Le Ville palladiane sono una serie di ville del Veneto, progettate da Andrea Palladio.
Introduzione
Le ville palladiane sono un insieme di ville venete (del territorio della Repubblica di Venezia), edificate intorno alla metà del Cinquecento dall'architetto Andrea Palladio per le famiglie più importanti del luogo, soprattutto aristocratici ma anche alcuni esponenti dell'alta borghesia della Repubblica veneta.
Cenni geografici
Sono 24 le ville palladiane del Veneto comprese nell'elenco dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO; 3 di esse si trovano nel comune di Vicenza, 13 nel territorio della provincia, 8 in altri luoghi del Veneto. Solo una parte delle ville è aperta al pubblico, ma di tutte è visibile l'esterno.
Cenni storici
Le ville palladiane si distinguono dalle ville romane e dalle ville medicee toscane: non erano destinate unicamente allo svago dei proprietari, ma erano - anzitutto - dei complessi produttivi. Circondate da vaste estensioni di campi coltivati e vigneti, le ville comprendevano magazzini, stalle e depositi per il lavoro agricolo. Di norma presentano ali laterali, le barchesse, destinate a contenere gli ambienti di lavoro, dividendo razionalmente lo spazio del corpo centrale, destinato ai proprietari, da quello dei lavoratori, in modo da non sovrapporre le diverse attività. Il corpo centrale è a sua volta suddiviso in senso verticale, dove ogni piano assolve a funzioni diverse.
Grazie anche alle loro descrizioni e ai dettagliati disegni pubblicati da Palladio nel trattato I quattro libri dell'architettura (1570), le ville palladiane divennero per secoli oggetto di studio per gli architetti europei e non, che si ispirarono ad esse per le loro realizzazioni.
Come arrivare
In bici
Quello delle ville è particolarmente adatto come itinerario cicloturistico (che può essere approfondito sul sito della provincia)
Ville
Vicenza
- 1 Villa Almerico Capra (detta La Rotonda), Via della Rotonda, 45, ☎ +39 0444 321793, fax: +39 049 8791380, prenotazioni@villalarotonda.it. esterni: 5,00€; interni + esterni: 10,00€. Aperta dal 13 marzo ai primi di novembre (nel resto dell'anno solo esterni); orario 10:00-12:00 e 15:00-18:00; Mar, Gio, Ven e Dom: aperti solo esterni; Mer e Sab: aperti anche gli interni; Lun chiuso. Costruita da Andrea Palladio a partire dal 1566 circa a ridosso della città, è considerata il grande capolavoro dell'architetto rinascimentale ed uno degli edifici più studiati, ammirati e copiati al mondo. È un'innovativa villa suburbana originariamente intesa per funzioni di rappresentanza (non di produzione agricola come le altre ville palladiane) e come tranquillo rifugio di meditazione e studio per il committente originale, il canonico e conte Paolo Almerico. È uno dei primissimi esempi dell'applicazione di una pianta centrale a un edificio privato. Consiste di un edificio quadrato, completamente simmetrico e inscrivibile in un cerchio perfetto. Ognuna delle quattro facciate identiche è dotata di un pronao con loggia da cui si accede alla sala centrale, circolare e a tutt'altezza, sormontata da una cupola (conclusa da Vincenzo Scamozzi sul modello del Pantheon). Anche nel ricco apparato decorativo sono inseriti elementi formali destinati a suggerire un senso di sacralità. Sita sopra la cima tondeggiante di un piccolo colle accanto a Monte Berico, la sua pianta è ruotata di 45 gradi rispetto ai punti cardinali per consentire ad ogni stanza un'analoga esposizione solare. I fratelli Capra, che acquistarono la villa dopo la morte del committente originale, aggiunsero poi gli altri corpi e le barchesse, dando al complesso l'aspetto attuale. La villa è tuttora abitata ed è visitabile all'interno solo in alcuni giorni dell'anno (mercoledì e sabato, da metà marzo ai primi di novembre) o per gruppi su prenotazione. La si può ammirare da lontano inserita nel proprio ambiente, fermandosi lungo la statale, oppure visitarla dall'esterno, seppure anche gli interni meritino una visita guidata.
