Itinerario dell'Opera dei pupi siciliani | |
Tipo itinerario | Automobilistico |
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Stato | Italia |
Regione | Sicilia |
Inizio | Palermo |
Fine | Sortino |
Sito del turismo |
Itinerario dell'Opera dei pupi siciliani è un itinerario che si sviluppa attraverso le principali città della Sicilia.
Introduzione
[modifica]Questo itinerario propone un percorso alla scoperta dell’opera dei pupi siciliani iscritta nella Lista Unesco del patrimonio orale e immateriale dal 2001.
A ogni tappa corrisponde una famiglia di pupari, una compagnia, da conoscere, ascoltare, vedere all’opera mentre fa uno spettacolo o costruisce un pupo, mentre racconta la storia familiare che ci porta dentro uno spaccato dell’opera dei pupi, molteplice e sempre vivace espressione del territorio.
A ogni tappa e a ogni famiglia corrispondono dei luoghi: teatri o laboratori artigianali dove spesso i pupari espongono i mestieri di famiglia; ma vi sono anche i musei e le collezioni, luoghi vivi di scoperta di ciò che l’opera dei pupi è stata, dove scoprire un mestiere (collezioni) o conoscere l’intero panorama del teatro dell'opera dei pupi (musei) anche in rapporto all’Unesco, dove confrontarsi sugli sforzi fatti e le sfide da affrontare per salvaguardarla, dove l'opera dei pupi entra in dialogo con altre opere on ambito artistico, teatrale, musicale.
Luoghi distribuiti su tutto il territorio regionale, in città, paesi e quartieri altamente turistici e in città, paesi e quartieri ai margini del mainstream che offrono un’immagine inedita della Sicilia o ce la fanno guardare sotto una lente diversa.
Un itinerario che invita alla scoperta del territorio attraverso l’ascolto delle sue voci, la visione e l'esperienza dello spettacolo, nel rispetto dei suoi ritmi e tempi, e attraverso l'esplorazione di una geografia disegnata in maniera sostenibile
L'opera dei pupi
[modifica]L'opera dei pupi (opra î pupi a Palermo, opira î pupi a Catania) è il teatro tradizionale delle marionette dell’Italia meridionale e della Sicilia.
Proclamata dall'Unesco Capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell'umanità nel 2001, risale al terzo decennio dell’Ottocento e ha riscosso particolare successo presso i ceti popolari, diventando una delle espressioni più significative della memoria storica e dell’identità culturale della Sicilia.
I pupari, che compongono la comunità patrimoniale dell’opera dei pupi, sono depositari di un vasto e complesso patrimonio che ancora oggi si trasmette oralmente da maestro ad allievo, sia in seno alla famiglia, sia al di fuori. La trasmissione di tale patrimonio avviene in seno alle compagnie e ai laboratori artigianali primariamente attraverso l’ascolto e l’osservazione del maestro da parte del giovane apprendista. I pupari - in Sicilia detti anche “opranti”, “teatrinari” - gestiscono il teatro, curano lo spettacolo e animano i pupi, dipingono le scene e i cartelli, talvolta costruiscono i pupi.
Pupi, cartelli, scene e oggetti scenici costituiscono il mestiere della compagnia, ovvero quell'insieme di oggetti necessari alla messa in scena dello spettacolo. Spesso oggi le compagnie espongono nei loro teatri o nei laboratori i mestieri di famiglia - che spesso includono oggetti storici, realizzati dai loro padri e nonni.
Il Teatro dell’opera dei pupi siciliani presenta due diverse varianti: la scuola “palermitana”, nella Sicilia occidentale, e quella “catanese”, nella Sicilia orientale. Esse differiscono per alcuni aspetti della meccanica e figurativi e per alcuni soggetti.
Quando andare
[modifica]L’esperienza dell’itinerario può essere fatta in ogni periodo dell’anno. Musei e collezioni sono aperti tutto l’anno mentre informazioni dettagliate sulla programmazione degli spettacoli possono essere richieste alle compagnie attraverso i contatti forniti. Molte compagnie realizzano spettacoli e laboratori didattici su prenotazione per gruppi di visitatori e/o scolaresche. Alcune hanno una programmazione più regolare su base annuale.
Un buon periodo è anche quello in cui si svolgono rassegne e festival. Tra le rassegne dedicate all’opera dei pupi e al teatro di figura italiano e straniero, tradizionale e contemporaneo, si segnala:
- Festival di Morgana (Palermo, autunno): è la più antica rassegna annuale del territorio dedicata all'opera dei pupi e al teatro di figura. Si svolge ogni anno in autunno (di solito a novembre) nell’antico quartiere storico della Kalsa e rientra tra le Manifestazioni di grande richiamo turistico della Regione siciliana. È organizzato dal Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino di Palermo in collaborazione con numerosi istituti internazionali.
Nel tempo si sono aggiunte altre rassegne, tra cui si segnalano:
- Macchina dei sogni (Palermo, estate): nato nel 1984 per celebrare i 50 anni di attività di Giacomo Cuticchio, il festival inizialmente focalizzato sull’opera dei pupi, amplia presto lo sguardo ad altre pratiche performative: cunto e narrazione orale, teatro da strada e teatro “senza etichette e distinzioni di generi”. È organizzato dall'associazione culturale “Figli d’arte Cuticchio”;
- San Martino Puppet Fest (Siracusa, autunno): giovanissimo festival, nato nel 2018, trova nei bambini e nei ragazzi il pubblico prediletto, ma non esclusivo: “Il teatro, e in questo caso il teatro di figura e dei pupi, rappresenta un volano per lo sviluppo delle condizioni necessarie per una crescita formativa dei bambini”. È organizzato dalla Compagnia dei pupari Vaccaro-Mauceri. e si svolge nel periodo di san Martino, legando le due festività cristiane della festa dei morti e della festa del santo.
A chi è rivolto
[modifica]L’itinerario dell'opera dei pupi siciliani si rivolge a ogni tipo di utenza. Grandi e piccoli possono scoprire l’opera dei pupi attraverso lo scambio diretto con le compagnie, gli spettacoli teatrali tradizionali e di innovazione per tutte le età, laboratori didattici e la visita a musei e collezioni.
Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]- 1 Aeroporto di Palermo-Punta Raisi (Aeroporto Falcone e Borsellino, IATA: PMO), ☎ +39 0917020273. Arrivi e partenze nazionali e internazionali, con frequenti voli giornalieri da e per Roma Fiumicino, Milano Linate e Malpensa. L’aeroporto, situato a circa 35 km da Palermo, è servito dalle Autolinee Prestia e Comandé (prestiaecomande.it), con capolinea alla Stazione Centrale e fermate in vari punti della città; autobus anche da e per Trapani (segesta.it), Catania (saisautolinee.it).
- 2 Aeroporto di Catania «Vincenzo Bellini» (Aeroporto Vincenzo Bellini, IATA: PMO), ☎ +39 095 723 9111. Arrivi e partenze nazionali e internazionali con voli giornalieri da e per Milano Linate, Malpensa, Bergamo e Roma Fiumicino. L’aeroporto, a circa 5 km dal centro di Catania, è collegato con la città dalla linea automobilistica urbana Alibus (amt.ct.it). Servizi di autobus collegano lo scalo con molti comuni anche di altre province (aziendasicilianatrasporti.it, interbus.it, etnatrasporti.it); autolinee per Messina e Palermo (saisautolinee.it).
- 3 Aeroporto di Comiso «Pio La Torre» (Aeroporto di Comiso), ☎ +39 095 723 9111. Dista circa 5 km da Còmiso e 15 da Ragusa. Voli da e per Roma Fiumicino e Milano Malpensa. Autolinee per Catania (Autolinee Giamporcaro)
- 4 Aeroporto di Trapani-Birgi «Vincenzo Florio» (Aeroporto di Trapani-Birgi «Vincenzo Florio»), ☎ +39 095 723 9111. Lo scalo serve varie città italiane del centro-nord e alcune europee. Arrivi e partenze low cost per Roma Ciampino, Milano Malpensa e Bergamo. L’aeroporto dista circa 15 km sia da Trapani sia da Marsala. Autolinee per Trapani (aziendasicilianatrasporti.it) e per Palermo (autoservizisalemi.it).
In nave
[modifica]Collegamenti principali con il porto di Palermo:
- Grandi Navi Veloci (gnv.it) da Genova, Civitavecchia, Napoli
- Grimaldi Lines (grimaldi-lines.com) da Livorno
- Tirrenia (tirrenia.it) da Napoli e da Cagliari
Collegamenti principali con il porto di Catania:
- Grimaldi Lines (grimaldi-lines.com) da Salerno
- La compagnia Caronte (carontetourist.it) gestisce il servizio di traghetto plurigionaliero continuo sullo Stretto di Messina, e in più i collegamenti tra Salerno e Messina.
In treno
[modifica]Per raggiungere la Sicilia in treno si consiglia:
- Intercity da Roma o Milano fino a Messina.
- Oppure un treno Espresso da Torino, Genova, Milano, Venezia, Bologna, Firenze, Napoli fino a Villa San Giovanni dove ci si imbarca gratuitamente per lo Stretto di Messina e si prosegue con i collegamenti regionali verso la città siciliana prescelta.
In automobile
[modifica]Da Palermo:
- La A29 collega Palermo con Trapani e Mazara del Vallo.
- La A20 collega Palermo con Messina (tratta con pedaggio)
- La A19 collega Palermo (per la A20) con Catania servendo Enna e parte dell’interno.
Da Messina:
- La A18 collega Messina con Catania (tratta con pedaggio)
Da Catania:
- La A18 collega Catania con Siracusa
- La strada statale SS 115 Sud Occidentale Sicula, collega Trapani a Siracusa.
Tappe
[modifica]Tappe costa nord-ovest (Palermo - Carini - Partinico - Alcamo)
[modifica]- 1 Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, Piazzetta Antonio Pasqualino, 5 (nello storico quartiere della Kalsa), ☎ +39 097 328060, mimap@museomarionettepalermo.it. Mar-Sab 10-18; Dom e Lun 10-14. Il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino è stato fondato nel 1975 dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari di Palermo. Ha sede all’interno del palazzo settecentesco dell’ex Hôtel de France e ospita una collezione di oltre 5.000 opere: marionette, burattini, ombre, automi e macchine sceniche da tutto il mondo. La collezione di pupi di tipo palermitano, catanese e napoletano è indubbiamente la più vasta e completa oggi esistente. Oltre all’opera dei pupi, il Museo ospita altre opere utilizzate negli altri teatri di figura che sono stati iscritti nella Lista UNESCO dei Patrimoni Orale e Immateriale dell’Umanità: oltre all’Opera dei pupi siciliana, la cui candidatura fu supportata dal Museo Pasqualino, anche il Bunraku giapponese, il Wayang Kulit indonesiano, lo Sbek Thom cambogiano, i Gelede della Nigeria-Benin, il Karagöz turco, il Namsadang Nori - Kkoktu-gaksi Norum coreano e le marionette Rūkada Nātya dello Sri Lanka. Ad arricchire la collezione, marionette d’artista contemporanee realizzate nell’ambito di spettacoli di nuova produzione del Museo.
Sin dalle origini, il Museo intreccia l’attività museografica con quella performativa: ha un programma di spettacoli di opera dei pupi quotidiani per tutto l’anno; organizza annualmente in autunno il Festival di Morgana, rassegna di opera dei pupi e di teatro di figura tradizionale e contemporaneo, e Teatro al Museo, rassegna di teatro di immagine per bambini e ragazzi. Gli spettacoli di opera dei pupi vengono messi in scena ogni giorno, da martedì a sabato alle 17; lunedì alle 11.
