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Montagnana
Stemma
Montagnana - Stemma
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Montagnana
Sito istituzionale

Montagnana è una città del Veneto.

Da sapere[modifica]

Fa parte dei Borghi più belli d'Italia ed è stata premiata con la bandiera arancione dal Touring Club Italiano. Città murata, Montagnana incanta con la sua alta cinta muraria rettangolare, scandita dalle numerose torri intervallate e merlate al pari delle mura. Il centro storico all'interno delle mura è di altrettanto piacevole aspetto. I quartieri della città moderna sorgono al di fuori dell'antico centro, ben distanziati dalla città vecchia, intorno alle cui mura si sviluppa una larga fascia di terreno erboso che ha preso il posto del fossato ed ha il pregio di far risaltare ulteriormente l'incanto della cortina muraria con le sue torri.

Cenni geografici[modifica]

Nella pianura padana veneta, al confine fra padovano e veronese, dista 17 km da Legnago, 16 da Este, 19 da Badia Polesine, 24 da Monselice, 25 da Arquà Petrarca, 38 da Fratta Polesine, 50 da Padova.

Cenni storici[modifica]

Le opere di fortificazione alto-medioevali, che si suppongono rafforzate nel X secolo in difesa delle scorrerie degli Ungari, erano costituite quasi esclusivamente da terrapieni, palizzate, fossati e barriere di piante spinose (rimane qualche ricordo in vecchi toponimi delle vie interne). Montagnana viene citata come castrum in un documento del 996. Nei secoli successivi numerose testimonianze documentali attestano la sua funzione difensiva e protettiva a vantaggio dei villaggi circostanti i cui abitanti erano tenuti alla manutenzione dell'apparato difensivo (mura, bertesche, ponte) e al servizio militare nei confronti del castrum considerato ricetto comune di importanza vitale per la sicurezza di tutti. Ezzelino III da Romano detto il Tiranno (1194-1259), presa e incendiata Montagnana nel 1242, munì il luogo di fortificazioni adeguate all'epoca. Il mastio del castello di San Zeno (oggi agibile fin sulla sommità) è a lui attribuito.

Le fortificazioni così come le vediamo furono portate a termine dai da Carrara, signori padovani, nella prima metà del Trecento con lo scopo di difendere il proprio territorio incuneato fra i domini scaligeri e quelli di Venezia. Appartenuta nel medioevo agli Obertenghi di Toscana la città fu poi libero Comune. Si succedettero una serie di dominazioni signorili: Ezzelini, Este, da Carrara, Scaligeri.Nel 1405 il passaggio indolore sotto il dominio della Repubblica di Venezia fece venir meno la funzione militare della città murata, che era stata oggetto di contese e di appetiti espansionistici da parte di Padova e Verona. La città seguirà il destino della Serenissima fino alla sua fine; entrata nel Lombardo Veneto, divenne italiana dopo la Terza guerra di indipendenza.

Montagnana, Palazzo Magnavin-Foratti, presunta residenza del Gattamelata


Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Montagnana

Il nucleo storico, meravigliosamente intatto, è tutto all'interno delle alte mura merlate, al di là delle quali spiccano i campanili delle chiese, fra le merlature e le torri delle difese. Il giro delle mura si avvantaggia, visivamente, dell'ampia area di rispetto tenuta a prato. I viali di circonvallazione, oltre i quali si sono sviluppati i quartieri della città contemporanea, sono piantumati sul lato che prospetta verso le mura, quasi a voler separare e salvaguardare dalla frammistione con il moderno la città antica.

L'asse principale dell'impianto urbanistico del centro murato è via Matteotti, ai cui lati si susseguono i più importanti palazzi, che conduce alla piazza principale in cui spicca il Duomo. Da via Matteotti si staccano vie laterali che conducono a chiese minori e palazzetti più modesti.

Quartieri[modifica]

Il territorio comunale di Montagnana comprende anche le seguenti frazioni e località: Borgo Frassine, Borgo San Marco, Borgo San Zeno; località: Caprano, Cicogna, Monastero, Ranfolina, Rovenega.

