Da Wikivoyage.
Codas/Sandbox
Bellinzona e il castello
Stato
Stato federato
Altitudine
Superficie
Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Patrono
Posizione
Mappa della Svizzera
Mappa della Svizzera
Codas/Sandbox
Sito del turismo
Sito istituzionale

Bellinzona è una città del Canton Ticino.

Da sapere

Bellinzona è una città della Svizzera italiana e capoluogo del canton Ticino. Conserva la sua atmosfera medievale pur offrendo servizi moderni.

Cenni geografici

È posta ai piedi delle Alpi e attraversata dal fiume Ticino.

Come orientarsi

Mappa a tutto schermo Codas/Sandbox

Frazioni

Daro, Carasso, Galbisio, Ravecchia, Artore, Camorino, Claro, Giubiasco, Gnosca, Gorduno, Gudo, Moleno, Monte Carasso, Pianezzo, Preonzo, Sant'Antonio, Sementina

Come arrivare

In auto

Le autostrade A2 e A13 sono le strade principali che collegano la città. La A2 si dirige a nord attraverso il passo del San Gottardo verso Lucerna, Basilea e oltre il confine con la Germania, così come a sud verso Lugano e poi verso l'Italia. La A13 si dirige a nord-est verso l'Austria, superando il passo del San Bernardino e Coira.

In treno

Stazione di Bellinzona
  • 46.195449.0295051 Stazione di Bellinzona, Viale Stazione 36. Bellinzona è comodamente collegata dalla ferrovia del Gottardo ed è una fermata standard di molti treni intercity tra Zurigo, Lugano, Chiasso e Locarno. I servizi regionali qui sono operati da TiLo e collegano la città all'aeroporto più vicino di Milano-Malpensa, a Biasca e molte altre destinazioni. Stazione di Bellinzona su Wikipedia stazione di Bellinzona (Q662556) su Wikidata

In autobus

Presso la stazione dei treni si trovano numerosi servizi di autobus. Sono gestiti da AutoPostale Svizzera e offrono modi alternativi di viaggiare verso diverse destinazioni nella regione.