- 2 Villa Valmarana "Ai Nani", Stradella dei Nani, 8 (raggiungibile a piedi dalla salita di Monte Berico o da Villa Almerico Capra "la Rotonda". Si può raggiungere in 5 min. attraverso un percorso pedonale (il fondo è dissestato e richiede calzature adatte o una mountain bike).), ☎ +39 0444 321803. intero 11 € (ago 2021). Dal 26 aprile al 1 novembre 2021: 10:00-18:00. Dal 2 novembre 2021 al 25 febbraio 2022: 10:00-16:00. Situata alle pendici di Monte Berico, la villa si può raggiungere a piedi in circa 20 minuti dal centro di Vicenza. È celebre per gli affreschi di Giambattista Tiepolo e del figlio Giandomenico. È tuttora proprietà della famiglia nobiliare dei Valmarana e abitata in parte. Il soprannome della villa è dovuto alle sculture in pietra rappresentanti dei nani, un tempo sparsi nel parco, oggi allineati sul muro di cinta. La palazzina principale e la foresteria furono affrescate dai Tiepolo nel 1757 per volere di Giustino Valmarana. In particolare la palazzina principale ripercorre temi mitologici e classici, con scene dall'Iliade, dall'Eneide, dalla Gerusalemme liberata di Torquato Tasso e dall'Orlando furioso dell'Ariosto. I personaggi affrescati esprimono un sentimentalismo che richiama quello dei personaggi del melodramma (Pietro Metastasio), genere teatrale diffuso nel XVIII secolo. La foresteria invece ricalca uno stile più moderno, che richiama l'Illuminismo, con scene di vita quotidiana, dalla rappresentazione della campagna veneta a quella della lontana Cina. La villa, dotata di un bel giardino e di un bar, si trova.
- 3 Villa Trissino (a Cricoli), via Marosticana 6 (località Cricoli). Chiusa al pubblico. Situata appena fuori dalla città, è una villa veneta appartenuta all'umanista Giangiorgio Trissino e tradizionalmente legata alla figura dall'architetto Andrea Palladio, benché sicuramente non si tratti di un'opera di quest'ultimo. La tradizione vuole che proprio qui, nella seconda metà degli anni 1530, il nobile vicentino Giangiorgio Trissino (1478-1550) incontri il giovane scalpellino Andrea di Pietro impegnato nel cantiere della villa. Intuendone in qualche modo le potenzialità e il talento, Trissino ne cura la formazione, lo introduce all'aristocrazia vicentina e, nel giro di pochi anni, lo trasforma in un architetto cui impone l'aulico nome di Palladio.
- 4 Villa Gazzotti Grimani, Via San Cristoforo, 23 (località Bertesina). Chiusa al pubblico. Progettata da Andrea Palladio fra il 1542 e il 1543, questa villa è stata soggetta nel tempo a diverse manomissioni legate all'uso agricolo ed è attualmente disabitata e bisognosa di interventi di restauro. Il committente Taddeo Gazzotti, non appartenente all'aristocrazia ma uomo colto, a causa di una speculazione sbagliata nel 1550 fu costretto a vendere la villa, ancora in costruzione, al patrizio veneziano Girolamo Grimani che la completò nel giro di alcuni anni. Nel suo progetto Palladio dovette assorbire una casa a torre preesistente (ancora visibile nell'angolo destro dell'edificio realizzato). Palladio la raddoppia all'altra estremità della pianta, creando due appartamenti simmetrici di tre stanze ciascuno, collegati da una loggia voltata a botte alla grande sala coperta a crociera. La struttura dell'edificio, lungo e poco profondo, con l'ordine composito che fascia l'intera altezza e la loggia centrale, risente fortemente dell'influsso di palazzo del Te di Giulio Romano a Mantova e della contemporanea progettazione della grande villa per i fratelli Thiene a Quinto. L'enfasi sulla sala a crociera e la presenza di appartamenti di tre unità fanno parte di un linguaggio che andrà poco a poco affinandosi.
Lugo di Vicenza
- 5 Villa Godi, Via Palladio 44 (Lonedo di Lugo di Vicenza), ☎ +39 0445 860561. Da aprile a settembre: Mar 15:00-19:00, Sab 9:00-14:00, Dom e festivi 10:00-19:00. Marzo, ottobre e novembre: Mar, Sab, Dom e festivi 14:00-18:00.
- 6 Villa Piovene (Porto Godi), Via Palladio, 51 (Lugo di Vicenza, località Lonedo), ☎ +39 0445 860613. Lun-Dom 14:30-19:30; visite fuori orario su prenotazione; consentita visita a esterni della villa, parco e cappella.
