Lesignano de' Bagni | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Emilia-Romagna | |
Territorio | Parmense | |
Altitudine | 252 m s.l.m. | |
Superficie | 47 km² | |
Abitanti | 5.028 (2015) | |
Nome abitanti | Lesignanesi | |
Prefisso tel | +39 0521 | |
CAP | 43037 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | San Michele Arcangelo | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Lesignano de' Bagni è un centro dell'Emilia-Romagna.
Da sapere
[modifica]Cenni geografici
[modifica]Lesignano si trova sui primi corrugamenti della pianura padana, là dove inizia a trasformarsi in collina, sulla sponda destra del torrente Parma. Il suo territorio si estende verso l'Appennino, dove comprende numerosi centri montani. Dista 18 km. da Parma.
Cenni storici
[modifica]È il Lisiniano di un documento del 1094, dove lo si trova citato per la prima volta. Fu centro fortificato ed ebbe un castello. Dal 1346 al 1447 appartenne ai Visconti di Milano. Successivamente fu possesso di Pier Maria Rossi, che disponeva anche della dirimpettaia Torrechiara. A Pier Maria Rossi si deve il primo interessamento alle acque termali di Lesignano, acque che già erano state apprezzate dai Romani; egli fece espurgare i pozzi e comandò il restauro della casa di cura.
Con la caduta del Rossi e la confisca dei suoi castelli e di tutti i suoi possedimenti da parte di Ludovico il Moro, le terre di Lesignano entrarono fra i possedimenti del Comune di Parma, ma in breve tempo passarono ai Visconti e poi agli Sforza. Nel 1761 Lesignano con Rivalta, Stadirano e Santa Maria furono feudo del Duca Cesarino Sforza, finché con l'abolizione napoleonica dell'ordinamento feudale Lesignano nel 1805 fu annesso per la seconda volta al Comune di Parma; l'anno successivo ottenne l'autonomia diventando comune indipendente.
Nel 1837 assunse la denominazione ufficiale di Lesignano de' Bagni.
Fa parte amministrativamente della Comunità Montana Unione dei Comuni Parma Est [link non funzionante] che comprende i centri di Calestano, Corniglio, Langhirano (sede amministrativa), Lesignano de' Bagni, Monchio delle Corti, Neviano degli Arduini, Palanzano, Tizzano Val Parma.
Come orientarsi
[modifica]Quartieri
[modifica]Sono centri abitati del territorio comunale, oltre a Lesignano de' Bagni:
- Bassa Caseificio
- Cavirano
- Costa
- Faviano di Sopra
- Faviano di Sotto
- Fienile
- Fossola
- La Porta
- Masdone
- Monti Vitali
- Mulazzano Monte
- Mulazzano Ponte
- Rivalta
- Saliceto
- San Michele Cavana
- Santa Maria del Piano
- Stadirano
- Tassara
Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]- 1 Aeroporto di Parma (G. Verdi), Via Emilia - località Golese, ☎ +39 0521 951511, fax: +39 0521 980394, info@parma-airport.it.
- 2 Aeroporto di Bologna (G.Marconi), Via Triumvirato 84, ☎ +39 051 6479615.
In auto
[modifica]Casello autostradale di Parma sull'Autostrada del Sole
In treno
[modifica]stazione ferroviaria a Parma
In autobus
[modifica]Linea di autobus da Parma
Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]- Pieve di San Michele. La Pieve di San Michele Arcangelo, ora chiesa parrocchiale di Lesignano, conserva parti romaniche della sua antica fondazione nei secoli X - XI. Fu più volte ristrutturata e trasformata. Nel 1402 Pietro da Vianino la distrusse quasi totalmente, e pertanto venne successivamente riparata e riedificata.
La chiesa conserva un affresco trecentesco raffigurante San Cristoforo ed una campana gotica del 1363. - Oratorio di San Fermo. Secondo la tradizione l'oratorio sarebbe stato fatto edificare da Pier Maria Rossi quando fu Signore di Lesignano.
A San Michele Cavana
[modifica]- Badia Cavana. La Badia Cavana, il cui titolo ufficiale è Pieve di San Basilide, è una delle numerose pievi romaniche del parmense (Sasso, San Secondo Parmense, Berceto, Fontevivo sono solo alcune delle altre località che le conservano). Costituiva in origine un complesso religioso con chiesa e convento. La tradizione narra che fu San Bernardo degli Uberti, Vescovo di Parma dal 1106 al 1113, il fondatore del complesso. Una Bolla di Pasquale II del 1115 parla di Cavana e pertanto si può ritenere che veramente la costruzione della pieve fosse stata promossa dal vescovo San Bernardo nei primi anni del 1100. Furono i Conti della Palude, originari di una zona a sud di Canossa, che a Cavana possedevano un fortilizio, a sovvenzionare e dotare di benefici la Badia. Quasi contemporaneamente alla fondazione furono trasferite e depositate nella cripta della chiesa i resti di San Basilide, martire cristiano.
