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Forni Avoltri
Veduta di Forni Avoltri dal Cret di Navos
Stato
Regione
Territorio
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Abitanti
Nome abitanti
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Fuso orario
Patrono
Posizione
Mappa dell'Italia
Mappa dell'Italia
Forni Avoltri
Sito istituzionale

Forni Avoltri è un centro del Friuli-Venezia Giulia.

Da sapere[modifica]

Cenni geografici[modifica]

È l'ultimo comune dell'alta Val Degano (o Canale di Gorto) prima di entrare in Veneto nella valle di Sappada, ed è il paese più a nord della Carnia e del Friuli-Venezia Giulia. Dista 11 km da Sappada, 22 da Santo Stefano di Cadore, 16 da Ovaro, 34 da Tolmezzo.

Cenni storici[modifica]

Le origini dei due borghi di Forni e di Avoltri sono strettamente legate alle miniere presenti sul territorio. I forni, da cui il paese ha preso il nome, sono appunto quelli in cui si fondevano i minerali estratti dal monte Avanza, mentre Avoltri (da ab ultra, ovvero oltre l'acqua del torrente Degano) costituirebbe il primo nucleo abitativo delle genti che vi lavoravano. La toponomastica è legata ad un documento datato 778 d.C. e riguardante una donazione del conte del Friuli Massellione (726-781) della stirpe di Carlo Magno, "Villam unam, quae sita est in montaniis, quae dicitur Furno".

La prima testimonianza certa dell'esistenza di questa attività mineraria, e quindi del paese, risale ad un documento del 1328, una concessione del Patriarca di Aquileia Pagano della Torre a Nascimbene detto Guercio di Scarfedara e compagni per riattivare le miniere ed un forno ad Avoltri che erano già in attività nell'antichità.

Il paese seguì quindi le vicende storiche del Friuli, dalla dominazione del Patriarcato di Aquileia al passaggio nel 1420 alla Serenissima, che utilizzò i boschi di Forni per ricavarne legname da utilizzare nella costruzione di abitazioni e navi. Nel 1508 bande di lanzichenecchi scendono dal Passo Volaia, saccheggiano e incendiano Collina e Collinetta.

Dopo la breve parentesi della presenza francese, con la caduta di Napoleone nel 1815, anche Forni Avoltri entrò a far parte del Regno Lombardo-Veneto sotto il dominio austriaco, fino al 1866, anno dell'annessione al Regno d'Italia dopo la terza guerra di indipendenza. Trattandosi di una terra di confine fu spesso al centro degli scontri avvenuti nei vari eventi bellici.

Durante la prima guerra mondiale il paese venne sgomberato ed utilizzato in un primo tempo come base per il rifornimento delle truppe italiane in prima linea, fu sede del locale comando e dell'ospedale da campo. Il paese subì diversi bombardamenti con granate da parte degli austriaci e venne occupato in seguito alla rotta di Caporetto, dal novembre del 1917 al novembre 1918. Sotto il regime fascista il paese è sede di colonie estive per avanguardisti e balilla: le “casette” di legno delle colonie costituiscono il primo nucleo del centro turistico di "Piani di Luzza".

Verso la fine della seconda guerra mondiale Forni Avoltri è teatro di alcuni scontri con l'esercito tedesco in ritirata, tra il 1944 ed il 1945 subisce il bombardamento degli abitati di Frassenetto e di Forni e i rastrellamenti tedeschi, con la deportazione degli uomini abili al lavoro. Tra l'ottobre del 1944 e l'aprile del 1945 le truppe dei Cosacchi a cavallo vi si stabiliscono.

Nel novembre del 1966 il paese subisce una disastrosa alluvione, nella quale perdono la vita l'allora sindaco Riccardo Romanin, Augusto Brunasso, Ezio Brunasso ed Emilio Romanin, impegnati nelle operazioni di soccorso, e tre diciannovenni Beppino Del Fabbro, Gildo Romanin e Raffaele Vidale. Grazie all'appello lanciato dal quotidiano Messaggero Veneto - Giornale del Friuli e raccolto dal giornale La Provincia di Como si aprì immediatamente una sottoscrizione a favore delle popolazioni colpite. Nel 1967 fu così possibile inaugurare la nuova scuola media, dono delle genti comasche, intitolata al sindaco scomparso Riccardo Romanin e alle altre sei vittime.

Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Forni Avoltri

Quartieri[modifica]

Il paese è costituito dai due nuclei di Forni e di Avoltri.

Il suo territorio comunale comprende anche le frazioni di Collina, Collinetta, Frassenetto e Sigilletto.

Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

In auto[modifica]

  • Casello autostradale Carnia-Tolmezzo sull'autostrada A23

In treno[modifica]

  • Stazione ferroviaria a Carnia sulla linea Pontebbana Udine-Tarvisio.

