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Sant'Agata Feltria
Scorcio del borgo di Sant'Agata Feltria
Stemma
Sant'Agata Feltria - Stemma
Sant'Agata Feltria - Stemma
Stato
Regione
Territorio
Altitudine
Superficie
Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Patrono
Posizione
Mappa dell'Italia
Mappa dell'Italia
Sant'Agata Feltria
Sito istituzionale

Sant'Agata Feltria è un centro dell'Emilia-Romagna.

Da sapere[modifica]


Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Sant'Agata Feltria

43.86399412.2052191 Parcheggio Camper in via Casotti Tosi, 2-.

Il suo territorio comunale comprende, oltre al capoluogo, le frazioni di Frazioni Botticella, Caioletto, Palazzo, Pereto, Petrella Guidi, Poggio Scavolo, Rivolpaio, Rocca Pratiffi, Romagnano, Rosciano, San Donato, Sapigno, Tramonto, Ugrigno, Monte Benedetto e S. Antimo.



Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

  • Aeroporto di Rimini (45 km circa)
  • Aeroporto di Forlì (55 km circa)
  • Aeroporto di Bologna (133 km circa)
  • Aeroporto di Ancona (169 km circa)

In auto[modifica]

  • Prendere l'autostrada A14 (da nord: in direzione di Ancona; da sud: in direzione di Napoli e poi di Pescara), uscire a Cesena Nord, seguire la direzione Roma-Ravenna, continuare sulla SS 3BIS / E45, uscire a Sarsina e proseguire in direzione Sant'Agata Feltria.

In treno[modifica]

  • Stazione di Rimini (a 44 km circa): si prosegue con le autolinee FER, linea Rimini/Novafeltria + linea Novafeltria/Sant'Agata Feltria
  • Stazione di Cesena (a 42 km circa)

In autobus[modifica]

  • Autolinee Adriabus [1]
  • autobus FER [2]


Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

Collegiata di Sant'Agata
Palazzo Fregoso
Rocca Sant'Agata 01
  • Collegiata di Sant'Agata. La collegiata è sorta nel X secolo per volere di Raniero Cavalca dei conti di Bertinoro, feudatario di Sant'Agata, sul sito di un antico oratorio cristiano, secondo una leggenda popolare abitato dalla stessa sant'Agata. Un nuovo volto venne dato alla chiesa nel 1520 per volere del feudatario Ottaviano Fregoso, ma l'aspetto attuale deriva dai restauri tardo barocchi del 1776.
    L'interno è a tre navate con sei altari laterali: tra le opere d'arte di qualche pregio conservate nella collegiata, la pala d'altare raffigurante Maria, il Bambino Gesù, sant'Antonio di Padova, san Lorenzo e sant'Agata, un Cristo Redentore della seconda metà del Seicento ed un crocifisso ligneo di scuola gotica lombarda.
    Sotto la chiesa si trova una cripta ottagonale (già detta "scurolo") dell'VIII secolo. Accanto alla chiesa si eleva il caratteristico campanile rotondo a cuspide alto 35 metri con cella campanaria ottagonale, vagamente ispirato ai "torricini" del Palazzo Ducale di Urbino, costruito nel 1885 dall'architetto locale Santi Botticelli in sostituzione del precedente campanile romanico crollato nel 1865.
  • Chiesa di San Francesco della Rosa. La chiesa, che sorge accanto alla rocca Fregoso, si riallaccia ad una visita di san Francesco d'Assisi a Sant'Agata durante un suo viaggio a Bologna, ed alla presenza antica di frati francescani nel territorio agatense, in località Cella Fausti. A causa della rovina di questo convento, nel 1781 la Comunità assegnò ai francescani come residenza la rocca, che rimase tale fino al 1820. Essi edificarono la chiesa, ad una navata, con una sobria facciata di mattoni, reimpiegando materiali dell'antico convento abbandonato come un'acquasantiera del 1532.
  • Chiesa e convento di San Girolamo. Fu costruita nel 1560 dai Fregoso sotto l'intitolazione della Madonna delle Grazie ed il convento fu abitato dai padri girolamini solo dopo il 1604. La chiesa venne intitolata a san Girolamo solo nel 1610, anno in cui venne commissionata la Pala del Santo per l'altare maggiore a Pietro da Cortona.
    L'interno è ad una navata, mentre all'esterno il campanile ha subito rimaneggiamenti nel 1875 da parte dell'architetto Santi Botticelli.
  • Chiesa e convento dei Cappuccini. Il convento venne fondato nel 1575 per volere di Lucrezia Vitelli Fregoso, ed affidato ai frati minori cappuccini sotto l'intitolazione di sant'Antonio di Padova. Nello spoglio interno ad una navata è conservata una Immacolata del pittore locale Angelo Angeloni di Pennabilli datata 1786, che secondo la tradizione mosse gli occhi in alcune occasioni tra il 1796 ed il 1850: per questo oggi la chiesa è nota anche come Santuario della Madonna dei Cappuccini. L'attuale facciata è stata realizzata nel 1990 nel rispetto della sobrietà dell'architettura cappuccina.
  • Chiesa e convento delle Clarisse. Il convento delle monache clarisse di stretta osservanza si trasferì nella sede attuale solo dopo la distruzione del vecchio convento in seguito ad una frana nel 1561: la comunità religiosa non abbandonò mai Sant'Agata, tranne che nel periodo di soppressione napoleonica e tra il 1866 ed i primi anni del Novecento. Oggi la chiesa è stata ricostruita dopo un devastante incendio avvenuto nel 1951, che ha distrutto un affresco di scuola giottesca.
  • Santuario della Madonna del Soccorso. Il santuario venne costruito nel 1520 lungo l'antica strada per Perticara e Rimini, nel luogo di una leggendaria vittoria dei santagatesi contro un esercito invasore, evento che ha dato la denominazione al luogo di culto. L'interno ad una navata si presenta con caratteri romanici.
  • Palazzo Fregoso, piazza Giuseppe Garibaldi. Fu costruito nel 1605 da Orazio Fregoso come sede delle magistrature locali. Ospita il teatro "Angelo Mariani".
  • Teatro "Angelo Mariani". Situato in palazzo Fregoso, fu costruito tra il 1723 ed il 1743-1753 dall'architetto Giovanni Vannucci. Nel 1986 è diventato di proprietà del Comune di Sant'Agata Feltria, che tra il 1994 ed il 2002 ha eseguito importanti lavori di risistemazione sulla struttura. Risulta annoverato tra i teatri storici delle Marche, essendo Sant'Agata appartenuta a lungo a quella regione.
