Codas/Sandbox | ||
Stato | Svizzera | |
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Stato federato | Canton Ticino | |
Altitudine | 230 m s.l.m. | |
Superficie | 164,22 km² | |
Abitanti | 44.520 (2021) | |
Nome abitanti | bellinzonesi | |
Prefisso tel | +41 091 | |
CAP | 6500 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | San Pietro Apostolo | |
Posizione
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Sito del turismo | ||
Sito istituzionale | ||
Bellinzona è una città del Canton Ticino.
Da sapere
Bellinzona è una città della Svizzera italiana e capoluogo del canton Ticino. Conserva la sua atmosfera medievale pur offrendo servizi moderni.
Cenni geografici
È posta ai piedi delle Alpi e attraversata dal fiume Ticino.
Come orientarsi
Frazioni
Daro, Carasso, Galbisio, Ravecchia, Artore, Camorino, Claro, Giubiasco, Gnosca, Gorduno, Gudo, Moleno, Monte Carasso, Pianezzo, Preonzo, Sant'Antonio, Sementina
Come arrivare
In auto
Le autostrade A2 e A13 sono le strade principali che collegano la città. La A2 si dirige a nord attraverso il passo del San Gottardo verso Lucerna, Basilea e oltre il confine con la Germania, così come a sud verso Lugano e poi verso l'Italia. La A13 si dirige a nord-est verso l'Austria, superando il passo del San Bernardino e Coira.
In treno
- 1 Stazione di Bellinzona, Viale Stazione 36. Bellinzona è comodamente collegata dalla ferrovia del Gottardo ed è una fermata standard di molti treni intercity tra Zurigo, Lugano, Chiasso e Locarno. I servizi regionali qui sono operati da TiLo e collegano la città all'aeroporto più vicino di Milano-Malpensa, a Biasca e molte altre destinazioni.
In autobus
Presso la stazione dei treni si trovano numerosi servizi di autobus. Sono gestiti da AutoPostale Svizzera e offrono modi alternativi di viaggiare verso diverse destinazioni nella regione.
Come spostarsi
Cosa vedere
- 1 Castello di Sasso Corbaro (autopostale n.4 dalla stazione dei treni (Piazzale Stazione), direzione Artore), ☎ +41 918255906. lug-ago: Lun-Dom 10:00–19:00; aprile-giugno, settembre-ottobre: Lun-Dom 10:00–18:00. Il castello domina la città a 462 metri sulla collina. Fu costruito in soli sei mesi nel 1479 come la fortificazione più alta di Bellinzona. È l'ultimo dei castelli edificati a Bellinzona. Fu costruito in sostituzione di una torre esistente con l'obiettivo di ottimizzare la difesa contro i Confederati. I lavori furono affidati all'ingegnere ducale Danesio Maineri e all'architetto ducale Benedetto Ferrini, che non riuscì a portare a termine i lavori perché morto di peste. Gli successe l'architetto bellinzonese Ghiringhelli che in breve tempo portò a termine i lavori. Imponente è la torre che si erge ad un'altezza di 14 metri. In seguito all'annessione del territorio alla Repubblica Elvetica nel 1798, la fortezza fu abbandonata. Con la nascita del Canton Ticino nel 1803 divenne di sua proprietà, ma nel 1870 il Cantone lo vendette a privati che ne fecero residenza estiva. Nel 1919 tornò al Cantone che restaurò e ricostruì in parte il rivellino, i portali d'ingresso, la cappella seicentesca e il pozzo. Nel 1989 fu collocata la sala lignea del XVII secolo, che il Cantone aveva acquistato nel 1944 dagli eredi della famiglia Poglia, poi denominata "Sala Poglia". Inizialmente questa stanza era stata trasferita a Castelgrande per conto di Giuseppe Weith della Commissione Cantonale dei Monumenti Storici e Artistici. Ospita mostre temporanee.
- 2 Castello di Montebello (poche centinaia di metri a SW dalla stazione dei treni Piazza della Collegiata; in alternativa si scende su strada da Sasso Corbaro), ☎ +41 91 825 13 42. Fr. 5; biglietto combinato per 3 castelli: Fr. 15. Lun-Dom 10:00–19:00, museo 10:00–18:00; aprile-giugno, settembre-ottobre: Lun-Dom 10:00–18:00. Il più pittoresco dei tre castelli. Costruito probabilmente nel XIII secolo e restaurato negli anni '70, il Castello di Montebello è uno spettacolare esempio di castello medievale e ospita un interessantissimo Museo civico e archeologico. La costruzione del castello, il secondo più antico di Bellinzona, risale probabilmente al XIII secolo, quando fu edificato dalla famiglia Rusca, signoria di Como, che vi si rifugiarono durante l'occupazione milanese, su una roccia che domina la parte più antica della città. La prima menzione, però, risale al 1313, quando la sua esistenza fu indirettamente segnalata. All'epoca, però, del castello esistevano solo il mastio di forma trapezoidale, due cortili e alcune case. Nel Trecento furono costruite le merlature ghibelline, che subirono un ulteriore ampliamento tra il 1462 e il 1490, quando furono costruite nuove mura con torri rotonde o poligonali con l'apertura rivolta verso l'interno. Nello stesso intervento furono realizzati il rivellino, un secondo fossato e un camminamento di ronda in cui si aprono alcune caditoie. Dietro il fossato più antico si trova un parapetto e una torre pentagonale che segna l'inizio delle mura, che lo circondano fino al sud, nord-ovest e nella parte che lo separa dal paese. Nel XVII secolo alle strutture esistenti si aggiunse un oratorio dedicato a San Michele, che nel 1934 fu ristrutturato da Giuseppe Weith. Nel Novecento, inoltre, il castello subì importanti interventi: fu completato il mastio originario e tra il 1902 e il 1910 fu consolidato da una commissione guidata da Eugen Probst. L'ultimo intervento risale al 1974,.
