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Ivrea
Centro storico
Stemma
Ivrea - Stemma
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Ivrea
Sito istituzionale

Ivrea è una città del Piemonte.

Da sapere

Viene considerata "il capoluogo del Canavese". Nel 2018 è entrata a far parte del patrimonio dell’ unesco UNESCO.

La città industriale di Ivrea è stata costruita tra gli anni 1930 e 1960 da Adriano Olivetti. Il patrimonio architettonico, lascito della fabbrica alla città, copre il 70% del perimetro urbanizzato di Ivrea e costituisce un esempio di costruzioni residenziali, industriali e sociali di straordinaria qualità.

Cenni geografici

Bagnata dal fiume Dora Baltea, un affluente del Po, è collocata in un'area formatasi da un grande ghiacciaio del Pleistocene, il quale trasportò nel tempo numerosi detriti che andarono a formare una serie di rilievi morenici, tra cui la cosiddetta Serra Morenica.

Cenni storici

Il nome antico è Eporedia, nome ancora spesso utilizzato per chiamare la città. Fu fondata intorno al V secolo a.C. dai Salassi, un popolo d'origine celtica stabilitosi nel Canavese. Il toponimo potrebbe quindi derivare dalla divinità celtica Epona, in particolare dalla contrazione dei termini gallici epo, affine al greco antico hippos, (cavallo), e reda, cioè carro a quattro ruote, indicandola come già strategica stazione viaria di carri equestri per gli accessi cisalpini.

I romani latinizzarono il nome, che subì delle varianti, quali Iporeia, quindi Ivreia, Ivrea. A partire dal I secolo a.C. fu infatti colonia romana, collocata a presidio della via militare che dalla pianura piemontese si spingeva nelle valli della Dora Baltea. Particolarmente rilevanti, tra le testimonianze archeologiche di questo periodo, sono i ruderi dell'anfiteatro, collocato a breve distanza dall'attuale centro storico. In seguito mutò nome in Augusta Eporedia. Nel periodo longobardo invece, Ivrea diventò sede dell'omonimo ducato, tra il VI e il VII secolo. All'inizio del secolo VIII, Ivrea diventò contea e marca, sotto il regno franco, attraverso la nascente dinastia Anscarica. Qui, dopo un periodo di contrasti con Warmondo (potente vescovo della città), nell'anno 1000 fu acquisita dal marchese Arduino da Pombia il quale, l'anno dopo, a Pavia, verrà eletto Re da una dieta di principi e signori contro il volere dell'imperatore Ottone III di Sassonia. La città Ivrea acquisì grande importanza all'interno del Regno d'Italia.

Re Arduino, in forte contrasto sia con la chiesa di Ivrea sia con quella di Vercelli, fu scomunicato dal papa Silvestro II, e restò sul trono fino al 1014, anno in cui abbandonò la lotta ritirandosi nell'abbazia di Fruttuaria dove morì nel 1018. Sul finire dell'XI secolo, dopo il periodo degli Arduinidi, Ivrea tornò a essere dominata dalla signoria vescovile. Ricordo di questo periodo è l'ancor esistente Torre di Santo Stefano, alla fine di corso Botta, fortemente voluta e sovvenzionata dal papa Niccolò II per riaffermare il potere sulla città, all'epoca utilizzata come campanile dell'adiacente monastero di benedettini (oggi scomparso), distaccamento dell'abbazia di Fruttuaria di San Benigno Canavese.

Nella seconda metà del secolo XII tentò di affermarsi il potere politico dei marchesi del Monferrato, istituendo il territorio del "comune di Ivrea e Canavese", ma destinato comunque a soccombere nei primi decenni del secolo successivo. Nel 1238, l'imperatore Federico II pose la città sotto il suo dominio; nel seguito, la signoria della città tornerà a essere disputata tra il vescovo di Ivrea, il marchese del Monferrato e altri potentati, tra cui il conte di Savoia. Nel 1356, Ivrea passò, dunque, sotto il dominio del Conte Verde di Savoia e, nella seconda metà del secolo XIV, la città assistette alla rivolta contadina contro i soprusi dei nobili canavesani che va sotto il nome di "tuchinaggio". Fatta eccezione di brevi periodi di occupazione spagnola e poi francese nel secolo XVI, Ivrea rimase alle dipendenze dei Savoia praticamente per tutto il periodo tra il XV e il XVIII secolo.

