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Piana di Lucca
Piana di Lucca vista a est da Matraia
Stato
Regione

Piana di Lucca è una zona della Toscana.

Da sapere[modifica]

La Piana di Lucca è un'area pianeggiante che si estende attorno alla città di Lucca, comprendente quasi tutta la Lucchesia meridionale. Dal punto di vista storico la Lucchesia è precisamente quella parte della pianura (in dialetto "il pian di Lucca") e delle contigue colline e montagne, che appartenne in età moderna allo Stato lucchese. L'area in questione si presenta piuttosto uniforme sotto il profilo dialettale e della cultura materiale.

Cenni geografici[modifica]

A livello fisico l'intera pianura si estende ben oltre la Lucchesia e va a comprendere aree con tutt'altre caratteristiche dialettali e culturali rispetto a quelle prettamente lucchesi. Infatti la Piana di Lucca in senso esteso è delimitata:

  • ad ovest e a sudovest dalla piccola catena subappenninica del Monte Pisano (917 m), che separa la Provincia di Lucca dalla Provincia di Pisa
  • a nord dalle propaggini sudorientali delle Alpi Apuane e dal gruppo montuoso dell'Appennino Tosco-Emiliano denominato Altopiano delle Pizzorne
  • a est dal massiccio collinare del Montalbano
  • a sudest dalla Riserva naturale Montefalcone e dalle modestissime alture delle Cerbaie, che separano la Provincia di Lucca da quella di Firenze e dal Valdarno Inferiore
  • a ovest dai Monti d'Oltre Serchio che separano la Piana dalla Versilia

L'area è un immenso deposito alluvionale che si creò con i detriti trasportati dai torrenti che scendono dalle vicine alture e dal Serchio; accoglie le acque del Serchio al limitare dei Colli Apuani, accompagnandole verso il mare in direzione di Nozzano e Ripafratta.

In tempi storici (dal VII al XVI secolo) tutti i rami del Serchio vennero arginati e regimati dando al fiume così il suo aspetto attuale. L'area di Bientina e le zone circostanti maggiormente soggette agli impaludamenti e ai ristagni furono successivamente bonificate e drenate creando una serie di canali dagli alvei abbandonati del Serchio, come il ramo denominato Auser.

Quando andare[modifica]

Pur rientrando tra i climi mediterranei quello della Piana di Lucca è caratterizzato da minimi invernali frequentemente sotto lo zero e solamente da un mese con siccità estiva, in media poco prolungata. Si riscontrano infatti caratteri di continentalità a causa delle elevate escursioni termiche sia giornaliere che annue. È caldo e afoso d'estate con giorni di calura, mentre è freddo e rigido durante l'inverno con giorni di gelo, soprattutto nelle campagne circostanti alla città dove in qualunque stagione in caso di bel tempo si registrano temperature minime inferiori anche di qualche grado, spesso a causa della forte inversione termica e per l'elevato tasso di umidità; sono invece rarissimi i giorni di ghiaccio. Nel periodo invernale raramente (ma non da escludere) si hanno precipitazioni nevose (anche se spesso con accumuli scarsi o addirittura nulli), mentre in piena estate le scarse precipitazioni si hanno sotto forma di temporali. Nel periodo invernale, oltre i 400 metri s.l.m., la neve non è rara anche se non ha molta permanenza al suolo, dato che i monti del territorio comunale sono tutti inferiori a mille metri di altezza.

Cenni storici[modifica]

L'uomo di Neanderthal apparve nella Piana di Lucca all'incirca 50.000 anni fa e si insediò in una zona emersa della Piana ricca di flora e fauna, soprattutto lungo i corsi dei fiumi, dei laghi e nelle coste, luoghi ritenuti idonei per vivere e cacciare. Tra i 18.000 e i 12.000 anni fa ci furono grandi spostamenti e insediamenti di più popoli tutti nella stessa lingua di terra compresa tra la Liguria, la Versilia, la Valle del Serchio e la Piana di Lucca, in maggioranza lungo le zone fluviali. 7.000 anni fa sorsero i primi villaggi e si sviluppò un commercio embrionale. Un'impronta importante nella storia della Piana fu lasciata dai Liguri, come la serie di tombe in muratura ritrovate a Minucciano, databili attorno al V secolo a.C. La vita di questo popolo si basava prevalentemente sull'agricoltura, sulla pastorizia e, a partire dal V secolo a.C., sugli scambi commerciali con gli Etruschi e i popoli dell'Italia Settentrionale e tirrenica. Questa coesistenza culturale è confermata dalla presenza, nella fascia costiera, di necropoli liguri come quella di Pietrasanta ed etrusche come quella di Querceta.