Come spostarsi


Cosa vedere

Castello di Sasso Corbaro
  • unesco 46.188169.030021 Castello di Sasso Corbaro (autopostale n.4 dalla stazione dei treni (Piazzale Stazione), direzione Artore), +41 918255906. lug-ago: Lun-Dom 10:00–19:00; aprile-giugno, settembre-ottobre: ​​Lun-Dom 10:00–18:00. Il castello domina la città a 462 metri sulla collina. Fu costruito in soli sei mesi nel 1479 come la fortificazione più alta di Bellinzona. È l'ultimo dei castelli edificati a Bellinzona. Fu costruito in sostituzione di una torre esistente con l'obiettivo di ottimizzare la difesa contro i Confederati. I lavori furono affidati all'ingegnere ducale Danesio Maineri e all'architetto ducale Benedetto Ferrini, che non riuscì a portare a termine i lavori perché morto di peste. Gli successe l'architetto bellinzonese Ghiringhelli che in breve tempo portò a termine i lavori. Imponente è la torre che si erge ad un'altezza di 14 metri. In seguito all'annessione del territorio alla Repubblica Elvetica nel 1798, la fortezza fu abbandonata. Con la nascita del Canton Ticino nel 1803 divenne di sua proprietà, ma nel 1870 il Cantone lo vendette a privati ​​che ne fecero residenza estiva. Nel 1919 tornò al Cantone che restaurò e ricostruì in parte il rivellino, i portali d'ingresso, la cappella seicentesca e il pozzo. Nel 1989 fu collocata la sala lignea del XVII secolo, che il Cantone aveva acquistato nel 1944 dagli eredi della famiglia Poglia, poi denominata "Sala Poglia". Inizialmente questa stanza era stata trasferita a Castelgrande per conto di Giuseppe Weith della Commissione Cantonale dei Monumenti Storici e Artistici. Ospita mostre temporanee. Sasso Corbaro su Wikipedia Sasso Corbaro (Q663436) su Wikidata
Castello di Montebello
  • unesco 46.191239.026762 Castello di Montebello (poche centinaia di metri a SW dalla stazione dei treni Piazza della Collegiata; in alternativa si scende su strada da Sasso Corbaro), +41 91 825 13 42. Fr. 5; biglietto combinato per 3 castelli: Fr. 15. Lun-Dom 10:00–19:00, museo 10:00–18:00; aprile-giugno, settembre-ottobre: ​​Lun-Dom 10:00–18:00. Il più pittoresco dei tre castelli. Costruito probabilmente nel XIII secolo e restaurato negli anni '70, il Castello di Montebello è uno spettacolare esempio di castello medievale e ospita un interessantissimo Museo civico e archeologico. La costruzione del castello, il secondo più antico di Bellinzona, risale probabilmente al XIII secolo, quando fu edificato dalla famiglia Rusca, signoria di Como, che vi si rifugiarono durante l'occupazione milanese, su una roccia che domina la parte più antica della città. La prima menzione, però, risale al 1313, quando la sua esistenza fu indirettamente segnalata. All'epoca, però, del castello esistevano solo il mastio di forma trapezoidale, due cortili e alcune case. Nel Trecento furono costruite le merlature ghibelline, che subirono un ulteriore ampliamento tra il 1462 e il 1490, quando furono costruite nuove mura con torri rotonde o poligonali con l'apertura rivolta verso l'interno. Nello stesso intervento furono realizzati il ​​rivellino, un secondo fossato e un camminamento di ronda in cui si aprono alcune caditoie. Dietro il fossato più antico si trova un parapetto e una torre pentagonale che segna l'inizio delle mura, che lo circondano fino al sud, nord-ovest e nella parte che lo separa dal paese. Nel XVII secolo alle strutture esistenti si aggiunse un oratorio dedicato a San Michele, che nel 1934 fu ristrutturato da Giuseppe Weith. Nel Novecento, inoltre, il castello subì importanti interventi: fu completato il mastio originario e tra il 1902 e il 1910 fu consolidato da una commissione guidata da Eugen Probst. L'ultimo intervento risale al 1974,. Castello di Montebello (Bellinzona) su Wikipedia Castello di Montebello (Q664346) su Wikidata
Castelgrande
  • unesco 46.193049.02253 Castelgrande, +41 91 825 81 45. Museo: lug-ago, Lun-Dom 10:00–19:00; aprile-giugno, settembre-ottobre, Lun-Dom 10:00–18:00; Nov-Mar, Lun-Dom 10:00–16:00. Corte interna: Mar-Dom 09:00–22:00, lun 10:00–18:00; Murata sforzesca: Estate 10:00–19:00, Inverno 10:00–17:00. Rimodellato attorno al 2010 da Aurelio Galfetti con audaci soluzioni architettoniche, tra cui l'ascensore nella roccia e la rampa elicoidale per raggiungere la vetta direttamente da piazza Mario della Valle. In un'ala del castello è presente un Museo storico, con una sezione architettonica oltre che artistico-storica. Nell'edificio sud si trova un elegante ristorante con annessa cantina dove si può degustare la quasi totalità della produzione vinicola ticinese.
    La prima fortificazione fu costruita sotto l'imperatore Augusto nel 15 a.C. Fortezza abbandonata nel I sec. Nel IV secolo le mura furono nuovamente erette dai romani. Le dominazioni gotica e bizantina, in seguito al crollo dell'Impero Romano, non hanno lasciato tracce, la presenza longobarda è invece attestata da documenti letterari. Gregorio di Tours scrive che nel 590 un'invasione franca incontrò a Bilitionem una forte resistenza longobarda. Un gruppo di Arimanni controllava e monitorava l'accesso da Bellinzona ai vari passi alpini che trovano a Bellinzona la via di sbocco meridionale. Con il dominio dei Franchi 774 Castel Grande subì varie trasformazioni, all'interno delle mura vennero eretti oratori, case, torri e depositi. Questi interventi continuarono in età ottoniana e diedero al colle l'aspetto di una cittadella fortificata. Alla fine dell'XI secolo il controllo della città e del feudo passò dall'imperatore al vescovo di Como (1002 - 1004). Nel XII secolo furono apportate ulteriori migliorie all'intera fortezza. Bellinzona diventa oggetto di numerose contese ma nel 1192 torna nuovamente sotto il controllo di Como e della sua