Il 26 maggio 1800, Napoleone venne accolto a Ivrea insieme alle sue truppe vittoriose. Sotto il dominio napoleonico Ivrea fu capoluogo del "Département de la Doire", uno dei cinque in cui era stato suddiviso il Piemonte; tuttavia, nel 1814 la città, così come il resto del Piemonte, ritornò ai Savoia, con Vittorio Emanuele I, re di Sardegna. Dal 1859 al 1927 Ivrea diventò il capoluogo dell'omonimo circondario, uno dei cinque in cui era suddivisa la provincia di Torino del Regno di Sardegna, fino all'Unità d'Italia. Il XX secolo vide la città protagonista di un nuovo polo industriale, con la fondazione della prestigiosa fabbrica di macchine per scrivere Olivetti, a partire dal 1908. Nel 1927 la città, insieme a ben altri 112 comuni dell'alto Canavese, viene annessa alla Valle d'Aosta, per costituire una nuova Provincia di Aosta. Tale annessione verrà sciolta nel 1945, per ritornare sotto la Provincia di Torino. Sul finire degli anni novanta, con il declino dell'Olivetti, l'economia della città subirà un duro colpo; qualche anno più tardi, la città diventerà la sede italiana della società di telecomunicazioni mobile Vodafone Italia.

Come orientarsi

La piazza principale storica di Ivrea, sebbene sia una delle più piccole, è situata nell'antico borgo storico e divide in due parti la via centrale, cioè via Palestro-via Arduino. Anticamente, veniva chiamata Piazza Palazzo di Città o, più semplicemente Piazza di Città, un nome ancora rimasto nell'odierno linguaggio popolare. Essa ospitava alcuni edifici, tra cui un antico ospedale, il De Burgo, dismesso nel 1750 e sostituito dall'attuale Palazzo di Città.

Quartieri

Ivrea è suddivisa fra 26 quartieri e rioni: San Grato, Canton Vesco, Canton Vigna, La Sacca, Bellavista, Via Miniere-Via Jervis, zona Porta Torino-Stazione-Movicentro-Via Dora Baltea, Borghetto, Centro Storico, Crist, Porta Aosta-Sant'Antonio, San Pietro Martire, Via Sant'Ulderico, Lago Sirio, Prafagiolo, Canton Gabriel, Lago San Michele, Montodo-Monte della Guardia, Porta Vercelli, San Lorenzo, La Fiorana, San Giovanni, Canton Gillio, La Fornace, Torre Balfredo, San Bernardo.

Come arrivare

Il castello

In aereo

Aeroporto di Torino, a circa 45 minuti di auto.


In auto

  • Da Torino: A5 Torino-Aosta, uscita Ivrea
  • Da Milano: A4 Milano-Torino, bretella A4-A5 Santhià-Ivrea, A5 Aosta, uscita Ivrea
  • Da Aosta: A5 Aosta-Torino, uscita Ivrea
  • Da Genova: A26 Genova-Gravellona, A26 Alessandria-Santhià, bretella A4-A5 Santhià-Ivrea, A5 Aosta, uscita Ivrea

In treno

  • 45.4614867.8763811 Stazione FS di Ivrea, Corso Nigra, 73. Stazione di Ivrea su Wikipedia stazione di Ivrea (Q20972988) su Wikidata


Come spostarsi

Con mezzi pubblici

Il servizio di trasporto urbano di Ivrea è gestito da GTT (Gruppo Torinese Trasporti).

