Noventa Vicentina: differenze tra le versioni
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Versione delle 22:24, 29 giu 2015
Noventa Vicentina | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Veneto | |
Territorio | Pianura Veneta | |
Altitudine | 13 m s.l.m. | |
Superficie | 22,88 km² | |
Abitanti | 8.959 (anno 2013) | |
Nome abitanti | Noventani | |
Prefisso tel | +39 0444 | |
CAP | 36025 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | Santi Vito, Modesto e Crescenzia (15 giugno) | |
Posizione
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Sito istituzionale | ||
Noventa Vicentina è una città del Veneto.
Introduzione
Cenni geografici
Il territorio di Noventa Vicentina , pur trovandosi a pochi chilometri dai Colli Euganei (a est) e dai Monti Berici (a nord-ovest), è tutto pianeggiante ed è lambito a sud dal fiume Frassine; si trova fra le aree di influenza di Vicenza e Padova, dalle quali è quasi equidistante (33 e 37 km). Dista 13 km da Este, 22 da Monselice, 11 da Montagnana, 18 da Arquà Petrarca, 27 da Legnago, 27 da Badia Polesine.
Cenni storici
Noventa Vicentina (da “nova entia”: nuove terre), centro della provincia di Vicenza già caratterizzato da presenza umana in epoca preistorica e densamente abitato in età romana, ricorda nel proprio nome l'opera di bonifica attuata dopo le disastrose alluvioni dell'età longobarda.
Coinvolta duramente nelle lotte tra i Comuni e l'Impero come tutto il Vicentino, Noventa, che dal 1404 era entrata a far parte della Serenissima Repubblica di Venezia, trova nel secolo successivo, dopo la conclusione delle travagliate vicende legate alla Lega di Cambrai (1508), le condizioni che le permettono di svilupparsi economicamente e socialmente.
Il Vicentino seguirà fino in fondo le sorti di Venezia e dopo la caduta della Serenissima passerà sotto la dominazione austriaca, per poi entrare a far parte, nel 1866, del Regno d'Italia.
Come orientarsi
Quartieri
Il suo territorio comunale comprende anche i paesi di Are, Caselle e Saline.
Come arrivare
In aereo
Gli aeroporti più vicini sono:
- 1 Aeroporto di Verona (Catullo), Caselle di Sommacampagna, ☎ +39 045 8095666, contatti@aeroportoverona.it.
- 2 Aeroporto di Venezia (Marco Polo), ☎ +39 041 2606111.
In auto
- Casello autostradale di Vicenza est sull'autostrada Serenissima Milano - Venezia (24 km)
- Casello autostradale di Monselice sull'autostrada Bologna - Padova (20) km.
- Casello autostradale di Noventa Vicentina, provenendo solo da sud. Si prevede il completamento anche da nord il 31 agosto 2015.
In treno
* Le stazioni ferroviarie più vicine sono quelle di Vicenza (31 km) e Monselice (20 km).
In autobus
- Le linee di pullman con i centri vicini sono gestite da FTV (Ferrovie Tranvie Vicentine), ☎ +39 0444 787164.
Come spostarsi
Cosa vedere
- 1 Villa Barbarigo (Villa Barbarigo Rezzonico, ora Municipio). Villa patrizia del tardo XVI secolo ubicata nel centro di Noventa Vicentina, indicata anche come Villa Barbarigo Rezzonico, riflettendo le alleanze matrimoniali tra le varie famiglie nobili veneziane che hanno posseduto la casa; dalla fine del XIX secolo è adibita a sede municipale. È un palazzo rurale costruito a partire dal 1588 a opera di un ignoto architetto veneziano dell'ambito di Vincenzo Scamozzi. L'edificio sostituiva una precedente residenza. Di struttura imponente per la sua altezza, la villa si distingue per le decorazioni ad affresco degli ambientiinterni ad opera di artisti tra i quali Antonio Foler, Antonio Vassilacchi (l'Aliense) e Luca da Reggio (Luca Ferrari).
La loggia centrale si estende su tre piani per dare slancio verso l'alto della fabbrica, intento perseguito anche dalle piramidi che coronano la facciata. La parte posteriore, che inizialmente sembrava essere quella priva di "ufficialità", è stata successivamente alterata con l'aggiunta di corpi sporgenti.
La villa nel suo complesso e soprattutto in virtù delle barchesse, esprime una sorta di equilibrio e di grandiosità. Di fronte all'edificio si colloca la piazza di Noventa Vicentina, con al centro un'imponente fontana che ricorda i caduti di guerra.
In quanto sede dell'amministrazione comunale di Noventa Vicentina la villa è visitabile tutti i giorni in orario d'ufficio.
- 2 Villa Manin Cantarella. Villa Veneta, è stata oggetto di un'ampia ristrutturazione nel 1883, ad opera dell'architetto vicentino Antonio Caregaro Negrin; è la casa natale di Umberto Masotto.,capitano del Regio esercito italiano e Medaglia d'oro al valor militare.
La villa fu fatta costruire tra la fine del XVI secolo e gli inizi del XVII da nobili di Venezia nel periodo che vide edificare le ville palladiane e le ville venete, simbolo del crescente interesse dei nobili per le attività della terraferma e per i possedimenti fondiari. :Alla fine del Settecento, alla caduta del governo veneziano (maggio 1797), retto proprio dal doge Lodovico Manin, la villa passò alla famiglia Masotto. La tenuta agricola dei Manin iniziò a essere suddivisa e gradualmente nuove strade e costruzioni accerchiarono la villa, che tuttavia conservò un vastissimo parco (circa 8000 m²). Nel 1882 essa divenne proprietà di Bortolo Cantarella che ne affidò la ristrutturazione all'architetto Antonio Caregaro Negrin. L'edificio è ancora proprietà privata. Le sale del piano nobile, le barchesse, così come le sale delle cantine sono invece utilizzate per ospitare eventi privati e manifestazioni culturali.
