Scaldasole | ||
Stemma e Bandiera | ||
Stato | Italia | |
---|---|---|
Regione | Lombardia | |
Territorio | Lomellina | |
Altitudine | 88 m s.l.m. | |
Superficie | 11,57 km² | |
Abitanti | 938 (2016) | |
Nome abitanti | Scaldasolesi | |
Prefisso tel | +39 0382 | |
CAP | 27020 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Posizione
| ||
Sito istituzionale |
Scaldasole è un centro della Lombardia.
Da sapere
[modifica]Il paese è noto per il suo imponente castello-ricetto medioevale, una delle più importanti architetture fortificate della Lombardia.
Cenni geografici
[modifica]Si trova nella Lomellina meridionale, nella pianura tra il Terdoppio e l'Erbognone (affluente dell'Agogna).
Cenni storici
[modifica]Il toponimo Scaldasole, che si trova anche in altri luoghi in Lombardia, deriva probabilmente dalla voce longobarda sculdascio indicante un giudice locale: se è corretta questa ipotesi, Scaldasole doveva essere già un centro di qualche importanza in epoca longobarda (secoli VI - VIII). La prima citazione risale al X secolo; appartenne alla Contea di Lomello, dipendente dai conti palatini. Nel 1250 è incluso nell'elenco delle terre del dominio pavese, nell'ambito della Lomellina. Nel XIV secolo il paese era sotto la signoria dei Campeggi di Pavia, che nel 1334 lo subinfeudarono ai Folperti, anch'essi di Pavia. Il feudo rimarrà in seguito ai Folperti, salvo alcuni anni (1436-1451) in cui ne sono investiti gli Avalos. Nel 1456 però Stefano Folperti lo vendette a Francesco III Pico della Mirandola, che risiedette nel castello e vi morì nel 1461.
Gli sopravvisse la figlia Taddea, Signora di Scaldasole, sposa di Giacomo I Malaspina di Fosdinovo, marchese sovrano di Fosdinovo e Signore di Massa. Ciò diede l'occasione al potente Malaspina di acquistare anche il vicino vasto feudo di Sannazzaro de' Burgondi, di cui avrà in seguito la signoria una linea dei Malaspina che ne prenderà il nome. Invece Scaldasole, primo feudo malaspiniano in Lomellina, sarà ceduto nel 1577 da Giulio Cesare Malaspina, discendente di Giacomo I, al conte Rinaldo Tettoni, che lo rivendette nel 1582 al cardinal Tolomeo Gallio, nella cui famiglia (Gallio duchi di Alvito, con titolo di Marchesi dal 1613) rimase fino all'abolizione dei feudi (1797).
Scaldasole, con tutta la Lomellina, nel 1713 fu incluso nei domini di casa Savoia, e nel 1859 passò alla Lombardia.
Come orientarsi
[modifica]Come arrivare
[modifica]Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]- 1 Castello-ricetto, ☎ +39 338 7340233. Il nucleo originale del castello fu costruito tra il X ed il XII secolo e fu feudo della famiglia dei Campeggi. Tra il 1334 e il 1404 passò alla famiglia Folperti che fece intraprendere dagli architetti Milanino de Saltariis, Bernardo e Martino de Soncino, la costruzione sul lato sud del castello originale, del ricetto, vasto cortile rettangolare fortificato in grado di raccogliere in caso di necessità l'intera popolazione del paese.
Successivamente i marchesi Malaspina, nuovi feudatari di Scaldasole, abbellirono il castello con un portico ed una loggia e fecero affrescare alcune sale. Fu questo complesso edilizio, con le sue sette torri medioevali, le volte e i camini rinascimentali, ad ospitare nel tempo alcuni illustri personaggi tra cui nel 1491 Isabella d'Aragona, figlia di Alfonso duca di Calabria e promessa sposa di Gian Galeazzo Sforza duca di Milano, nel 1497 l'imperatore Massimiliano I d'Asburgo e nel 1533 Carlo V d'Asburgo.
Tra il secolo XV e il XVII secolo il castello fu oggetto di innumerevoli passaggi di proprietà: Filippo Maria Visconti toltolo alla famiglia Folperti, nel 1436 lo diede al camerario ducale messer Jñigo d'Avalos conte di Ribaldeo e nel 1444 a Giovanni Pietro da Sesto, che la restituì ai Folperti nel 1451. :Cinque anni dopo pervenne a Francesco Pico della Mirandola conte di Concordia e nel 1461, per atto di successione, a suo genero Giacomo Malaspina marchese di Fosdinovo. Nel 1577 fu ceduto al conte Rinaldo Tettoni, il quale lo vendette al cardinale Tolomeo Gallio di Como nel 1582 i cui eredi, i Gallio Trivulzio duchi d'Alvito, alienarono le proprietà locali al loro livellario Carlo Brielli nel 1799 che, tre anni dopo, le diede in investitura perpetua al nobile Giovanni Antonio Strada di Garlasco ai cui discendenti appartiene tuttora.
Il Castello si presenta con l'impianto tipico delle fortificazioni viscontee di pianura, con gli edifici che formano un cortile centrale rettangolare - con al centro un pozzo in laterizio - delimitato da torri angolari munite di merlatura esterna, di fossato e barbacane con un ponte levatoio all'ingresso. La sua tipologia edilizia tuttavia si caratterizza nel panorama lombardo dalla presenza, a sud, del ricetto che risulta costituito da tre corpi di fabbrica uniti al castello con due torri gemelle ed una centrale in corrispondenza dell'ingresso orientale.
Eventi e feste
[modifica]Cosa fare
[modifica]Acquisti
[modifica]Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]Prezzi medi
[modifica]- 1 Da Andrea - Ristorante la Rovere, Cascina Crivellina, ☎ +39 0382 906007, +39 333 1822022, info@daandrea.it. mer-dom.
- 2 Ristorante Al Delfino, Via Piave, 26, ☎ +39 0382 907951. 11:30-15:00/18:00-03:00.
- 3 Pizzeria Sole e Luna, via Piave 10, ☎ +39 0382 907870.
Dove alloggiare
[modifica]Sicurezza
[modifica]- 1 Dispensario farmaceutico dr. Comasco, Via XI Febbraio 7, ☎ +39 0382 996420.
Come restare in contatto
[modifica]Poste
[modifica]- 2 Poste italiane, Via Piave, 61, ☎ +39 0382 907770.
Nei dintorni
[modifica]- Lomello — Vanta importanti testimonianze medievali (Basilica, Battistero) che si collocano nell'arco temporale che va dall'epoca longobarda al primo romanico lombardo.
- Vigevano — Centro principale della Lomellina, è città dal solido tessuto produttivo soprattutto nel settore calzaturiero. Di grande interesse è la rinascimentale Piazza Ducale su cui affacciano il Duomo e il Castello Sforzesco.
- Voghera — Centro principale non solo della Val Staffora, ma capoluogo di tutto l'Oltrepò Pavese, la città ricorda con il suo signorile impianto urbano, dalla sobria architettura piemontese, la sua lunga appartenenza sabauda
Itinerari
[modifica]Altri progetti
[modifica]- Wikipedia contiene una voce riguardante Scaldasole
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Scaldasole