nobiltà. Agli inizi del XIV secolo fu eretta la Torre Nera collegata sul lato orientale alla più slanciata Torre Bianca eretta nel XIII secolo e in questo secolo Bellinzona ed il castello assunsero maggiore importanza grazie all'apertura del Passo del San Gottardo. Conquistate da Milano nel 1242, tornarono sotto il controllo di Como nel 1249. In questo periodo la regione entrò in un intricato gioco di forze in competizione per il controllo degli accessi alpini, tra queste spicca la famiglia ghibellina Rusca di Como, a cui la costruzione viene attribuito del secondo maniero Montebello della città ad est del Castel Grande. La riconquista milanese del 1340, destinata a contenere le mire della famiglia Rusca, segnò una svolta nella storia del borgo e delle sue fortezze. Sotto il dominio dei Visconti, Bellinzona divenne capoluogo dei territori alpini ed in particolare delle Tre Valli Ambrosiane. I manieri furono ulteriormente rafforzati e nella seconda metà del 1300 fu eretto il lungo muro di sbarramento dell'intera valle del Ticino, che consentiva un maggiore controllo dei flussi commerciali e la repressione del contrabbando di sale e altri generi alimentari. All'inizio del XV secolo e con la morte di Gian Galeazzo Visconti nel 1402, Bellinzona e i suoi castelli vissero un nuovo periodo di grande confusione. Nel 1403 il maniero e la città furono occupati dai de Sacco signori della Mesolcina. Nel 1419 furono ceduti ai cantoni di Uri e Obvaldo, ma nello stesso anno furono nuovamente conquistati da Milano e nuovamente difesi il 30 giugno 1422 con la vittoria milanese contro le truppe dei cantoni della Confederazione Svizzera nella battaglia di Arbedo. Alla morte del duca Filippo Maria Visconti nel 1447, Franchino Rusca, signore di Locarno, Enrico de Sacco, signore della Mesolcina con l'appoggio dei cantoni svizzeri, tentò di riprendere il controllo di Bellinzona. Nel 1449 con la battaglia di Castione, Milano riprese il controllo sotto Francesco Sforza. Fino alla sua morte nel 1466 la regione conobbe un periodo di stabilità. Le vittorie confederate contro Carlo il Temerario rafforzarono notevolmente le sue capacità offensive, nel 1478 l'assedio della città da parte dei Confederati causò gravi danni. Milano intraprese ampi lavori di potenziamento delle strutture difensive, fu presto costruito il terzo castello di Sasso Corbaro, furono consolidate le mura e fu costruito un ponte, anch'esso fortificato, sul fiume Ticino, che Ludovico il Moro inaugurò nel 1487. Nel 1494 Carlo VIII invade il Ducato di Milano e occupa per breve tempo Bellinzona. Infine, una rivolta popolare caccia i francesi e il 14 aprile 1500 la popolazione di Bellinzona si sottomette alla Lega Svizzera. Dal 1500 al 1798 Bellinzona e i suoi castelli passarono sotto il controllo della confederazione dei 13 cantoni svizzeri. Fu in quel periodo che il maniero prese il nome di Castello d'Uri. Il Canton Ticino nasce nel 1803. Il castello diventa proprietà dello Stato del Canton Ticino. Nel 1820 il Castel Grande fu adibito in parte a carcere e in parte ad arsenale militare. Dal 1920 al 1955 sono stati eseguiti lavori di consolidamento e manutenzione. Tra il 1983 e il 1989 è stato dotato di ascensore e l'intero complesso è stato ristrutturato e reso accessibile alla popolazione.
    Castelgrande (castello) su Wikipedia Castelgrande (Q664376) su Wikidata
  • 46.2579.036064 Monastero di Santa Maria (Nella parte settentrionale della città, il monastero è costruito sulla sommità di una collina). Da qui si ha una vista sulla vallata della Riviera e la parte settentrionale della città. Si può raggiungere il monastero a piedi (su un antico sentiero nel bosco) dal quartiere di Claro (tempo di percorrenza 25-30 minuti) o in macchina (percorrendo la strada di montagna che porta al monastero). Ad ogni modo, in macchina si devono pagare 10 Fr. per raggiungere il monastero, alla sbarra situata all'inizio della strada di montagna. Monastero di Santa Maria Assunta (Bellinzona) su Wikipedia chiesa e monastero di Santa Maria Assunta (Q3860546) su Wikidata
  • 46.19499.025245 Chiesa dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista. Chiesa dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista (Bellinzona) su Wikipedia chiesa dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista (Q3668202) su Wikidata
  • 46.185629.018836 Chiesa di Santa Maria delle Grazie. Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Bellinzona) su Wikipedia chiesa di Santa Maria delle Grazie (Q3673952) su Wikidata
  • 46.191679.023887 Chiesa collegiata dei Santi Pietro e Stefano, Piazza Collegiata. Chiesa collegiata dei Santi Pietro e Stefano su Wikipedia chiesa collegiata dei Santi Pietro e Stefano (Q3668029) su Wikidata
  • 46.18999.023058 Chiesa di San Rocco. Chiesa di San Rocco (Bellinzona) su Wikipedia chiesa di San Rocco (Q3671865) su Wikidata
  • 46.201239.029349 Chiesa del Sacro Cuore, Via Varrone 12. Chiesa del Sacro Cuore (Bellinzona) su Wikipedia chiesa del Sacro Cuore (Q3668583) su Wikidata
  • 46.1930459.01272610 Palazzo Franscini, Viale Stefano Franscini 30a. Palazzo Franscini su Wikipedia Palazzo Franscini (Q66372233) su Wikidata
  • 46.18469.0204311 Museo civico Villa dei Cedri, Piazza San Biagio 9, . Museo civico Villa dei Cedri su Wikipedia Museo civico Villa dei Cedri (Q27479764) su Wikidata
  • 46.196169.0326112 Chiesa dei Santi Pietro martire, Quirico e Giulitta, Daro. Chiesa dei Santi Pietro martire, Quirico e Giulitta su Wikipedia chiesa dei Santi Pietro martire, Quirico e Giulitta (Q3668389) su Wikidata
  • 46.18559.0211713 Chiesa di San Biagio, Ravecchia. Chiesa di San Biagio (Bellinzona) su Wikipedia chiesa parrocchiale di San Biagio a Revecchia (Q3669694) su Wikidata

