Montagnana | ||
Stemma | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Veneto | |
Territorio | Padovano | |
Altitudine | 16 m s.l.m. | |
Superficie | 45,03 km² | |
Abitanti | 9.294 (giugno 2014) | |
Nome abitanti | Montagnanesi | |
Prefisso tel | +39 0429 | |
CAP | 35044 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | Santa Maria Assunta (15 agosto) | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Montagnana è una città del Veneto.
Da sapere
[modifica]Fa parte dei Borghi più belli d'Italia ed è stata premiata con la bandiera arancione dal Touring Club Italiano. Città murata, Montagnana incanta con la sua alta cinta muraria rettangolare, scandita dalle numerose torri intervallate e merlate al pari delle mura. Il centro storico all'interno delle mura è di altrettanto piacevole aspetto. I quartieri della città moderna sorgono al di fuori dell'antico centro, ben distanziati dalla città vecchia, intorno alle cui mura si sviluppa una larga fascia di terreno erboso che ha preso il posto del fossato ed ha il pregio di far risaltare ulteriormente l'incanto della cortina muraria con le sue torri.
Cenni geografici
[modifica]Nella pianura padana veneta, al confine fra padovano e veronese, dista 17 km da Legnago, 16 da Este, 19 da Badia Polesine, 24 da Monselice, 25 da Arquà Petrarca, 38 da Fratta Polesine, 50 da Padova.
Cenni storici
[modifica]Le opere di fortificazione alto-medioevali, che si suppongono rafforzate nel X secolo in difesa delle scorrerie degli Ungari, erano costituite quasi esclusivamente da terrapieni, palizzate, fossati e barriere di piante spinose (rimane qualche ricordo in vecchi toponimi delle vie interne). Montagnana viene citata come castrum in un documento del 996. Nei secoli successivi numerose testimonianze documentali attestano la sua funzione difensiva e protettiva a vantaggio dei villaggi circostanti i cui abitanti erano tenuti alla manutenzione dell'apparato difensivo (mura, bertesche, ponte) e al servizio militare nei confronti del castrum considerato ricetto comune di importanza vitale per la sicurezza di tutti. Ezzelino III da Romano detto il Tiranno (1194-1259), presa e incendiata Montagnana nel 1242, munì il luogo di fortificazioni adeguate all'epoca. Il mastio del castello di San Zeno (oggi agibile fin sulla sommità) è a lui attribuito.
Le fortificazioni così come le vediamo furono portate a termine dai da Carrara, signori padovani, nella prima metà del Trecento con lo scopo di difendere il proprio territorio incuneato fra i domini scaligeri e quelli di Venezia. Appartenuta nel medioevo agli Obertenghi di Toscana la città fu poi libero Comune. Si succedettero una serie di dominazioni signorili: Ezzelini, Este, da Carrara, Scaligeri.Nel 1405 il passaggio indolore sotto il dominio della Repubblica di Venezia fece venir meno la funzione militare della città murata, che era stata oggetto di contese e di appetiti espansionistici da parte di Padova e Verona. La città seguirà il destino della Serenissima fino alla sua fine; entrata nel Lombardo Veneto, divenne italiana dopo la Terza guerra di indipendenza.
Come orientarsi
[modifica]Il nucleo storico, meravigliosamente intatto, è tutto all'interno delle alte mura merlate, al di là delle quali spiccano i campanili delle chiese, fra le merlature e le torri delle difese. Il giro delle mura si avvantaggia, visivamente, dell'ampia area di rispetto tenuta a prato. I viali di circonvallazione, oltre i quali si sono sviluppati i quartieri della città contemporanea, sono piantumati sul lato che prospetta verso le mura, quasi a voler separare e salvaguardare dalla frammistione con il moderno la città antica.
L'asse principale dell'impianto urbanistico del centro murato è via Matteotti, ai cui lati si susseguono i più importanti palazzi, che conduce alla piazza principale in cui spicca il Duomo. Da via Matteotti si staccano vie laterali che conducono a chiese minori e palazzetti più modesti.
Quartieri
[modifica]Il territorio comunale di Montagnana comprende anche le seguenti frazioni e località: Borgo Frassine, Borgo San Marco, Borgo San Zeno; località: Caprano, Cicogna, Monastero, Ranfolina, Rovenega.
Parcheggi
[modifica]- 1 Parcheggio per Camper - bus - auto, Circonvallazione esterna nord.
- 2 Parcheggio per auto, Circonvallazione esterna sud (70 posti).
- 3 Parcheggio per auto, Via Adua.
Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]- 4 Aeroporto di Verona (Catullo), Caselle di Sommacampagna, ☎ +39 045 8095666, contatti@aeroportoverona.it.
- 5 Aeroporto di Treviso (Canova), via Noalese 63/E.
- 6 Aeroporto di Venezia (Marco Polo), ☎ +39 041 2606111.
In auto
[modifica]In treno
[modifica]Come spostarsi
[modifica]Le ridotte dimensioni della città murata consentono una visita pedonale.
Cosa vedere
[modifica]- 1 Cinta Muraria. Le mura attuali costituiscono uno degli esempi più insigni e meglio conservati di architettura militare medioevale in Europa. Salvo il complesso di Castel San Zeno e i tratti di cinta ad oriente ed occidente che sono più antichi, risalgono alla metà del Trecento quando i Carraresi, signori di Padova, vollero ampliare e rafforzare quello che era un essenziale luogo forte di frontiera dello stato padovano contro la Verona degli Scaligeri, che dominava la vicina Legnago. Lo spazio urbano intra moenia fu in quell'occasione ampliato, e la nuova cinta fu costruita con strati sovrapposti di mattoni e di pietre di trachite trasportata per via d'acqua dai vicini colli Euganei. La città fortificata è racchiusa in un quadrilatero irregolare delle dimensioni di circa metri 600 x 300 con un'area di 24 ettari e un perimetro di circa due chilometri. Le mura, coronate da merli di tipo guelfo, sono alte dai 6,5 agli 8 metri, con uno spessore di cm 96-100. Tra un merlo e l'altro, delle ventole in legno servivano a riparare i difensori. Le torri perimetrali, in totale 24, distanziate di circa 60 metri, sono alte fra i 17 ed i 19 metri. Il vallo esterno varia dai 30 ai 40 metri.
All'interno dei fornici che reggono il cammino di ronda erano allogati i magazzini (canipe) per la custodia dei beni prodotti nelle campagne: si notano ancora gli incavi per fissare le armature in legno. Nelle torri, a più piani e coperte da un tetto spiovente defilato sotto la piazzola munita di macchina da lancio, stavano altri magazzini e gli alloggiamenti per i militi posti a guarnigione della fortezza nei momenti di emergenza bellica. Una zona priva di costruzioni e adibita a pomerio coltivato per fronteggiare lunghi assedi, stava tutto attorno alle mura dalla parte interna.
Attorno alla cinta muraria correva un ampio fossato (l'attuale pittoresco e verde vallo) allagato con l'acqua del fiume Frassine (confine verso il Vicentino) derivata per mezzo di un canale ad argini sopraelevati (il Fiumicello) avente funzione di vallo difensivo di saldatura lungo il quale, dalla parte padovana, stava un serraglio sopraelevato per la concentrazione delle truppe. Tutto attorno alla zona montagnanese erano paludi intransitabili o plaghe inondabili in caso di guerra, così che la città murata costituiva la chiave della frontiera padovana verso ovest. La struttura militare era per di più attorniata da quattro fortificazioni avanzate perimetrali (le bastie), ora scomparse, e le due rocche poste a difesa delle due porte erano circondate da fossato pure dalla parte di città. La fortezza, ai suoi tempi, era imprendibile e di fatto fino all'avvento delle grosse bocche da fuoco nel XVI secolo non fu mai espugnata militarmente. - 2 Rocca degli Alberi. La rocca degli Alberi, che si alza imponente e pittoresca sul vallo dalla parte occidentale, fu costruita dai Carraresi nel biennio 1360-62 con funzione esclusivamente militare. L’ingresso fortificato era costituito da un complesso sistema difensivo: lungo l'androne di transito, dominato da due torri, stavano quattro porte a battenti, due saracinesche e quattro ponti levatoi a bilanciere. Sistema simile era a castel San Zeno. Dal 1964 la rocca ospita l'ostello della gioventù ed è visitabile nel periodo aprile-ottobre.
- 3 Mastio. Il Mastio è una torre imponente di circa 40 metri d'altezza che doveva costituire un punto privilegiato per l'avvistamento e la difesa della città. Venne costruito nel 1242 dal tiranno Ezzelino da Romano che, dopo aver conquistato e dato alle fiamme la città, decise di dotarla di nuove strutture difensive. Originariamente doveva essere più basso e coperto da un tetto di legno sormontato da una guardiola: da qui i soldati montagnanesi potevano avvistare i nemici che venivano da Padova o da Venezia.
