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San Pietro in Cerro
Pieve di San Pietro in Cerro
Stato
Regione
Territorio
Altitudine
Superficie
Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Posizione
Mappa dell'Italia
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San Pietro in Cerro
Sito istituzionale

San Pietro in Cerro è un centro dell'Emilia-Romagna.

Da sapere[modifica]

Il paese si inserisce armoniosamente nella campagna circostante ed offre molte aree verdi all'interno dell'abitato, con viali alberati e parchi attorno agli edifici di rilievo, così da essersi guadagnato la qualifica di paese giardino.

Cenni geografici[modifica]

Sulla sponda destra del Po, nella Bassa piacentina, dista 4 km da Cortemaggiore, 24 da Piacenza, 16 da Cremona.

Cenni storici[modifica]

Fu un castrum romano a presidio e difesa contro i Galli. Nel 996, secondo tradizione, fu eretta nei pressi di un maestoso cerro una Pieve intitolata a San Pietro Apostolo: ecco la nascita del nome. Collocato sulla strada che collegava la via Postumia alla via Francigena verso Bardi, era luogo di transito di pellegrini e di commerci come l'attuale frazione Polignano con la Pieve di San Donato.

Il territorio fu brevemente dei Malaspina, poi avamposto dello Stato Pallavicino, in seguito possesso dei Landi finché nel 1466 divenne feudo dei Conti Barattieri, che hanno lasciato il bel Castello e il Palazzo seicentesco. Entrato nel Ducato di Parma, confluì con quello nel nuovo stato italiano.


Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo San Pietro in Cerro

Quartieri[modifica]

Nel territorio comunale è compreso anche il paese di Polignano, che vanta una Pieve romanica e probabili origini latine.

Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

Parma è l'aeroporto più vicino; Bologna è l'altro aeroporto emiliano. La zona, essendo di confine con la Lombardia, è comoda anche per gli aeroporti lombardi.

In auto[modifica]

In treno[modifica]


Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

Pieve di San Pietro
Pieve di San Pietro - Portale
  • 45.0208319.9502331 Chiesa di San Pietro. Nel 969 è documentata come Pieve romanica. Fu ampliata e rimaneggiata nel 1522. Conserva la facciata romanica a capanna, nella quale sono stati inseriti tre portali barocchi in pietra grigia, ciascuno con il proprio rosone. Ha interno a una sola navata con cappelle laterali, parzialmente decorato -si ritiene- dai Bibbiena. L'ogano collocato sopra il portale è del XVIII secolo. La torre campanaria ha copertura a cono. La famiglia Barattieri, che fu signora di San Pietro in Cerro, fece trasportare nella chiesa in un sarcofago che ancora vi è custodito le spoglie di Sant'Orsola, martire cristiana del V secolo.
Castello Barattieri
Castello Barattieri - loggiato del cortile
  • 45.0226059.9499522 Castello, +39 0523 839056, . 6 euro. Periodo di apertura (2014) da marzo al 2 novembre. Orario visite: marzo, aprile, settembre, ottobre e primo week end di novembre visite guidate ore 11, 15, 16, 17; da maggio ad agosto visite guidate ore 11, 16, 17 e 18. Feriali su prenotazione per gruppi minimi di 10 persone.. Nel medesimo luogo esisteva una più antica costruzione militare di cui rimangono tracce nei sotterranei e del quale si intuiva il fossato, ora interrato; essa costituiva sicuramente un avamposto piacentino contro la rivale Cremona. L'attuale costruzione viene datata a fine Quattrocento; una lapide custodita nel cortile narra che il castello fu riedificato dalle fondamenta nel 1491, ed ha mantenuto sostanzialmente immutato il suo aspetto fino ai giorni nostri. La costruzione è quadrangolare, con due torrioni circolari sul lato nord, mentre sul lato meridionale il mastio ha un ingresso dotato di ponte levatoio. L'insieme della struttura è compatto ed austero; finestre disposte su tre livelli e la merlatura contribuiscono ad ingentilirne un po' l'aspetto, che comunque rimane quello di un uso militare. :Il cortile invece è una corte quadrata a doppio ordine di logge, con arcate raffinate che rendono l'insieme, a differenza dell'austerità dell'esterno, raffinato ed elegante. Fra le stanze è notevole il salone d'onore travato che propone affreschi con scene di caccia. L'arredamento è particolarmente curato per la ricerca della ricostruzione attenta degli arredi di un tempo, come pure la cucina nella quale sono stati radunati moltissimi strumenti ed utensili antichi. In un torrione ci sono i resti delle prigioni, con ancora i ceppi a cui venivano incatenati i prigionieri. Il castello è stato in possesso della famiglia Barattieri fino al 1993, quando fu venduto alla famiglia Spaggiari che ha provveduto ad un restauro conservativo scrupoloso e benemerito. Nel castello si conserva anche una preziosa Biblioteca storica con oltre 2000 testi, parecchi dei quali di notevole importanza.
  • Cà Giuseppina. Nato come osteria nel Settecento, l'edificio fu fatto restaurare nell'Ottocento dalla marchesa Giuseppina Arboreo di Gattinara Barattieri in stile neomedievale, con un cortile con loggiato e bifore.
  • Palazzo Barattieri. Bartolomeo Barattieri lo fece costruire nel 1495; fu rimaneggiato nel Seicento e nell'Ottocento quando fu dotato di un parco all'italiana. Ha pianta a U, è dotato di ampi saloni e sulla semplice facciata mostra lo stemma nobiliare della famiglia Barattieri che lo tenne fino al XX secolo; ora proprietà comunale, è utilizzato per attività culturali e ricreative.
  • Villa Brondelli di Brondello. E' una costruzione incompiuta, con uno scenografico ingresso con giardino e tre archi nella facciata. Fu costruita nella seconda metà del XVII secolo dalla famiglia Gavazzi della Somaglia del ramo piacentino; nell'Ottocento divenne proprietà dei Barattieri; nel secolo successivo dei piemontesi Brondelli di Brondello. Di fianco alla villa si trova la Cascina La Bassa realizzata in stile neorinascimentale con torre a monofore.