Provincia di Vicenza
- 7 Villa Angarano (Bianchi Michiel), Contrà Corte S. Eusebio, 15 (Bassano del Grappa). Visitabile solo dall'esterno (ospita un'azienda vitivinicola). Originariamente concepita intorno al 1548, il progetto della villa è inserito nei Quattro Libri dell'Architettura dell'architetto vicentino, in cui si mette in luce l'interessante posizione della villa, la quale gode della vicinanza del fiume Brenta. Il corpo centrale è opera di Baldassare Longhena nel Seicento.
- 8 Villa Caldogno, Via Giacomo Zanella, 3 (Caldogno), ☎ +39 345 9302084. Aperta da marzo a ottobre, Sab-Dom: 9:00-12:00 e 15:00-18:00.
- 9 Villa Chiericati, Via Nazionale 1 (Vancimuglio di Grumolo delle Abbadesse). Visitabile solo il giardino.
- 10 Villa Forni Cerato, Via Venezia, 4 (Montecchio Precalcino). Chiusa al pubblico.
- 11 Villa Pisani, Via Risaie, 1 (Bagnolo di Lonigo), ☎ +39 0444 831104, fax: +39 0444 835517, villapisanibonetti@alice.it. Aperta su prenotazione tutto l'anno, telefonare. Progettata nel 1542 su commissione dei fratelli Pisani di Venezia, è dal 1996 nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Ideata come villa di campagna, carattere indicato dalla presenza di barchesse ad essa adiacenti, presenta un parco che si colloca posteriormente all'edificio. Essa sorge in prossimità del fiume Guà in un punto strategico affacciandosi inoltre sulla strada che collega la frazione direttamente alla vicina Spessa. Tra le prime opere di Palladio, si presenta incompleta poiché è priva del cortile a porticati. L'interno presenta un maestoso salone centrale affrescato.
La realizzazione di villa Pisani a Bagnolo, a partire dal 1542, costituisce per la carriera del giovane Palladio un vero punto di svolta. I committenti fratelli Vettore, Marco e Daniele Pisani, appartenenti all'élite aristocratica veneziana, segnano un netto salto di scala nella committenza palladiana. Nel 1545 il corpo padronale risulta realizzato, e in una mappa del 1569 è visibile sul fondo del cortile, a ovest, una grande barchessa colonnata a U, attribuibile anch'essa a Palladio, conclusa da due colombare, ammirata dal Vasari ma successivamente danneggiata da un incendio nel 1806 e sostituita dall'attuale struttura ottocentesca localizzata sul lato lungo, estranea al progetto palladiano. Dopo un bombardamento nel 25 aprile 1945 è rimasto solo un lato del porticato.
Nel progetto di villa Pisani il Palladio realizza una dimora di campagna adeguata ai raffinati gusti dei fratelli Pisani e al tempo stesso in grado di offrire una risposta concreta e razionale di organizzazione di tutto il complesso degli annessi agricoli. Palladio infatti inserisce in un disegno unitario casa padronale, stalle, barchesse e colombare, vale a dire quegli elementi che nella villa quattrocentesca si affacciavano sull’aia in un disegno casuale. Come un tempio romano, la villa sorge su un alto basamento che dà slancio all’edificio e accoglie gli ambienti di servizio.
La grande sala centrale a “T” è coperta a botte come gli edifici termali antichi, riccamente decorata e illuminata da un’ampia finestra termale: uno spazio radicalmente diverso, per dimensioni e qualità formale, dalle sale delle ville prepalladiane, tradizionalmente più piccole e coperte da un soffitto piano con travi di legno. Una ricca decorazione pittorica ad affresco, con scene tratte dalle Metamorfosi di Ovidio dovute probabilmente alla mano di Francesco Torbido (1482/84-1561), dialoga con lo spazio architettonico esaltandone la monumentalità.
Un ricco dossier di disegni autografi, oggi conservati a Londra, documenta l’evolversi del progetto palladiano. Nelle prime ipotesi si affollano suggestioni derivanti dalle architetture antiche e moderne visitate nel viaggio a Roma appena compiuto (da villa Madama di Raffaello al Belvedere bramantesco, sino alla cappella Paolina di Sangallo) accanto a elementi più specificamente veneti: la disposizione delle stanze, la loggia serrata da due torrette come in villa Trissino a Cricoli o il potente bugnato sanmicheliano della facciata sul fiume.
La villa è stata restaurata e aperta al pubblico nel 1993.