Parcheggi[modifica]

  • 45.235611.466411 Parcheggio per Camper - bus - auto, Circonvallazione esterna nord.
  • 45.2308911.465552 Parcheggio per auto, Circonvallazione esterna sud (70 posti).
  • 45.2288711.46263 Parcheggio per auto, Via Adua.


Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

In auto[modifica]

In treno[modifica]

  • 45.2283311.45997 Stazione ferroviaria. Ha stazione propria sulla linea ferroviaria Mantova - Monselice


Come spostarsi[modifica]

Le ridotte dimensioni della città murata consentono una visita pedonale.

Cosa vedere[modifica]

Le mura
Mura e Porta XX Settembre
Rocca degli Alberi
Castello di San Zeno
La Trasfigurazione di cristo - Paolo Veronese
Il Duomo
  • Attrazione principale45.2335311.461511 Cinta Muraria. Le mura attuali costituiscono uno degli esempi più insigni e meglio conservati di architettura militare medioevale in Europa. Salvo il complesso di Castel San Zeno e i tratti di cinta ad oriente ed occidente che sono più antichi, risalgono alla metà del Trecento quando i Carraresi, signori di Padova, vollero ampliare e rafforzare quello che era un essenziale luogo forte di frontiera dello stato padovano contro la Verona degli Scaligeri, che dominava la vicina Legnago. Lo spazio urbano intra moenia fu in quell'occasione ampliato, e la nuova cinta fu costruita con strati sovrapposti di mattoni e di pietre di trachite trasportata per via d'acqua dai vicini colli Euganei. La città fortificata è racchiusa in un quadrilatero irregolare delle dimensioni di circa metri 600 x 300 con un'area di 24 ettari e un perimetro di circa due chilometri. Le mura, coronate da merli di tipo guelfo, sono alte dai 6,5 agli 8 metri, con uno spessore di cm 96-100. Tra un merlo e l'altro, delle ventole in legno servivano a riparare i difensori. Le torri perimetrali, in totale 24, distanziate di circa 60 metri, sono alte fra i 17 ed i 19 metri. Il vallo esterno varia dai 30 ai 40 metri.
    All'interno dei fornici che reggono il cammino di ronda erano allogati i magazzini (canipe) per la custodia dei beni prodotti nelle campagne: si notano ancora gli incavi per fissare le armature in legno. Nelle torri, a più piani e coperte da un tetto spiovente defilato sotto la piazzola munita di macchina da lancio, stavano altri magazzini e gli alloggiamenti per i militi posti a guarnigione della fortezza nei momenti di emergenza bellica. Una zona priva di costruzioni e adibita a pomerio coltivato per fronteggiare lunghi assedi, stava tutto attorno alle mura dalla parte interna.
    Attorno alla cinta muraria correva un ampio fossato (l'attuale pittoresco e verde vallo) allagato con l'acqua del fiume Frassine (confine verso il Vicentino) derivata per mezzo di un canale ad argini sopraelevati (il Fiumicello) avente funzione di vallo difensivo di saldatura lungo il quale, dalla parte padovana, stava un serraglio sopraelevato per la concentrazione delle truppe. Tutto attorno alla zona montagnanese erano paludi intransitabili o plaghe inondabili in caso di guerra, così che la città murata costituiva la chiave della frontiera padovana verso ovest. La struttura militare era per di più attorniata da quattro fortificazioni avanzate perimetrali (le bastie), ora scomparse, e le due rocche poste a difesa delle due porte erano circondate da fossato pure dalla parte di città. La fortezza, ai suoi tempi, era imprendibile e di fatto fino all'avvento delle grosse bocche da fuoco nel XVI secolo non fu mai espugnata militarmente.
  • 45.234611.46242 Rocca degli Alberi. La rocca degli Alberi, che si alza imponente e pittoresca sul vallo dalla parte occidentale, fu costruita dai Carraresi nel biennio 1360-62 con funzione esclusivamente militare. L’ingresso fortificato era costituito da un complesso sistema difensivo: lungo l'androne di transito, dominato da due torri, stavano quattro porte a battenti, due saracinesche e quattro ponti levatoi a bilanciere. Sistema simile era a castel San Zeno. Dal 1964 la rocca ospita l'ostello della gioventù ed è visitabile nel periodo aprile-ottobre.
  • 45.23069711.468593 Mastio. Il Mastio è una torre imponente di circa 40 metri d'altezza che doveva costituire un punto privilegiato per l'avvistamento e la difesa della città. Venne costruito nel 1242 dal tiranno Ezzelino da Romano che, dopo aver conquistato e dato alle fiamme la città, decise di dotarla di nuove strutture difensive. Originariamente doveva essere più basso e coperto da un tetto di legno sormontato da una guardiola: da qui i soldati montagnanesi potevano avvistare i nemici che venivano da Padova o da Venezia.
