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Marrakech
مراكش
Minareti e cicogne a Marrakech
Stemma
Marrakech - Stemma
Marrakech - Stemma
Stato
Regione
Altitudine
Abitanti
Prefisso tel
CAP
Posizione
Mappa del Marocco
Mappa del Marocco
Marrakech
Sito istituzionale

Marrakech è una città dell'Alto Atlante marocchino.

Da sapere[modifica]

Città imperiale, al pari di Meknes, Fès e Rabat

Cenni storici[modifica]

Marrakesch fu fondata nel 1071 dal sovrano almoravide Yūsuf ibn Tāshfīn e da sua moglie Zaynab Nefzaouia, entrambi di origine berbera. Molto rapidamente, sorsero molte moschee e madrasa (scuole teologiche coraniche), nonché un centro commerciale che assorbiva il traffico tra il Maghreb occidentale e l'Africa subsahariana, soppiantando i centri carovanieri di Aghmat e Sijilmassa. I palazzi di Marrakech furono costruiti e decorati anche con l'impiego di maestranze andaluse di Cordoba e Siviglia, che introdussero lo stile omayyade caratterizzato da cupole cesellate e archi multipli.

Yaqūb al-Manṣūr, della dinastia almohade arricchì Marrakesh con una kasbah fortificata, qissariat (mercati coperti) e fece costruire la moschea Koutoubia oltre ad erigere un arco trionfale (Bab Agnaou). La dinastia successiva dei Merenidi abbandonò Marrakech per Meknès e Fes.

All'inizio del XVI secolo, Marrakech divenne la capitale dell'Impero Saadiano. Con i proventi del commercio dello zucchero, il sultano Moulay Abdullah ricostruì la moschea almoravide Ali ben Youssef e la Medersa. Sotto di lui sorse anche il quartiere ebraico (mellah). Il suo successore, Ahmed el-Mansour Eddahbi fece costruire il Palazzo Badi, una replica dell'Alhambra di Granada, realizzata con i materiali più preziosi dei tre continenti del Vecchio Mondo (marmo dall'Italia, granito dall'Irlanda, oro dall'Africa occidentale, porfido dall'India, giada della Cina, ecc.). Il palazzo El Badi colpì anche i contemporanei con il suo Kubbat al Jujjaj, la sua "cupola di vetro" in cristallo traslucido e altre singolarità tecniche che evocano la Casa aurea di Nerone a Roma. Ma tutti gli elementi decorativi di El Badi furono successivamente, smantellati per ordine del sultano Moulay Ismail intorno al 1695 per essere riutilizzati nei grandi palazzi imperiali di Meknes. Il sultano Ahmad al-Mansur fece anche costruire i mausolei detti tombe Sa'diane.

Alla fine del XVII secolo, la dinastia Alaouita succedette ai Saadiani. La capitale fu trasferita a Fez e poi a Meknes. Il sultano Mohammed III (1757-1790) scelse la Marrakech come sua residenza, vista la vicinanza del porto di Mogador (attuale città di Essaouira) che aveva costruito su progetto dell'architetto francese Théodore Cornut. Fu a Marrakech che nel 1787 fu concluso il primo trattato di amicizia tra il Marocco e gli Stati Uniti. Nel 1792, Marrakech divenne la residenza di un figlio di Mohammed III, Moulay Hicham, che fu riconosciuto come sultano da una parte del paese, mentre suo fratello Moulay Sulayman fu riconosciuto come sultano legittimo a Fes dagli ulema e dalle province del nord del fiume Oum Errabiaa. Ne seguì una guerra tra i due fratelli, che si concluse con la sconfitta di Hicham nel 1796, nonostante l'appoggio del re di Spagna Carlo IV.

Dagli inizi del ventesimo secolo, Marrakech ha visto diverse turbolenze. Dopo la morte del Gran Visir Ba Ahmed nel 1900, reggente durante la minore età del sultano Abd al-Aziz, Marrakesch e il Marocco erano in preda all'anarchia, alle rivolte tribali, alle trame dei grandi signori feudali, senza contare gli intrighi europei. Nel 1907, Moulay Abd al-Hafid, khalifa (rappresentante dei makhzen) a Marrakech fu proclamato sultano dalle potenti tribù dell'Alto Atlante e da alcuni ulema che negarono la legittimità a suo fratello Abd al-Aziz. Fu anche nel 1907 che un medico francese installato a Marrakech, il dottor Émile Mauchamp, fu assassinato, sospettato di spiare a beneficio del suo paese. L'episodio fornì il pretesto alla Francia di impadronirsi della città. L'esercito coloniale francese incontrò tuttavia una forte resistenza guidata da Ahmed al-Hiba, figlio del grande sceicco Ma El Ainin, venuto dal Sahara con i suoi guerrieri nomadi delle tribù Reguibat. Dopo la battaglia di Sidi Bou Othmane, che vide la vittoria della colonna Mangin sulle forze di al-Hiba (settembre 1912), i francesi entrarono a Marrakech che fece così parte del protettorato francese del Marocco istituito nel 1912. La conquista era stata facilitata dal raduno delle tribù Imzwarn e dei loro capi appartenenti al potente clan dei Glaouis. Un esponente del clan, Thami El Glaoui, divenne pascià di Marrakech, grazie alla nomina dal sultano Moulay Youssef e all'approvazione del maresciallo francese Lyautey. El Glaoui rimase in carica per tutta la durata del protettorato (quarantaquattro anni). Il Pascià si distinse per la sua collaborazione con le autorità francesi, per l'amicizia con Winston Churchill e per il suo sontuoso stile di vita.