A Polignano[modifica]

A qualche chilometro dal capoluogo, in direzione di Caorso, Polignano è situato in un'area dove le strade si incrociano perpendicolarmente e mostrano pertanto ben evidente la centuriazione romana. Il paese nel XIV secolo aveva un fortilizio appartenente ai Da Fontana del quale non rimane traccia.

  • Chiesa parrocchiale di San Donato. La chiesa è documentata intorno al Mille, quando era Pieve importante nella zona e ad essa facevano capo numerose chiese dei paesi vicini. Fu rimaneggiata profondamente nel XVIII secolo nelle forme attuali, con facciata tripartita ma interno a una sola navata. I cultori di Verdi ricordano che in questa chiesa furono battezzati gli antenati del ramo materno del grande compositore.
  • La Santina. Viene così chiamata una villa con annesso oratorio della prima metà del XVII secolo, con tamburo a pianta ottagonale e torretta. Fu possesso dei Santini, nobile famiglia milanese, ed è ora di proprietà privata.
  • Fontanazza. È così chiamato un complesso edilizio che costituiva un avamposto medievale; è dotato anche di un oratorio risalente al Seicento. Fu dei Landi della Val Taro, poi dei Farnese dal Cinquecento per passare infine ai Mansi di Lucca che lo tennero dal 1667 al XIX secolo. La sua torre in laterizio risale al Trecento e presenta chiaramente le tracce degli innesti del ponte levatoio. È ora di proprietà privata.


Eventi e feste[modifica]


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]


Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]

Prezzi modici[modifica]

  • 45.0223939.9455561 Antica Trattoria Di Caratér, via Roma 3 (a San Pietro in Cerro), +39 0523 836482.


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]


Sicurezza[modifica]

Farmacia


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]


Nei dintorni[modifica]

  • Cortemaggiore — Città di fondazione, conserva l'impianto urbanistico di fine Quattrocento, periodo della sua nascita voluta per farne la nuova capitale dello Stato Pallavicino.
  • Busseto — Fu capitale dello Stato Pallavicino per cinquecento anni, e conserva una struttura urbanistica di una certa eleganza: la Rocca pallavicina, il Duomo, le vie porticate. La sua fama universale è legata tuttavia all'essere la patria di Giuseppe Verdi, che qui campeggia in ogni dove.
  • Abbazia di Chiaravalle della Colomba ad Alseno — Ad Alseno, poco discosto dalla via Emilia, si colloca questo complesso monastico di grande rilevanza nel panorama degli edifici sacri cistercensi.
  • Piacenza — Emiliana ma anche un po' lombarda, nodo stradale e ferroviario sulla sponda destra del Po, conserva un bel centro storico con considerevoli monumenti - il Palazzo comunale (il Gotico), il Duomo - e un impianto urbanistico signorile. Fu co-capitale del Ducato di Parma e Piacenza.
  • Cremona — Ha un centro storico monumentale - Duomo, Battistero, Palazzo comunale - fra i più insigni della Lombardia. Fu città romana. Fu potente all'epoca dei Comuni e rivaleggiò con Milano, che infine la sottomise. I suoi violini (Stradivari e Amati), il suo Torrazzo e ancor più il suo torrone, sono noti ovunque.

Itinerari[modifica]

  • Castelli del Ducato di Parma e Piacenza — Disseminati sull’appennino parmense e piacentino, ma presenti anche nella pianura a sorvegliare il confine naturale del Po, i numerosi castelli dell’antico Ducato di Parma e Piacenza caratterizzano tutta l’area. Baluardi militari in origine, molti di essi hanno mantenuto l’aspetto di rocca inaccessibile, molti hanno via via trasformato la loro natura bellica in raffinata dimora nobiliare; tutti perpetuano nel tempo l’atmosfera di avventura, di favola e di leggenda che da sempre è legata ai castelli, in molti dei quali si narra della presenza di spiriti e fantasmi.


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