- 4 Castello di San Zeno. Il castello, il cui toponimo deriva dalla vicina chiesa di San Zeno, richiama una fase di espansione della diocesi veronese; sorge nel luogo di un insediamento alto-medioevale che fu residenza degli eredi di Ugo il Grande di Toscana divenuti in seguito i marchesi d'Este. L'odierna costruzione, salvo l'ala veneziana e le sovrastrutture austriache, risale per buona parte al XIII secolo, quando Ezzelino, dopo averla data alle fiamme nel 1242, volle meglio fortificare Montagnana. L'edificio ha pianta rettangolare (metri 46 x 26) con un ampio cortile interno. Fino agli inizi del XIX secolo, il castello era circondato da un fossato che lo isolava anche dal lato di città. La struttura era completata da torri (ne restano due) e dal vicino mastio (alto circa 40 metri). Inizialmente il ponte levatoio, che varcava il vallo consentendo l'accesso alla città, immetteva probabilmente nel cortile interno del castello. Si ipotizza che il passaggio sia stato poi spostato sul lato sud del castello stesso, protetto sia da questo che dall'alto mastio. Quando Padova, Verona e le altre città del Veneto furono assoggettate da Venezia e cessarono le loro reciproche continue lotte, Montagnana prosperò come zona di produzione agricola e in particolare della canapa, le cui fibre erano necessarie per le corde e le vele dell'arsenale veneziano. Il castello di San Zeno fu allora adibito a deposito di tale produzione.Il castello continuò ad essere utilizzato come quartiere di alloggi militari e, in seguito, anche col Regno d'Italia fino alla Prima guerra mondiale. Una veduta del castello di San Zeno, visto da nord-est come appariva nel '500, è riprodotta in un prezioso disegno a sanguigna attribuito a Giorgione, ora conservato al museo Boymans Van Beuningen di Rotterdam.
- 5 Duomo. Sulla grande piazza centrale, si protende il Duomo (1431-1502), dalle imponenti forme tardo-gotiche con aggiunte rinascimentali. All'interno si possono ammirare: la Trasfigurazione di Paolo Veronese, tre tavole di Giovanni Buonconsiglio detto il Marescalco (XVI secolo), una grande tela votiva di notevole valore documentale riproducente la Battaglia di Lepanto (1571). Le pareti sono ornate di raffinate decorazioni e di affreschi, tra i quali, notevolissimi, quello del catino absidale del Buonconsiglio, e, ai lati dell'ingresso, la Giuditta e il David, recentemente attribuiti al Giorgione.
- 6 Villa Pisani, Via Borgo Eniano 1. Chiusa al pubblico. L'edificio è incluso nella lista dei patrimoni dell'umanità con le altre ville palladiane; è assieme palazzo di città e villa veneta e fu progettato nel 1552 circa da Andrea Palladio per Francesco Pisani fu Giovanni, venendo realizzato tra il 1552 e il 1555 appena al di fuori delle mura della cittadina. I Pisani erano potenti e influenti patrizi veneziani. A differenza delle altre ville venete, l'edificio è privo di parti destinate a funzioni agricole. Di bellezza astratta nel volume pressoché cubico, villa Pisani ben riflette il gusto sofisticato del proprietario. Per la prima volta compare in una villa un doppio ordine di semicolonne e un doppio loggiato coronato da timpano. Un elegante fregio dorico cinge il tutto su una tessitura di intonaco bianco a bugne graffite, dividendo il piano terra da quello superiore. Il fronte verso il giardino è meno piatto, con un portico è sovrastato da una loggia. Il materiale utilizzato è il mattone anche per la costruzione delle colonne. Caso raro nella produzione di Palladio, la villa è a due piani: il superiore con gli appartamenti padronali, l'inferiore per la vita di tutti i giorni, quando si trattavano affari e si ricevevano i fittavoli, e non solo d'estate come provano i numerosi camini. Al piano terreno un notevole spazio a semicolonne, una via di mezzo fra atrio e salone, appare chiaramente l'ambiente più importante della casa, con sculture delle Quattro stagioni di Alessandro Vittoria.
Eventi e feste
[modifica]- 8 Palio dei 10 comuni (nella spianata delle mura). La prima domenica di settembre. Palio in costume che ha lo scopo di ricordare le battaglie del passato per il possesso della città.
Cosa fare
[modifica]- 1 Pub Birreria Shamrock, Borgo Eniano 53, ☎ +39 393 2018586, thecookmt@hotmail.com.