Alla chiesa si accede attraverso una gradinata di pietra. La facciata è preceduta un nartece che ha conservato nella parte inferiore le sue caratteristiche originarie, diversamente dalla loggia superiore che mostra indizi di interventi successivi. Venne addossato alla chiesa dopo il 1117, anno del grande terremoto che colpì la zona e danneggiò anche la cattedrale di Parma. È suddiviso da due arcate con colonne polistili che conservano pregevoli capitelli corinzi con elementi romanici. Il portale è piccolo, con una lunetta decorata on motivi di intrecci e con una croce al centro.
I capitelli presentano eleganti intagli di decorazioni d'acanto, colonnine tortili, piccole teste di uomo, figure di animali(il Leone alato dell'evangelista San Marco; l'aquila dell'evangelista San Giovanni; il vitello alato di San Luca; l'uomo alato di San Matteo), intrecci, foglie, e possono vantare un ottimo livello di conservazione.
L'interno è a croce latina, con il transetto perpendicolare all'unica navata a formare un T. L'unica navata, di 30 metri per 7.50, è illuminata da otto monofore e due bifore. Alla sinistra dell'ingresso è collocato il battistero, ricavato da un capitello in pietra del XII secolo, che fu acquasantiera. Sul lato opposto un confessionale in noce del XVII secolo, con tre scomparti. L'abside è semicircolare. Da un braccio del transetto si sale nel pulpito, insolitamente ricavato nel grande spessore della parete laterale della navata. Sopra l'altare di questo stesso braccio sono dipinti su calce due pavoni che bevono ad un calice sovrastato dal pane eucaristico. Sotto l'altare maggiore una piccola cripta, alla quale si scende con una doppia piccola scalinata, conserva la reliquie di San Basilide.
Il chiostroAll'adiacente monastero si accede sia da un piccolo portale che dall'interno della chiesa consente di passare al monastero, dal transetto destro, sia da un monumentale portale che si apre nelle mura del complesso conventuale di fianco alla chiesa. Attualmente (2013) sono in corso lavori di recupero del complesso, che è stato quasi completamente trasfigurato dopo l'abbandono del convento. Vi si riconosce ancora il refettorio, adibito a cantina, la Sala Capitolare e l'appartamento abbaziale. Rimangono due archetti con colonnine, una scala in muratura che porta al piano superiore e la due torretta che dà all'insieme una immagine di complesso fortificato, considerata anche la poderosità della cinta muraria.
La torreLa base della torre, alla quale si accede dal transetto destro della chiesa, è rettangolare; è stata più volte rimaneggiato nel corso dei secoli. Negli ultimi restauri le trifore della cella campanaria sono state sostituite da bifore, le bifore da monofore.
A Santa Maria del Piano
[modifica]- Villa Lanfranchi. La villa cinquecentesca è stata costruita su edifici del trecento. L'edificio è a pianta quadrata e presenta una struttura che si rifà ad analoghe costruzioni di gusto farnesiano dove convivono le caratteristiche del castello e della villa signorile. La villa mostra numerose feritoie all'esterno della torre, e numerose altre nel corpo della villa non più visibili esternamente ma conservate all'interno.
Fu fatta edificare dai conti Sforza di Santa Fiora dopo che ebbero nel 1548 Lesignano e Santa Maria del Piano dal papa Paolo III; fu poi dei marchesi Sforza Cesarini nel XVII secolo, ai nobili Fusari nel XVIII secolo, ai Balestra Toschi nel Novecento. Di fronte alla villa si estende un giardino all'italiana di recente realizzazione ma arricchito con sculture del seicento e del Settecento.
Le leggende
Il pozzo esistente nelle cantine, detto dai mille tagli, secondo la tradizione è irto di lame nella parte sommersa dall'acqua; servivano per eliminare le persone indesiderate, facendole precipitare nel pozzo.
Altra leggenda legata al palazzo vuole che ancora vi abiti il fantasma di una giovane donna della famiglia Sforza di Santa Fiora che sarebbe morta per amore. - Oratorio di Santa Maria Maddalena. È annesso alla Villa Lanfranchi. Fu costruito dal marchese Giovanni Fusari nel 1569-1570; nel Settecento era ormai ammalorato e usato come ricovero per attrezzi agricoli. Le cronache lo descrivevano come tempio con belle decorazioni e di bella struttura. Il Vescovo di parma lo ha riconsacrato al culto nel 1962 dopo lavori di restauro che ne hanno permesso il suo ripristino.
Eventi e feste
[modifica]- Fiera del Rosmarino. primo e secondo week and di giugno. Si propone di salvaguardare le tradizioni popolari di Lesignano e il suo patrimonio storico artistico
- Festival del Prosciutto. dal giovedì alla domenica della prima settimana di settembre. Mmanifestazione che condivide con i vicini centri della Val Parma; diversi salumifici sono aperti al pubblico per le visite
- Concerti di musica medievale (nella pieve di San Michele). intorno al 20 di giugno.
