Revere | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Lombardia | |
Territorio | Oltrepò mantovano | |
Altitudine | 16 m s.l.m. | |
Superficie | 14,15 km² | |
Abitanti | 2.543 (censimento 2014) | |
Nome abitanti | Reveresi | |
Prefisso tel | +39 0386 | |
CAP | 46036 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | Sant'Alberto (7 agosto) | |
Posizione
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Revere è una città della Lombardia, dal 1° gennaio 2018 frazione del nuovo comune Borgo Mantovano, a seguito della fusione con Pieve di Coriano e Villa Poma.
Da sapere
[modifica]Sulla sponda destra del Po, fronteggia Ostiglia sul lato opposto.
Cenni geografici
[modifica]Ai piedi dell'argine, in una campagna fertile, il paese dista 35 km da Mantova, 53 da Modena, 59 da Ferrara.
Cenni storici
[modifica]In epoche remote il suo territorio era un'isola del Po, donata poi nel 1091 al Monastero del Polirone di San Benedetto Po da Matilde di Canossa. Saldatosi alla terraferma, Revere divenne un importante presidio per il controllo dei tarffici fluviali. Fu questo il motivo che spinse reggiani e modenesi a fortificare il paese a partire dal 1125 con lo scopo di contrastare le mire dei mantovani. Alleatasi a Brescia, Mantova ebbe però la meglio conquistando Revere e munendolo di una roccaforte che contava sette torri. Con la signoria dei Gonzaga, Revere entrò nei possedimenti della famiglia e ne seguì le sorti fino alla decadenza del casato.
Durante il Risorgimento il parroco di Revere, don Bartolomeo Grazioli, fu tra i Martiri di Belfiore; la seconda guerra mondiale infine costò a Revere una vasta distruzione causata da ben trentadue bombardamenti angloamericani.
Terremoto del 2012
[modifica]Nel gennaio 2012 e nel successivo mese di maggio 2012 forti scosse di terremoto hanno colpito una vasta area dell'Emilia danneggiando seriamente numerosi centri della Pianura padana emiliana fra l'autostrada del Sole e il corso del Po, nelle aree di Modena soprattutto e delle confinanti zone ferraresi e reggiane, interessando anche l'Oltrepò mantovano, appartenente alla Lombardia ma orograficamente parte dell'Emilia. Il sisma, che in Emilia è costato anche numerose vittime, nell'Oltrepò ha colpito i centri storici di numerose città causando crolli, cedimenti e lesioni in chiese e in antichi monumenti e lesionandone numerosi altri. I centri più colpiti sono stati Moglia, Pegognaga, San Giacomo delle Segnate, Poggio Rusco, Quistello, Gonzaga, San Giovanni del Dosso.
Come orientarsi
[modifica]Quartieri
[modifica]Il suo territorio comprende anche il centro abitato di Zello.
Come arrivare
[modifica]In auto
[modifica]- Casello autostradale di Pegognaga sull'autostrada del Brennero
- Strada provinciale 34 ferrarese Suzzara - Ferrara
- Strada Statale 12 Abetone - Brennero
- Strada provinciale 43 Quingentole - Ferrara
- Strada Statale 482 Revere - Mantova
In treno
[modifica]In autobus
[modifica]Ha fermata sulle linee di pullman:
Come spostarsi
[modifica]Il centro storico è comodamente visitabile a piedi.
Cosa vedere
[modifica]- 1 Palazzo Ducale gonzaghesco, Piazza Castello. Il Palazzo fu voluto da Ludovico II Gonzaga, e venne edificato fra il 1444 e il 1478. Si erge nel sito delle antiche fortificazioni volute dai Gonzaga nel XII secolo, delle quali rimane la Torre che si erge isolata nel prato del Palazzo. L'opera è firmata da Luca Fancelli e rappresenta la prima opera di tale artista in territorio gonzaghesco. A lui si deve l'addolcimento dei tratti difensivi e militari dell'antico castello, con l'inserimento di ampie finestre residenziali nella facciata principale, un portale dalle caratteristiche linee fiorentine con lesene scanalate e capitelli corinzi. Gli alti camini che ornano la costruzione hanno fattezze di ispirazione veneta e rendono singolare l'aspetto della reggia.