La villa sorge a Nord-Ovest del Duomo e si trovava un tempo in aperta campagna. Concepita a due piani, riprende la tipologia del grande salone centrale al piano nobile, sopraelevato rispetto al vasto piano interrato dalle volte a crociera (le antiche sale delle cantine). :Alcune delle sale interne, così come il salone centrale, presentano numerosi affreschi di notevole fattura ed in buono stato di conservazione. Sopra al piano nobile si trova una grande mansarda delle stesse dimensioni degli altri due piani. Un elegante cornicione dentato sottolinea la linea di gronda; un abbaino centrale e quattro altissimi comignoli piramidali danno slancio verticale all'edificio.
Affiancate al corpo della villa si trovano le grandi barchesse, costituite da quattro arcate a tutto sesto e caratterizzate da decorazioni pittoriche che ne ricordano la vocazione agricola. Addossato al lato nord-ovest delle barchesse sorge un edificio risalente alla seconda metà del XIX secolo. Nella facciata anteriore spicca l'ampio scalone centrale; sopra la porta principale una modanatura in pietra salda le due finestre affiancate in modo che i tre elementi centrali assumono un'importanza adeguata alle notevoli dimensioni della lunga facciata dell'edificio. Addossato al lato nord-ovest della villa si trova un'altra costruzione risalente alla seconda metà del XIX secolo, caratterizzato da una scala ottagonale.
Nel corso dell'ultimo decennio del Novecento e i primi anni duemila si è provveduto a riportare il parco al suo antico splendore, rifacendo i sentieri del giardino all'inglese e ricostruendo l'aiuola centrale con la palma, elemento tipico dei giardini degli anni trenta.
Nel 2010, durante i lavori di restauro dei pavimenti e delle pareti delle ampie cantine, sono stati recuperati alcuni affreschi ancora in buono stato di conservazione: essi raffigurano da una parte l'Annunciazione con le figure dell'angelo e della Madonna. Sulla parete di fronte si vedono invece le figure di San Giuseppe, San Giovanni Battista e ancora Sant'Antonio da Padova con San Francesco di Paola: dato che quest'ultimo santo è stato canonizzato nel 1519 si presume che tali dipinti siano successivi a questa data. Grazie al lavoro di restauro gli affreschi, di buona fattura, sono stati riportati ai colori originali: dall'importante scoperta e da altri particolari costruttivi delle sale delle cantine si ipotizza che la villa sia sorta sulle fondamenta di una costruzione preesistente, si presume un edificio religioso. Infatti di due chiese esistenti a Noventa già in epoca medievale, una non è mai stata localizzata ed è sparita dalle testimonianze documentali all'inizio del Rinascimento. - Villa Arnaldi - Prosdocimi, Via Alcide De Gaspari. villa patrizia del XVI secolo.
- Villa Albrizzi (nella frazione di Saline). La modanatura della facciata è in pietra di Nanto. Sul retro è presente una chiesetta dedicata a San Giovanni Evangelista.
- Villa San Florian (nella frazione di Caselle). Le cornici delle porte e delle finestre sono in pietra di Nanto. Di fronte è presente un oratorio dedicato a San Floriano.
- Teatro Modernissimo. Inaugurato nel settembre 1876 con il nome di Teatro della Concordia, fu in seguito denominato Teatro Sociale. Ricostruito con l'aggiunta della bottega del caffè e di un'ala per i camerini, fu riaperto nel dicembre del 1910. La sala assunse l'attuale nome nel 1919 quando fu trasformata in cinema. Divenne di proprietà del Comune nel 1936. I lavori di restauro effettuati tra il 1982 e il 1985 hanno riportato l'edificio alla sua immagine originario, sia interna che esterna. Dal 1986 il Teatro è sede di importanti manifestazioni culturali.
- 3 Duomo dei SS. Vito, Modesto e Crescenzia, Via Giacomo Matteotti. Ha origini assai antiche, risalenti a prima dell'anno 1000. All'interno sono presenti dipinti di celebri pittori come: Giambattista Tiepolo, Francesco Maffei, Niccolò Bambini, Antonio Zanchi, Giulio Carpioni e Domenico Campagnola.
Eventi e feste
Cosa fare
Acquisti
Come divertirsi
Dove mangiare
Dove alloggiare
Sicurezza
Come restare in contatto
Poste
- 3 Poste italiane, Largo Rezzonico 1, ☎ +39 0444 780011, fax: +39 0444 760063.
Nei dintorni
- Arquà Petrarca
- Badia Polesine — È il centro di riferimento del Polesine occidentale, sviluppatasi attorno all'antica abbazia della Vangadizza, di cui rimangono alcuni resti; conserva bei palazzi che ne nobilitano il centro.
- Este — Culla degli Estensi, conserva il castello dei Carraresi con le fortificazioni. Mantiene un aspetto nobile datole dai palazzi Sei-Settecenteschi che vi costruì la nobiltà veneta.
- Legnago — Fu uno dei caposaldi del quadrilatero di fortezze austriache con Peschiera del Garda, Mantova e Verona. Delle antiche fortificazione è rimasto solo un torrione. Ha edifici di un certo interesse.
- Monselice — Il nucleo fortificato del castello e il percorso del Santuario delle sette chiese dominano la città dal colle che la fiancheggia. Interessanti il centro storico ed il Duomo Vecchio.
- Montagnana — Città murata, conserva intatto il quadrilatero di mura e le torri merlate. Ha un suggestivo centro storico che le è valso l'ingresso nel novero dei Borghi più belli d'Italia.
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