- Concerti di musica per organo (nella chiesa di Mulazzano.).
Cosa fare
[modifica]- Circolo sportivo Molinazzo, via della Bassa (a Santa Maria in Piano, poco oltre il capoluogo in direzione di Parma), ☎ +39 0521 850328. Maneggio con piscina
- Circolo 4 zoccoli, via Boschi - Santa Maria, ☎ +39 0521 350268. Maneggio
- Vecchio Mulino, Strada del Mulino (a Stadirano), ☎ +39 0521 350468. Maneggio, trekking e trattoria
La presenza di alcuni maneggi trova la sua ragione nella ottimale conformazione del territorio di Lesignano, fra pianura e collina, con boschi e torrenti. Numerosi sono i sentieri di montagna che si prestano ad escursioni sia a piedi che a cavallo. La ricchezza geologica del territorio è sottolineata dalla presenza dei barboj, pozze fra l'argilla delle zone paludose che emettono continuamente gas idrocarburi gorgoglianti.Il territorio ha inoltre ricchezza di flora (numerosi ulivi, fra le altre specie di piante) e di fauna.
- Percorsi da effettuarsi a cavallo
- - Pista dei crinali
- - Pista delle praterie
È inoltre in vista l'apertura di una Ippovia, una pista che fiancheggia il torrente Parma da Lesignano a Corniglio.
- Percorsi da effettuarsi a piedi
- - Sentiero dei cristalli
- - Sentiero dei calanchi variopinti
- - Sentiero delle conchiglie fossili
I percorsi sono curati e attrezzati.
Acquisti
[modifica]Lesignano è nel cuore della zona di stagionatura del prosciutto crudo di Parma; numerosi sono nel suo territorio, soprattutto sulle prime alture appenniniche, i caratteristici grandi edifici dei salumifici con le alte e strette finestre. Il paese si tro infatti sulla sponda destra del torrente Parma, dalla parte opposta della capitale del prosciutto crudo parmigiano, Langhirano.
Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]- Anna e Maurizio, via XXV aprile 86 (nel capoluogo), ☎ +39 0521 350130.
- Locanda del Sale (in località La Maestà a San Michele Cavana, vicino alla Badia Cavana), ☎ +39 0521 857170.
- La Maestà, via Case Trombi 13 (a Mulazzano Ponte).
Dove alloggiare
[modifica]- B&B Cancabaia, via Martiri della Liberta, 70, ☎ +39 338 807 2420, info@cancabaia.it. In dialetto parmigiano Cancabaia significa cane che abbaia
Sicurezza
[modifica]- Agnelli, Piazza San Michele 1, ☎ +39 0521 350121.
Come restare in contatto
[modifica]Poste
[modifica]- Poste italiane, Piazzale Marconi 14, ☎ +39 0521 850596, fax: +39 0521 850596.
Nei dintorni
[modifica]- Torrechiara — Il castello, bello e scenografico, è uno dei più noti e celebrati fra i tanti manieri parmensi e quello forse più famoso fra i tanti che Pier Maria Rossi fece erigere per Bianca Pellegrini. Meno celebrata, ma non meno importante, è la Badia benedettina.
- Parma — Città d'arte fra le maggiori dell'Emilia, mantiene con grande evidenza aspetto, signorilità e modi di vita da Capitale, come lo fu per secoli. La reggia Farnese della Pilotta, la Cattedrale romanica, la chiesa della Steccata sono alcune delle emergenze monumentali che caratterizzano la città; di gran fama il suo Teatro, la sua tradizione musicale (Giuseppe Verdi), la sua scuola di pittura (Correggio, Parmigianino), il suo amore per la buona tavola (prosciutto crudo di Parma, salumi, parmigiano reggiano, lambrusco).
- Sasso — La pieve cosiddetta matildica sorge isolata su un cucuzzolo poco lontano dal paese; è una delle più belle e suggestive pievi dell'appennino parmense, in ottimo stato di conservazione.
Itinerari
[modifica]- Castelli del Ducato di Parma e Piacenza — Disseminati sull’appennino parmense e piacentino, ma presenti anche nella pianura a sorvegliare il confine naturale del Po, i numerosi castelli dell’antico Ducato di Parma e Piacenza caratterizzano tutta l’area. Baluardi militari in origine, molti di essi hanno mantenuto l’aspetto di rocca inaccessibile, molti hanno via via trasformato la loro natura bellica in raffinata dimora nobiliare; tutti perpetuano nel tempo l’atmosfera di avventura, di favola e di leggenda che da sempre è legata ai castelli, in molti dei quali si narra della presenza di spiriti e fantasmi.
Altri progetti
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