Pietrasanta | ||
Stemma | ||
Stato | Italia | |
---|---|---|
Regione | Toscana | |
Territorio | Versilia | |
Altitudine | 14 m s.l.m. | |
Superficie | 41,6 km² | |
Abitanti | 22.955 (2022) | |
Nome abitanti | pietrasantesi; localmente anche pietrasantini o, vulgo, piastrini | |
Prefisso tel | +39 0584 | |
CAP | 55045 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | san Martino e san Biagio | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Pietrasanta è una città della Toscana.
Da sapere
[modifica]Propiziata dalla disponibilità del marmo, già dal tardo medioevo aveva prodotto generazioni di scultori ed ospitato grandi maestri d'arte, quale Michelangelo. Nei secoli successivi la tradizione è continuata sino al XX secolo, in particolare nel secondo dopoguerra, quando Pietrasanta ha accolto studi di artisti internazionali del marmo e del bronzo e la nascita di numerosi laboratori di copisti e di fonderie. Qui hanno vissuto e lavorato Moore e Mirò, Pomodoro e Folon, Mitoraj, Cascella e Botero.
Cenni storici
[modifica]Le ricche testimonianze archeologiche e le sicure fonti storiche attestano e comprovano la continua presenza dell'uomo nella terra dominata dall'antica Pietra Apuana. Vi si avvicendano Etruschi, Liguri-Apuani, Romani e, dopo il crollo dell'Impero Romano d'Occidente, i Longobardi. Il Ducato longobardo ha lasciato nel luogo una ricca e varia eredità: toponimi, cognomi, fondazioni e, soprattutto, il seme dal quale sarebbero poi discesi i Nobili di Corvaia e di Vallecchia, feudatari di Versilia.
Ma tutto questo succedeva quando Pietrasanta ancora non esisteva. Per veder nascere il suo borgo murato, si sarebbe dovuto attendere il 1255 quando, per contrastare le consorterie feudali dei Vallecchia e dei Corvaia, il nobile milanese Guiscardo di Pietrasanta, Podestà della Repubblica di Lucca, decise di fondarla ai piedi della preesistente Rocca longobarda e del borgo chiamato Sala. Per popolare la nuova città vi fece trasferire gli abitanti di Corvaia e di altri luoghi. Ancora oggi la cittadina versiliese adotta come stemma comunale l'arma di famiglia dei Pietrasanta, costituito da un arco che racchiude una colonna sormontata dall'Ostia.
La fondazione duecentesca rappresenta la cesura fra due epoche storiche: la fine del periodo feudale con la cacciata dei Signori di Corvaia e Vallecchia, definiti Zelatores Pisani Communis e l'insediamento del nuovo potere Comunale.
Per la sua posizione strategico-militare e per l'importanza economica delle sue risorse agricole e minerarie, la Pietrasanta lucchese sarà oggetto di continue mire di conquista da parte pisana, genovese e fiorentina. In particolare alla base della lunga lotta fra Pisa e Lucca è la volontà di impossessarsi di un territorio molto importante per la presenza del porto di Motrone, per il controllo della Via Francigena e per le ricche risorse minerarie del ferro e dell'argento.
I Lucchesi, nel 1308, riorganizzano il nuovo borgo ed il territorio ad esso pertinente nella Vicaria di Pietrasanta. Nel 1313, diventata ormai un prospero centro, viene assediata e saccheggiata dalle truppe pisane e dell'imperatore Arrigo VII. Per evitare nuovi danni Castruccio Castracani, signore di Lucca dal 1316 al 1328, decide di fortificare il centro abitato con un valido sistema di mura difensive, del quale ancor oggi si vedono i resti, e con la costruzione della Rocchetta Arrighina. Al condottiero lucchese si deve anche la fondazione del Duomo e del Palazzo Pretorio. Alla morte di Castruccio, Pietrasanta viene in alterno possesso dei Gherardini Spinola, dei fiorentini e di Mastino della Scala, di Luchino Visconti e dei pisani.
