Campo Ligure | ||
Stemma e Bandiera | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Liguria | |
Territorio | Genovesato | |
Altitudine | 342 m s.l.m. | |
Superficie | 23,74 km² | |
Abitanti | 3.033 (censimento 2011) | |
Nome abitanti | Campesi | |
Prefisso tel | +39 010 | |
CAP | 16013 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | Santa Maria Maddalena (22 luglio) | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Campo Ligure è un centro della Liguria.
Da sapere
[modifica]Fa parte dei Borghi più belli d'Italia.
Cenni geografici
[modifica]Si trova sulle sponde del torrente Stura al confine con il Piemonte e l'Alessandrino. Parte del suo territorio a occidente è compreso nel Parco naturale regionale del Beigua; ad oriente confina poi con il Parco naturale delle Capanne di Marcarolo che si trova nell'alessandrino. Altri corsi d'acqua che bagnano le sue terre oltre allo Stura sono i torrenti Angassino e Ponzema. Dista 45 km da Acqui Terme, 49 da Novi Ligure, 56 da Alessandria, 38 da Genova, 34 da Varazze.
Cenni storici
[modifica]Si ritiene che Campo Ligure sia stato sede di un accampamento romano nel III secolo dopo Cristo, successivamente fortificato dai Bizantini nel VI secolo durante le lotte contro i Longobardi; tale origine sarebbe testimoniata dall'impianto viario, rimasto pressoché immutato e rispondente alle caratteristiche dell'accampamento romano.
Il Comune di Genova concesse Campo in feudo ai marchesi del Bosco, ai quali succedettero altre famiglie nobili fino a Lanfranco Spinla, che nel 1293 lo ottenne come feudo imperiale; da allora fu costantemente possesso della famiglia Spinola. La storia del feudo di Campo registra anche lotte con il vicino feudo di Masone, ma anche fra la popolazione e i propri feudatari Spinola, finché nel 1600 le truppo genovesi, chiamate dagli Spinola, incendiarono e saccheggiarono il paese che si era ribellato ai signori.
Il secolo più florido per l'economia del paese fu il Settecento, quando le ferriere e le fucine di Campo lavoravano il ferro e lo esportavano per l'edilizia e per i cantieri navali. Con l'invasione napoleonica Campo fu aggregato alla Repubblica di Genova. Caduto Napoleone, i campesi chiesero di essere assoggettati di nuovo all'Impero Austro -ungarico, in quanto feudo imperiale, ma le istanze non vennero accolte e il paese divenne Sabaudo.
Come orientarsi
[modifica]Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]- 1 Aeroporto Cristoforo Colombo di Genova. È collegato alla stazione ferroviaria di Genova Brignole con il Volabus, un servizio di pullman tarato in corrispondenza degli Arrivi nazionali e internazionali.
Voli diretti: Milano Malpensa, Torino, Cagliari, Napoli, Palermo, Catania, Alghero, Olbia, Trapani, Trieste, Roma Fiumicino.
Voli Internazionali: Londra Stansted, Parigi CDG, Colonia, Monaco di Baviera, Bruxelles, Amsterdam, Barcellona, Istanbul. - 2 Aeroporto Galileo Galilei di Pisa. È più comodo per raggiungere la Riviera di Levante, La Spezia o le Cinque Terre in quanto è collegato direttamente via treno.
In auto
[modifica]In treno
[modifica]- Ha stazione propria sulla linea ferroviaria Genova Brignole-Ovada-Acqui Terme. Tempi di percorrenza: 40 minuti da e per Genova; 35 minuti da e per Acqui Terme.
In autobus
[modifica]Ha collegamenti di linee di pullman tramite:
- Linea ATP Genova Campo Ligure (circa 35 minuti).
- Linea SAAMO collegamento con Ovada (20 minuti)
Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]- 1 Palazzo Spinola, Piazza Vittorio Emanuele II. Fu edificato nella prima metà del XIV secolo dai marchesi Spinola che, precedentemente dimoravano nel Palazzo del Principe, ancora oggi esistente sul lato ovest della piazza del paese. Fu ampliato nel 1693; per la costruzione furono utilizzate pietre del vicino castello, e nuove passerelle aree permisero diversi collegamenti con palazzi vicini e il castello stesso. Alcuni disegni del ponte aereo sono ancora oggi presenti presso l'Archivio di Stato di Genova. Furono svolti anche lavori all'interno del palazzo quale la costruzione di una piccola corte e il rifacimento delle decorazioni dei prospetti. Secondo una relazione della locale parrocchia, datata al 1751, è stato possibile evincere la presenza al suo interno di due cappelle della cui esistenza però non si trovano tracce.