- 2 Compagnia Famiglia Argento (Teatro e laboratorio), Via Pietro Novelli 1/a - 90134, ☎ +39 0916113680, +39 3391322779, +39 3491353267. argento.pupi@libero.it. L’Associazione culturale Agramante nasce nel 1999 su impulso di Vincenzo Argento (1938). Il nonno, don Cecè (1873) era oprante e scultore di teste e iniziò la sua attività nel 1893. Si racconta che nel 1912 a Lercara Friddi, alla fine di uno spettacolo, nacque sul palcoscenico, con un parto di emergenza, il piccolo Giuseppe Argento, uno dei sei figli di don Cecè. Un segno premonitore del destino: Giuseppe divenne oprante, costruttore di armature e pittore di scene e cartelli. Si esibisce in teatro per l’ultima volta nel 1985. Dopo qualche anno di stallo, è Vincenzo Argento a riprendere le redini della compagnia che oggi vede protagonista la più giovane generazione dei figli, Anna, Nicolò e Dario, e il nipote Benedetto Bruno.Il Teatro Agramante ha sede di fronte alla Cattedrale di Palermo, al piano terra di una dimora storica, Palazzo Asmundo. Offre una fitta programmazione di spettacoli, espone il mestiere di famiglia e realizza attività didattiche su prenotazione.
- 3 Laboratorio artigianale famiglia Argento, via Vittorio Emanuele, 445 – 90134, ☎ +39 0916113680, +39 0916113680, +39 3391322779, +39 3491353267. (Chiama per sapere se il maestro è in bottega). Il laboratorio artigianale si trova a pochi passi dal teatro e non di rado vi si incontra Vincenzo al lavoro, tra pupi, armature, e ossature in legno.
- 4 Collezione Giacomo Cuticchio Senior - Palazzo Branciforte (Collezione), Largo Gae Aulenti, 2, 90133, ☎ +39 0918887767, +39 0917657621, info@palazzobranciforte.it. Da martedì a domenica: 9.30-19.30 (da marzo a ottobre); 9.30-14.30 (da novembre a febbraio). Aperto al pubblico nel maggio 2012, il Palazzo espone alcune prestigiose collezioni della Fondazione stessa: le collezioni archeologiche e le maioliche; le collezioni filateliche, numismatiche e le sculture, insieme alla storica Biblioteca e al Monte di Santa Rosalia. Nell’ala del palazzo che ospitava il Monte dei pegni, dal 2015, espone inoltre 109 pupi e altri apparati di scena della Collezione Giacomo Cuticchio senior, acquistati dalla Fondazione Sicilia. L’installazione, all’interno delle scacchiere lignee delle sale di Santa Rosalia. Gli archivi della Fondazione conservano inoltre una ricca messe di copioni di Giacomo. Un elemento originale e anche raro nei mestieri dei pupari siciliani è la presenza dei fantoccini circensi che il cavaliere Giacomo ereditò dalla famiglia Greco.
- 5 Compagnia “Franco Cuticchio” Figlio d’Arte (Teatro), Via dei Benedettini 9, 90134, ☎ +39 3515490399, teatrodeipupikemonia@gmail.com. Per conoscere il calendario degli spettacoli chiama o scrivi un'e-mail. L’Associazione culturale Franco Cuticchio Figlio d’Arte nasce nel 2013, su iniziativa di Franco, figlio terzogenito di Girolamo (1933), fratello minore del cavaliere Giacomo Cuticchio (1917) e suo allievo. Con lui collaborò sin dall’età di dieci anni, per esordire da solo, pochi anni dopo. Franco è attivo sul palcoscenico fin dall’età di cinque anni, quando intraprende il suo lungo apprendistato come vuole la tradizione: dando la voce ad un angioletto. A otto anni ottiene il ruolo di secondo oprante e inizia a seguire assiduamente il padre in tutti i suoi spettacoli, sia in teatro che fuori sede. Oggi collaborano con lui i suoi due figli, Girolamo ed Helenia, e il padre Girolamo in qualità di presidente onorario dell’Associazione. Franco si dedica inoltre alla realizzazione delle strutture e delle macchine sceniche, alla scultura e all’intaglio del legno e alla costruzione delle armature dei pupi. Alla fine del 2019 Franco riapre le porte del teatro di famiglia, acquistato da Girolamo negli anni Ottanta del Novecento e chiuso dopo oltre dieci anni di attività per questioni burocratiche e amministrative. Il teatro si trova a pochi passi dalla Chiesa di san Giovanni degli Eremiti e dal Palazzo Reale e espone anche alcuni dei materiali del mestiere di famiglia.
- 6 Laboratorio artigianale Compagnia “Franco Cuticchio” Figlio d’Arte (Teatro), Via Porta di Castro, 273. Per sapere se i pupari sono all'opera, chiama o scrivi un'e-mail. Il teatro e il laboratorio si trovano a pochi passi dalla Chiesa di san Giovanni degli Eremiti e dal Palazzo dei Normanni ed espongono alcuni dei materiali del "mestiere" di famiglia.
- 7 Compagnia Brigliadoro di Salvatore Bumbello (Laboratorio), via Barbaraci, 9 - 90134, ☎ +39 3475995278, compagniabrigliadoro@gmail.com. Per accertarti che Salvatore sia in laboratorio scrivi un'e-mail o chiamalo al telefono. La compagnia Brigliadoro è stata fondata nel 2015 da Salvatore Bumbello, costruttore di pupi e oprante palermitano. È il padre Luciano, allievo di Francesco Sclafani, a insegnargli l’arte. Così, a dieci anni Salvatore crea il suo primo pupi, ne modella l’armatura e la sbalza. Nel corso degli anni Salvatore affianca all’attività di artigiano quella di oprante, formandosi al fianco di noti opranti palermitani. La prolungata collaborazione con il Museo Pasqualino gli ha permesso di ampliare il repertorio attraverso la programmazione di cicli di spettacoli annuali. La compagnia custodisce un teatro itinerante e circa trecento opere, sia ereditate dal padre Luciano che di recente fattura. La bottega di via Barbaraci, alle spalle dell’Accademia di Belle Arti nello storico quartiere del Capo, è ancora luogo di costruzione dei pupi e di trasmissione delle tecniche e dei saperi tradizionali. Custodisce gli attrezzi e i modelli che Salvatore ha ereditato dal padre e che ancora oggi lavorano instancabilmente per le sue creazioni artigianali.
La bottega di via Barbaraci, alle spalle dell’Accademia di Belle Arti nello storico quartiere del Capo, è ancora luogo di costruzione dei pupi e di trasmissione delle tecniche e dei saperi tradizionali. Custodisce gli attrezzi e i modelli che Salvatore ha ereditato dal padre e che ancora oggi lavorano instancabilmente per le sue creazioni artigianali. La compagnia Brigliadoro si esibisce ogni giorno al Museo Pasqualino dove realizza anche laboratori didattici. Gli spettacoli vengono messi in scena ogni giorno: mar-sab ore 17; lun ore 11.