Cosa vedere

Architetture religiose

Duomo
Affresco della cripta del duomo
  • 45.46837.87571 Duomo di Santa Maria (Cattedrale di Santa Maria Assunta), Piazza duomo (sull'altura nord-ovest del centro storico). Il Duomo di Ivrea è collegato al Palazzo del Vescovado tramite un collegamento coperto. Il ritrovamento di resti romani nelle parti più antiche della chiesa, o rinvenuti durante gli scavi ottocenteschi, fanno ritenere che fosse già presente, fin dal I secolo a.C., un tempio in asse col sottostante teatro (di cui sono ancora visibili alcune tracce). Il tempio fu poi trasformato in chiesa cristiana, tra la fine del IV e l'inizio del V secolo, quando venne istituita la Diocesi. Espanso verso il 1000 per iniziativa del vescovo Warmondo, si conservano oggi, dell'antica struttura romanica, due campanili, le colonne visibili nel deambulatorio dietro l'abside e la cripta affrescata (contenente un antico sarcofago romano, che la tradizione vuole abbia poi conservato le spoglie di San Besso, compatrono di Ivrea assieme a San Savino).
    Nel corso della ricostruzione avvenuta nel XII secolo, in seguito a un terremoto di entità relativamente importante nel Nord Italia del 1117, la cattedrale cambiò la propria fisionomia, adottando una pianta assai più simile a quella odierna. Nel 1516 poi, il vescovo Bonifacio Ferrero fece edificare una nuova facciata, con un portico in stile bramantesco che sostituì l'antica facciata romanica. Nel 1854 venne a sua volta sostituita dall'attuale facciata neoclassica, ideata dall'architetto Gaetano Bertolotti.
    Duomo di Ivrea su Wikipedia cattedrale di Ivrea (Q7882645) su Wikidata
Chiesa di San Nicola da Tolentino
  • 45.46877.875582 Chiesa di San Nicola da Tolentino, Piazza duomo. Eretta nel 1605 a cura dell'omonima confraternita, e che presenta molteplici elementi di interesse storico e artistico (facciata, affreschi e sculture lignee di stile barocco). La chiesa è nota anche tra gli eporediesi come "chiesa della bomba", in virtù del fatto che, sino a poco tempo fa, vi era esposta una bomba che pendeva dal soffitto. L'ordigno intendeva ricordare un evento miracolistico avvenuto nel 1704 durante la guerra tra Francesi e Piemontesi quando una bomba traforò il soffitto della costruzione ma rimase miracolosamente inesplosa. Chiesa di San Nicola da Tolentino (Ivrea) su Wikipedia chiesa di San Nicola da Tolentino (Q3671459) su Wikidata
Chiesa di San Gaudenzio
  • 45.462157.873853 Chiesa di San Gaudenzio. È una piccola chiesa di architettura tardo barocca edificata tra il 1716 e il 1724, attribuita all'architetto sabaudo Luigi Andrea Guibert. L'edificio sorge su una piccola altura, un tempo fuori dell'abitato di Ivrea, mentre oggi è completamente circondata (tranne la facciata) dallo sviluppo urbano. All'interno è conservato un notevole ciclo di affreschi di Luca Rossetti da Orta con scene dedicate alla vita di San Gaudenzio, santo del IV secolo che si ritiene nativo di Ivrea. Chiesa di San Gaudenzio (Ivrea) su Wikipedia chiesa di San Gaudenzio (Q3670198) su Wikidata
  • 45.4669727.8756394 Chiesa di Sant'Ulderico, Piazza di Città. La prima chiesa venne eretta negli anni immediatamente successivi alla canonizzazione di Ulrico di Augusta. Gli interni dell'edificio subirono un rifacimento totale secondo la moda barocca nel settecento. Chiesa di Sant'Ulderico (Ivrea) su Wikipedia chiesa di Sant'Ulderico (Q55165326) su Wikidata
Santuario di Monte Stella
affresco della Cappella dei Tre Re
  • 45.47247.882015 Santuario di Monte Stella (A pochi passi dall'affollata piazza del mercato ortofrutticolo). Il Santuario di Monte Stella è un luogo devozionale posto su una collina che si erge nei pressi della piazza del mercato, lungo la quale si snoda una Via Crucis. Venne edificato nel 1627, ma al giorno d'oggi solo il campanile è rimasto integro. Il resto della costruzione, ovvero il tempio a pianta circolare, risale al XIX secolo. Santuario di Monte Stella su Wikipedia Santuario di Monte Stella (Q3949898) su Wikidata
  • 45.4733727.8826876 Cappella dei Tre Re. L’anno di edificazione risale al 1220: la tradizione vuole che sia stato san Francesco, di passaggio da Ivrea, a suggerirne la costruzione. La cappella ha un'architettura romanica. Qui si trova un affresco recentemente restaurato (Natività e Santi Rocco e Sebastiano) di scuola spanzottiana. Cappella dei Tre Re su Wikipedia Cappella dei Tre Re (Q24938278) su Wikidata
chiesa di Santa Croce
  • 45.466667.875257 Chiesa di Santa Croce, via Arduino 9. Fu fondata nel 1622 come oratorio della confraternita del Suffragio. Contiene al suo interno un elegante altare (1749), un coro ligneo (1695) e specialmente un importante ciclo di affreschi realizzato nel 1753 e nel 1751 da Luca Rossetti da Orta. Chiesa di Santa Croce (Ivrea) su Wikipedia chiesa della Confraternita della Santa Croce (Q55165321) su Wikidata
Chiesa San Bernardino
  • 45.4590567.8758 Chiesa di San Bernardino, via Jervis 380 (nell'area industriale Olivetti). È in stile gotico, di modeste proporzioni, costruita insieme all'annesso convento nel 1455 dall'ordine francescano dai frati minori. L'edificio venne quindi completato nel 1457, a pianta quadrangolare con volte a crociera. Nel 1465 ebbero luogo dei lavori di ampliamento, con la costruzione di una navata per l'accesso al pubblico e di due cappelle laterali. Il monastero iniziò il suo declino verso la fine del XVI secolo e nel Settecento il complesso subì un ulteriore degrado a causa delle successive occupazioni militari, sino alla conquista napoleonica e all'abolizione delle proprietà ecclesiastiche. Nel 1910 Camillo Olivetti acquistò il complesso per trasformarlo nella sua abitazione, mentre tra il 1955 e il 1958 il figlio Adriano Olivetti trasformò il tutto in sede per i servizi sociali e per le attività dopolavoristiche dei dipendenti dell'Olivetti. La chiesa di San Bernardino conserva al proprio interno un ciclo di affreschi sulla Vita e Passione di Cristo, realizzato tra il 1485 e il 1490 da Giovanni Martino Spanzotti e restaurato negli anni cinquanta grazie all'operato di Adriano Olivetti. Chiesa di San Bernardino (Ivrea) su Wikipedia chiesa di San Bernardino (Q3669621) su Wikidata
  • 45.4671177.8744229 Sinagoga, via Quattro Martiri 20 (nel centro storico della città). Venne edificata nel 1870 in seguito all'espansione della comunità ebraica. Dopo un periodo di abbandono, venne ristrutturato nel 1999 e usato anche per lo svolgimento di varie attività culturali. Sinagoga di Ivrea su Wikipedia sinagoga di Ivrea (Q3961370) su Wikidata

