Cervignano del Friuli | ||
Stemma | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Friuli-Venezia Giulia | |
Territorio | Friuli | |
Altitudine | 2 m s.l.m. | |
Superficie | 29,17 km² | |
Abitanti | 13.844 (2015) | |
Nome abitanti | Cervignanesi | |
Prefisso tel | +39 0431 | |
CAP | 33052 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | San Michele Arcangelo (29 settembre) | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Cervignano del Friuli è una città del Friuli-Venezia Giulia.
Da sapere
[modifica]Cenni geografici
[modifica]Situata nella Pianura friulana, la città è uno dei principali centri dell'area meridionale e si trova in vista del litorale lagunare. Dista 14 km da Grado, 10 da Palmanova, 7 da Aquileia.
Cenni storici
[modifica]La storia di Cervignano si ricollega alla fondazione di Aquileia nel 181 a.C. La nascita di Cervignano, come praedium o villa, va quindi ascritta alla strategia romana di urbanizzazione. Nei pressi di Cervinianum, inoltre, morì l'imperatore Costantino II, caduto in una imboscata dell'esercito del fratello Costante I, nell'aprile 340.
Cervignano è attestato nelle fonti a partire dal 912 con i toponimi Cerveniana o Cirvignanum. Il termine deriva dal nome proprio di un'antica famiglia romana, Cervenius o Cervonius, col suffisso -anus a indicare appartenenza. L'etimologia popolare lo collega, però, a "cervo", vista la presenza in passato di vasti boschi che si dice essere stati popolati da cervi, da cui la parte sinistra del simbolo cittadino. L'ancora sulla parte destra richiama invece l'antico porto fluviale sull'Ausa, un tempo principale motore economico della città. Dall'VIII secolo fu sede di un'abbazia benedettina dedicata a San Michele Arcangelo: assegnata al celebre monastero aquileiese di Santa Maria (secolo XI), vi esercitò i diritti d'avocazia il conte di Gorizia.
Nel 1420 passò sotto Venezia. Nel 1477, in seguito alla pace stipulata tra Federico d'Asburgo e l'impero Turco, con cui l'imperatore asburgico si impegnava a non interferire con le imprese turche contro le terre friulane, cominciarono le scorribande ottomane favorite anche dal conte di Gorizia Leonardo che ne permise il libero passaggio e lo stanziamento nelle sue terre. A Cervignano le milizie veneziane comandate da Giovanni Novello opposero una resistenza eroica, seppur vana, alle orde di saccheggiatori turche sull'Isonzo.
Nel 1509 passò sotto la contea di Gorizia, da poco annessa all'impero d'Austria, salvo una breve occupazione veneziana durante la guerra di Gradisca nel 1615-'17. In seguito alle guerre napoleoniche, nel 1805 con la Pace di Presburgo Cervignano passò sotto il possesso italo-francese: la regione a occidente dell'Isonzo fu inclusa nel Regno Italico. Nel 1813 tutta la regione venne riconquistata dall'Austria e il Congresso di Vienna nel 1815 confermò questo stato di fatto. L'Ausa, poco fuori dall'abitato a sud-ovest, segnò il confine internazionale fra l'Impero austro-ungarico e il Regno d'Italia dal 1866, anno di termine della Terza guerra d'indipendenza italiana, quando il Veneto e il Friuli occidentale furono annessi all'Italia, fino alla prima guerra mondiale. È proprio dal piazzale immediatamente prospiciente l'attuale ponte sull'Ausa che, nella prima guerra mondiale, fu sparato il primo colpo d'artiglieria da parte dell'Italia. In loco esiste tuttora una lapide che commemora l'evento, nonché il proiettile di cannone, mai esploso e disinnescato, ancora conficcato nel muro dell'edificio.
Cervignano fu sede di forti movimenti dell'irredentismo che auspicavano il passaggio all'Italia. La città fu presa il 24 maggio 1915 dai Bersaglieri italiani e divenne sede del comando della III Armata comandata da Emanuele Filiberto di Savoia duca d'Aosta.
La città durante il periodo bellico venne ripetutamente bombardata dalle truppe austriache; dalle alture del Carso sparavano artiglierie di grosso calibro mentre si susseguivano diverse incursioni aeree. L'Esercito Italiano dotò la città di diversi manufatti in cemento armato quali rifugi per la popolazione ai predetti bombardamenti (rifugi che, in parte, sussistono ancora).
