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Calestano
Stato
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Fuso orario
Posizione
Mappa dell'Italia
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Calestano
Sito istituzionale

Calestano è un centro dell'Emilia-Romagna.

Da sapere[modifica]

Cenni geografici[modifica]

Il paese si trova sulle colline del parmense, fra la sponda destra del torrente Baganza e il crinale tra la Val Baganza e la Val Parma. Dista 32 km. da Parma.

Cenni storici[modifica]

In questa zona abitata fin dalla preistoria si sviluppa probabilmente nel medioevo il borgo di Calestano che ricorda nei vicoli. nelle strade lastricate, nelle case di pietra, nei passaggi voltati e porticati il suo passato.

Fa parte amministrativamente della Comunità Montana Unione dei Comuni Parma Est [1] che comprende i centri di Calestano, Corniglio, Langhirano (sede amministrativa), Lesignano de' Bagni, Monchio delle Corti, Neviano degli Arduini, Palanzano, Tizzano Val Parma.

Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Calestano

Frazioni[modifica]

Il territorio di Calestano riunisce i seguenti centri abitati: Alpicella, Borsano, Canesano, Chiastre, Castello di Ravarano, Fragno, Giarale, Iano, Linara, Marzolara, Ravarano, San Remigio, Tavolana, Torre di Marzolara, Valleranno, Vigolone.

Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

  • 44.821810.296031 Aeroporto di Parma (G. Verdi), Via Emilia - località Golese, +39 0521 951511.
  • 44.5352811.291162 Aeroporto di Bologna (G.Marconi), Via Triumvirato 84, +39 051 6479615.

In auto[modifica]

  • Autostrada A15 Uscita casello di Fornovo di Taro sull'autostrada della Cisa Parma - La Spezia
  • Strada Statale 62 Strada statale 62 della Cisa
  • Strada Provinciale 56 Strada provinciale 56 Parma - Felino
  • Strada Provinciale 15 Strada provinciale 15 Felino - Calestano

In treno[modifica]

In autobus[modifica]

  • Pullman di linea da Parma - Linee TEP (orari)


Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

  • Centro storico. Il nucleo antico del paese è caratterizzato da case in pietra e stretti vicolo lastricati, vicoli, passaggi voltati di intensa suggestione. La chiesa parrocchiale di San Lorenzo, di origine medievale, fu ristrutturata completamente nel Settecento, ed è con questa struttura che la vediamo. La bastìa è opera del Quattrocento; il palazzo Coruzzi è settecentesco. La piazza è attorniata da antichi palazzetti.
  • Via degli Scalpellini e Salti del diavolo. La via degli scalpellini è il percorso che facevano questi uomini per arrivare alle cave di pietra. Unisce i due versanti della Val Baganza, uniti ora da una passerella pedonale sospesa dalla quale si gode del bel panorama sui Salti, affioramenti rocciosi chiamati comunemente salti del diavolo. Lungo questo percorso naturalistico sono installati dei pannelli didascalici che illustrano il lavoro di estrazione della pietra e la modalità della sua lavorazione, oltre a descrivere le caratteristiche paesaggistiche e geologiche di questo percorso sicuramente interessante. La via degli scalpellini nelle vicinanze di Cassio si innesta sulla via Francigena. I cosiddetti Salti del Diavolo si sviluppano per circa cinque chilometri: guglie sottili e pareti rocciose che si elevano per alcune decine di metri sopra il terreno circostante. L'arenaria di cui si compongono era particolarmente adatta ad essere lavorata dagli scalpellini per ricavare i bei portali di case e di chiese che si vedono numerosi nella val Baganza ed anche nelle pievi romaniche di questa parte degli Appennini. Sono in questo materiale, ad esempio, la lunetta della Pieve di Talignano come pure i portali della Pieve di Fornovo e del Duomo di Berceto.
    La leggenda popolare
    Per intere generazioni si è tramandata la favola popolare secondo la quale i salti altro non sono che le tracce lasciate dal diavolo che fuggì a gambe levate quando un eremita locale, in fama di santità, gli mostrò una piccola croce. Durante la sua precipitosa fuga lasciò anche le unghiate del diavolo, una serie di solchi verticali nella roccia, prodotti dal diavolo che si aiutava con le mani per scavalcarla.

A Ravarano[modifica]

Case in sasso a Ravarano
  • Castello. Il castello di Ravarano si staglia su un cocuzzolo a picco sul torrente Baganza, ed ha all'intorno un piccolo agglomerato di case.L'edificio è degli anni attorno al Mille, ed ebbe lo scopo di porsi a difesa dei territori soggetti al Comune di Parma dalla vicina Lunigiana. Nel 1225 entrò in possesso dei Pallavicino, e costituì uno dei capisaldi della difesa dello Stato Pallavicino. I guelfi di Parma lo distrussero nel 1267. Non si conosce l'epoca della sua riedificazione. La Camera ducale di Parma avocò a sé i diritti sul castello e lo cedette nel 1728 a Paolo Anguissola, nel 1752 a Lorenzo Cristiani, nel 1758 ai marchesi Lalatta, finche di passaggio in passaggio pervenne alla famiglia Nanni. L'architettura del castello ha carattere sobrio, privo di qualsiasi ornamento oltre che di merlature. Da un portone di legno si entra nel cortile il cui pozzo riporta lo stemma dei Pallavicino. Nella sala centrale del maniero, con un antico grande camino, sono raccolti cimeli, ricordi e documenti delle famiglie che ne ebbero il possesso in passato. Conserva una collezione di armi, ceramiche ed ha arredi d'epoca.