Architetture civili

Palazzo di Città
  • 45.466257.87602810 Palazzo di Città (Municipio), piazza Ferruccio Nazionale. La realizzazione del nuovo palazzo comunale di Ivrea venne quindi decretata il 14 marzo 1741, venendo giudicata la precedente sede come "vecchia assai, ed angusta, di modo che poteva servire unicamente alle congreghe consulari e per l'Archivio". L'incarico venne presumibilmente affidato all'ingegnere ed architetto Pietro Felice Bruschetti, anche se altre fonti attribuiscono il progetto dell'edificio all'ingegnere Giovanni Battista Borra. I lavori iniziarono il 3 luglio 1758 e terminarono nel 1761. Palazzo di Città (Ivrea) su Wikipedia Palazzo di Città (Q55165344) su Wikidata
Palazzo della Credenza
  • 45.4668067.872511 Palazzo della Credenza, piazza della Credenza. Antico edificio gotico del XIV secolo, sede del Consiglio Comunale (costituito dai cosiddetti Credendari) al tempo del libero Comune di Ivrea. Palazzo della Credenza su Wikipedia palazzo della Credenza (Q55165346) su Wikidata
  • 45.4651777.88035112 Palazzo dei Bagni Umberto I (Palazzo dei Bagni Pubblici Umberto I o il Palazzo dei Bagni Idroterapici Umberto I). La struttura funzionò come stabilimento idroterapico e albergo diurno fino a quando fallì già nel 1892, venendo comprata dall'imprenditore Domenico Martellono di Issiglio, il quale ne fece la sua residenza. Palazzo dei Bagni Umberto I su Wikipedia Palazzo dei Bagni (Q105009970) su Wikidata
  • 45.467027.87588413 Palazzo della Congregazione di Carità, piazza Ferruccio Nazionale. L'edificio venne ristrutturato e ampliato, andando a inglobare diversi edifici preesistenti, nella prima metà del XIX secolo su disegno dell'architetto Gaetano Bertolotti. Il sito era occupato in età romana dal teatro della città di Eporedia. Palazzo della Congregazione di Carità su Wikipedia Palazzo della Congregazione di Carità (Q116566342) su Wikidata
  • 45.4680057.88498614 Casa Ferrando. Il palazzotto venne eretto nel 1925 dall'ingegner Amedeo Ferrando. Casa Ferrando su Wikipedia Casa Ferrando (Q107080985) su Wikidata
  • 45.4659797.87857415 Palazzo Giusiana. Palazzo Giusiana su Wikipedia Palazzo Giusiana (Q55165349) su Wikidata
  • 45.4696117.87094416 Palazzina Lacchia. La palazzina venne progettata dall'architetto Tito Lacchia su committenza di Giuseppe Botalla, quale palazzina da reddito nel 1910. L'edificio presenta il medesimo stile, seppur in forma meno ricercata e pretenziosa, della vicina Villa Lacchia. Le facciate sono caratterizzate da cornici a rilievo sull'architrave delle finestre e da sequenze di balconi incassati nel volume del fabbricato a formare ariosi loggiati ornati da ringhiere in ferro battuto in stile floreale. Palazzina Botalla su Wikipedia Palazzina Botalla (Q97622851) su Wikidata
  • 45.4645837.87261117 Palazzo Ravera, corso Costantino Nigra. L'edificio venne fatto realizzare dall'imprenditore Stefano Ravera, discendente di una nota famiglia di costruttori canavesani. Il nome del palazzo rimase quindi indissolubilmente legato a quello dell'albergo che operò nelle sue stanze, l'Hotel Dora, chiuso nel 1989, frequentato dall'alta società eporediese e dalla classe dirigente olivettiana. Nel 1957, in una camera al primo piano dell'albergo fu trovato morto, per cause naturali, il pittore Ottone Rosai. Palazzo Ravera su Wikipedia Palazzo Ravera (Q98075836) su Wikidata
  • 45.46777.87569718 Palazzo del Vescovado. Palazzo del Vescovado (Ivrea) su Wikipedia Palazzo del Vescovado (Q55165353) su Wikidata