Infine, nel 1370, la città ritorna nel dominio lucchese per più di sessant'anni. Nel 1437, Lucca, non essendo in grado di saldare un debito di 150.000 scudi contratto alcuni anni prima con Genova, le consente di occupare lo scalo marittimo di Motrone e alcuni castelli vicini. I genovesi, dopo aver preso possesso del porto e dei castelli lucchesi, sobillano i cittadini di Pietrasanta a ribellarsi a Lucca e s'impadroniscono della cittadina e del suo contado, amministrandoli fino al 1484 quando, nel corso della guerra fra Genova e Firenze, l’esercito di Lorenzo de' Medici, forte di 7.000 fanti, mette sott’assedio ed espugna la cittadina versiliese. Consapevole dell'importanza strategica del borgo, in grado di controllare l'accesso da settentrione al territorio fiorentino, Lorenzo fa ristrutturare e rafforzare la Rocca, la Rocchetta e i tratti di mura di cinta del paese che erano rimasti danneggiati nel corso dell’assedio. Nel 1494 Piero de' Medici è costretto a cedere il possesso di Pietrasanta a Carlo VIII che, forte del suo esercito, vi transita diretto a Napoli nel corso della prima Guerra d'Italia; per denaro il re francese prontamente la rivende poi a Lucca.
Nel 1513 Pietrasanta ed il suo territorio, con un lodo di Papa Leone X, vengono definitivamente restituiti allo Stato mediceo di Firenze. Da quel momento in poi il territorio pietrasantinco, che comprendeva anche gli odierni comuni di Forte dei Marmi, Seravezza e Stazzema divenne una exclave toscana che a occidente si affacciava sul mare, a Nord Ovest, a Sud e ad Est confinava con la Repubblica di Lucca (vicarie di Montignosoe Camaiore), mentre a Nord toccava il ducato estense (Ducato di Ferrara, poi Ducato di Modena) e i domini dei Malaspina. Sono anni di stabilità politico-amministrativa (nasce il Capitanato) e di espansione economica. È il periodo in cui Michelangelo è a Pietrasanta in cerca di quel materiale che si rivela prezioso non solo per l'economia dei suoi tempi, ma anche per quella futura: il marmo. Marmo che caratterizza gli edifici più importanti della città tra cui spicca per bellezza e splendore il Duomo che raccoglie al suo interno importanti opere d'arte e la Sacra icona della Madonna del Sole.
Grazie al Granduca Cosimo I Pietrasanta diviene un importante centro militare, parte del sistema di difesa e di controllo sulla Toscana settentrionale e sui passi appenninici. Nel 1737, alla morte di Gian Gastone, si estingue la dinastia dei Medici e la corona del Granducato passa a Francesco Stefano di Asburgo-Lorena.
Poi è Granduca suo figlio Leopoldo I che in Toscana attua una serie di provvedimenti destinati a cambiare radicalmente l'economia del territorio: promuove la bonifica della palude costiera, l'incremento del commercio e dell'industria, la creazione di una scuola per la lavorazione artistica del marmo.
Modigliani a Pietrasanta |
Amedeo Modigliani venne a Pietrasanta nel 1902 per scolpire il marmo risiedendo in via Mazzini presso un lavoratore del marmo. Poi vi tornò nel 1913 trovandosi vicino alle cave di marmo. |
Nel 1790 Leopoldo diventa Imperatore d'Austria, e il suo secondogenito Ferdinando III, diventato Granduca, continua la politica illuminata del padre. A seguito di insistenti richieste del Granducato di Toscana la Santa Sede decise di staccare Pietrasanta dall'Arcidiocesi di Lucca assegnandola a quella di Pisa (1798).
L'occupazione francese interrompe il governo della dinastia lorenese fino alla caduta di Napoleone.
Con il ritorno del Granduca Ferdinando III nel 1814, vengono presto intrapresi ulteriori lavori di bonifica lungo la costa toscana, rimuovendo così in modo radicale la causa della malaria che da secoli era motivo della decadenza dei luoghi (1820). Suo figlio Leopoldo II nel 1841 decide d'innalzare Pietrasanta al rango di "Città Nobile" per la sua storia, le importanti famiglie che l'hanno abitata e le sue istituzioni e in suo onore viene anche dedicata la statua tuttora in piazza Duomo.