Nel dopoguerra Marrakech si affermò come destinazione turistica grazie agli hippies e a concerti di bande famose come Rolling Stones e Beatles. Fu poi la volta dell'alta moda parigina: Yves St Laurent, Jean-Paul Gaultier e diverse top model scelseri Marrakesch per trascorrervi le proprie vacanze.

Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Marrakech - Jamaâ El Fna

Medina — La medina di Marrakech è molto estesa. Copre infatti una superficie di 600 ha. Jamaâ El Fna è il nome della sua piazza centrale, vasta e famosa nel mondo per gli spettacoli offerti da saltimbanchi, incantatori di serpenti e ammaestratori di scimmie. La piazza si anima al calar del sole e ferve di attività fino alle prime luci dell'alba. L'originalità degli spettacoli è tale che nel 2001 l'UNESCO provvide ad inserire piazza Jamaâ El Fna nel novero dei Patrimoni orali dell'Umanità. La piazza fu la prima a fare ingresso nella lista UNESCO.

La medina di Marrakech iniziò a formarsi nell'XI secolo intorno a un accampamento militare, il "Qsar El Hajar".

Nel secolo successivo vi fu aggiunta una kasbah per difenderla dalle incursioni delle tribù berbere. La cinta muraria fu ampliata a più riprese e dotata di porte monumentali.

L'architettura particolare delle case tradizionali della medina, note come riads, suscitò dal 1970 in poi l'interesse di visitatori facoltosi tra i quali grandi nomi della "Haute Couture" del tempo e dallo stile di vita gay. Costoro non seppero resistere alla tentazione di acquistare una vecchia casa raccolta intorno a un cortile centrale. In seguito provvidero a restaurarle a puntino ricorrendo ai più noti architetti europei. La conseguenza è che oggi le case della medina hanno prezzi inaccessibili per i più.

Nonostante questo la medina non ha perso il carattere originario. Se i suoi abitanti sono andati a vivere in quartieri moderni, rimane un gran numero di botteghe artigianali che valgono ad imprimerle un carattere pittoresco e fungono da richiamo per un gran numero di visitatori, anche giovani squattrinati.

Tra i quartieri della medina va menzionato il "Mellah", termine arabo che corrisponde grosso modo alla parola italiana "ghetto" e a quella in castigliano di "Juderia". Vi vissero infatti gli Ebrei tra il XVI e il XIX secolo. I primi vi affluirono dalla città di Taroudant che vantava la più antica colonia di Giudei nel territorio dell'attuale Marocco. Agli inizi del XIX secolo il sultano Solimano forzò gli Ebrei a trasferirsi nei centri sulla costa, a Rabat, Salé, Mogador e Tétouan. Con la formazione del nuovo stato di Israele molti preferirono migrare e sono veramente pochi gli Ebrei rimasti nella medina di Marrakech. Il Mellah si estende intorno al palazzo reale, nella zona sud della medina.

La Ville Nouvelle — Uscendo da piazza Jamaâ El Fna si passa sul fianco della moschea Koutoubia e del suo celebre minareto. Si imbocca quindi il viale Mohammed V e valicata la Bab Nkob si entra nella place de la Liberté, che segna l'inizio della città nuova realizzata nel periodo coloniale seguendo canoni urbanistici europei. Due sono i quartieri turistici della Ville Nouvelle: Gueliz e Hivernages. Il primo è un quartiere di banche ma anche di boutiques che fiancheggiano il viale Mohammed V. Il secondo vanta alberghi di categoria superiore ma a parte questo entrambi i quartieri risultano piuttosto banali lontani mille miglia dal fascino vitale della pur vicina medina.

Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

Terminal 1
  • 31.608611-8.0408331 Aeroporto di Menara. L'aeroporto di Menara è a 6 km dal centro. Se non si hanno molti bagagli al seguito si può prendere l'autobus della linea 19 che effettua fermate davanti ai maggiori alberghi.
    Le compagnie che al 2021 effettuavano voli diretti da scali italiani erano le due seguenti:
    EasyJet — Da Milano-Malpensa.
    Ryanair — Da Bergamo-Orio al Serio, Pisa-Galileo Galilei, Roma-Ciampino.
    Altre compagnie:


In treno[modifica]

La stazione di Marrakech vista dalla banchina
  • 31.630944-8.017252 Stazione ferroviaria (Gare de Marrakech). La stazione dei treni è situata all'incrocio dei viali Hassan II & Blvd Mohammed VI nel quartiere di Gueliz. Vi fanno capolinea i treni provenienti da Casablanca (3 h), Rabat (4 h.) Meknes (6 h e 1/2) e Fès (7 h).
    Da Tangeri esiste un servizio quotidiano di treni notturni con cuccette.
    Stazione di Marrakech su Wikipedia stazione di Marrakech (Q2457933) su Wikidata

In autobus[modifica]

  • 31.635857-7.9992233 Stazione degli autobus extraurbani. La stazione principale degli autobus extraurbani è situata appena fuori le mura, in prossimità della porta (Bab) Doukkala. L'edificio della stazione è provvisto di deposito bagagli. Vi fanno capolinea gli autobus delle autolinee CTM provenienti da Madrid e Parigi oltre che dalle principali città del Marocco.


Come spostarsi[modifica]

Molti alberghi, anche di categoria economica, offrono un servizio di noleggio biciclette.

Uno dei capolinea principali degli autobus urbani è in piazza Foucauld, nella città nuova ma a breve distanza dalla Djemaa el-Fna

Cosa vedere[modifica]

Medina[modifica]

  • 31.6296-7.99891 Bab Doukkala. Bab Dukkala (Q12195551) su Wikidata
Marrakech - Medresa Ali ben Youssef
Marrakech - Moschea Koutoubia
  • 31.632-7.9862 Madresa Ali ben Youssef. Scuola coranica in stile arabo-andalusa intitolata all'emiro almoravide Ali ibn Yusuf (1106 al 1142). Madrasa di Ben Youssef su Wikipedia Madrasa di Ben Youssef (Q1560540) su Wikidata
  • 31.624124-7.9935413 Moschea Koutoubia, Place Abdel Moumen. Ingresso vietato ai non musulmani. Eretta nel XII secolo, la moschea Koutoubia è famosa per il suo minareto che ricorda la Giralda di Siviglia e svetta dall'alto dei suoi 69 metri sulla medina indicando la strada da seguire a chi proviene da Gueliz. Moschea della Kutubiyya su Wikipedia moschea della Kutubiyya (Q1137533) su Wikidata


Marrakech - Cortile interno del Palazzo Bahia
Marrakech - Tombe Sa‘didi
  • 31.621592-7.9822314 Palazzo la Bahia. Realizzato nella II metà del XIX secolo, il palazzo fu commissionato dal grand vizir Ahmed ben Moussa ed è considerato un capolavoro dell'epoca. Vanta giardini, patio e ricche decorazioni interne. Le 150 stanze del palazzo ospitavano le 4 mogli del visir e le sue ben più numerose concubine. Lavori di restauro dovrebbero iniziare nel corso del 2011 Palazzo El Bahia su Wikipedia Palazzo El Bahia (Q2465115) su Wikidata
  • 31.617222-7.9886115 Tombe Sa‘didi. Le tombe costituiscono una delle maggiori attrazioni turistiche di Marrakesh, grazie alla bellezza delle loro decorazioni. Furono scoperte nel 1917, e in seguito restaurate dal Ministero delle Belle Arti marocchino. Risalgono al tempo del sultano Ahmad al-Mansur al-Dahabi (1578-1603). Tombe Sa'diane su Wikipedia Tombe Sa'didi (Q2152745) su Wikidata


  • 31.623333-7.9836116 Museo Dar Si Said. Museo Dar Si Said su Wikipedia Museo Dar Si Said (Q3329122) su Wikidata
  • 31.631214-7.9867717 Musée de Marrakech. Museo di Marrakech su Wikipedia Museo di Marrakech (Q3090631) su Wikidata
  • 31.618333-7.9858338 Palazzo El Badi. Palazzo El Badi su Wikipedia Palazzo El Badi (Q1277747) su Wikidata

Città Nuova[modifica]

Marrakech - Giardini Majorelle
  • 31.6415-8.00299 Jardin Majorelle. Giardini Majorelle su Wikipedia giardini Majorelle (Q1395431) su Wikidata
  • 31.613333-8.02166710 Giardini della Menara (Vicino all`aeroporto). Circondano un lago artificiale nelle cui acque si riflette un padiglione tra alberi d'olivo. Giardini Menara su Wikipedia giardini Menara (Q1920259) su Wikidata

Mellah[modifica]

  • 31.6203-7.9819411 Sinagoga Salat Al Azama. Slat Al Azama Synagogue (Q3508008) su Wikidata
  • Cimitero giudeo (miaâra).
  • Maison Tiskiwin.