Al piano nobile si ritiene ci siano stati interventi del Mantegna; i continui rimaneggiamenti non consentono però di conoscere come fosse l'impianto interno originale. Maestoso è il cortile con colonnato a doppia colonna e volti a botte. Tutto il palazzo ha un caratteristico uso del marmo unito al mattone.
- Torre. La Torre è quanto rimane di un vasto complesso di fortificazione del XII secolo che serviva per il controllo dei traffici sul Po, commerciali e non, e per la riscossione dei dazi oltre che per funzioni di difesa. La struttura dell'opera era costituita da sette torri e da mura di fortificazione, un sistema difensivo tipico della zona in epoca antecedente ai Gonzaga. È della metà Quattrocento il riadattamento che Ludovico II Gonzaga commissionò a Luca Fancelli per trasformare l'edificio del castello in residenza signorile, oltre ai lavori di costruzione di un nuovo sistema fortificato che circondò tutto il paese, divenuto punto di espansione gonzaghesca a sud del Po. La torre che vediamo ancora oggi ha superato le demolizioni che nel tempo hanno cancellato tutte le fortificazioni, quelle antiche e quelle quattrocentesche. Ebbe rifacimenti in epoca teresiana; nell'Ottocento fu dotata di un concerto di campane, consolidando così definitivamente il suo ruolo di torre civica.
- 2 Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta. Fu costruita in stile tardo barocco dal 1750 al 1775 sul sito di un precedente edificio sacro che i Carmelitani di Mantova avevano edificato nel 1472. La sua facciata curvilinea è un rarissimo esempio in area mantovana. Presenta ornamenti laterizi, lesene, nicchie, modanature, timpani curvilinei che decorano e movimentano la facciata, sovrastata da pinnacoli svettanti. Ha una sola navata con cappelle laterali, ed è interamente affrescata dal Milani. Conserva fra le pale d'altare due opere settecentesche di Giuseppe Bazzani. Oltre alle notevoli pale d'altare è degno di nota il dipinto settecentesco sull'anta del tabernacolo rappresentante La deposizione del cristo morto adorato da due Angeli.
- Chiesa di San Biagio (a Zello). La prima traccia documentale della chiesa è uno scritto del 1219 del vescovo di Reggio Emilia che la elenca fra le chiese dipendenti dalla Pieve di Coriano. Poi null'altro si trova nelle epoche successive che riguardi questo piccolo edificio, giunta attraverso i secoli fino a noi con i resti dei suoi affreschi sacri, una trentina (oltre ad alcuni lacerti) che vengono datati intorno al 1490; sotto di essi affiorano altri affreschi trecenteschi. Le opere di maggior pregio sono: I Santi Giacomo e Maddalena; Madonna in Trono fra San Sebastiano e il Beato Simonino; Tobiolo con l'Angelo Raffaele ed un Santo Cavaliere; una Madonna del parto.
- Mulino natante sul Po (la visita è abbinata a quella al Museo del Po). orari del Museo del Po. Il mulino sul Po, portato a conoscenza del grande pubblico dal romanzo di Riccardo Bacchelli, che fu adattato a sceneggiato TV negli anni Sessanta. fu fra Ottocento e Novecento una presenza usuale nelle acque fluviali della bassa padana. Spariti poi nei primi decenni del Novecento, sono rimasti ora nelle testimonianze fotografiche e appunto nella tradizione letteraria. A Revere un esemplare di questi battelli fluviali attrezzati per la macina del frumento è stato fedelmente ricostruito, ed è funzionante. Il suo scopo didattico è di mostrare come funzionavano queste strutture che spesso erano luogo di lavoro e abitazione per i mugnai e le loro famiglie. Un censimento dell'epoca rivela che nei primi del Novecento i mulini esistenti nelle acque del Po da Cremona alla foce erano oltre trecento.
- 3 Museo del Po (la visita è abbinata al mulino natante sul Po), ☎ +39 0386 846092 (pro loco). intero 5 euro, ridotto 3 (settembre 2015). tutti giorni (tranne lunedì) estivo: 10-12,30/16-19; invernale 10-12,30/15-18. È situato nel Palazzo Ducale e conduce il visitatore, nel suo percorso espositivo, a conoscere gli aspetti storici dell'ambiente fluviale del Po, con testimonianze delle popolazioni preistoriche che ne popolarono le rive; con la presentazione dei vari tipi di imbarcazione che nei secoli hanno solcato le sue acque; con l'esposizione degli attrezzi che hanno costituito gli strumenti di lavoro dei mestieri del Po, dal mugnaio al pescatore ai carrettieri ai cavatori di sabbia. Non manca uno sguardo alla fauna del Po. Il percorso si conclude poi con la naturale appendice del mulino natante.