In autobus[modifica]

  • L'azienda SAF gestisce corse extraurbane indirizzate a Tolmezzo e a Udine.


Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

Chiesa di San Lorenzo
  • 46.58572812.776981 Chiesa di San Lorenzo (a Forni). Risalente al XVI secolo, fu ricostruita nel 1870. Chiesa di San Lorenzo Martire (Forni Avoltri) su Wikipedia chiesa di San Lorenzo Martire (Q61646254) su Wikidata
  • 46.58038412.7983652 Chiesa di San Giovanni Battista (a Frassenetto). Risalente al 1346 e ricostruita nel 1745, costituiva la circoscrizione ecclesiastica di Sopraponti. Chiesa di San Giovanni Battista (Frassenetto) su Wikipedia chiesa di San Giovanni Battista (Q63214693) su Wikidata
  • Museo etnografico Cemuot chi erin. Fa parte del Sistema museale della Carnia; è stato allestito nel 1992 per esporre documenti legati ai vari aspetti della vita quotidiana in Carnia fra l'Ottocento e la seconda guerra mondiale (attrezzi legati ai mestieri e ai lavori tradizionali, come la lavorazione del legno, la fienagione, la realizzazione delle gerle) e la ricostruzione di alcuni ambienti (la malga, la cucina, la camera da letto). Una sezione è dedicata alla filatura e alla tessitura, con capi da abbigliamento da lavoro, da ricorrenza e da corredo.
  • Museo della Grande guerra. Attivo dall'estate 2008, si possono vedere vari reperti, dalle cucine da campo agli elmetti, dalle armi a quanto occorreva per affrontare la vita di ogni giorno in trincea. È stata fatta anche una ricostruzione dell'interno di una "stanza" di trincea con i lettini riprodotti fedelmente dall'originale a testimonianza delle condizioni di vita durante la guerra.

Siti di interesse naturalistico[modifica]

Lago di Bordaglia
  • 46.62341712.8144783 Lago Bordaglia. Considerato tra i più bei laghi della Carnia, è inserito all'interno dell'oasi faunistica di Bordaglia-Flèons istituita dalla regione Friuli-Venezia Giulia nel 1968.
    Circondato da boschi di larici annosi e pini, presenta una flora piuttosto variegata, con specie protette come le genziane e una preziosa varietà di orchidee; è ricco di vegetazione arbustiva in cui trovano riparo il picchio nero, il merlo dal collare e gruppi di crocieri. Ai margini delle aree aperte si possono incontrare caprioli e cervi, mentre più in alto pascolano i camosci. Le sue costiere ospitano anche il gallo cedrone, la pernice bianca e il francolino di monte che, insieme agli ermellini e alle colonie di marmotte, sono tutte vittime degli agguati silenziosi della lince o dell'aquila reale.
    Lago di Bordaglia su Wikipedia lago di Bordaglia (Q3825650) su Wikidata
Lago Volaia
  • 46.61111112.8691674 Lago Volaia (Wolayer See). È un lago alpino nella Lesachtal (Carinzia), in Austria, situato vicino all'omonimo passo, al confine con l'Italia (comune di Forni Avoltri). è al centro di una riserva naturale istituita nel 1959 [1]. La riserva comprende 1939,4 ettari lungo lo spartiacque delle Alpi Carniche, a ovest del passo di Monte Croce Carnico. Geologicamente la zona è caratterizzata da calcari siluriani e devoniani, sovrastati da ardesie del Carbonifero. La vegetazione è caratterizzata dalla presenza di numerose piante erbacee, come la sesleria, la carex firma, la festuca pannocchiuta, il nardo e la carex curvula. Tra le altre specie vegetali presenti ricordiamo la regina delle Alpi, la finocchiella e la cicutina austriaca. Lago Volaia su Wikipedia lago Volaia (Q2588364) su Wikidata


Eventi e feste[modifica]

  • Pellegrinaggio a Maria Luggau. ultimi sab-dom di giugno.
  • Tir des cidulos. il 19 marzo.


Cosa fare[modifica]

  • Falesia Rio Landri (a Collina). un sito utilizzato per l'arrampicata sportiva presso la frazione Collina.


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Acquisti[modifica]


Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi modici[modifica]

Prezzi medi[modifica]


Sicurezza[modifica]

Farmacia


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]

  • 46.58503212.7774655 Poste italiane, Corso Italia 22, +39 0433 72344.


Nei dintorni[modifica]

  • Ovaro — La sua Pieve di Gorto, di antichissima origine, domina da un poggio la frazione di Agrons.
  • Sappada — Frequentato contro veneto di villeggiatura e sport invernali.
  • Santo Stefano di Cadore

Itinerari[modifica]

  • Pievi della Carnia — Dieci antiche pievi che furono un tempo, oltre che centri di culto, sedi di potere civile.

Informazioni utili[modifica]


Altri progetti

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