  • 45.23095811.4688534 Castello di San Zeno. Il castello, il cui toponimo deriva dalla vicina chiesa di San Zeno, richiama una fase di espansione della diocesi veronese; sorge nel luogo di un insediamento alto-medioevale che fu residenza degli eredi di Ugo il Grande di Toscana divenuti in seguito i marchesi d'Este. L'odierna costruzione, salvo l'ala veneziana e le sovrastrutture austriache, risale per buona parte al XIII secolo, quando Ezzelino, dopo averla data alle fiamme nel 1242, volle meglio fortificare Montagnana. L'edificio ha pianta rettangolare (metri 46 x 26) con un ampio cortile interno. Fino agli inizi del XIX secolo, il castello era circondato da un fossato che lo isolava anche dal lato di città. La struttura era completata da torri (ne restano due) e dal vicino mastio (alto circa 40 metri). Inizialmente il ponte levatoio, che varcava il vallo consentendo l'accesso alla città, immetteva probabilmente nel cortile interno del castello. Si ipotizza che il passaggio sia stato poi spostato sul lato sud del castello stesso, protetto sia da questo che dall'alto mastio. Quando Padova, Verona e le altre città del Veneto furono assoggettate da Venezia e cessarono le loro reciproche continue lotte, Montagnana prosperò come zona di produzione agricola e in particolare della canapa, le cui fibre erano necessarie per le corde e le vele dell'arsenale veneziano. Il castello di San Zeno fu allora adibito a deposito di tale produzione.Il castello continuò ad essere utilizzato come quartiere di alloggi militari e, in seguito, anche col Regno d'Italia fino alla Prima guerra mondiale. Una veduta del castello di San Zeno, visto da nord-est come appariva nel '500, è riprodotta in un prezioso disegno a sanguigna attribuito a Giorgione, ora conservato al museo Boymans Van Beuningen di Rotterdam.
  • 45.2329611.467855 Duomo. Sulla grande piazza centrale, si protende il Duomo (1431-1502), dalle imponenti forme tardo-gotiche con aggiunte rinascimentali. All'interno si possono ammirare: la Trasfigurazione di Paolo Veronese, tre tavole di Giovanni Buonconsiglio detto il Marescalco (XVI secolo), una grande tela votiva di notevole valore documentale riproducente la Battaglia di Lepanto (1571). Le pareti sono ornate di raffinate decorazioni e di affreschi, tra i quali, notevolissimi, quello del catino absidale del Buonconsiglio, e, ai lati dell'ingresso, la Giuditta e il David, recentemente attribuiti al Giorgione.
  • unesco 45.22694411.4686116 Villa Pisani, Via Borgo Eniano 1. Chiusa al pubblico. L'edificio è incluso nella lista dei patrimoni dell'umanità con le altre ville palladiane; è assieme palazzo di città e villa veneta e fu progettato nel 1552 circa da Andrea Palladio per Francesco Pisani fu Giovanni, venendo realizzato tra il 1552 e il 1555 appena al di fuori delle mura della cittadina. I Pisani erano potenti e influenti patrizi veneziani. A differenza delle altre ville venete, l'edificio è privo di parti destinate a funzioni agricole. Di bellezza astratta nel volume pressoché cubico, villa Pisani ben riflette il gusto sofisticato del proprietario. Per la prima volta compare in una villa un doppio ordine di semicolonne e un doppio loggiato coronato da timpano. Un elegante fregio dorico cinge il tutto su una tessitura di intonaco bianco a bugne graffite, dividendo il piano terra da quello superiore. Il fronte verso il giardino è meno piatto, con un portico è sovrastato da una loggia. Il materiale utilizzato è il mattone anche per la costruzione delle colonne. Caso raro nella produzione di Palladio, la villa è a due piani: il superiore con gli appartamenti padronali, l'inferiore per la vita di tutti i giorni, quando si trattavano affari e si ricevevano i fittavoli, e non solo d'estate come provano i numerosi camini. Al piano terreno un notevole spazio a semicolonne, una via di mezzo fra atrio e salone, appare chiaramente l'ambiente più importante della casa, con sculture delle Quattro stagioni di Alessandro Vittoria. Villa Pisani (Montagnana) su Wikipedia Villa Pisani (Q2705507) su Wikidata