La Piana di Lucca venne conquistata dai Romani nel 180 a.C. durante la guerra contro i Liguri Apuani e fu costituita in colonia latina. In epoca romana, dopo la fondazione della colonia di Luca (180 a.C.), la pianura circostante la città entrò a far parte del suo territorio amministrativo. Tra il VI e il IX secolo d. C. la Piana di Lucca fu territorio di conquiste da parte di diversi popoli, tra cui i Longobardi che istituirono un ducato, e i Franchi guidati da Carlo Magno. Durante il periodo longobardo tutta la pianura ricadde nel territorio del potente Ducato di Lucca, il quale si estendeva dal Valdarno (San Miniato) alla Val di Vara, in Lunigiana. La stessa unità politica amministrativa si mantenne inalterata fino all'epoca comunale, quando iniziarono le lotte tra Lucca e Pisa e successivamente tra Lucca, Pisa e Firenze, per il predominio su aree chiave come Altopascio, la Valdinievole e il Ponte a Cappiano. L'intera pianura rimase comunque prevalentemente in mano del Comune di Lucca fino al collasso della Signoria di Castruccio Castracani, ovvero circa al 1330. A quel punto le truppe fiorentine penetrarono stabilmente in Val di Nievole e nel giro di un secolo e mezzo questa porzione della pianura fu annessa allo stato di Firenze che si sarebbe evoluto nello stato regionale toscano. I confini sarebbero rimasti immutati fino all'ottobre del 1847, quando il Ducato di Lucca venne annesso dalla Toscana.

Cultura e tradizioni[modifica]

Uno dei settori che riveste maggiore importanza nella Piana di Lucca è il turismo, soprattutto da parte degli stranieri, attirati dal patrimonio artistico presente nella zona come le Ville Lucchesi, i monumenti dei centri minori oltre a quella della città di Lucca. Il turismo, che si è sviluppato in Lucchesìa negli ultimi anni anche per l'attivazione di numerose iniziative tra cui il Lucca Comics, il Lucca Summer Festival e le sagre locali, è caratterizzato dal fatto che ha raggiunto tassi di incremento economico costanti e superiori al settore dell'industria manifatturiera.

Letture suggerite[modifica]

  • Lera, Guglielmo. 1975. Lucca: città da scoprire. Lucca, Maria Pacini Fazzi Editore
  • Benassi, Federico; Particelli, Samanta; Venturi, Silvia. 2005. Lucca e la sua Piana: un sistema urbano in trasformazione. Dipartimento di Statistica e Matematica Applicata all'Economia, Università di Pisa
  • Lazzareschi Cervelli, Iacopo. 2008. Lucca e la sua Piana. Firenze, Aska editore
  • Giannotti, Lea. 2000. Le corti della Piana di Lucca. Lucca, Maria Pacini Fazzi Editore


Territori e mete turistiche[modifica]

Centri urbani[modifica]