- 8 Compagnia Figli d’Arte Cuticchio di Mimmo Cuticchio (Teatro), Via Bara all’Olivella 95, 90133, ☎ +39 091323400, pupi@figlidartecuticchio.com. Gli spettacoli vengono messi in scena il sabato e la domenica alle 18.30. L’Associazione Figli d’Arte Cuticchio (1977) ingloba la compagnia omonima che sin dal 1973 si esibiva al Teatro dei pupi S. Rosalia fondato a Palermo in via Bara all’Olivella da Mimmo Cuticchio, il maggiore dei figli maschi del cavaliere Giacomo Cuticchio (1917-1985). Allievo di opranti Achille Greco e Gaetano Meli. Questi Interruppe la sua attività a metà del Novecento a causa della crisi che investì l’opera dei pupi. Poco dopo però aprì un nuovo teatro e, spostandosi di sede in sede, giunse infine in via dell’Orologio. Da lui appresero l’arte il fratello minore Girolamo e i figli Nino, Mimmo e Guido. La moglie Pina Patti e il figlio Nino dipingevano le scene e i cartelli. Dopo Nel 1967, dopo l’esperienza a Parigi insieme al padre, Mimmo decide di mettersi in proprio e, mentre il cavaliere rientra in Sicilia, egli rimane nella capitale francese per dirigere un teatrino di pupi nel quartiere latino. Al rientro, Mimmo affianca Peppino Celano, puparo e cuntista, dal quale apprende la tecnica del cuntu e costituisce la compagnia “Figli d’Arte Cuticchio”, insieme ai fratelli Nino, Guido e Anna. Nel 1973 apre il Teatro dei Pupi S. Rosalia a Palermo in Via Bara all’Olivella n. 95, ancora oggi attivo; nel 1975 collabora con il Museo Antonio Pasqualino esibendosi in occasione della rassegna dell’Opera dei pupi. Mimmo Cuticchio rinnova profondamente il teatro dell’Opera dei pupi, in primis facendo uscire i pupi dal piccolo palcoscenico e liberandoli nell’immenso spazio della scena teatrale contemporanea e d’avanguardia; in parallelo amplia il repertorio adattandolo alle richieste delle istituzioni culturali mainstream con opere liriche e spettacoli per anniversari e ricorrenze ufficiali. Mimmo Cuticchio ha ricevuto il Premio Ubu 2019 alla Carriera.
La compagnia propone sia spettacoli tradizionali sia spettacoli di innovazione e a tecnica mista. Il teatro offre una programmazione regolare di spettacoli fruibili tutto l’anno. In sede e fuori sede vengono inoltre ospitati gli spettacoli nell’ambito del festival La macchina dei sogni. È inoltre possibile scoprire il mestiere di famiglia sia in situ, sia attraverso un tour virtuale.
- 9 Compagnia Carlo Magno, Famiglia Mancuso (Teatro - Laboratorio), via Collegio di Maria, 17 - 90139, ☎ +39 347579225, teatrocarlomagno@libero.it. Per conoscere il calendario degli spettacoli visita il sito, chiama, scrivi un'e-mail. Il giorno dello spettacolo, sin dal mattino è possibile visitare il Laboratorio. L’Associazione culturale teatrale Carlo Magno è nata su iniziativa di Enzo Mancuso, discendente dell’omonima famiglia di pupari che diede inizio alla propria attività a Palermo nel 1928, su impulso del cavaliere Antonino Mancuso. Allievo di Giovanni Pernice iniziò a fare l’aiutante a dieci anni e dopo il servizio militare e il matrimonio, acquistò un mestiere completo e si mise in proprio. Per fronteggiare la crisi di metà Novecento, Antonino allestì un teatro itinerante sopra un camion per rappresentare gli spettacoli nei quartieri cittadini e nei paesi e creò un armadio-teatro dove animava dei pupi più piccoli per esibirsi nelle case private. Negli anni Novanta il testimone passa nelle mani di Enzo, che collabora con Mimmo Cuticchio e con il Museo Pasqualino dove si esibisce ogni giorno per molti anni ampliando il repertorio. Aperto nel 2003, il teatro-laboratorio si trova nello storico quartiere di Borgo Vecchio. La compagnia ha un programma regolari di spettacoli e, nel giorno dello spettacolo, sin dal mattino è possibile visitare anche il laboratorio.
- 10 Collezione Museo etnografico siciliano Giuseppe Pitré (Collezione), Viale Duca degli Abruzzi, 1, 90146, ☎ +39 0917401111, museopitre@comune.palermo.it. Mar-dom 9-17.30. La collezione dell’Opera dei pupi del Museo Etnografico Siciliano Giuseppe Pitrè comprende attualmente più di 200 opere di provenienza palermitana e in gran parte risalenti alla seconda metà dell’Ottocento. esse Il primo nucleo della collezione fu raccolto direttamente da Giuseppe Pitrè e fu esposto nel padiglione della Mostra Etnografica Siciliana, in occasione dell’Esposizione Nazionale del 1891-92. Quando, finita la Mostra, Pitrè trasferì le collezioni nei locali scolastici dell’Assunta in via Maqueda, dove ebbe vita il primo allestimento del Museo, dovette probabilmente acquisire altri materiali dell’Opera dei pupi, di cui però non si ha notizia precisa. Certo è che, alla morte di Pitrè, nel 1916, la collezione fu conservata insieme alle altre e probabilmente dimenticata in attesa di nuovi locali, fin quando, nel 1934, Giuseppe Cocchiara assunse la nuova direzione del Museo Etnografico. La storia del Museo alterna periodi di chiusura e riapertura al pubblico Oggi, dopo la riapertura definitiva del Museo nella sede originaria del parco della Favorita, il nuovo allestimento dedica una saletta all’Opera dei pupi con il teatro completo di panche, i cartelloni e venti pupi restaurati. Nel grande ambiente delle scuderie dove sono stati sistemati i carretti, è presente il frontone del teatrino più antico, quello dell’Esposizione del 1891-92.