- 3 Castelgrande, ☎ +41 91 825 81 45. Museo: lug-ago, Lun-Dom 10:00–19:00; aprile-giugno, settembre-ottobre, Lun-Dom 10:00–18:00; Nov-Mar, Lun-Dom 10:00–16:00. Corte interna: Mar-Dom 09:00–22:00, lun 10:00–18:00; Murata sforzesca: Estate 10:00–19:00, Inverno 10:00–17:00. Rimodellato attorno al 2010 da Aurelio Galfetti con audaci soluzioni architettoniche, tra cui l'ascensore nella roccia e la rampa elicoidale per raggiungere la vetta direttamente da piazza Mario della Valle. In un'ala del castello è presente un Museo storico, con una sezione architettonica oltre che artistico-storica. Nell'edificio sud si trova un elegante ristorante con annessa cantina dove si può degustare la quasi totalità della produzione vinicola ticinese.
La prima fortificazione fu costruita sotto l'imperatore Augusto nel 15 a.C. Fortezza abbandonata nel I sec. Nel IV secolo le mura furono nuovamente erette dai romani. Le dominazioni gotica e bizantina, in seguito al crollo dell'Impero Romano, non hanno lasciato tracce, la presenza longobarda è invece attestata da documenti letterari. Gregorio di Tours scrive che nel 590 un'invasione franca incontrò a Bilitionem una forte resistenza longobarda. Un gruppo di Arimanni controllava e monitorava l'accesso da Bellinzona ai vari passi alpini che trovano a Bellinzona la via di sbocco meridionale. Con il dominio dei Franchi 774 Castel Grande subì varie trasformazioni, all'interno delle mura vennero eretti oratori, case, torri e depositi. Questi interventi continuarono in età ottoniana e diedero al colle l'aspetto di una cittadella fortificata. Alla fine dell'XI secolo il controllo della città e del feudo passò dall'imperatore al vescovo di Como (1002 - 1004). Nel XII secolo furono apportate ulteriori migliorie all'intera fortezza. Bellinzona diventa oggetto di numerose contese ma nel 1192 torna nuovamente sotto il controllo di Como e della sua nobiltà. Agli inizi del XIV secolo fu eretta la Torre Nera collegata sul lato orientale alla più slanciata Torre Bianca eretta nel XIII secolo e in questo secolo Bellinzona ed il castello assunsero maggiore importanza grazie all'apertura del Passo del San Gottardo. Conquistate da Milano nel 1242, tornarono sotto il controllo di Como nel 1249. In questo periodo la regione entrò in un intricato gioco di forze in competizione per il controllo degli accessi alpini, tra queste spicca la famiglia ghibellina Rusca di Como, a cui la costruzione viene attribuito del secondo maniero Montebello della città ad est del Castel Grande. La riconquista milanese del 1340, destinata a contenere le mire della famiglia Rusca, segnò una svolta nella storia del borgo e delle sue fortezze. Sotto il dominio dei Visconti, Bellinzona divenne capoluogo dei territori alpini ed in particolare delle Tre Valli Ambrosiane. I manieri furono ulteriormente rafforzati e nella seconda metà del 1300 fu eretto il lungo muro di sbarramento dell'intera valle del Ticino, che consentiva un maggiore controllo dei flussi commerciali e la repressione del contrabbando di sale e altri generi alimentari. All'inizio del XV secolo e con la morte di Gian Galeazzo Visconti nel 1402, Bellinzona e i suoi castelli vissero un nuovo periodo di grande confusione. Nel 1403 il maniero e la città furono occupati dai de Sacco signori della Mesolcina. Nel 1419 furono ceduti ai cantoni di Uri e Obvaldo, ma nello stesso anno furono nuovamente conquistati da Milano e nuovamente difesi il 30 giugno 1422 con la vittoria milanese contro le truppe dei cantoni della Confederazione Svizzera nella battaglia di Arbedo. Alla morte del duca Filippo Maria Visconti nel 1447, Franchino Rusca, signore di Locarno, Enrico de Sacco, signore della Mesolcina con l'appoggio dei cantoni svizzeri, tentò di riprendere il controllo di Bellinzona. Nel 1449 con la battaglia di Castione, Milano riprese il controllo sotto Francesco