Fuori dal centro città

  • 46.2060019.0172614 Chiesa di Sant'Andrea, Via alle Torri 7, Carasso. Chiesa di Sant'Andrea (Bellinzona) su Wikipedia chiesa di Sant'Andrea (Q3672386) su Wikidata
  • 46.169159.0613315 Chiesa dei Santi Antonio Abate e Abbondio, Carmena 7, Sant'Antonio. Chiesa dei Santi Antonio Abate e Abbondio su Wikipedia chiesa dei Santi Antonio abate e Abbondio (Q3668074) su Wikidata
  • 46.1870288.99724616 Chiesa dei Santi Bernardino e Girolamo, Orenno. Chiesa dei Santi Bernardino e Girolamo su Wikipedia chiesa dei Santi Bernardino e Girolamo e antico convento delle Agostiniane (Q3668088) su Wikidata
  • 46.193898.9875917 Chiesa di San Bernardo, Monte Carasso. Chiesa di San Bernardo (Bellinzona) su Wikipedia chiesa di San Bernardo (Q3669646) su Wikidata
  • 46.1696319.02987318 Chiesa dei Santi Giacomo e Filippo, via Chiesa 27, Pianezzo. Chiesa dei Santi Giacomo e Filippo (Bellinzona) su Wikipedia chiesa dei Santi Giacomo e Filippo (Q3668185) su Wikidata
  • 46.2309119.02176219 Chiesa di San Giovanni Battista, Via S. Giovan, Gnosca. Chiesa di San Giovanni Battista (Bellinzona) su Wikipedia chiesa di San Giovanni Battista (Q3670408) su Wikidata
  • 46.2481129.02819520 Chiesa di San Lorenzo, Cassero. Chiesa di San Lorenzo (Bellinzona) su Wikipedia chiesa di San Lorenzo (Q3670838) su Wikidata
  • 46.1752978.95169621 Chiesa di San Lorenzo, Gudo. Chiesa di San Lorenzo (Gudo) su Wikipedia chiesa di San Lorenzo (Q3670847) su Wikidata
  • 46.265758.999322 Chiesa della Madonna della Cintola, Preonzo. Chiesa della Madonna della Cintola (Bellinzona) su Wikipedia chiesa della Madonna della Cintola (Q3668980) su Wikidata
  • 46.173148.9429223 Chiesa di Santa Maria, Progero. Chiesa di Santa Maria (Bellinzona) su Wikipedia chiesa di Santa Maria a Progero (Q3673210) su Wikidata
  • 46.2569899.03607824 Chiesa di Santa Maria Assunta, Claro, +41 918631536. Chiesa di Santa Maria Assunta (Bellinzona) su Wikipedia chiesa di Santa Maria Assunta (Q3673281) su Wikidata
  • 46.1722289.01184725 Chiesa di Santa Maria Assunta, Giubiasco. Chiesa di Santa Maria Assunta (Giubiasco) su Wikipedia chiesa di Santa Maria Assunta (Q3673293) su Wikidata
  • 46.161399.00487926 Chiesa di San Martino, Camorino. Chiesa di San Martino (Bellinzona) su Wikipedia chiesa parrocchiale di San Martino (Q3671026) su Wikidata
  • Chiesa di San Michele, Sementina. Chiesa di San Michele (Bellinzona) su Wikipedia chiesa di San Michele (Q3671246) su Wikidata
  • 46.2579.0360627 Monastero di Santa Maria Assunta, Claro. Monastero di Santa Maria Assunta (Bellinzona) su Wikipedia chiesa e monastero di Santa Maria Assunta (Q3860546) su Wikidata
  • Chiesa dei Santi Nazario e Celso, Scubiago. Chiesa dei Santi Nazario e Celso (Bellinzona) su Wikipedia chiesa dei Santi Nazario e Celso (Q3668308) su Wikidata
  • Chiesa di San Pietro martire, Gnosca. Chiesa di San Pietro martire (Bellinzona) su Wikipedia chiesa di San Pietro martire (Q3671806) su Wikidata
  • Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano, Brogo. Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano (Bellinzona, Brogo) su Wikipedia chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano (Q3668424) su Wikidata
  • 46.1915939.03306828 Chiesa di San Sebastiano, Artore. Chiesa di San Sebastiano (Bellinzona) su Wikipedia chiesa di San Sebastiano (Q3671999) su Wikidata
  • 46.2634089.00201929 Chiesa dei Santi Simone e Giuda, Preonzo. Chiesa dei Santi Simone e Giuda (Bellinzona) su Wikipedia chiesa parrocchiale dei Santi Simone e Giuda (Q3668444) su Wikidata
  • 46.1668259.0672730 Diga di Carmena. Diga di Carmena su Wikipedia diga di Carmena (Q3707474) su Wikidata


