Bolsena | ||
Stemma | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Lazio | |
Territorio | Viterbese | |
Altitudine | 350 m s.l.m. | |
Superficie | 63,57 km² | |
Abitanti | 3.941 (2016) | |
Nome abitanti | Bolsenesi | |
Prefisso tel | +39 0761 | |
CAP | 01023 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | Santa Cristina di Bolsena (24 luglio) | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Bolsena è una città del Lazio.
Da sapere
[modifica]Bolsena è famosa per il suo lago e per essere denominata La città del miracolo eucaristico, dalla quale la solennità del Corpus Domini si è estesa a tutta la Chiesa. Dista circa 30 km da Viterbo. È posizionata sulla sponda settentrionale del Lago di Bolsena, formatosi oltre 300.000 anni fa in seguito al collasso calderico di alcuni vulcani appartenenti alla catena dei monti Volsini. Il suo territorio è tutto compreso tra le sponde del lago e le alture che costituivano l'orlo dell'antico cono vulcanico.
Quando andare
[modifica]Ha un clima in genere mite grazie soprattutto alla vicinanza del lago e quindi inverni non troppo freddi. Rare le nevicate che sono invece più frequenti nei monti che le stanno appena dietro alle spalle (Monti Volsini) che sfiorano i 700 m s.l.m.
Cenni storici
[modifica]Volsinii è stata una antica città etrusca e poi romana.
Centro politico e religioso di primaria importanza, le fonti antiche testimoniano la sua distruzione nel 264 a.C. ad opera dei Romani, in seguito alla quale venne rifondato il centro romano di Volsinii (detto anche modernamente Volsinii novi), l'attuale Bolsena.
L'identificazione dell'antico centro etrusco (modernamente indicato come Volsinii veteres) è invece discussa: secondo l'ipotesi più accreditata si tratterebbe dell'antica Orvieto mentre secondo altri dovrebbe essere identificata sempre con la Volsinii romana e dunque l'attuale Bolsena.
Come orientarsi
[modifica]Come arrivare
[modifica]Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]- 1 Cappella del Miracolo. Costruzione in stile barocco, ultimata nel XIX secolo. Il miracolo si riferisce all'ostia che nel lontano 1263 o 1264 fece sgorgare, secondo le cronache del tempo, una notevole quantità di sangue. Le prove del miracolo furono portate a Orvieto e consegnate al papa Urbano IV, che dopo aver preso visione delle tracce del miracolo, istituì la festa del Corpus Domini, l'anno seguente. L'interno è caratterizzato da un altare con un ciborio molto antico ed una pregevole statua in omaggio a Santa Cristina, attribuita a Buglioni.
- 2 Chiesa di Santa Cristina (XI secolo). In stile romanico, conserva opere di Benedetto Buglioni, un polittico di Sano di Pietro e una cappella affrescata nel 1498 da Giovanni de' Ferrarris da Mondovì. Nell'agosto del 1976 papa Paolo VI l'ha elevata alla dignità di basilica minore.
- 3 Convento di Santa Maria del Giglio. Fu iniziato al principio del XVII secolo, dopo che la comunità locale decise di costruire una chiesa sul posto del piccolo capitello votivo medievale dedicato alla Madonna del Giglio. Nel 1626 il chiostro era già terminato e affrescato.
Sul crocevia delle strade per Viterbo-Roma e Orvieto, sembra essere stato un luogo ideale di sosta per i pellegrini della Via Francigena che volessero deviare per Orvieto e visitare, dopo l'altare del miracolo eucaristico sulla tomba di santa Cristina in Bolsena, anche la cappella del miracolo del duomo di Orvieto, sede vescovile.
Sufficiente per le esigenze dei primi frati che presero in cura il santuario, il convento cominciò a diventare troppo piccolo a metà del XVIII secolo quando, grazie al contributo del Cardinale Lorenzo Cozza, bolsenese di adozione, ma proveniente dal vicino paese di San Lorenzo Nuovo, fu ingrandito con l'aggiunta di due bracci verso ovest.
Nel XIX secolo si aggiunse un piano sull'ala nord. Il convento arrivò ad ospitare più di 70 persone stabilmente residenti. Dal secondo dopoguerra cominciò una progressiva diminuzione della presenza dei frati.