Dopo la disfatta di Caporetto chi rimase dovette sottostare alla pesante occupazione e alla rappresaglia dall'esercito austro-ungarico, che impiccò vari presunti collaborazionisti a monito della popolazione.
Quando il 30 ottobre 1918 Trieste proclamò il distacco dall'Austria, gli irredentisti cervignanesi proclamarono Cervignano seconda città dopo Trieste "che da sola si libera del giogo Austriaco".
La mattina del 4 novembre entrarono in città anche un gruppo di mitraglieri della II Divisione di Cavalleria comandata dal maggiore Federico Noris dei Lancieri di Firenze. Nel pomeriggio dello stesso giorno giunse a Cervignano il generale Oreste De Gasperi a cui il Comitato di Salute Pubblica consegnò simbolicamente la città.
Come orientarsi
[modifica]Quartieri
[modifica]Il suo territorio comunale comprende anche le frazioni di Muscoli, Pradiziolo, Scodovacca e Strassoldo.
Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]- 1 Aeroporto Friuli-Venezia Giulia, via Aquileia 60 (a Ronchi dei Legionari), ☎ +39 0481 773224.
- 2 Aeroporto Marco Polo di Venezia, viale Galilei (a Tessera), ☎ +39 041 2609260.
- 3 Aeroporto di Verona (Catullo), Caselle di Sommacampagna, ☎ +39 045 8095666, contatti@aeroportoverona.it.
In auto
[modifica]Cervignano è un importante crocevia, in quanto si trova all'incrocio fra la statale 352 Udine-Grado e la statale 14 Venezia-Trieste; è inoltre punto d'inizio della statale diretta a Gorizia ad al valico di confine.
In nave
[modifica]In treno
[modifica]- È un rilevante nodo ferroviario con lo scalo di smistamento che verrà presto integrato nel progettato interporto Alpe Adria.
Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]- 1 Duomo. Costruito nel 1964 su progetto dell'architetto udinese Giacomo Della Mea secondo arditi criteri di modernità, funzionali e simbolici, dedicato alla Madonna di Fatima, in esso è posto un imponente crocifisso in bronzo realizzato dallo scultore Max Piccini. Recentemente alle pareti, su pannelli, sono stati eseguiti dall'artista Paolo Orlando, dei dipinti raffiguranti momenti della vita di Cristo. Il Battistero è stato completato con tre opere del pittore cervignanese Giuseppe Zigaina.
- Chiesa madre di San Michele Arcangelo. Sorta nel 1780 a fianco dell'antica Abbazia Benedettina distrutta dagli ungari; all'interno i neorestaurati affreschi dell'insigne pittore veneziano Sebastiano Santi, eseguiti nel 1846. Recentemente restaurata è stata consegnata al culto dopo diversi anni nel 1994. I lavori hanno permesso di individuare nel sottosuolo interessanti reperti di epoca romana e resti di inumazioni del periodo medievale visitabili in una vasta cripta. Ai piedi della torre campanaria del secolo XI è visibile un pregevole mosaico di epoca longobarda scoperto nel 1915 durante dei lavori da parte dell'Esercito Italiano. Recentemente si è potuto anche constatare l'esistenza, in base a delle foto d'archivio, di un altro mosaico raffigurante un'aquila dorata senza però poterne individuare la sua collocazione. La chiesa custodiva anche un altare maggiore monumentale, sparito nel nulla, però, nel periodo in cui l'edificio rimase chiuso prima della riapertura in seguito agli ultimi lavori di restauro.
- Villa Bresciani-Attems-Auersperg, via Trieste. Dalla maestosa scalinata in pietra bianca che conduce al portale bugnato attorniata dai residui dell'antico parco.
- Cappella di Santa Croce. Cappella gentilizia delle famiglie Bresciani - Attems - Auersperg sita nel parco dell'omonima villa con ingresso in via Trieste. Nel suo interno si trova un monumentale Crocifisso ligneo del XII secolo di scultore sconosciuto di scuola pusterese. Recentemente restaurato è stato riportato all'originale splendore. Nella parte occipitale del capo è stata rinvenuta una crocetta in argento e smalti di fattura bizantina.