- 11 Associazione Culturale Marionettistica Popolare Siciliana di Angelo Sicilia (Teatro - Mestiere), Piazza Castello, ☎ +39 0918815666, angelosicilia99@gmail.com. Mar-dom ore 9-13 -e15-19. Lunedì chiuso. Nata nel 2001 per volontà del direttore artistico Angelo Sicilia, la compagnia ha avviato un percorso di rinnovamento del repertorio dell'opera dei pupi e propone spettacoli che affiancano alle storie del repertorio cavalleresco vicende di cronaca recente. Si distingue per il ciclo dell’Opera dei pupi “antimafia” che porta in scena le vicende di Peppino Impastato, Pino Puglisi, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: è così che la forza espressiva e comunicativa dei pupi tradizionali viene suggestivamente messa al servizio di spettacoli di impegno civile.Dal 2016, la compagnia espone il suo mestiere a Carini all'interno del Castello che ospita una sala antimafia dedicata a Ninni Cassarà e Roberto Antiochia, poliziotti uccisi dalla mafia nel 1985.
- 12 Teatro dell'opera dei pupi al Museo Mandralisca di Cefalù, ☎ +39 0921421547, info@museomandralisca.it. Il Museo è aperto ogni giorno dalle 9 alle 19. A luglio e agosto è aperto fino alle 23. Per conoscere il calendario degli spettacoli di opera die pupi consulta il sito, chiama o scrivi un'e-mail.
- Il Teatro Finestre sul mondo a Marsala, via Sibilla, 38, ☎ +39 3881828751, angelosicilia99@gmail.com. La compagnia si esibisce inoltre a Marsala.
- 13 Collezione Nino Canino - Real Cantina Borbonica (Collezione), Via Principe Umberto, 312, 90047, ☎ +39 3341484944, assopupicanino@libero.it. Scomparso nel 2015, Nino Canino è stato l’ultimo esponente della storica famiglia di pupari considerata tra i fondatori dell’opera dei pupi a Palermo. Il capostipite fu, nel 1828, don Liberto Canino, il cui teatro fu il secondo aperto a Palermo, dopo quello di Gaetano Greco. Gli si attribuiscono modifiche alla meccanica dei pupi e le prime corazze metalliche. Fu padre e maestro di Luigi Canino (attivo ad Alcamo e a Buenos Aires) e di Nino Canino (1870), attivo a Partinico. Nel 1949, il nipote, anche lui di nome Nino (1929), si mette in proprio esibendosi in diversi comuni siciliani e nel ‘55 rientra a Partinico esibendosi però anche in giro per il mondo. Dopo la sua scomparsa, le figlie, con l’Associazione Culturale Nino Canino, salvaguardano il patrimonio familiare, esponendo i pupi all’interno della Real Cantina Borbonica di Partinico, dove è fruibile in visite guidate su prenotazione, in mostre temporanee fuori sede e in attività didattiche per le giovani generazioni. La collezione comprende i pupi storici del bisnonno Nino Canino, le scene, i copioni manoscritti e alcuni pezzi d’armatura realizzati dall’avo don Liberto Canino. A questi materiali poi si aggiunge un corposo numero di pupi, armati e in paggio, costruiti da Nino Canino. Ai pupi e alle scene si aggiungono anche attrezzeria e i modelli e gli attrezzi con cui Nino Canino costruiva i suoi pupi.
- 14 Compagnia Opera dei pupi Siciliani “Gaspare Canino” di Salvatore Oliveri (Teatro), via Sant’Ippolito, 16/c - 91011 (Il teatro della compagnia ha sede all’interno del Castello dei conti di Modica), fax: +39 3491062418. Per informazioni telefonare o scrivere un'e-mail. La compagnia è stata fondata nel 1977 da Salvatore Oliveri, nipote di Gaspare Canino. Il capostipite fu Liberto Canino, considerato tra gli iniziatori dell’Opera dei pupi a Palermo. Intorno al 1830 Liberto Canino aprì il suo primo teatro nell’antico quartiere dell’Albergheria a Palermo. Fu uno Luigi che, appresa l’arte, decise di trasferirsi Alcamo alla fine dell’Ottocento. Dei cinque figli di Luigi soltanto due faranno i pupari: Guglielmo, che si trasferisce a Sciacca, e Gaspare, che resta ad Alcamo. Dopo la scomparsa di Gaspare, nel 1977, l’Opera dei pupi non viene più rappresentata ad Alcamo e nella provincia di Trapani, finché nel ‘90 il nipote Salvatore Oliveri apre un nuovo teatro.
Tappe costa nord-est (Messina - Randazzo - Geraci Siculo)
[modifica]- 15 Compagnia “Opera dei pupi messinesi Gargano” (Laboratorio), Contrada Rotonda n°2 - Tremestieri, ☎ +39 3473719711. Esclusivamente su prenotazione. Originaria di Acireale, la famiglia Gargano inizia a operare a Messina nei primi del Novecento. Il capostipite è Venerando Gargano che, benché di provenienza borghese, riesce a coltivare la sua passione per i paladini: comincia prima a collezionare e poi a costruire i pupi e mettere in scena gli spettacoli nella sua fabbrica di sedie. Il figlio, don Rosario, a soli diciassette anni scrive un’opera che diventerà l’elemento distintivo della famiglia Gargano: la storia di Bellisario da Messana. Nel 1912 Rosario è chiamato a Messina dal puparo Ninì Calabrese per prestare la voce ai suoi pupi e nel 1920 apre un proprio teatro. Nel 1964 un grave incendio però lo distrugge aprendo un periodo di crisi. Dal 2000 la compagnia è guidata da Venerando e dai fratelli Giorgio e Rosaria.La sede dell’Associazione ospita il laboratorio artigianale di famiglia dove è possibile osservare alcuni dei materiali del “mestiere”, di cui preziosa è la collezione di antichi copioni manoscritti. Esclusivamente su prenotazione, è possibile visitare il laboratorio e organizzare incontri di presentazione della compagnia e della storia e delle peculiarità dell’opera dei pupi a Messina. La compagnia si esibisce in spettacoli presso altre sedi.