Attualmente proprietà della Provincia Romana dei frati minori, che lo riacquistò dallo Stato dopo l'esproprio del 1870, è dal 1997 gestito dall'associazione "Punti di Vista" che vi conduce, tra le altre attività, una casa per ferie, continuando la manutenzione ed il progressivo recupero. - Ex chiesa di S. Francesco. Del XII-XIII secolo con affreschi e oggi teatro comunale e l'adiacente San Ludovico XVI secolo, oggi biblioteca.
- Ex chiesa di San Salvatore, via Delle Piagge. Del XIII secolo, è situata nel quartiere medievale Castello, con il caratteristico campanile a cupola ricoperto da maioliche e oggi usata durante il periodo estivo per mostre
- Chiesa Di San Salvatore. Risale alXV secolo ed è situata fuori dalle mura fronte rocca che fu distrutta all'interno da un incendio nel 1914
- Oratorio della Madonna dei Cacciatori. Del XV secolo, è situata a pochi passi dalla precedente in via omonima. All'interno sono presenti vari affreschi votivi di vari santi. La chiesina è privata, ma può essere visitata rivolgendosi al tabaccaio di fronte all'ingresso della rocca.
- 4 Rocca Monaldeschi della Cervara. Le prime notizie risalgono al 1156 quando il papa Adriano IV fece fortificare i borghi situati sulla Cassia a difesa delle incursioni barbariche. Passò poi alla potente famiglia orvietana dei Monaldeschi. Attualmente ospita il Museo territoriale del Lago di Bolsena. La Rocca è situata nel centro storico di Bolsena, nella zona nord. Il quartiere si chiama Castello, ed è il quartiere più antico della Tuscia. Il Castello è ancora in stile medievale, con dei graziosi vicoletti, e con un grosso palazzo di proprietà di un principe del luogo. Il Castello è il luogo turistico più visitato dai turisti stranieri.
- Palazzo Cozza Crispo (ora del Drago). Visitabile su prenotazione. Costruito su disegni degli architetti Simone Mosca e Raffaello da Montelupo intorno alla metà del XVI secolo è uno dei palazzi cinquecenteschi meglio conservati del Lazio e conserva al suo interno un ciclo di affreschi di epoca manierista. Fu la residenza del celebre Abate Giuseppe Cozza Luzi, Vice Bibliotecario di S.R.C. e abate dell'abbazia di Santa Maria di Grottaferrata.
- Fontana di San Rocco. Venne fatta erigere dal cardinale Giovanni de' Medici e si trova nella pittoresca piazza di San Rocco: per i bolsenesi l'acqua che sgorga è miracolosa ed ogni anno viene celebrata una messa con la benedizione delle acque (16 agosto). La fontana è stata alcuni anni fa oggetto di accurato restauro.
- Palazzo Caposavi (ora Cozza Caposavi). Di origine cinquecentesca, venne ridisegnato nel settecento sotto la direzione dell'architetto Domenici e domina la fontana medicea di San Rocco.
- Catacombe di Santa Cristina. visitabili.
Eventi e feste
[modifica]- Sacra rappresentazione dei Misteri di Santa Cristina. 24 luglio Santa Cristina. La sera del 23 luglio alcuni quadri viventi, detti Misteri, vengono allestiti per ricordare le sofferenze della santa bambina. La processione con la statua di Santa Cristina sosta davanti a ciascuna rappresentazione, percorrendo la strada dalla Basilica fino alla Chiesa del Santissimo Salvatore. I costumi e l'allestimento sono particolarmente curati e le suddivisioni dei ruoli e dei diversi allestimenti seguono una tradizione che si tramanda di padre in figlio. La mattina successiva la processione con la Santa parte dalla Chiesa del Santissimo Salvatore fino a ritornare a Santa Cristina, sostando davanti a nuove rappresentazioni che vengono allestite.
- Miracolo eucaristico. La tradizione cristiana ricorda il miracolo eucaristico avvenuto a Bolsena nel 1263. Un prete di origine boema, durante la celebrazione dell'Eucarestia sulla tomba di Santa Cristina, avrebbe avuto dei dubbi sulla transustanziazione. D'un tratto del sangue, sgorgato dall'Ostia consacrata, bagnò il corporale e i lini liturgici. Papa Urbano IV, che si trovava nella vicina Orvieto, fu informato dell'accaduto e mandò il vescovo Giacomo per controllare la situazione, con il compito di portare con sé il sacro lino insanguinato. Nel 1264 il Papa promulgò la Bolla Transiturus che istituiva la Festa del Corpus Domini. A Bolsena sono custodite le sacre pietre, di cui una è sempre esposta alla venerazione dei fedeli.