Edifici Olivetti unesco

Palazzo Uffici
  • 45.4535567.86494419 Palazzo Uffici Olivetti. L’edificio fu commissionato dalla Olivetti di Ivrea agli architetti Annibale Fiocchi, Gian Antonio Bernasconi e Marcello Nizzoli e realizzato tra il 1960 e il 1964. La sua costruzione rispondeva alle esigenze dell'azienda di dotarsi, in un momento di grande espansione industriale, di una sede di rappresentanza che ospitasse, tra gli altri, anche la presidenza stessa della Società. L'edificio, che riprende le forme e l'assetto formale dello stile internazionale, presenta una pianta a stella costituita da tre bracci incernierati a 120 gradi sul blocco centrale; quest'ultimo è il fulcro dell'edificio ed è occupato da locali di servizio e dal grande scalone monumentale di pianta esagonale sovrastato da un grande lucernario in vetro di Murano. Palazzo Uffici Olivetti su Wikipedia Palazzo Uffici Olivetti (Q89481327) su Wikidata
Mensa aziendale Olivetti
  • 45.457997.8752120 Mensa aziendale Olivetti (nella parte retrostante del complesso industriale Olivetti). La progettazione dell'edificio, affidata a Ignazio Gardella, iniziò nel 1953, il primo progetto è a pianta circolare e costituito da un cilindro nel cui piano seminterrato si trovano gli spazi dopo-mensa e la mensa nella parte superiore. Il cinema teatro è una struttura rettangolare orientata verso sud. In seguito il progetto cambia significativamente e viene abbandonata la realizzazione del cinema teatro. L'edificio è strutturato su due piani interrati e due fuori terra e segue la conformazione del terreno, per la realizzazione non furono infatti effettuati interventi di sterro o riporto di terra, l'edificio prosegue, in modo geometrico, le forme della collina morenica retrostante. Gardella nella progettazione finale usò come base la forma esagonale, ripresa poi da Figini e Pollini nel progetto del Centro dei Servizi Sociali, aggiungendo un'ala in direzione della collina con lo scopo di contenere uno sperone di roccia ed un gruppo di alberi già presenti. La forma esagonale è un riferimento all'uso di forme esagonali da parte di Frank Lloyd Wright nella Hanna House e nell'Auldbrass Plantation.
    Nei pressi della mensa erano presenti servizi culturali e sociali, all'epoca dell'edificazione la durata della pausa pranzo era di due ore e, secondo la filosofia Olivetti, questo tempo era anche un'occasione di arricchimento culturale.
    Mensa aziendale Olivetti su Wikipedia Mensa aziendale Olivetti (Q109122153) su Wikidata
Unità residenziale Ovest
  • 45.4590567.8672521 Unità residenziale Ovest (Talponia). Il progetto dell'edificio venne commissionato dalla Olivetti agli architetti Roberto Gabetti e Aimaro Oreglia d’Isola nel 1968. La committenza desiderava una struttura in cui poter alloggiare i dipendenti temporaneamente in visita a Ivrea presso la sede dell'azienda. L'edificio, adagiato su un declivio appositamente creato, ha la particolarità di presentare una pianta semicircolare, dal raggio di 70 metri, completamente interrata fatta eccezione per la facciata rivolta verso la grande corte interna. Il tetto pavimentato della struttura, accessibile dalla strada, si presenta come una sorta di piazza-terrazzo affacciata sulla sottostante corte interna, occupata da una collina piantumata. Il complesso, distribuito su due piani, è composto da 13 alloggi di 120 metri quadri disposti su due livelli e 72 alloggi ad un solo livello di 80 metri quadri, serviti da una strada coperta interamente percorribile, individuabile dall’esterno dal posizionamento delle cupole in plexiglas. Unità residenziale Ovest su Wikipedia Unità residenziale Ovest (Q92474905) su Wikidata
  • 45.4594367.87031622 Villa Casana (Villa Carpenetto, Archivio Storico della Fondazione Adriano Olivetti). La villa venne eretta nei primi anni del XX secolo quale residenza di villeggiatura daI marchese Edoardo Coardi di Carpenetto, tenente generale di cavalleria dell'esercito italiano. Questi soleva passarvi il periodo tra i primi di luglio ai Santi insieme alla moglie Maria Sofia, nobile della famiglia Ruffo di Calabria, e ai figli, per poi rientrare a Roma dove la famiglia risiedeva per il resto dell'anno. La villa passò nel 1927 al cavalier Vittorio Casana, del quale porta ancora il nome. Dopo essere stata sequestrata dai tedeschi durante l'occupazione nazifascista del Norditalia, diventando così sede di uno dei loro comandi, la proprietà venne acquistata nel 1952 dalla Olivetti, che la ristrutturò realizzando una sopraelevazione ed adibendola ad uffici, quindi a una scuola dell'infanzia. Dal 1987 la villa è sede dell'Archivio Storico della Fondazione Adriano Olivetti. Villa Casana su Wikipedia Villa Casana (Q106029223) su Wikidata
Villa Capellaro