  • Altopascio — Nell'estremità sudorientale della Piana di Lucca si trova Altopascio, comune di origine medioevale legato alla storia dell'Ospedale dei Cavalieri del Tau, ordine religioso risalente a prima del 1100, che nel Medio Evo offriva accoglienza e protezione ai pellegrini in transito lungo la Via Francigena alla volta di Roma. La Chiesa di San Jacopo del XII secolo conserva ancora la sua facciata originale, le loggette cieche bicrome e il possente campanile merlato risalente alla seconda metà del XIII secolo, dalla cui sommità la campana degli smarriti aiutava i pellegrini ad orientarsi nelle ore notturne. Questa chiesa fu modificata in gran parte nel XIX secolo.
  • Capannori — Procedendo verso l'interno della Piana, il primo comune che si incontra venendo da Lucca è Capannori, uno dei comuni agricoli più estesi d'Italia. Del patrimonio artistico di questo territorio fanno parte chiese di origine romanica come San Giusto di Marlia, San Quirico in Petroio, San Cristoforo di Lammari con la Pietà del Cristo di Matteo Civitali, il Santuario della Madonna del Carmine con gli affreschi di Virgilio Carmignani e Pietro Nerici, la Chiesa di Santa Margherita del XII secolo nell'omonima località e la Chiesa dei SS. Quirico e Giuditta a Capannori.
  • Lucca
  • Montecarlo — Proseguendo verso Nord-Est lungo il crinale che separa la Piana di Lucca dalla Valdinievole, si trova il Comune di Montecarlo, borgo medioevale fondato nel 1333 per accogliere la popolazione dell'antica comunità di Vivinaia, località distrutta dai fiorentini nel 1331. Montecarlo fu conquistato dai fiorentini nel 1437. La Fortezza del Cerruglio con la sua Rocca e l'antico torrione furono edificati nel XIV secolo. Nella via principale sorge la Collegiata di Sant'Andrea caratterizzata dal possente campanile in stile neogotico; all'interno di essa si trova l'affresco della Madonna del Soccorso, opera della fine del XIV secolo.
  • Porcari — Seguendo il percorso della Via Francigena e proseguendo verso ovest, dopo Capannori, si incontra Porcari, piccolo centro abitato che si situa ai piedi della collina dove anticamente si trovava il castello feudale. Al posto del Castello di Porcari, nella stessa collina, oggi si trova la Chiesa di San Giusto costruita nel 1745. La facciata ed il campanile della Chiesa in stile neogotico furono ultimati nella seconda età del XIX secolo con gli affreschi e le decorazioni del pittore Michele Marcucci. Sempre a Porcari si trova la Chiesa di Rughi, nota per una tavola del XV secolo raffigurante la Madonna in Trono fra Santi.
  • Villa Basilica — Ultimo comune della Piana di Lucca, per numero di abitanti e per distanza da Lucca, Villa Basilica è un centro di origini medioevali, come dimostrano le sue architetture, celebre nel Medio Evo per la fabbricazione di armi e la lavorazione del ferro. Già dal Trecento diventò un importante centro di produzione cartaria per l'abbondanza di acque nella zona. Qui si trova la Pieve di Santa Maria Assunta, edificio romanico risalente al XII-XIII secolo costruito interamente in pietra arenaria: all'interno della Pieve sono conservati frammenti di sculture medioevali e un Crocifisso su tavola di Berlinghiero risalente al XIII secolo.


Come arrivare[modifica]

In auto[modifica]

Oggi la rete stradale nella Piana di Lucca è il risultato di una serie di innovazioni avvenute nel Dopoguerra per far fronte all'aumento del traffico nella strade principali di collegamento (via Aurelia, via Sarzanese, via Lodovica, via dell'Abetone e del Brennero, via Pesciatina, via Pisana attraverso Ripafratta, via Pisana attraverso il Foro di San Giuliano Terme e via Romana).

La Piana di Lucca è attraversata e tagliata a metà dall'autostrada A11 Firenze Mare e dalla bretella autostradale LuccaViareggio, che si congiunge all'autostrada A12 LivornoGenova.

In treno[modifica]

La Piana è attraversata dalla linea ferroviaria regionale FirenzeViareggio che si divide all'altezza di Lucca in tre vie ferroviarie: la prima prosegue per Massarosa e Viareggio, la seconda discende lungo il fiume Serchio per poi giungere a Pisa e la terza risale la Valle del Serchio verso nord, attraversando la Garfagnana, la Lunigiana e giungendo ad Aulla.


Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

Villa Torrigiani a Camigliano
Villa Reale a Marlia
Villa Grabau a San Pancrazio di Marlia
Villa Oliva a San Pancrazio di Marlia
Villa Bernardini a Vicopelago

Dal punto di vista storico-artistico sono di notevole valore, per la loro bellezza e ricchezza artistica, le numerose Ville sparse nella periferia di Lucca, circondate da suggestivi giardini con giochi d'acqua. Nel XVI secolo si affermò la tipologia di un edificio compatto di due o tre piani organizzato simmetricamente intorno ad una sala centrale molto grande. Nel Seicento e nel Settecento, si sviluppò un maggior gusto decorativo delle facciate con elementi scultorei, pur mantenendo la medesima tipologia strutturale, mentre i giardini diventavano parte integrante degli elementi decorativi grazie all'inserimento di architetture verdi e giochi d'acqua.