Ma ormai la Toscana e quindi Pietrasanta seguono le vicende del Risorgimento italiano: dopo i diffusi moti rivoluzionari del 1848 e le guerre d'indipendenza, con la pesante repressione austriaca il sostegno popolare viene meno. Nel 1849, a seguito dell'annessione al Granducato del Ducato di Lucca e all'applicazione del trattato di Firenze il territorio pietrasantino cessa il suo secolare stato di exclave e viene aggregato al compartimento Lucchese, trovandosi al nuovo confine nord occidentale dello stato. Infatti parti dell'ex Ducato di Lucca, tra cui Montignoso, vennero cedute al Ducato di Modena. Con la crisi del 1859 Leopoldo II abdica a favore del figlio Ferdinando IV, ma il Granducato decade e nel 1860 un plebiscito ne sancisce l'unione al Regno di Sardegna e quindi al nuovo Regno d'Italia dal 1861. Il compartimento Lucchese viene annesso allo stato unitario e Pietrasanta diviene uno dei comuni componenti la provincia di Lucca.
Nel 2020 Forbes ha eletto Pietrasanta "capitale della cultura all’aria aperta"
Come orientarsi
[modifica]Frazioni
[modifica]Capezzano Monte, Capriglia, Strettoia, Montiscendi (frazione di Strettoia), Vallecchia, Valdicastello, Marina di Pietrasanta, Solaio, Vitoio, Castello, Africa, Macelli, Crociale, Ponte Rosso, Traversagna, Borgo Metati Rossi (frazione di Strettoia).
Come arrivare
[modifica]In auto
[modifica]Pietrasanta è situata sulla Via Aurelia che la collega in direzione sud a Lido di Camaiore e Viareggio e in direzione nord a Querceta e Massa. La Sarzanese-Valdera collega la città al capoluogo della Provincia, per proseguire fino a Follonica.
In treno
[modifica]Come spostarsi
[modifica]Il centro della città è molto piccolo e lo si può girare a piedi.
Con mezzi pubblici
[modifica]Il trasporto pubblico locale è garantito dalle autocorse gestite dalla società CTT Nord con le quali si possono raggiungere Forte dei Marmi e Viareggio, frazioni e località di montagna dei comuni limitrofi (Seravezza e Stazzema) e il capoluogo di provincia, Lucca.
Cosa vedere
[modifica]Piazza duomo
[modifica]- 1 Duomo di Pietrasanta.
- 2 Chiesa di Sant'Agostino. Chiesa in stile romanico del sec. XIV, con l'annesso campanile tardo barocco, oggi sospesa al culto. Nella lunetta si può ammirare una Annunciazione. Accanto all'edificio è da visitare soprattutto il chiostro di Sant'Agostino, nel quale è il Centro culturale "Luigi Russo", caratterizzato dalla Biblioteca Comunale "G. Carducci" e dalla importante raccolta del Museo dei bozzetti che presenta bozzetti in gesso di vari artisti tra cui Fernando Botero.
- 3 Torre delle ore (Torre civica). in stile gotico.
- 4 Rocchetta Arrighina.
- 5 Porta a Pisa.
- 6 Fontana del Marzocco, Piazza Duomo. Del XVI secolo.
- 7 Palazzo Panichi Carli, Via del Marzocco, 1.
- 8 Museo archeologico versiliese "Bruno Antonucci" (Palazzo Moroni), istituti.culturali@comune.pietrasanta.lu.it. Accoglie numerosi reperti d'epoca etrusca.
- 9 Statua di Leopoldo II di Vincenzo Santini, Piazza Duomo. Del 1849.
- 10 Colonna della Libertà.
Resto della città
[modifica]- 11 Rocca di Sala, Via della Rocca. Dalla quale si può ammirare la piana versiliese da Viareggio a Forte dei Marmi. Nelle giornate più limpide sono visibili anche alcune isole dell'Arcipelago Toscano e, più spesso, la costa ligure.