Musei

Torri

  • 45.465497.880341 Torre di Santo Stefano. Torre di Santo Stefano (Ivrea) su Wikipedia torre di Santo Stefano (Q89412621) su Wikidata
  • 45.4663067.87916742 Torre dei Tallianti. Torre dei Tallianti su Wikipedia Torre dei Tallianti (Q101380751) su Wikidata

Altro

  • 45.4643757.88466143 Cimitero di Ivrea, Via dei Mulini. In un angolo appartato nell'ala sinistra della parte vecchia, è sepolto Adriano Olivetti, la cui tomba è circondata dal verde.
  • 45.46787.887544 Anfiteatro romano. Anfiteatro romano di Ivrea su Wikipedia anfiteatro romano di Ivrea (Q16526592) su Wikidata
  • 45.467947.87445 Castello. Il castello delle tre torri è un po' l'emblema della città. Fatto edificare nel 1357 da Amedeo VI di Savoia, fu convertito in prigione nel diciottesimo secolo. Castello di Ivrea su Wikipedia castello di Ivrea (Q3662639) su Wikidata


Eventi e feste

Carnevale di Ivrea, battaglia delle arance
  • Carnevale di Ivrea, vie cittadine. domenica, lunedì grasso e martedì grasso del carnevale. È famoso soprattutto per la "battaglia delle arance". Carnevale di Ivrea su Wikipedia Carnevale di Ivrea (Q2939684) su Wikidata
  • Festa di S. Savino (7 luglio).


Cosa fare


Acquisti


Come divertirsi


Dove mangiare

Ad Ivrea si gusta la "torta 900", inventata alla fine dell'Ottocento per celebrare l'arrivo del nuovo secolo.

Dove alloggiare


Sicurezza


Come restare in contatto

Tenersi informati

  • 45.4595937.8745362 Visitor centre Olivetti, Via Guglielmo Jervis, 11, + 39 379 1694756. Orario invernale (dal 16 ottobre al 15 marzo): Ven-Dom e festivi 10:00-18:00. Lun-Gio su prenotazione. Orario estivo (dal 16 marzo al 15 ottobre): Mar-Dom e festivi 10:00-18:00. Lun su prenotazione.


Nei dintorni

Itinerari


Altri progetti

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