Villa Torrigiani a Camigliano (frazione di Capannori) è il maggiore esempio meglio conservato di villa barocca presente nella Piana di Lucca. Preceduta da quasi un chilometro di viale con cipressi secolari, originariamente era una villa appartenente alla famiglia Buonvisi. Nel Seicento, fu acquistata da Nicolao Santini, ambasciatore della Repubblica di Lucca presso la corte di Luigi XIV di Francia (per questo è conosciuta anche come la Piccola Parigi), e fu ristrutturata nelle sue forme attuali.

Villa Mansi a Segromigno (frazione di Capannori) fu ristrutturata per la prima volta dall'architetto urbinate Muzio Oddi, su commissione della famiglia Cenami. Venne acquistata nel 1675 dai Mansi, che promossero il rimodernamento della facciata e il rifacimento del giardino, lavori affidati rispettivamente a Giovan Francesco Giusti e Filippo Juvarra.

La Villa Reale di Marlia (frazione di Capannori), originariamente di appartenenza della famiglia Buonvisi, fu acquistata e restaurata dalla famiglia Orsetti nella metà del Seicento; fu poi venduta ad Elisa Bonaparte Baciocchi che la trasformò nella sua forma attuale con le forme neoclassiche e ampliando il giardino, pur rispettando l'originaria impronta barocca.

Le altre ville lucchesi meglio conosciute sono Villa Oliva e Villa Grabau a San Pancrazio di Marlia e Villa Bernardini a Vicopelago, entrambe località lucchesi.


Nella Piana di Lucca è possibile imbattersi in piccoli agglomerati di case che hanno origini legate alla vita rurale e povera. Questi luoghi vengono chiamati corti e nella Piana di Lucca, a partire dal XIII-XIV secolo, svolgevano un ruolo fondamentale per le diverse attività economiche della vita contadina. Corte deriva dal latino cohors, chors, cors che per i Romani indicava l'aia della villa o della fattoria e dalla parola medioevale curtis che indicava un insieme di edifici e di territori adiacenti ad una proprietà rurale.

Queste corti vennero all'inizio a formarsi soprattutto attorno alle chiese e alle ville dei nobili poiché le istituzioni ecclesiastiche e i più ricchi nel Medio Evo erano i proprietari dei terreni agricoli. Ciascuna corte era indipendente dalle altre circostanti con differenze sostanziali dal punto di vista socio-economico: la loro ricchezza si basava sull'agricoltura e su una fitta rete di scambi commerciali dei loro prodotti. Proprio per i commerci che causarono debiti alle istituzioni ecclesiastiche e ai nobili che dovevano cedere i loro terreni ai commercianti borghesi e il conseguente spezzettamento delle proprietà, le corti diventarono da villaggi legati alla parrocchia a villaggi legati alle proprietà rurali dei borghesi.

Le corti della Piana di Lucca sono diverse dai cascinali che caratterizzano le campagne della Pianura Padana. L'insediamento a corte era l'elemento strutturale predominante nella Piana e rispetto ai cascinali dell'Italia settentrionale traeva molti profitti maggiori per chi ci abitava per esempio ad ogni corte corrispondeva un unico pozzo, si creava una maggiore protezione e anche un senso di collaborazione e di aiuto. La struttura di una corte non era di tipo chiuso, anzi si lasciava un terreno non coltivato circostante lasciato libero per poter accogliere nuove costruzioni oltre ad un'apertura simbolo di disponibilità ad accogliere i vicini.

Gli elementi tipici della corte consistevano in uno schieramento rivolto a Sud di abitazioni, l'aia (lo spazio interno aperto), le stalle, i fienili (rustici) paralleli alla strada alla quale si poteva accedere attraverso pochi passaggi coperti, sovrastati dai callari, ovvero una struttura che fungeva da abitazione, fienile o deposito degli arnesi di lavoro. Inoltre decorazioni architettoniche di carattere strettamente religioso come edicole e piccole cappelle rappresentanti figure sacre venivano poste all'interno delle corti.