A Fragno[modifica]

L'area ha dato molti ritrovamenti di epoca preromana, provenienti soprattutto dalla zona nota come Castelliere di Fragno, un insediamento datato al 1500 a.C. ascrivibile alla presenza di popolazioni liguri.

  • Chiesa di San Pietro. Ricordata come dipendente dalla pieve di Castrignano nel 1230, fu rimaneggiata nel 1660 e dotata della attuale facciata neoclassica nel 1858.

A Iano[modifica]

Da punto di vista naturalistico la frazione è caratterizzata dalla presenza di piccole grotte a poca distanza dall'abitato.

  • Oratorio. Secondo alcuni il suo Oratorio fu costruito su un dosso nel 1230 nel sito di un tempio romano dedicato a Giano; a sua volta venne sostituito dall'attuale edificio del XVII secolo. Il nome del paese deriverebbe dalla divinità romana Ianus (Giano).


Eventi e feste[modifica]


Cosa fare[modifica]

  • Trekking

Il territorio di Calestano presenta molteplici possibilità di camminate fra i boschi di querce, carpini, faggi dove non è insolito trovare anche tartufi. Fra la ricca rete sentieristica il percorso più spettacolare è sicuramente la via degli scalpellini fra i salti del diavolo

Il sentiero della Via degli Scalpellini (contrassegnato dal segnavia C.A.I. 771) è percorribile a piedi partendo da Cassio ed è suddiviso nei seguenti tratti:

  • Primo tratto - Cassio - Ciastra 'd San Bendett, dislivello 25 metri - tempo di percorrenza 30'
  • Secondo tratto - Cassio - Baganza - dislivello 265 metri - tempo di percorrenza 45'
  • Terzo tratto - Baganza - Chiastre - dislivello 170 metri - tempo di percorrenza 40'
  • Quarto tratto - Chiastre - Dente del Gigante - dislivello 160 metri - tempo di percorrenza 40'

Sul Baganza, a metà dei percorsi, c'è un'area di sosta attrezzata; un'altra è presente a Chiastre dove si trovano un bar e un'area attrezzata per picnic. Per scaricare la piantina dei percorsi vedere il sito [2]

Acquisti[modifica]

Calestano è uno dei centri dell'associazione con finalità di promozione turistica enogastronomica Strada del prosciutto e dei vini dei colli che annovera assieme a lui i comuni di Corniglio, Felino, Fornovo di Taro, Langhirano, Palanzano, Sala Baganza, Varano de' Melegari, Varsi. Questa appartenenza suggerisce l'acquisto di prosciutto crudo di Parma e malvasia delle colline.

Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]

Nelle frazioni[modifica]


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi modici[modifica]


Sicurezza[modifica]

Farmacie


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]

  • 44.60133710.1233814 Poste italiane, via Verdi 15, +39 0525 528170, fax: +39 0521 52213.


Nei dintorni[modifica]

  • Bardone — La sua Pieve era una delle tappe della via Francigena; vi si conservano sculture di scuola antelamica.
  • Corniglio
  • Fornovo di Taro — La sua antica Pieve fu un'importante tappa lungo il percorso della via Francigena
  • Berceto — Il suo imponente Duomo di antica fondazione romanica fu una delle tappe più importanti sulla via Francigena; del castello dei Rossi rimangono dei ruderi. La cittadina conserva un centro storico con antichi palazzetti di prestigio; è un importante centro di servizi, commerci e villeggiatura sulla strada del Passo della Cisa.
  • Passo della Cisa — Uno dei più conosciuti e praticati valichi appenninici fin dall'antichità (da queste parti passava la Via Francigena), è frequentatissimo soprattutto per le scampagnate fuori porta. Il piccolo Santuario che vi sorge è dedicato a Nostra Signora della Guardia, nominata Patrona degli sportivi di tutto il mondo nel 1965.

Itinerari[modifica]

  • Castelli del Ducato di Parma e Piacenza — Disseminati sull’appennino parmense e piacentino, ma presenti anche nella pianura a sorvegliare il confine naturale del Po, i numerosi castelli dell’antico Ducato di Parma e Piacenza caratterizzano tutta l’area. Baluardi militari in origine, molti di essi hanno mantenuto l’aspetto di rocca inaccessibile, molti hanno via via trasformato la loro natura bellica in raffinata dimora nobiliare; tutti perpetuano nel tempo l’atmosfera di avventura, di favola e di leggenda che da sempre è legata ai castelli, in molti dei quali si narra della presenza di spiriti e fantasmi.


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