La celebre processione che si snoda per le vie del paese vecchio venne celebrata, per la prima volta, nel 1811 per volontà del frate francescano Francesco dei conti Cozza.
Cosa fare
[modifica]Acquisti
[modifica]Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]Dove alloggiare
[modifica]Prezzi elevati
[modifica]- Ludwig Boutique, Viale Cadorna 15, ☎ +39 0761 799262, fax: +39 0761 796084. Hotel cinque stelle
- Holiday, Viale Diaz 38, ☎ +39 0761 796900, fax: +39 0761 799550. Hotel quattro stelle
- Lido Beach & Palace, Via Cassia Km 114,800, ☎ +39 0761 799026, +39 0761 799033, fax: +39 0761 798489, +39 0761 798586. Hotel quattro stelle
- Royal, Piazzale Dante Alighieri 8/10, ☎ +39 0761 797048, fax: +39 0761 796000.
Campeggi
[modifica]- 1 La Cappelletta, Via Cassia Km 116,500, ☎ +39 0761 799543, fax: +39 0761 799543.
- 2 Agricamping Le Calle, Località Fornacella 11/D, ☎ +39 328 7154633, +39 329 4064764.
- 3 Lido Village, Via Cassia Km 111, ☎ +39 0761 799258, fax: +39 0761 796105.
Sicurezza
[modifica]- Lanzi, Via Gramsci, 38, ☎ +39 0761 799031.
Come restare in contatto
[modifica]- Poste italiane, via Gramsci 38, ☎ +39 0761 799018.
Nei dintorni
[modifica]- Pitigliano — Si staglia a strapiombo sul dirupo dello spuntone tufaceo dove è stata edificata, con la cortina esterna delle case che appare un tutt'uno con la roccia, a cui le costruzioni si uniformano anche con il colore. Fu per secoli feudo degli Orsini e mantiene un importante borgo medievale oltre a pregevoli monumenti: il Duomo, la Fontana medicea, Palazzo Orsini, la Sinagoga ebraica ed il Ghetto.
- Sovana — Antica sede vescovile, fu centro etrusco. Pregevole il suo centro storico medievale; di grandissima importanza la sua area archeologica etrusca con le monumentali tombe Ildebranda e della Sirena.
- Sorano — È definita la Matera della Toscana per la sua particolare caratteristica urbanistica di numerosi edifici rupestri scavati nel tufo, che ricordano i celebri Sassi di Matera.
- Orvieto — Si sviluppa su una rupe tufacea che s'innalza isolata nella pianura. Il suo centro storico di grande atmosfera raggiunge l'apice nello splendore del Duomo, capolavoro del gotico nell'Italia centrale. Fu città etrusca, civiltà della quale conserva numerose testimonianze e una necropoli nella campagna sottostante.
- Civita — Isolata per la progressiva erosione della collina e della vallata circostante, è famosa per la sua posizione geografica suggestiva e il suo impianto medievale. Collegata da un solo ponte pedonale, è denominata "La città che muore". Fa parte dei Borghi più belli d'Italia.
- Montefiascone — Si erge su un colle che si affaccia direttamente sul lago di Bolsena. Il terreno ricco di materiali di origine lavica ha favorito lo sviluppo della coltivazione della vite ed è per questo che Montefiascone è conosciuto per la sua produzione enologica ben oltre i suoi confini.
- Viterbo — Il suo centro storico, di aspetto quasi totalmente medievale, trova un ottimo esempio di quell'epoca nella via San Pellegrino, appunto nel suo quartiere medievale. Chiese in quantità, piazzette con fontane, vie strette sono circondate dalle mura turrite che contribuiscono a rendere ancora più forte l'impressione di essere andati a ritroso nei secoli. Vi risiedettero spesso i papi; di indubbia bellezza è il Palazzo papale, bell'esempio di gotico viterbese.
Altri progetti
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