Sforza. Fino alla sua morte nel 1466 la regione conobbe un periodo di stabilità. Le vittorie confederate contro Carlo il Temerario rafforzarono notevolmente le sue capacità offensive, nel 1478 l'assedio della città da parte dei Confederati causò gravi danni. Milano intraprese ampi lavori di potenziamento delle strutture difensive, fu presto costruito il terzo castello di Sasso Corbaro, furono consolidate le mura e fu costruito un ponte, anch'esso fortificato, sul fiume Ticino, che Ludovico il Moro inaugurò nel 1487. Nel 1494 Carlo VIII invade il Ducato di Milano e occupa per breve tempo Bellinzona. Infine, una rivolta popolare caccia i francesi e il 14 aprile 1500 la popolazione di Bellinzona si sottomette alla Lega Svizzera. Dal 1500 al 1798 Bellinzona e i suoi castelli passarono sotto il controllo della confederazione dei 13 cantoni svizzeri. Fu in quel periodo che il maniero prese il nome di Castello d'Uri. Il Canton Ticino nasce nel 1803. Il castello diventa proprietà dello Stato del Canton Ticino. Nel 1820 il Castel Grande fu adibito in parte a carcere e in parte ad arsenale militare. Dal 1920 al 1955 sono stati eseguiti lavori di consolidamento e manutenzione. Tra il 1983 e il 1989 è stato dotato di ascensore e l'intero complesso è stato ristrutturato e reso accessibile alla popolazione. - 4 Monastero di Santa Maria (Nella parte settentrionale della città, il monastero è costruito sulla sommità di una collina). Da qui si ha una vista sulla vallata della Riviera e la parte settentrionale della città. Si può raggiungere il monastero a piedi (su un antico sentiero nel bosco) dal quartiere di Claro (tempo di percorrenza 25-30 minuti) o in macchina (percorrendo la strada di montagna che porta al monastero). Ad ogni modo, in macchina si devono pagare 10 Fr. per raggiungere il monastero, alla sbarra situata all'inizio della strada di montagna.
- 5 Chiesa dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista.
- 6 Chiesa di Santa Maria delle Grazie.
- 7 Chiesa collegiata dei Santi Pietro e Stefano, Piazza Collegiata.
- 8 Chiesa di San Rocco.
- 9 Chiesa del Sacro Cuore, Via Varrone 12.
- 10 Palazzo Franscini, Viale Stefano Franscini 30a.
- 11 Museo civico Villa dei Cedri, Piazza San Biagio 9, museo@villacedri.ch.
- 12 Chiesa dei Santi Pietro martire, Quirico e Giulitta, Daro.
- 13 Chiesa di San Biagio, Ravecchia.
Fuori dal centro città
- 14 Chiesa di Sant'Andrea, Via alle Torri 7, Carasso.
- 15 Chiesa dei Santi Antonio Abate e Abbondio, Carmena 7, Sant'Antonio.
- 16 Chiesa dei Santi Bernardino e Girolamo, Orenno.
- 17 Chiesa di San Bernardo, Monte Carasso.
- 18 Chiesa dei Santi Giacomo e Filippo, via Chiesa 27, Pianezzo.
- 19 Chiesa di San Giovanni Battista, Via S. Giovan, Gnosca.
- 20 Chiesa di San Lorenzo, Cassero.
- 21 Chiesa di San Lorenzo, Gudo.
- 22 Chiesa della Madonna della Cintola, Preonzo.
- 23 Chiesa di Santa Maria, Progero.
- 24 Chiesa di Santa Maria Assunta, Claro, ☎ +41 918631536.
- 25 Chiesa di Santa Maria Assunta, Giubiasco.
- 26 Chiesa di San Martino, Camorino.
- Chiesa di San Michele, Sementina.
- 27 Monastero di Santa Maria Assunta, Claro.
- Chiesa dei Santi Nazario e Celso, Scubiago.
- Chiesa di San Pietro martire, Gnosca.
- Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano, Brogo.
- 28 Chiesa di San Sebastiano, Artore.
- 29 Chiesa dei Santi Simone e Giuda, Preonzo.
- 30 Diga di Carmena.
Eventi e feste
Cosa fare
Acquisti
Come divertirsi
Spettacoli
- 1 Palasport di Bellinzona, via Stefano Franscini.
Dove mangiare
Dove alloggiare
Prezzi modici
Rifugi
- 1 Capanna Albagno.
- 2 Rifugio Domàs.
- 3 Capanna Alpe di Gariss.
- 4 Capanna Genzianella.
- 5 Rifugio Alpe di Lai.
- 6 Capanna Alpe di Lèis.
- 7 Capanna Alpe Mognone.
- 8 Rifugio Alpe Moroscetto.
- 9 Capanna Alpe d'Orino.
Sicurezza
Come restare in contatto
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