- 16 Collezione Ninì Cocivera - Museo cultura e musica popolare dei Peloritani di Villaggio Gesso (Collezione), Via Basiliani, villaggio Gesso, - 98153, ☎ +39 3388565063, mailbox@museomusicapeloritani.it. Domenica 10.30-12.30. Gli altri giorni apre su prenotazione. Fondato nel 1996, il Museo cultura e musica popolare dei Peloritani è una realtà etnografica interdisciplinare. Nella collezione di beni demoetnoantropologici, spiccano gli strumenti musicali popolari, “produttori di suono”, utilizzati diversi contesti, da quello di lavoro a quello devozionale-cerimoniale. Il museo custodisce altresì una cospicua raccolta di manufatti agro-pastorali d’uso quotidiano e una raccolta di terrecotte, maschere cerimoniali e carnevalesche. La collezione di pupi custoditi dal Museo è appartenuta all’oprante messinese Ninì Cocivera che, per tipologia, repertorio e manovra, viene assimilato alla più radicata opera dei pupi di area catanese. Oltre ai pupi, il Museo custodisce cartelli e cartelloni e altri repertori iconografici relativi alla riproposta dell’immaginario epico cavalleresco sui carretti siciliani da trasporto e un raro esemplare del volume in due tomi della Storia di Guida Santo, pubblicato in fascicoli nei primi del Novecento in area catanese e rilegato in quegli stessi anni da Letterio Greco, appassionato cultore messinese di epica cavalleresca.
- 17 Collezione dell’Opera dei pupi di Randazzo (Collezione). Lun-dom 9.30-13. Aperto nel 1998 all’interno di un ex macello comunale, ospita una collezione di 39 pupi costruiti fra Ottocento e Novecento da pupari storici della scuola catanese. La collezione fa parte di un mestiere degli inizi del Novecento oggi smembrato, appartenuto a Ninì Calabrese. La collezione, che pare appartenere tutta alla stessa famiglia, composta da 39 pupi, fu acquistata dal Comune di Randazzo in due diversi momenti. I busti dei pupi sono più antichi (alcuni anche della fine dell’Ottocento) e alcuni pezzi di armatura sono opera di Puddu Maglia, il più famoso ramaiolo di area catanese. Quasi tutte le teste sono state scolpite e dipinte da Emilio Musmeci. Emilio Musmeci fu un abilissimo scultore di teste, costruttore di armature, parlatore e per alcuni periodi gestore di teatro, oltreché pittore di scene e di cartelli. La sede dell’Associazione ospita il laboratorio artigianale di famiglia dove è possibile osservare alcuni dei materiali del “mestiere”, di cui preziosa è la collezione di antichi copioni manoscritti. Esclusivamente su prenotazione, è possibile visitare il laboratorio e organizzare incontri di presentazione della compagnia e della storia e delle peculiarità dell’opera dei pupi a Messina. La compagnia si esibisce in spettacoli presso altre sedi.
- 18 Collezione Fondazione Ignazio Buttitta - Galleria delle arti popolari di Geraci Siculo (Collezione). Mar-Sab 10-18; Dom e Lun 10-14. La Fondazione Ignazio Buttitta possiede una collezione di arte e cultura popolare che si arricchisce di alcuni materiali inerenti l'opera dei pupi, frutto della donazione che Antonino Buttitta fece alla Fondazione in occasione della sua costituzione ma anche di successive acquisizioni. La collezione include circa 60 pupi napoletani dei secc. XIX e XX, 30 pupi siciliani dei secc. XIX e XX (in massima parte provenienti dal mestiere di Rocco Lo Bianco), varie scene del teatro dei pupi napoletano e siciliano ai quali si sono aggiunti più recentemente 3 pupi palermitani raffiguranti Uggeri il Danese, Rodomonte e Clorinda realizzati da Salvatore Bumbello e Gaetano Lo Monaco. Parte di tali materiali è esposta presso la Galleria delle Arti Popolari Siciliane allestita dalla Fondazione Buttitta nel 2011 presso l’ex Convento dei Cappuccini di Geraci Siculo.
Tappe Sicilia sud-orientale (Catania - Acireale - Caltagirone - Siracusa - Sortino)
[modifica]- 19 Compagnia Marionettistica Fratelli Napoli (Laboratorio), Via Reitano, 55, ☎ +39 3470954526, fratellinapoli@hotmail.com. La Marionettistica Fratelli Napoli nasce con Don Gaetano Napoli che fonda la compagnia nel 1921, quando inaugura a Catania, nel quartiere di Cibali, il Teatro Etna. Da allora e fino al 1973 la famiglia Napoli svolge un’intensa attività nei teatri popolari di quartiere, lavorando col mestiere storico. A partire dagli anni della crisi, sotto la guida di Natale e Italia Chiesa Napoli, la compagnia lavora per adattare l’Opira catanese al pubblico contemporaneo e, facendo tesoro dei suggerimenti di Nino Amico, nel 1973 inizia a utilizzare i “pupi piccoli” che, ridotti nelle dimensioni ma uguali nella meccanica e nell’aspetto figurativo, consentono alla compagnia di fronteggiare la crisi e approcciare un pubblico nuovo e diversificato. Nel 1931 la Marionettistica dei Fratelli Napoli riceve, ex aequo col puparo Nino Insanguine, il più alto riconoscimento nella Prima Disfida regionale dei Pupi siciliani; nel 1978 i Reali d’Olanda gli assegnano il Praemium Erasmianum, che “corona persone e istituzioni che per la loro attività hanno arricchito la cultura europea”.
Oltre alla messa in scena degli spettacoli, la compagnia è impegnata nella realizzazione di pupi, scene e cartelli all’interno dell’antica casa-bottega di famiglia, che si trova nel centro storico di Catania, vicino al Castello Ursino e al mercato della Pescheria. Dai tempi di Gaetano Napoli a oggi, qui vengono tramandati di generazione in generazione i “saperi della mano” e le regole di mestiere che consentono la realizzazione di tutti gli oggetti di artigianato artistico legati alla tradizione. La casa-bottega ospita inoltre incontri seminariali, laboratoriali e visite guidate sull’Opira catanese anche su prenotazione, per scolaresche e turisti. La compagnia si esibisce in teatro in diverse sedi del territorio secondo una programmazione variabile.
