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Pieve Terzagni
San Giovanni Decollato
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Mappa dell'Italia
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Pieve Terzagni

Pieve Terzagni è una frazione di Pescarolo ed Uniti nella regione Lombardia.

Da sapere[modifica]

Cenni geografici[modifica]

Si trova nella fertile pianura Padana della bassa lombarda, nella campagna cremonese in territorio di Pescarolo ed Uniti, dal quale dista 3 km; è a 18 km. da Cremona e a 32 da Casalmaggiore.

Cenni storici[modifica]

Nel X secolo vi è testimoniata la presenza di un castello e di fortificazioni, poi demolite. Fino ai primi dell'Ottocento Pieve Terzagni godette di autonomia amministrativa; venne poi aggregato nel 1810 a Pessina Cremonese, per tornare nel 1816 a Pescarolo.

Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Pieve Terzagni


Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]


In auto[modifica]

Pieve Terzagni è poco discosta dalla ex strada statale 10 Cremona - Mantova

In treno[modifica]

  • Stazione a Torre de' Picenardi sulla linea Cremona - Mantova
  • Stazione a Piadena sulle linee Cremona - Mantova e Parma - Brescia.



Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

  • 45.18468710.2232151 La Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Decollato. Risale all'XI secolo la fondazione di questa chiesa, che fu sicuramente fra le tante Pievi volute da Matilde di Canossa. La chiesa fu interessata da lavori di rifacimento, restauro ed ampliamento tra il XVII e il XVIII secolo, interventi che hanno in gran parte snaturato la costruzione primitiva, ma hanno fortunatamente lasciato importanti tracce dell'antico tempio. Di questo rimangono infatti una colonna originaria e ampie parti dell'antico mosaico pavimentale che ancora ricopre gran parte dell'abside e una parte della navata centrale.Il mosaico è datato intorno al 1100, ed è composto da figure umane e da figure animali con contorno nero su fondo bianco; alcune tessere presentano una certa colorazione, ad esempio nel volto del diacono Stefano.I temi presentati dal mosaico sono di carattere sacro, ma anche di carattere profano. Ecco allora che nella zona presbiteriale si possono vedere i quattro Evangelisti ricordati ciascuno dal proprio simbolo; il diacono Stefano; la figura di un felino che abbassa la testa in segno di sottomissione.
    La figura del diacono Stefano, del quale c'è l'indicazione del nome in latino mentre la sua carica è espressa in greco, è contornata da due colonne ed un arco, oltre che da sei croci greche ad indicare probabilmente l'importanza che rivestiva per la Pieve.
    Il bestiario medievale spadroneggia nella parte profana del mosaico, quella della navata: un cervo, un gallo, un tacchino, forse dei lupi, dei felini. Compare anche una figura mitologica, una sirena bicaudata, la Melusina che in tante altre opere medievali viene rappresentata. Queste figure sono poste entro cerchi a loro volta compresi in dodici quadrati. Nelle vele della cupola dell'abside alcuni soggetti sono riprodotti a fresco.
    All'importanza artistica e storica di questo pregevole mosaico si aggiunge il mistero della presenza della famosa frase del quadrato magico del Sator. È molto rovinato e incompleto in quanto probabilmente è stato riutilizzato durante lavori di rifacimento e poi malamente reimpiegato e sparso in tutto il pavimento, tanto che ne manca la quasi totalità. Rimane fortunatamente la parola Sator a ricordare la presenza in questa Pieve del Quadrato.
    Lo stemma del comune di Pescarolo ed Uniti, di cui Pieve Terzagni è frazione, riporta interamente il quadrato magico nell'angolo in basso a sinistra
    Il Quadrato Magico
    Si tratta di una frase palindroma, cioè che si può leggere indifferentemente sia da destra che da sinistra, in lingua latina: SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS. Sono cinque parole di cinque lettere ciascuna, che si possono quindi collocare in un quadrato:

    In cui ogni parola può essere letta dall'alto in basso, dal basso in alto, da destra a sinistra, da sinistra a destra, formando sempre la stessa frase. L'origine del quadrato affonda in epoche lontanissime. Se ne conoscono esempi negli scavi di Pompei, in resti romani in Inghilterra. Una delle prime testimonianze nella Cristianità si trova in una Bibbia carolingia dell'822. La traduzione della frase è controversa, ed ha fatto e fa discutere gli studiosi. Il fascino che esercita il “quadrato magico” rimane tuttavia innegabile.
    I misteri della Pieve
    La chiesa di Pieve Terzagni non finisce di stuzzicare la curiosità di chi è sensibile al fascino del mistero. Nel timpano della facciata, infatti, fa mostra di sé un triangolo equilatero circondato da fiamme rosse, al cui centro è collocato l'occhio che tutto vede. Il triangolo equilatero è simbolo di perfezione, e con l'occhio inscritto al suo interno è simbolo della Divinità. Ma può avere utilizzi del tutto differenti: simboleggia la Trinità se accostato ad una colomba o a Cristo; se proposto invece con una stella a cinque punte, oppure con un compasso o con una piramide, fa riferimento alla tradizione esoterica luciferiana, insomma alla Massoneria.
    Per finire con la serie dei misteri di Pieve Terzagni: guardando il portone di ingresso, sullo stipite spicca la croce patente vermiglia che rievoca immediatamente l'antico Ordine dei Templari.


Eventi e feste[modifica]


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]


Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]


Sicurezza[modifica]


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]


Nei dintorni[modifica]

  • Cremona — Ha un centro storico monumentale - Duomo, Battistero, Palazzo comunale - fra i più insigni della Lombardia. Fu città romana. Fu potente all'epoca dei Comuni e rivaleggiò con Milano, che infine la sottomise. I suoi violini (Stradivari e Amati), il suo Torrazzo e ancor più il suo torrone, sono noti ovunque.
  • Sabbioneta — Città di fondazione, Patrimonio Mondiale dell'Umanità UNESCO, mantiene la cerchia muraria entro la quale è rimasta intatta la magia dell'urbanistica ideale realizzata da Vespasiano Gonzaga; il Teatro all'Antica, il Palazzo Ducale, la Galleria, la chiesa dell'Incoronata sono alcuni dei suoi monumenti che spiccano in un contesto che si è mirabilmente conservato.
  • Torre de' Picenardi — La villa Sommi Picenardi si è sviluppata da un preesistente nucleo castellano; a partire dal Cinquecento fu trasformata nei secoli successivi fino all'aspetto attuale. Un corpo della villa, di gusto neoclassico, prospetta sulla piazza del paese. Una seconda fabbrica si sviluppa all'interno e si raccorda all'antico corpo del primitivo castello. Un vasto giardino circonda il complesso della villa, attorniato da un ampio fossato con acqua.
  • San Lorenzo de' Picenardi — Il suo Castello , sorto nel Quattrocento fu ampliato nel tempo per approdare poi alla forma attuale, maestosa e decisamente castellana, nell’Ottocento, opera dell’architetto Luigi Voghera. La vasta costruzione, in perfette condizioni, mostra numerose torri merlate che le conferiscono il caratteristico aspetto medievale mitigato però dal carattere elegante di residenza nobiliare castellana. È circondato da un vasto parco. 
  • Cicognolo — Cotto a vista e marmo rendono pregevole e vario l'aspetto dell’imponente castello Manfredi,, scenografico nel verde del prato che ne abbellisce il terreno davanti alla facciata principale, con retrostante giardino di gusto romantico e con fossato.


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