- 12 Villa Pojana, Via Castello, 43 (Pojana Maggiore), ☎ +39 041 2201297, fax: +39 041 2201289, info@villapoiana.it. Mer-Ven 10:00-13:00 e 14:00-18:00; Sab e Dom 10:00-18:00; periodo invernale solo su prenotazione. Tra le prime opere di Andrea Palladio. Di antichissima nobiltà, i Pojana fin dal Medioevo furono veri signori del luogo e successivamente vennero infeudati dalla Serenissima del territorio di Pojana "cum omnibus juribus et juridictionibus ad castellarium spectantibus" ("con tutti i diritti e le giurisdizioni spettanti al castellano").
L'edificio è specchio della committenza di origine militare, legata all'arte della guerra, anche se in parte convertitasi all'attività agricola, tanto che il "cavalier" Bonifacio Pojana richiese al Palladio una villa che nella sua composta eleganza rievocasse la sobrietà e l'austerità della vita militare. Anche negli interni si riprendono tematiche legate all'arte della guerra attraverso le decorazioni. Per altro, nell’area dove sorgerà la villa esisteva già una corte quattrocentesca dominata da una torre, dove campeggia tuttora l’insegna familiare.
Il complesso è completato nel Seicento, quando i discendenti di Bonifacio adattano l’edificio al loro gusto e alle loro necessità, con l'addizione di un corpo edilizio sulla destra della villa che ne riprende le modanature delle finestre. In tale periodo vengono aggiunte anche le due statue poste ai lati della scalinata dell'ingresso principale, opere attribuite a Girolamo Albanese nel 1658.
Disposta lontana dalla strada, all’interno di una profonda corte e fiancheggiata da giardini, la villa si innalza su un basamento destinato agli ambienti di servizio. Il piano principale è dominato da una grande sala rettangolare con volta a botte, ai cui lati si distribuiscono simmetricamente le sale minori coperte con volte sempre diverse.
In questa villa Andrea Palladio rinuncia quasi totalmente ai particolari decorativi: la facciata non è articolata in un loggiato o in un pronao sporgente, ma è chiusa, crea una architettura sobria, misurata, di grande armonia. Privo di capitelli e trabeazioni, l’ordine architettonico è appena accennato nell’articolazione essenziale delle basi dei pilastri. L’assenza di ordini e di parti in pietra lavorata (se non nei portali della loggia) deve avere assicurato una globale economicità nella realizzazione dell’opera, confermata dall’uso del mattone intonacato e del cotto sagomato, sul quale il recente restauro ha trovato traccia di policromie.
È Palladio stesso a documentare la decorazione interna come opera di Bernardino India (pittore, affrescatore delle grottesche), Anselmo Canera (pittore, affrescatore del salone) e Bartolomeo Ridolfi (decoratore, responsabile degli stucchi e dei camini).
Nell'atrio, eleganti cornici a stucco, i cui disegni floreali si intrecciano intorno a rilievi in trompe-l'œil, racchiudono monocrome di divinità fluviali, mentre qua e là appaiono macchie di un cielo popolato dalle altre divinità. Il busto di Bonifacio Pojana (forse opera di Ridolfi) guarda dall'alto in basso da oltre l'ingresso principale, e sopra di lui vi sono stemma e trofei militari della famiglia. Altre decorazioni raffigurano scene pompeiane con gli sfondi e paesaggi pittoreschi disseminati di rovine e di colonne spezzate, mentre figure monocrome di guerrieri fanno la guardia in nicchie in trompe-l'œil. Il soffitto dell'atrio, con l'allegoria della Fortuna, è attribuito a Giovanni Battista Zelotti.
Gli affreschi più significativi si possono trovare nella sala principale: chiamata Salone dell'Imperatore, ritrae una famiglia dei tempi classici, i cui membri sono vestiti di tuniche e toghe. Essi si inginocchiano davanti a un altare, mentre il pater familias spegne la fiaccola di guerra ai piedi della statua della Pace collocata sopra l'altare. Si tratta di una chiara allusione alla pace faticosamente raggiunto nel XVI secolo dopo la guerra della Lega di Cambrai, che ha consentito ai Veneziani di godere i piaceri della terraferma. - 13 Villa Saraceno (proprietà della fondazione The Landmark Trust), Via Finale, 8 (Agugliaro, località Finale), ☎ +39 0444 891371. Mer 14:00-16:00 dal 1° aprile al 31 ottobre.