La famiglia Napoli custodisce oggi l’unico antico mestiere di stile catanese rimasto integro e completo, col quale la Marionettistica ha lavorato dal 1921 a oggi. Parte di questo antico mestiere è oggi custodito al Museo Pasqualino a causa dell’impossibilità di trovare adeguata collocazione nella città di Catania.
- 20 Compagnia Opera dei pupi Turi Grasso (Teatro - "Mestiere"). Scopri il calendario degli spettacoli sul sito, chiama o scrivi un'e-mail. La compagnia è stata fondata da Turi Grasso nel 1963. Dopo aver svolto molteplici lavori nel campo dell’artigianato, all’età di 16 anni Turi si accosta per la prima volta all’opera dei pupi, assistendo agli spettacoli del puparo Emanuele Macrì, in via Alessi ad Acireale. Ben presto il giovane inizia a lavorare come manovratore con Macrì e lo affianca in numerose tournée. Dopo dieci anni di collaborazione, Turi decide di mettersi in proprio. Costruisce i materiali di scena aiutato dalla moglie Venera e nel 1963 avvia la sua attività. La compagnia ha coinvolto nel tempo molti abili manovratori appartenenti alla “vecchia” scuola del teatro di Acireale. Il maestro Turi è stato premiato nel 2005 quale Testimone della Cultura Popolare Siciliana, durante il Festival delle Province di Torino. Nel 1993 viene costituita l’Associazione Turi Grasso Opera dei pupi Acireale e così nuovo impulso viene dato all’attività.
Il teatro dell’Associazione Opera dei pupi Turi Grasso ha una ricca programmazione di spettacoli che possono essere messi in scena anche su prenotazione. Per alunni e studenti, organizza inoltre incontri e progetti sulle tecniche di recitazione e animazione dei pupi, di approfondimento della tradizione. Il teatro infine espone parte del "mestiere" di famiglia. - 21 Collezione del Teatro Pennisi-Macrì (Collezione). Lun-sab 9-13 e 15.30-19.30. Nel 1928 il teatro dell’opera dei pupi situato in via Tono ad Acireale, fondato nel 1887 dal puparo acese don Mariano Pennisi, fu trasferito in via Alessi, dove si trova ancora oggi. Vi è esposta attualmente la “Raccolta Teatro Pennisi – Macrì di Acireale”, che comprendente pupi e attrezzature di teatri di area catanese appartenenti alla Regione Siciliana. La collezione testimonia l’originalità dei pupi di Mariano Pennisi che introdusse tecniche e dimensioni dei pupi diverse rispetto a quelle delle scuole palermitana e catanese. Nel 1934 il testimone passò al figlio adottivo Emanuele Macrì che, nato a Messina, fu adottato da Pennisi dopo il terremoto del 1908, nel quale persero la vita i genitori del giovane.
- 22 Collezione Gesualdo Pepe (Collezione). Apertura museo e visione spettacoli per gruppi su prenotazione. Il Teatro stabile della primaria compagnia dell'opera dei pupi di Caltagirone nasce in tempi difficili, alla fine del primo conflitto mondiale, per opera di Giovanni Russo. Dopo di lui l'Opira passa in eredità ad altri uomini, i quali superano le difficoltà che un'attività come questa comporta, grazie alla loro tenacia: Gesualdo e suo figlio Salvatore Pepe ed Eugenio Piazza. Nel 1978, il Comune di Caltagirone, prendendo spunto dal grande successo di pubblico che la Compagnia aveva riscosso nel corso di una rassegna di pupi ad Acicastello, le affida il locale di via Verdumai. Restaurato ed adattato all'uopo, il teatro ospita oggi, oltre alla sala per gli spettacoli, una mostra dei pupi siciliani, appartenuti alla collezione di Gesualdo Pepe, ed un'esposizione di cartelli e di libri storici. La collezione di pupi comprende settanta soggetti e cinquanta teste di ricambio che consentono di avere a disposizione un gran numero di personaggi. I pupi sono vestiti con abiti in raso e velluto e dotati d'armature in ottone o rame lavorate a mano. Gli spettacoli, che ripropongono le gesta eroiche dell'epopea cavalleresca, rinnovate di volta in volta dalla fantasia e dall'estro degli artisti, si svolgono sul palcoscenico dotato di numerosi fondali intercambiabili dipinti a mano. Manovratori e parlatori danno vita e voce ai pupi, mentre gli aiutanti assicurano l'avvicendarsi dei vari personaggi.
Nel 1875 in uno scantinato di via Mario Minniti, allora vanedda Spata, Francesco Puzzo costruì il suo primo pupo. Fu lui a creare il teatrino Eldorado di via Maestranza, con l'aiuto del puparo Giuseppe Crimi che gli dipinse il sipario per il nuovo teatro. Il Puzzo creò successivamente il Teatro Bellini che spostò in molte sedi in città oltre che in provincia, agendo fino al 1917, quando i figli Ernesto, Giuseppe, Luciano e Salvatore ne seguirono le orme. Ernesto Puzzo, nel 1924 tenne a battesimo il Teatro Eden di Via Gemmellaro, che ospitò il grande attore e puparo catanese Giovanni Grasso, e successivamente, nel 1928, il Teatro San Giorgio di via Dante, oggi via dei Santi Coronati, a Siracusa. L'attività di Ernesto durò fino al 1947 mentre il fratello Luciano operò a Noto fino al 1937 quando scomparve. I pupi di Luciano, ceduti agli imprenditori siracusani Andrea Bisicchia e Carlo Pulvirenti, che nell'immediato dopoguerra gestirono un teatrino poi affidato a Ernesto Puzzo, andarono da un non identificato puparo di Modica, mentre il materiale marionettistico di Ernesto, nel 1957, fu rilevato dal puparo sortinese Ignazio Puglisi. Francesco Puzzo che era nato a Siracusa nel 1857, si spense nel 1936. Ernesto Puzzo, nato nel 1891, morì invece nel 1965.