Eventi e feste[modifica]

  • 45.2312511.469218 Palio dei 10 comuni (nella spianata delle mura). La prima domenica di settembre. Palio in costume che ha lo scopo di ricordare le battaglie del passato per il possesso della città.


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]

A Montagnana (e in altri 15 comuni fra Colli Euganei e Monti Berici) si produce il prosciutto crudo dolce di Montagnana ottenuto secondo antiche modalità di stagionatura e di salatura; nel 1996 ha ottenuto il marchio Prosciutto crudo veneto Berico-Euganeo DOP (Denominazione di origine protetta). Questo pregiato salume si accompagna bene al melone, pure vanto della produzione agricola locale.

Come divertirsi[modifica]

Spettacoli[modifica]


Dove mangiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi modici[modifica]

Prezzi medi[modifica]

Bed and Breakfast[modifica]


Sicurezza[modifica]

Farmacie

Parafarmacie

  • 45.2317711.46350813 Parafarmacia Dott. Bizzo, Via Dei Montagnana 12.
  • 45.2237611.4302914 Parafarmacia San Marco, Via Chiesa, 60 (a Borgo San Marco), +39 0429 805625, fax: +39 0429 805151.


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]

  • 45.23391111.46396615 Poste italiane, via Giacomo Matteotti 55, +39 0429 806911, fax: +39 0429 804841.


Nei dintorni[modifica]

  • Arquà Petrarca
  • Badia Polesine — È il centro di riferimento del Polesine occidentale, sviluppatasi attorno all'antica abbazia della Vangadizza, di cui rimangono alcuni resti; conserva bei palazzi che ne nobilitano il centro.
  • Este — Culla degli Estensi, conserva il castello dei Carraresi con le fortificazioni. Mantiene un aspetto nobile datole dai palazzi Sei-Settecenteschi che vi costruì la nobiltà veneta.
  • Legnago — Fu uno dei capisaldi del quadrilatero di fortezze austriache con Peschiera del Garda, Mantova e Verona. Delle antiche fortificazioni è rimasto solo un torrione. Ha edifici di un certo interesse.
  • Monselice — Il nucleo fortificato del castello e il percorso del Santuario delle sette chiese dominano la città dal colle che la fiancheggia. Interessanti il centro storico ed il Duomo Vecchio.

Itinerari[modifica]

Informazioni utili[modifica]


Altri progetti

CittàUsabile: l'articolo rispetta le caratteristiche di una bozza ma in più contiene abbastanza informazioni per consentire una breve visita alla città. Utilizza correttamente i listing (la giusta tipologia nelle giuste sezioni).