- 14 Villa Thiene (sede municipale), Piazza IV Novembre, 2 (Quinto Vicentino), ☎ +39 0444 584211, fax: +39 0444 357388. Aperta in orari d'ufficio. Villa veneta costruita a partire dal 1542, probabilmente basandosi su un progetto di Giulio Romano, e ampiamente rimaneggiata da Francesco Muttoni in anni anteriori al 1740, che conferì all'edificio l'aspetto attuale.
- 15 Barchesse di Villa Trissino, Via Gian Giorgio Trissino, 9 (Meledo di Sarego). Chiusa al pubblico.
- 16 Villa Valmarana (Scagnolari Zen), Via Ponte, 3 (Bolzano Vicentino, località Lisiera), ☎ +39 0444 356920. Non è aperta al pubblico, visibile dall'esterno.
- 17 Villa Valmarana Bressan, Via Vigardoletto, 31 (Monticello Conte Otto, località Vigardolo), ☎ +39 0444 350988. 2,5 €. Sab-Dom; Lun-Ven su prenotazione.
Resto del Veneto
- 18 Villa Badoer (Fratta Polesine, provincia di Rovigo). Detta La Badoera. Visitabile.
- 19 Villa Barbaro (Maser, provincia di Treviso). Visitabile.
- 20 Villa Emo (Vedelago, provincia di Treviso). Visitabile.
- 21 Villa Zeno (Donegal di Cessalto, provincia di Treviso). Chiusa al pubblico.
- 22 Villa Foscari (La Malcontenta) (Mira, provincia di Venezia). Visitabile.
- 23 Villa Pisani (Montagnana, provincia di Padova). Chiusa al pubblico.
- 24 Villa Cornaro (Piombino Dese, provincia di Padova). Visitabile.
- 25 Villa Serego (Santa Sofia di Pedemonte di San Pietro in Cariano, provincia di Verona). Chiusa al pubblico (ospita un'azienda vitivinicola).
- 26 Villa Thiene (Barchessa di Villa Thiene) (Cicogna di Villafranca Padovana). Incompiuta, costruita solo una barchessa.
- 27 Villa Repeta, Via Piazza Vecchia, 1 (Campiglia dei Berici), info@villarepeta.it. La Villa fu edificata nel suo aspetto attuale nel 1672, inglobando le strutture di una preesistente villa progettata da Andrea Palladio nel 1557-1560 circa, per lungo tempo ritenuta distrutta da un incendio. Le forme seicentesche dell'attuale villa Repeta differiscono da quelle originali, palladiane: la villa palladiana per Mario Repeta (già data per distrutta in un incendio in data imprecisata, compresa fra il 1640 e il 1672) - o quanto meno gli esiti iniziali del suo cantiere - fu inglobata dall’attuale nuovo edificio.
La palladiana villa Repeta, progettata intorno al 1557, è ricostruibile sulla base della tavola dei Quattro libri dell'architettura, anche se studi recenti mettono in dubbio che l’incisione corrisponda effettivamente al progetto ma sia piuttosto la consueta rielaborazione teorica a posteriori di un'idea, nella realtà vincolata da forti preesistenze. In ogni caso, il progetto è singolare all'interno della produzione di Palladio: una struttura a portico continuo di ordine dorico a un solo piano, interamente sviluppata in orizzontale intorno a un cortile rettangolare. Uniche emergenze verticali, le due colombare agli angoli del complesso.
Privo dell’usuale gerarchizzazione fra corpo padronale dominante e annessi agricoli, il disegno della villa potrebbe essere frutto di un preciso stimolo della committenza e rispecchiare le idee eterodosse ed egualitarie della famiglia Repeta (Mario Repeta è denunciato al Sant'Uffizio nel 1569), inquieta protagonista della vita civile vicentina del Cinquecento.
La forma attuale della villa fu edificata nel 1672 da Enea e Scipione Repeta. - 28 Villa Porto (Molina di Malo). Incompiuta.
- 29 Villa Porto (Vivaro di Dueville). Di incerta attribuzione anche se tradizionalmente attribuita a Palladio.
- 30 Villa Contarini (Piazzola sul Brenta). Il cui primo nucleo è probabilmente di Palladio. Visitabile.
- 31 Villa Arnaldi (Sarego). Incompiuta.
Altre ville
Di seguito delle ville in stile palladiano ma non di Palladio.