- 12 Chiesa di San Francesco.
- 13 Oratorio di San Giacinto (Battistero).
- 14 Museo Virtuale della Scultura e dell'Architettura (MuSA), Via Sant' Agostino, 61. Di moderna concezione, illustra tutto il procedimento di estrazione del marmo, principale risorsa della città, con l'illustrazione della creazione e lavorazione delle più importanti opere scultoree ed architettoniche.
- Palazzo Pretorio (Palazzo di Perrotto degli Streghi).
- 15 Chiesa della Misericordia. All’Interno della chiesa vi sono i due grandi pannelli ad affresco, la Porta del Paradiso e la Porta dell'Inferno, opera di Fernando Botero, artista colombiano che per alcuni mesi all'anno era solito risiedere nella cittadina versiliese.
- 16 "Il centauro" di Igor Mitoraj, Piazza del centauro.
- 17 "Il giudizio del Minotauro" di Franco Adami.
- 18 Il Guerriero di Fernando Botero.
- Memoria di Pietrasanta di Pietro Cascella, Piazza Matteotti.
- 19 "L'acqua di Afrodite" di Girolamo Ciulla, Piazza dello Statuto.
- 20 Museo Igor Mitoraj. Di prossima apertura.
- 21 "Myomu (Chiave del Sogno)" di Kan Yasuda, Piazza Antonio Gramsci.
- 22 "Space Station" di Julio Larraz.
- 23 Casa di Ferdinando Palla, Piazza Giosuè Carducci, 25.
Fuori dal centro abitato
[modifica]- 24 Pieve di Valdicastello.
- 25 Pieve di Santo Stefano.
- 26 Casa natale di Giosuè Carducci, Via Valdicastello Carducci, 186, Valdicastello.
- 27 Villa La Versiliana.
- 28 "L'oiseau" di Jean Michel Folon, Viale Apua.
Eventi e feste
[modifica]- Festival la Versiliana, Marina di Pietrasanta. estate. Festival di letteratura
Cosa fare
[modifica]Acquisti
[modifica]Come divertirsi
[modifica]Spettacoli
[modifica]- 1 Teatro comunale, Piazza Duomo, 13.
Locali notturni
[modifica]- 2 La Bussola Versilia, Viale Roma 44 (Marina di Pietrasanta). Discoteca storica.
- 3 Seven Apples, Viale Roma 198 (Marina di Pietrasanta). Discoteca aperta in estate. In parte al chiuso e in parte all'aperto con piscina. A maggio 2024 è stata avviata una procedura fallimentare per il locale, va visto se e quando riaprirà.
- 4 Twiga Beach Club, Viale Roma 2 (Marina di Pietrasanta). Stabilimento balneare, spa, ristorante, bar, discoteca con angolo privé. Locale esclusivo aperto in estate. Si entra con prenotazione del tavolo o su invito.
- 5 Cobra Food & Drink, Piazza Giacomo Matteotti 48. Locale esclusivo, richiesta l'eleganza. Ingresso con prenotazione del tavolo. Aperitivi, cene con spettacolo, discoteca con cubiste.
Dove mangiare
[modifica]Prezzi modici
[modifica]- 1 La Pinseria 55045, Via G. Garibaldi, 89, ☎ +39 3459208946. Panini e pinze.
- 2 Bar Michelangelo, Piazza Duomo, 23, ☎ +39 058470061. Il bar più importante della città.
Prezzi elevati
[modifica]- 3 Pizzeria Vincenzo Capuano Versilia, V.le Roma, 123. 20-30€.
Dove alloggiare
[modifica]Sicurezza
[modifica]Come restare in contatto
[modifica]Nei dintorni
[modifica]Informazioni utili
[modifica]- 2 Informazioni Turistiche Pietrasanta, Piazza dello Statuto, ☎ +39 0584283375.
Altri progetti
[modifica]- Wikipedia contiene una voce riguardante Pietrasanta
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