Eventi e feste


Cosa fare


Acquisti


Come divertirsi

Spettacoli

  • 46.1949939.0146351 Palasport di Bellinzona, via Stefano Franscini. Palasport di Bellinzona su Wikipedia Palasport di Bellinzona (Q17637902) su Wikidata


Dove mangiare


Dove alloggiare

Prezzi modici

Rifugi

  • 46.2224928.9563841 Capanna Albagno. Capanna Albagno su Wikipedia Capanna Albagno (Q3656673) su Wikidata
  • 46.3191669.051942 Rifugio Domàs. Rifugio Domàs su Wikipedia Rifugio Domàs (Q1118001) su Wikidata
  • 46.245048.9569883 Capanna Alpe di Gariss. Capanna Alpe di Gariss su Wikipedia Capanna Alpe di Gariss (Q3656685) su Wikidata
  • 46.1785099.06544 Capanna Genzianella. Capanna Genzianella su Wikipedia Capanna Genzianella (Q3656708) su Wikidata
  • 46.2530988.951945 Rifugio Alpe di Lai. Rifugio Alpe di Lai su Wikipedia Rifugio Alpe di Lai (Q3935398) su Wikidata
  • 46.24838.932896 Capanna Alpe di Lèis. Capanna Alpe di Lèis su Wikipedia Capanna Alpe di Lèis (Q3656686) su Wikidata
  • 46.1964158.9507817 Capanna Alpe Mognone. Capanna Alpe Mognone su Wikipedia Capanna Alpe Mognone (Q3656677) su Wikidata
  • 46.2423988.93048 Rifugio Alpe Moroscetto. Rifugio Alpe Moroscetto su Wikipedia Rifugio Alpe Moroscetto (Q3935397) su Wikidata
  • 46.1970048.932579 Capanna Alpe d'Orino. Capanna Alpe d'Orino su Wikipedia Capanna Alpe d'Orino (Q3656682) su Wikidata


Sicurezza


Come restare in contatto


Nei dintorni



CittàBozza: l'articolo rispetta il modello standard e ha almeno una sezione con informazioni utili (anche se di poche righe). Intestazione e piè pagina sono correttamente compilati.