Acquisti
[modifica]A Montagnana (e in altri 15 comuni fra Colli Euganei e Monti Berici) si produce il prosciutto crudo dolce di Montagnana ottenuto secondo antiche modalità di stagionatura e di salatura; nel 1996 ha ottenuto il marchio Prosciutto crudo veneto Berico-Euganeo DOP (Denominazione di origine protetta). Questo pregiato salume si accompagna bene al melone, pure vanto della produzione agricola locale.
Come divertirsi
[modifica]Spettacoli
[modifica]- 1 Teatro Bellini, Via Berghetta I, 3, ☎ +39 0429 800700, cinema.bellini@alice.it. Propone spettacoli teatrali ed anche proiezioni cinematografiche.
Dove mangiare
[modifica]Prezzi medi
[modifica]- 1 Hosteria San Benedetto, Via Andronalecca 13, ☎ +39 0429 800999, info@hostariasanbenedetto.it. chiuso mercoledì.
- 2 Pizzeria La Torre, Via Luppia Alberi 54, ☎ +39 0429 804823. chiuso lunedì.
- 3 Ristorante Marco Polo, Via San Zeno 37, ☎ +39 0429 81509. chiuso lunedì.
- 4 [link non funzionante] Ristorante pizzeria Il Palio, Piazza Trieste 11, ☎ +39 0429 804188. chiuso martedì.
- 5 Ostaria Enobar Al Gato Mato, Via Roma 23, ☎ +39 339 6563988. chiuso lunedì.
- 6 [link non funzionante] Trattoria San Zeno, Via San Zeno, 140, ☎ +39 0429 804177, trattoriasanzeno@gmail.com. chiuso martedì.
Dove alloggiare
[modifica]Prezzi modici
[modifica]- 1 [link non funzionante] Ostello Città Murata, Via Circonvallazione 239, ☎ +39 0429 1760454, info@ostellodimontagnana.com.
Prezzi medi
[modifica]- 2 Albergo Aldo Moro, Via Marconi 27, ☎ +39 0429 81351, info@hotelaldomoro.com.
- 3 Albergo Antica Tosca, Via Trento 34, ☎ +39 0429 81568, info@anticatosca.com.
- 4 Albergo Ezzelino, Via Praterie 1, ☎ +39 0429 82035, info@ezzelino.it.
- 5 Albergo Maxim's, Via Sant'Antonio 5, ☎ +39 0429 81143, s.enzini@libero.it.
Bed and Breakfast
[modifica]- 9 Casa Stefy, Via Alberi 34, ☎ +39 342 5609204, stefy@casastefybb.com.
- 6 La Villa, Via Alberi 45, ☎ +39 347 9406763.
Sicurezza
[modifica]- 10 Gambarin, Piazza Vittorio Emanuele II, 8, ☎ +39 0429 81267.
- 11 Poletti, Via Carrarese, 7, ☎ +39 0429 81494.
- 12 Lancerotto, Via Carrarese, 2, ☎ +39 0429 81211.
Parafarmacie
- 13 Parafarmacia Dott. Bizzo, Via Dei Montagnana 12.
- 14 Parafarmacia San Marco, Via Chiesa, 60 (a Borgo San Marco), ☎ +39 0429 805625, fax: +39 0429 805151.
Come restare in contatto
[modifica]Poste
[modifica]- 15 Poste italiane, via Giacomo Matteotti 55, ☎ +39 0429 806911, fax: +39 0429 804841.
Nei dintorni
[modifica]- Arquà Petrarca
- Badia Polesine — È il centro di riferimento del Polesine occidentale, sviluppatasi attorno all'antica abbazia della Vangadizza, di cui rimangono alcuni resti; conserva bei palazzi che ne nobilitano il centro.
- Este — Culla degli Estensi, conserva il castello dei Carraresi con le fortificazioni. Mantiene un aspetto nobile datole dai palazzi Sei-Settecenteschi che vi costruì la nobiltà veneta.
- Legnago — Fu uno dei capisaldi del quadrilatero di fortezze austriache con Peschiera del Garda, Mantova e Verona. Delle antiche fortificazioni è rimasto solo un torrione. Ha edifici di un certo interesse.
- Monselice — Il nucleo fortificato del castello e il percorso del Santuario delle sette chiese dominano la città dal colle che la fiancheggia. Interessanti il centro storico ed il Duomo Vecchio.
Itinerari
[modifica]- Città murate del Veneto. Un itinerario alla scoperta delle roccaforti e della storia del Veneto.
Informazioni utili
[modifica]- Ufficio turistico, piazza Trieste 15, ☎ +39 0429 81320, ufficioturistico@comune.montagnana.pd.it.
Altri progetti
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