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Montenero Val Cocchiara
Panorama di Montenero Val Cocchiara
Stato
Regione
Territorio
Altitudine
Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Patrono
Posizione
Mappa dell'Italia
Mappa dell'Italia
Montenero Val Cocchiara
Sito istituzionale

Montenero Val Cocchiara è un centro del Molise.

Da sapere[modifica]

Fino al XV secolo è stato parte integrante del Giustizierato d'Abruzzo e dell'Abruzzo Citeriore.

Cenni geografici[modifica]

È un centro agricolo dell'Isernino sull'Appennino molisano nell'alto bacino del Volturno. Confina con l'Abruzzo ed è situato in un paesaggio arido, quasi carsico, su un importante colle che si affaccia sulla vallata detta il Pantano.

Cenni storici[modifica]

Il paese in origine si chiamava "Mons Nigro"e viene citato nel Chronicon Volturnense nel 975 come appartenenza dell'abbazia di San Vincenzo al Volturno. Successivamente nel 1039 fu sottratto all'abbazia dai feroci conti Borrello insieme a Malacocchiara che era nelle sue vicinanze a circa 3 miglia,oggi di difficile individuazione. Nel 1045 fu restituito ai monaci e nessuna notizia se ne ha fino al 12 marzo 1166, quando un certo Jonathas de Mala Cuclaria è presente a Belmonte del Sannio per la sottoscrizione di una donazione fatta con il consenso di Oderisius filius Borrelli. La prima notizia concreta sulla esistenza di una chiesa e della relativa parrocchia si ricava da una pergamena che Papa Lucio III inviò nel 1182 a Rainaldo, vescovo di Isernia, dove per la prima volta appare il nome attuale del paese: in Monte Nigro plebem S. Mariae.

In epoca contemporanea il paese nel 1943, durante la seconda guerra mondiale, fu occupato dai Tedeschi che con i collegamenti da Monte Curvale e da Monte Marrone ne fecero un ponte di comunicazione tra Montecassino e l'alto Sangro. Durante tutto il periodo di occupazione la maggior parte degli abitanti dovette abbandonare le proprie case e rifugiarsi sulle montagne limitrofe per evitare la deportazione in Germania.

Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Montenero Val Cocchiara

La parte alta di Montenero Val Cocchiara sembra saper resistere alle violenze urbanistiche che caratterizzano molti paesi circostanti. Anzi, girando per i vari borghi come quello pittoresco del Colle (dove forse era l'antico castello), dai portali, loggette e balconi settecenteschi, si ha l'impressione che una gran quantità di persone, anche straniere, abbiano deciso di fare di Montenero una specie di rifugio tranquillo, conservando ed esaltando le sue caratteristiche ambientali.

Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

In auto[modifica]

  • Autostrada Adriatica A14
  • da nord seguire la direzione Roma, prendere l'autostrada A 25, uscire in direzione Bussi/Popoli, seguire le indicazioni per L'Aquila (A 24), continuare sulla SS 17 fino al bivio di Montenero (SP 10).
  • da sud seguire la direzione Pescara, continuare sull'autostrada A16, seguire la direzione Benevento, a Benevento continuare sulla SS 88, uscire a Campobasso, prendere la SS 87 (strada statale Bifernina) in direzione di Campobasso/Isernia, continuare sulla SS 17, seguire la direzione L'Aquila/Roccaraso, proseguire seguendo indicazioni per Montenero (SP 10).
  • Autostrada del Sole A1
  • da nord uscire a San Vittore, seguire la direzione Venafro sulla SS 6, a Venafro continuare sulla SS 85, seguire la direzione Montaquila/Roccaraso, svoltare sulla SS 158 in direzione di Roccaraso, prendere SS 652, continuare sulla SS 17 in direzione L'Aquila/Roccaraso, proseguire seguendo indicazioni per Montenero (SP 10).
  • da sud uscire al casello di Caianello, seguire le indicazioni per Isernia, SS 85, seguire la direzione Montaquila/Roccaraso, svoltare sulla SS 158 in direzione di Roccaraso, prendere SS 652, continuare sulla SS 17 in direzione L'Aquila/Roccaraso, proseguire seguendo indicazioni per Montenero (SP 10).

In treno[modifica]

  • Stazione ferroviaria di Isernia dove si incrociano le linee:
Collegamenti per Pettoranello in autobus.

In autobus[modifica]

  • Le principali aziende di trasporto pubblico che operano nel territorio molisano sono le seguenti
  • Autolinee Lariviera [1]
  • Autolinee SATI [2]
  • Autolinee Molise Trasporti [3]
  • Autoservizi F.lli Cerella: Per collegamenti ad Isernia da Roma e da Napoli


Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

  • 41.71744214.0670971 Chiesa di Santa Maria di Loreto. Fu costruita in epoca medievale e rimodellata in epoca rinascimentale. Esempio è la facciata e il portale con cornice classicheggiante. Il campanile è una torre singolare con due archi sulla facciata principale e posteriore per le campane. Il tetto è abbellito da cuspide.
    Anche l'interno è rinascimentale con stucchi bianchi.
  • Palazzo ducale. Il palazzo passò nelle mani aragonesi (XV secolo) dopo l'abbandono degli Angioini costruttori. Fino al XVIII secolo fu dei Carafa, dei Sangro e dei Caracciolo.
    Si tratta di una struttura a forma rettangolare, residenza signorile oggi, con tracce medievali nell'arco che sovrasta la via di accesso, e nelle piccole logge poste sopra l'arco stesso.
    Un secondo loggiato è visibile con arcate a tutto sesto.

Siti di interesse ambientale[modifica]

  • Pantano. Il Pantano della Zittola fa parte di un sistema di aree umide dell'alto Molise importante per la sosta e lo svernamento dell'avifauna. Viene formato dalle grandi piogge e sorgenti sotterranee che inondano 440 ettari di palude a partire dal mese di ottobre fino a maggio, ed è destinato dai cittadini monteneresi alla produzione di foraggio, al pascolo bovino ed equino. Il Cavallo Pentro è una razza equina originaria di questa zona


Eventi e feste[modifica]


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]


Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]


Dove alloggiare[modifica]


Sicurezza[modifica]

Farmacia


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]


Nei dintorni[modifica]

  • Castel di Sangro — Fu città romana, poi feudo dei Borrello; i ruderi del castello medievale e le vicine mura megalitiche testimoniano la passata grandezza della porta d'Abruzzo.
  • Isernia — Tra i primi insediamenti paleolitici documentati d'Europa, fu poi fiorente città sannita, capitale della Lega Italica, in seguito Municipium romano. Il suo millenario passato le ha lasciato un importante patrimonio monumentale che si estende fino all'epoca preromana, oltre ad importantissimi reperti della preistoria.

Itinerari[modifica]


Altri progetti

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