Eventi e feste[modifica]


Cosa fare[modifica]

Bagni Turchi
  • Hammam Dar el-Bacha.
  • Hammam Bab Doukkala.
Trattamenti termali
  • La Maison Arabe.
  • Bains de Marrakech.


Acquisti[modifica]

Veduta di Jamaâ El Fna, la piazza più famosa di Marrakech

Gli amanti di spezie, del famigerato olio di argan, profumi, oli essenziali, cosmetici e medicina tradizionale ad un prezzo nettamente molto basso si rechino presso Herboristerie Silane (https://www.facebook.com/ErbeNaturaliEdOliEssenziali?ref=hl) che si trova dentro la Mellah (il quartiere ebraico) invece per lampadari e tappeti nella piazza dei Ferblantiers.

Come divertirsi[modifica]

Musici in piazza Jamaâ El Fna

I locali notturni di stile occidentale si concentrano nella zona di Guéliz e in particolare sul viale Mohammed V e sulla piazza Abdel Moumen ben Ali. Quasi tutti gli alberghi di categoria superiore dispongono di discoteche frequentate sia da turisti che da locali.

Nei locali al di fuori dei grandi alberghi, la clientela è quasi esclusivamente di sesso maschile, il che potrebbe risultare noioso se non addirittura deprimente.

Avenue è la discoteca dell'hotel Meridien, Cotton Club quella dell'hotel Tropicana. Rinomata anche Diamant Noir all'interno dell'hotel Le Marrakech.

Fuori dal centro è da segnalare New Feeling all'interno del Palmeraie Golf Palace,

Dove mangiare[modifica]


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi modici[modifica]

  • Hotel Atlas, 50 Derb Sidi Bouloukat, +212 524 391 05. Inaugurato nel 2002, l'hotel Atlas è un rinomato albergo di classe economica nelle vicinanze della famosa piazza di Djemaa El-Fna. Dispone di stanze singole, doppie, triple e quadruple. Solo alcune stanze sono dotate di aria condizionata per la quale, peraltro, si paga un prezzo a parte.
  • Hotel Central Palace, 59, Sidi Bouloukate (Nei paraggi di Djemaa El-Fna), +212 24 44 02 35. A pochi passi dal precedente e dunque ben collocato, il Central Palace dispone di stanze con bagno in comune. Se le stanze sono ineccepibili dal punto di vista della pulizia, altrettanto non si può dire dei bagni. Il personale è indifferente alle richieste dei clienti ma per il prezzo corrisposto non si può chiedere di più. Tra i pregi dell'albergo la terrazza che offre belle viste sulla medina.
  • Hotel Essaouira, 3 Derb Sidi Bouloukat, +212 524 443 805. Sulla stessa strada dei precedenti, l'hotel Essaouira dispone di stanze anche singole a prezzi contenuti. Il bagno è in comune e l'acqua calda fluisce per pochi minuti.
  • Hotel Ali, Rue Moulay Ismail.
  • Hotel el-Ward, 65 derb Sidi Bouloukat, +212 524 443 354, .
  • Hotel Smara, 77 sidi Bouloukat (Near Djemaa El-Fna), +212 524 445 568. DH 50 le singole, DH 80 le doppie..
  • Palm Plaza Hotel and Spa (Located in Agdal, a new residential district), +30 210 6449384.
  • Riad Lyla (In Laksour district, a 2 minuti da Djemaa El-Fna).
  • Riad Rahba.

Ostelli[modifica]

Prezzi medi[modifica]

Prezzi elevati[modifica]


Sicurezza[modifica]


Come restare in contatto[modifica]


Nei dintorni[modifica]

Est
Cascate di Ouzoud
  • 31.966944-6.5694441 Azilal — Sui monti Atlante a circa 165 km da Marrakech, Azilal è facilmente raggiungibile con autobus di linea. Da qui si possono raggiungere in taxi le vicine 32.015109-6.7198322 cascate di Ouzoud. Volendo si può pernottare in uno degli alberghi vicino le cascate o anche campeggiare. Sempre da Azilal si può raggiungere "Imi'n'Ifri", altre cascate tra rocce fortemente erose e dalle forme fantasiose.
Sud est
  • 31.367099-7.7765333 Valle dell'Ourika — è una valle nell'Alto Atlante attraversata dal fiume omonimo. Si trova a circa 30 km da Marrakech ed è essenzialmente popolata da berberi che parlano Shilha. Nonostante la sua vicinanza a Marrakech, la valle è ancora poco influenzata dal turismo e gli indigeni hanno potuto conservare il loro tradizionale stile di vita.
Sud



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