Eventi e feste
[modifica]- Fiera di Santa Mostiola. Fine luglio, inizio agosto.
- Tartufo a Palazzo. Mese di settembre. Rassegna gastronomica incentrata sul tartufo.
Cosa fare
[modifica]- Tiro a segno nazionale, via Ugo Foscolo 29, ☎ +39 0386 46071.
- Centro sportivo Tazio Nuvolari, via Tazio Nuvolari 12, ☎ +39 331 4505001. È dotato di 2 campi da calcio; 1 palestra polifunzionale; 1 campo da tennis.
Acquisti
[modifica]Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]Prezzi medi
[modifica]- 1 Il Tartufo, via Guido Rossa 13, ☎ +39 0386 846076, tartufo2000@teletu.it.
- 2 Ristorante La Taverna degli Artisti, Via Circonvallazione Po 29, ☎ +39 0386 831725.
- Lido Po.
Dove alloggiare
[modifica]Prezzi medi
[modifica]- 1 Albergo Il Cigno, Via Nazionale, 75, ☎ +39 0386 46595.
Sicurezza
[modifica]- 1 Roveri, Corso Italia, 65, ☎ +39 0386 46034, fax: +39 0386 846039, info@farmaciaroveri.com.
Come restare in contatto
[modifica]Poste
[modifica]- 2 Poste italiane, via Roma 10, ☎ +39 0386 846084, fax: +39 0386 846084.
Nei dintorni
[modifica]- Pieve di Coriano — La Pieve del paese è una delle tante che Matilde di Canossa fece erigere nei propri vastissimi possedimenti. Notevoli i resti di affreschi; stupefacente lo slancio dell'alto campanile.
- San Benedetto Po — L'Abbazia del Polirone perpetua il ricordo di Matilde di Canossa, la Gran Contessa che legò alla sua fama il nome del paese. La maestosità e la bellezza della chiesa e delle strutture conventuali, unite all'ampio respiro della piazza, ne fanno una meta di grande interesse.
Itinerari
[modifica]- Revere fa parte della Strada del Tartufo Mantovano[link non funzionante], un percorso di promozione turistica enogastronomica, lungo circa 130 kilometri e riconosciuto dalla Regione Lombardia, che si snoda nella provincia di Mantova su un territorio di 12 comuni, toccando tra questi: Quingentole, Pieve di Coriano, Borgofranco sul Po, Carbonara di Po, Sermide, Felonica, Magnacavallo, Villa Poma, Poggio Rusco, San Giacomo delle Segnate e Quistello. Il percorso si intreccia con altri itinerari di valenza turistica nella zona: Strada dei Vini e Sapori Mantovani[link non funzionante] e Strada del Riso e dei Risotti Mantovani[link non funzionante].
- Strada del riso — L'itinerario - da effettuare in particolare da maggio a settembre - percorre, tra fiumi e canali, il territorio mantovano dedito alla coltivazione del riso.
- Borghi storici del Po — L'itinerario, da ovest verso est o viceversa, porta a conoscere alcuni borghi storici che sorgono nei pressi del "grande fiume".
- Nelle terre dei Gonzaga — Un itinerario attraverso i centri, grandi e piccoli, che furono capitali dei rami Gonzaga cadetti: principati, marchesati, ducati che, all'interno della compagine statale mantovana, godevano di una vera e propria indipendenza, spesso battevano moneta e tenevano corti raffinate che rivaleggiavano con quella mantovana, abbellivano i propri centri urbani dotandoli di eleganti architetture – chiese, piazze, palazzi, mura, torri - e di caratteristici scorci urbani come i tipici portici gonzagheschi.
- Pievi matildiche nell'Oltrepò mantovano — L'itinerario va alla scoperta delle chiese e degli oratori che vennero edificati tra l'XI e il XII secolo dai Canossa, la cui esponente più rappresentativa fu la Grancontessa Matilde di Canossa.
Altri progetti
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