Cosa fare[modifica]

  • Lucca Comics.
  • Lucca Summer Festival.


A tavola[modifica]

La cucina lucchese è sempre stata legata alle tradizioni agricole e rustiche della Piana, simile alle altre cucine toscane, basata sulla varietà delle materie prime e dei prodotti agricoli locali, frutti di una campagna fertile e ben coltivata.

Fra gli antipasti tipici della tradizione si possono citare:

  • i crostini misti (fettine di polenta fritta con paté di fegatini, bruschetta e fettunta)
  • l'insalata di farro freddo

Fra i primi:

  • la minestra di farro
  • la pasta tortellata (pasta servita con un condimento al pomodoro, bietole, ricotta e parmigiano)
  • i tordelli lucchesi con ripieno e sugo di carne
  • la garmugia (zuppa costituita da verdure di primavera come piselli, fave, carciofi e asparagi)
  • la zuppa lucchese di magro (piatto tipico del venerdì in cui ci si asteneva dal consumo di carne e i cui ingredienti principali sono cavolo nero ed erbi, erbacce selvatiche raccolte nei prati e negli uliveti)

I secondi sono basati, come tutti i piatti della cucina toscana, su carni d'allevamento o cacciagione tra cui:

  • il coniglio alla cacciatora, in umido o fritto
  • i fegatelli di maiale alla garfagnina insaporiti con finocchio ed alloro

Fra i contorni possono essere citati come piatti:

  • le verdure fritte
  • i fagioli al fiasco o all'uccelletto

Fra i dolci si ricordano:

  • il buccellato (dolce a forma di ciambella farcito con anice e uva passa)
  • i cenci, dolci tipici di carnevale (nastri di pasta fritta spolverati con lo zucchero a velo)
  • le frittelle di riso tipiche del giorno di San Giuseppe
  • la torta d'erbi o con i becchi, bordi di pasta frolla a punte

Una particolare attenzione merita il pane di Altopascio, prodotto esportato in tutta Italia, che si conserva a lungo e viene utilizzato soprattutto per i crostini e come pane raffermo.

Prodotto principale dell'agricoltura delle colline lucchesi è l'olio extravergine d'oliva, conosciuto fin dall'antichità ed esportato in tutto il mondo per la sua ottima qualità già dal XVIII secolo. Le coltivazioni in appezzamenti di dimensioni medio – piccole sono tutelate dal marchio DOP e collocate nei classici terrazzamenti che caratterizzano il paesaggio collinare della fascia collinare attorno la Piana di Lucca. La raccolta viene effettuata nei mesi di novembre, dicembre e gennaio a cui segue immediatamente la spremitura nei frantoi con il metodo a freddo che consente di mantenere invariate le caratteristiche più pregiate del prodotto.

Bevande[modifica]

Altro tipo di coltura molto diffuso nella Piana di Lucca è la vite, rappresentata da due zone di produzione DOC: le Colline Lucchesi (Lucca, Capannori e Altopascio) e i territori di Montecarlo e Porcari.

Tra i vini DOC delle Colline Lucchesi possono essere ricordati il vino rosso prodotto con uvaggi rossi misti, tipicamente caratterizzati dal Sangiovese (45/80%) e il vino bianco prodotto con uvaggi bianchi misti, tipicamente caratterizzati dal Trebbiano Toscano (40/80%). Tra i vini DOC quasi in purezza (minimo 85%) ci sono Sangiovese, Merlot, Vermentino e Sauvignon.

Tra i vini DOC di Montecarlo possono essere ricordati il vino rosso prodotto con uvaggi rossi misti, tipicamente caratterizzati dai vitigni Sangiovese (50/75%) e Syrah (15/40%), e il vino bianco prodotto con uvaggi bianchi misti, tipicamente caratterizzati dai vitigni Trebbiano Toscano (30/60%) e Roussanne (40/70%). Tra i vini DOC quasi in purezza (minimo 85%) ci sono Cabernet sauvignon, Merlot, Sauvignon, Syrah e Vermentino.

Tra i vini passi di entrambe le zone c'è il Vin Santo e il Vin Santo Occhio di Pernice prodotti con vitigni locali.

Sicurezza[modifica]


Altri progetti

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