- 32 Villa Cordellina, Via Lovara, 21, Montecchio Maggiore (direzione Verona, circa 25 min. in auto/bus da Vicenza), ☎ +39 0444 908112. 3 €. estate: aperto dal 1 aprile al 31 ottobre: Mar e Ven 9:00-13:00; Mer, Gio, Sab e Dom 9:00-13:00 e 15:00-18:00; Inverno: su prenotazione. Lun chiuso. Eretta per volontà del giureconsulto veneziano Carlo Cordellina Molin (come Palazzo Cordellina a Vicenza), la villa fu progettata dall'architetto veneziano Giorgio Massari, che si ispirò dichiaratamente a moduli palladiani. I lavori di costruzione durarono dal 1735 al 1742, anno in cui il Massari preparò il progetto per le barchesse, portate a termine verso il 1760. Al progetto collaborò anche l'architetto Francesco Muttoni.
Il complesso è formato dalla residenza padronale, dalle barchesse, dalle torrette e dal grandioso rustico. Nella villa il Massari rende omaggio all'arte di Andrea Palladio con il pronao ionico a quattro colonne (tetrastilo), sormontato dal timpano con lo stemma scolpito dei Cordellina (tre cuori con i fiori di lino) e con la disposizione simmetrica delle stanze e delle due scale accanto al salone centrale.
Nel 1743 Giambattista Tiepolo era presente ai lavori contribuendo alla decorazione del salone principale della villa con un ciclo di affreschi ispirati ai fasti di Scipione l'Africano ed Alessandro Magno. Ciò è testimoniato da una lettera che il pittore inviò all'amico Algarotti in cui narra il procedere del suo lavoro.
La villa rimase di proprietà della famiglia Cordellina fino ai primi decenni dell'Ottocento. Dopo essere stata usata anche come sede di allevamenti di bachi da seta e come collegio, nel 1943 il complesso passò al conte Gaetano Marzotto e nel 1954 a Vittorio Lombardi, che promosse un'imponente opera di restauro della residenza e dei giardini annessi. Nel 1966 la vedova Lombardi cedette la proprietà del complesso alla Provincia di Vicenza, attuale proprietaria. Grazie agli incessanti lavoro di recupero e restauro iniziati nel dopoguerra, il sito è stato infine riportato in anni recenti al suo antico splendore, con la ristrutturazione degli immobili e la risistemazione dei giardini.
La villa è attualmente utilizzata come sede di rappresentanza della Provincia di Vicenza, la quale ha continuato l'opera di restauro intervenendo sugli affreschi del Tiepolo. Il complesso è utilizzato per convegni, concerti ed attività culturali. - 33 [link non funzionante] Villa Barbarigo Rezzonico, Noventa Vicentina (nel centro di Noventa, a sud di Vicenza). visitabile su prenotazione in ore ufficio. Sede municipale.
- 34 Villa Angaran delle Stelle, Via Braglio 22, Mason Vicentino (a Nord di Vicenza, 30 min. in auto), ☎ +39 3771838453, +39 3425709041, villa.angarandellestelle@gmail.com. visitabile su prenotazione tutto l'anno.
- 35 Villa Porto Colleoni Thiene (Castello di Thiene), C.so Garibaldi 2, Thiene (nel centro della città di Thiene, 30 min. in auto a nord di Vicenza). €10,00. visite individuali: dal 16 marzo al 9 novembre solo domenica e giorni festivi, visite guidate ore 15:00, 16:00, 17:00 (non serve prenotazione). Chiuso dal 20 luglio al 31 agosto. Visitabile tutto l'anno su prenotazione per gruppi (minimo 10 persone) con visita guidata..
- 36 Villa Capra Bassani, Via Villa Capra 39, Sarcedo (30 min. in auto a nord di Vicenza, Autostrada A31 Valdastico uscita Dueville). visitabile solo in esterni.
- 37 Villa Barbarigo (Valsanzibio), Valsanzibio di Galzignano Terme (Padova) (55 min. in auto a sud di Vicenza), ☎ +39 049 8059224. 8 €. 10:00-13:00 e 14:00-tramonto. Uno dei più begli esempi di giardino barocco all'italiana, considerato fra i più importanti e integri d'Europa.
Informazioni utili
Numerose le ville venete nella Riviera del Brenta; è possibile compiere una tranquilla gita di un giorno percorrendo la Riviera del Brenta a bordo di una comoda imbarcazione, il Burchiello, da Padova fino a Venezia, con visite guidate alle ville [1].
Altri progetti
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