  • 43.8653812.206891 Rocca Fregoso. La costruzione fortificata si trova sul cosiddetto Sasso del Lupo. Dal 1474 al 1660 vi risiedettero i Fregoso, originari della repubblica di Genova e strettamente imparentati con i da Montefeltro, duchi di Urbino. La sua definitiva realizzazione, pur in mancanza di documenti, è attribuita al famoso architetto Francesco di Giorgio Martini.
    Il primo nucleo della rocca risale al X secolo per volere del conte di Bertinoro Raniero Cavalca. Nel 1474 il duca di Urbino Federico da Montefeltro concesse alla figlia naturale Gentile dodici feudi tra cui il più importante era la contea di Sant'Agata Feltria, situata nel suo territorio, con una superficie di circa 80 km².
    Gentile da Montefeltro (1448-1513) sposò Agostino Fregoso (1442-1486), figlio del doge della repubblica di Genova Lodovico con il quale inaugurò la linea di Sant'Agata della casata genovese con i figli Federigo (1480-1541, futuro cardinale), Ottaviano, Margherita e Costanza.
    Il castello domina tuttora il borgo su un colle di pietra arenaria. Fu ristrutturato e trasformato in residenza gentilizia rinascimentale nel 1474 con il presumibile intervento di Francesco di Giorgio Martini, coautore, tra le altre opere, del Palazzo Ducale di Urbino, su commissione di Federico.
    Caratterizzato dalla torre poligonale, detta di Simonetto Fregoso, ospitò la piccola corte dei Fregoso fino al 1660; essi lasciarono una significativa impronta nel paese e incaricarono artisti locali di eseguire gli affreschi della cappella palatina di forme esagonali.
    Nel 1501 si rifugiò nella rocca il sovrano di Urbino Guidobaldo I da Montefeltro, fratellastro della contessa Gentile, scacciato dal ducato dalle truppe di Cesare Borgia. Ottaviano difese Sant'Agata, di cui fu investito dal papa Leone X nel 1513. Nel 1515 fu eletto doge di Genova e, alla sua morte nel 1524, governarono la contea il fratello Federigo e il figlio Aurelio che dimorarono nel castello e nel palazzo del borgo.
    Nel 1631 il maniero ospitò i cardinali Antonio e Taddeo Barberini che si recavano a prendere possesso del ducato di Urbino in nome del papa Urbano VIII, loro zio, in seguito alla scomparsa senza eredi maschi di Francesco Maria II, ultimo dei Della Rovere. Nel 1660 la contea dei Fregoso fu incorporata nello Stato Pontificio.
    Con l'estinzione del feudo ebbe inizio la decadenza della fortezza che venne adibita a varie destinazioni. Dal 1781 al 1820 fu sede di un convento di francescani, per poi essere abbandonata. Il mastio crollò nel 1835 e nel 1877 furono attuati decisivi interventi consolidativi dell'arenaria su cui si reggevano le fondamenta. Carcere militare e scuola, la rocca è stata oggetto, negli ultimi decenni, di una radicale e mirata risistemazione. Accoglie oggi il museo permanente Rocca delle Fiabe.
    Rocca Fregoso su Wikipedia Rocca Fregoso (Q63495414) su Wikidata
  • Fontane. All'interno del centro storico si snoda il "percorso delle fontane", un itinerario attraverso le vie del paese alla ricerca di tre fontane opera di artisti moderni e contemporanei:
    • 43.86396612.2085342 Fontana della Lumaca Nata da un'idea del poeta Tonino Guerra, è stata realizzata dal mosaicista ravennate Marco Bravura e posizionata caratteristicamente in piazzale Martiri d'Ungheria.
    • 43.86485412.2074763 La Luna nel Pozzo. Opera del mosaicista Marco Bravura, è collocata in piazza Fabbri.
    • Le Impronte della Memoria. Opera del mosaicista Marco Bravura, è stata messa nel luogo dell'antico abbeveratoio per i cavalli all'ingresso del paese, in piazza Padre Agostino da Montefeltro.

Eventi e feste[modifica]


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]


Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]

  • 43.8637512.208661 Il Tulipano Nero, Piazza Del Mercato, 4, +39 0541 929778.
  • 43.86262812.2081422 Trattoria Bossari, Via S. Girolamo, 4, +39 0541 929697.


Dove alloggiare[modifica]


Sicurezza[modifica]

  • 43.86384812.2081674 Farmacia Barocci, Via Severino Celli, 3, +39 0541 929172.
  • 43.8601112.2058845 Carabinieri, Via A. Giorgioni, 5, +39 0541 929614.


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]

  • 43.86375312.2093676 Poste italiane, via Primo Maggio 9.

Tenersi informati[modifica]

Il principale organo di stampa locale è La Rocca, fondato nel 2001. Notizie riguardanti Sant'Agata possono essere lette su tre quotidiani regionali: Il Resto del Carlino, il Corriere di Romagna e La Voce di Romagna, e sulle pagine locali del quotidiano romano Il Messaggero.

Nei dintorni[modifica]


Altri progetti

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