Si tiene annualmente e dà spazio alle opere di artisti giovani non valorizzati dai grandi circuiti cinematografici.
  • Festa in onore di Sant'Antonio di Padova. 13 giugno.
  • Festa dell'Assunzione. 15 agosto.
  • Festa di San Rocco. 16 agosto.
  • Festa patronale di Sant'Agapito. 17 e 18 agosto.
  • Festa della Madonna di Lourdes (in frazione Temennotte). 2 giorni a fine agosto.
  • Festa di Santa Maria Bambina (in frazione Scalo Ferroviario). 1ª decade di settembre (2 giorni).
  • Sagra degli Arrosticini (frazione Scalo Ferroviario). In concomitanza con la festa di Santa Maria Bambina


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]

In paese si perpetua la tradizione della produzione del tomnolo, arte importata da Isernia e divenuta molto praticata in paese. Le donne che si dedicano a questo lavoro casalingo producono lenzuola, tovaglie, quadri e tutte le componenti dei corredi.

Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]

  • 41.56316714.2178531 Piccadilly Ristorante, Viale Europa, 48, +39 0865 234694.


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi elevati[modifica]


Sicurezza[modifica]

Farmacia


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]


Nei dintorni[modifica]

  • Isernia — Tra i primi insediamenti paleolitici documentati d'Europa, fu poi fiorente città sannita, capitale della Lega Italica, in seguito Municipium romano. Il suo millenario passato le ha lasciato un importante patrimonio monumentale che si estende fino all'epoca preromana, oltre ad importantissimi reperti della preistoria.
  • Venafro — Affiora nella parlata e nelle tradizioni la sua lunga appartenenza alla Campania. Città dei Sanniti, poi colonia romana, alle vestigia dell'impero affianca un importante patrimonio urbano medievale, in cui spiccano le numerosissime chiese, purtroppo in gran numero ammalorate.

Itinerari[modifica]


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