- 23 Compagnia dei pupari Vaccaro-Mauceri di Alfredo Mauceri (Teatro dell'opera dei pupi). Esclusivamente su prenotazione. Dopo i Puzzo, i fratelli Vaccaro hanno riaperto il sipario sulla tradizione dei pupi, coadiuvati dai membri della famiglia. Dal 1978 al 1995, figli e nipoti si sono avvicendati al fianco dei fratelli Vaccaro, Rosario e Alfredo. Nel 1984, alla morte di Rosario, il fratello Alfredo proseguì l’attività, che, alla sua scomparsa nel 1995, fu presa in carico dai suoi figli e nipoti attraverso l’Associazione Opera dei pupi Alfredo Vaccaro. A ridosso del 2000, avviene però una prima scissione familiare e la famiglia Mauceri, composta da Francesca Vaccaro, il marito Umberto e i figli, prendono in carico l’intera attività continuando la tradizione. La vecchia associazione dunque si scioglie e nel 1999 ne nasce una nuova, denominata La compagnia dei pupari Vaccaro-Mauceri. Una nuova scissione, nel 2020, vede la separazione dei figli di Umberto e Francesca, i fratelli Alfredo, che continua ad occuparsi della compagnia, e Daniel che, insieme ai gehttps://it.wikivoyage.org/wiki/Utente:MC_(Museo_delle_marionette)/Sandbox/sottopagina1#nitori ne istituisce una nuova. La compagnia ha un variegato repertorio di spettacoli di ispirazione cavalleresca e tradizionale, miti e leggende del Siracusano, ma anche spettacoli per l’infanzia e nuovi innovativi. Organizza inoltre visite e laboratori ed espone la collezione di famiglia.
La compagnia ha un variegato repertorio di spettacoli di ispirazione cavalleresca e tradizionale, miti e leggende del Siracusano, ma anche spettacoli per l’infanzia e nuovi innovativi. Organizza inoltre visite e laboratori ed espone la collezione di famiglia.
- 24 Associazione Opera dei pupi Vaccaro Mauceri di Daniel Mauceri (Laboratorio artigianale). Lun-ven 9-13 e 16-19; Sab 10-12.30.. Umberto Mauceri, la moglie Francesca Vaccaro, e il figlio Daniel dal 2020 proseguono la loro attività in una nuova forma associata, mettendo a frutto i 25 anni di impegno e dedizione all’opera dei pupi e dedicandosi alla costruzione dei pupi e alla valorizzazione del patrimonio di cui sono custodi attraverso attività didattiche. L’obiettivo è divulgare la tradizione e la particolare tecnica di costruzione della famiglia in cui si tramanda l’uso della carta pesta.Il laboratorio è visitabile quotidianamente e offre la possibilità di partecipare, su prenotazione, a workshop sulla costruzione dei pupi e a visite guidate.
- 25 Antica Compagnia Opera dei pupi Famiglia Puglisi (Teatro). Esclusivamente su prenotazione. L’Antica Compagnia Opera dei pupi Famiglia Puglisi deve il suo legame con l’opera dei pupi a don Ignazio Puglisi che apprese l’arte da Giovanni, suo padre, e dal nonno Ignazio. Iniziato all’età di quattordici anni, dopo la morte del padre ne prosegue l’attività mettendo in scena i suoi spettacoli nella provincia di Siracusa. A differenza di quanto avviene nell'opera dei pupi di scuola catanese, don Ignazio presta la sua voce a tutti i personaggi, maschili e femminili. Dopo qualche anno dalla morte, il nipote Ignazio Manlio, stimolato da alcuni vecchi aiutanti del nonno, riprende le redini del patrimonio e torna in scena con le avventure dei paladini, e non solo.Il repertorio tradizionale, con spettacoli tratti da antichi manoscritti di famiglia, si arricchisce di nuove produzioni che vengono portate in scena sia nel teatro di famiglia, su prenotazione, sia fuori sede.
- 26 Collezione dell’Opera dei pupi Antica famiglia Puglisi - Museo civico (Collezione). Il museo custodisce i pupi e il teatrino della collezione appartenuta a don Ignazio Puglisi. Nato a Ragusa nel 1904, imparò il mestiere dal padre, seguendolo fin da piccolo. Nel 1957 acquistò tutto il materiale del puparo Ernesto Puzzo di Siracusa, arricchendo il suo teatro; altri materiali li acquisì a Catania e a Lentini, da Cirino Speranza, riuscendo a ottenere Erminio della Stella d’Oro, considerato il pupo più bello della collezione. Il Museo, oltre all’esposizione dei pupi, cartelli, scene, copioni e libri, ospita anche il “teatrino” originale di Don Ignazio Puglisi.
Da sapere
[modifica]A Monreale, si trova la Collezione Ignazio Munna. La nascita dell'Opera dei Pupi a Monreale si deve principalmente all'iniziativa di Ignazio Munna, nato a Erice nel 1879. Iniziò la sua esperienza nel mondo dell'Opera dei Pupi dei pupi a soli dodici anni nel teatro dello zio materno Francesco Giarratano; in seguito nei primi del 900 si trasferì con la sua famiglia a Monreale impiantando un teatrino nello storico quartiere Carmine, precisamente nel cortile Manin. Egli elaborò copioni come La distrutta di Agrigento, storia d’amore e di vendetta, quando nel 500 a.C. a dominare il mediterraneo erano i Cartaginesi. Svolse l’attività di oprante fino al 1939 anno della sua scomparsa. Ignazio Munna recitava con la sua voce roca e coinvolgente e con passione rappresentava i combattimenti. Il teatrino fu ereditato dai figli Vincenzo Munna e Vito Munna che con la loro caratteristica “battaglia danzante”, ancora viva nella memoria dei monrealesi, eseguirono spettacoli in Italia e in tutto il mondo. Il mestiere di famiglia non è attualmente visitabile.
Inoltre l'opera dei pupi siciliani nutre la fantasia e l'immaginario collettivo, sia in ambito teatrale, che cinematografico e artigianale. Ad esempio, nel 2015 Girolamo Botta, di origine palermitana, ha fondato a Sulmona la compagnia art G.Botta. Con il suo teatro mobile, porta in scena nel centro Italia i pupi e le pitture popolari, da lui realizzati con una dimensione ridotta rispetto a quelli tradizionali di scuola palermitana: i pupi misurano infatti 70 cm, e anche il teatrino è in scala ridotta. In seguito ha dato vita ai "pupi italici" che raccontano le gesta dei guerrieri dei popoli Osco-umbri durante la Guerra sociale contro la Repubblica romana.