- Villa Chiozza. Residenza dello scienziato Luigi Chiozza, che dedicò la sua esperienza e il suo amore per la botanica alla realizzazione dello splendido parco. Il Chiozza fu nominato accademico di Francia per i suoi studi scientifici sull'agricoltura e sulla bachicoltura; collaborò con lo scienziato Pasteur che, per un periodo, fu suo ospite in quel di Scodovacca. La villa e il parco, già sede dell'ERSA (Ente Regionale per la Promozione e lo Sviluppo dell'Agricoltura del Friuli-Venezia Giulia) e della stazione meteorologica, è attualmente di proprietà della Regione Friuli-Venezia Giulia.
- Villa De Obizzi Lanzone (Borgo Gortani).
- Castello di Strassoldo. Nella frazione di Strassoldo (che un tempo fu comune) si trovano due castelli, quello di Sopra e quello di Sotto, con annessa una chiesa dedicata a San Nicolò, oggi chiesa parrocchiale. Qui sono state officiate le nozze del maresciallo austriaco Radetzski con una Strassoldo. Il borgo fu anche residenza del barone Franz Kuhm, dignitario della corte austriaca e feldmaresciallo dell'esercito.
- Chiesetta di Santa Maria in Vineis. Nel borgo Gallo, circondata da una muraglia, c'è la chiesetta di Santa Maria in Vineis (nominata in un testamento del 1334) che, recentemente restaurata, raccoglie un ciclo di affreschi raffiguranti storie del Vecchio e Nuovo Testamento. Nella chiesetta era anche custodito un Crocifisso di grandi dimensioni del secolo XVII; risulta essere uno dei quattro calchi di un originale del XII secolo sito in Pordenone. Era esposto nella sacrestia della parrocchiale prima di essere trasferito presso i laboratori della Soprintendenza, dove si trova attualmente per il restauro.
Eventi e feste
[modifica]Cosa fare
[modifica]Acquisti
[modifica]Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]Prezzi medi
[modifica]- 1 Pizzeria trattoria Capello, Via S. Francesco D'Assisi, 35, ☎ +39 0431 30133.
- 2 Ristorante pizzeria Al Salice, Via L. Chiozza, 9, ☎ +39 0431 371482.
- 3 Trattoria pizzeria L'Anguillaro, Viale Stazione, 27, ☎ +39 0431 32463.
- 4 Ristorante Chichibio, Via Carnia, 2, ☎ +39 0431 32704.
Dove alloggiare
[modifica]Prezzi medi
[modifica]- 1 Albergo Hotel Friuli, Piazza Unità d'Italia, 20, ☎ +39 0431 32623.
Sicurezza
[modifica]- 4 Lovisoni, Piazza Unità d'Italia, 27, ☎ +39 0431 32163.
Come restare in contatto
[modifica]- 5 Poste italiane, Via Trieste, 84, ☎ +39 0431 382711.
Nei dintorni
[modifica]- Aquileia — Fu importante città romana; la sua area di scavi di quell'epoca è sicuramente unica nel contesto regionale per importanza, qualità e quantità di testimonianze, e si colloca a buon diritto fra le destinazioni archeologiche di grande rilevanza a livello nazionale. Fu in seguito il più importante centro della regione in epoca medievale; il Patriarcato di Aquileia raggiunse l'apice del suo splendore nei primi decenni del Mille: ci è rimasta la sua splendida Basilica romanica.
- Grado — Già porto romano per i commerci di Aquileia, l'antica città lagunare ha un centro storico di tutto rispetto. In epoca contemporanea ha sviluppato un'importante attività balneare.
- Palmanova — Città fortezza pianificata dai veneziani nel 1593 a difesa dei suoi confini con l'impero austriaco, è chiamata la città stellata per la sua pianta poligonale a stella con 9 punte.
- Gradisca d'Isonzo — È uno dei centri dell'associazione dei Borghi più belli d'Italia. Fu città veneziana fortificata contro le incursioni dei Turchi; passata sotto gli Asburgo visse il suo periodo d'oro durante il quale prosperò diventando sede di Contea ed arricchendo notevolmente la sua struttura urbanistica.
Altri progetti
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