Nella seconda metà del XIX secolo ormai non più residenza signorile fu sede degli uffici comunali - pur rimanendo proprietà della famiglia Spinola - e sul finire del secolo adibito ad istituto scolastico. Oggi il palazzo è di proprietà privata.
- 2 Castello Spinola. È difficile datare la reale edificazione del castello poiché la sua architettura e struttura presenta diverse fasi edilizie. Alcune parti di esso quali il tessuto murario della struttura esagonale esterna sembrerebbe risalire al periodo medievale, databile tra il XII e il XIII secolo, mentre la torre potrebbe essere un rifacimento molto più moderno di una precedente torre eretta nel Medioevo. Notevoli danni subì fra il 1225 e il 1273 a causa delle forti tensioni fra il comune di Genova e i marchesi Del Bosco, arrivando ad un assedio genovese nel borgo e quindi del maniero campese. La famiglia Spinola, signora del feudo, scelse il castello come alloggio temporaneo proprio per porre maggiore controllo - difesa del paese e soprattutto della valle circostante (Valle Stura) e delle sue vie di comunicazione. Nel 1310 il maniero venne ulteriormente fortificato con nuove mura di cinta ed erigendo a difesa tre torri cilindriche che, aperte verso l'interno, furono modificate nel XV secolo con l'aggiunta di una base a scarpa e dotandole di aperture per il fuoco. Furono inoltre scavati diversi passaggi sotterranei e aerei, in modo da collegare il castello al borgo di Campo. A seguito degli eventi rivoluzionari del XVIII secolo il castello fu abbandonato dagli Spinola, lasciandolo per anni in completo abbandono.
Ad oggi delle tre principali costruzioni soltanto quella più ad est è maggiormente conservata, quella a sud è stata trasformata in seguito in abitazione privata, mentre della parte a nord non rimane più nulla a seguito al franamento del terreno. Intorno agli anni novanta l'intero complesso, divenuto nel frattempo proprietà del Comune di Campo Ligure, è stato sottoposto a lavori di restauro permettendone così l'agibilità. - Ex Convento.
- 3 Chiesa della Natività di Maria Vergine, Via Giuseppe Saracco. Situata nel centro storico, non si conosce l'anno della sua costruzione. È ricordata nei documenti la prima volta in occasione di una visita vescovile del 1577. Nel 1600 durante un assedio fu danneggiata dall'incendio che subì il paese. Fu riedificata dal 1758 al 1762 su progetto dell'architetto Carlo Muttone.
L'interno è ad unica navata, decorata negli anni ottanta del XIX secolo da Francesco De Lorenzi e dal figlio Achille De Lorenzi; presenta numerosi affreschi, opera di Luigi Gainotti e Carlo Orgero. Conserva una pala d'altare, Martirio di Santa Lucia di Bernardo Strozzi, databile al 1598; un'altra pala, Deposizione di Vittorio Amedeo Rapous, datata al 1761; un'altra pala, Annunciazione di anonimo risalente al XVII secolo.
Annovera alcune statue lignee: Madonna del Rosario del XVII secolo; quella della Patrona, Santa Maria Maddalena, di Ignazio Bettoni, del 1877-1878. L'altare maggiore è in marmi policromi di stile barocchetto ligure.
- 4 Oratorio di Nostra Signora Assunta (Casazza), Piazza Martiri della Benedicta. Citato per la prima volta in un documento del 1585, subì diversi danni dall'incendio genovese del 1600; nei secoli successivi diversi lavori di restauro che modificarono l'originale struttura. Attualmente è sede dell'Arciconfratenita dei Disciplinanti di Nostra Signora Assunta.
Ai lati dell'altare maggiore, sopra il coro ligneo, sono collocate due grandi tele di pittore anonimo - notevolmente danneggiate - databili al XVIII secolo raffiguranti la Lavanda dei piedi e Gesù nell'Orto degli Ulivi. Nella volta è presente un affresco raffigurante l'Assunta del pittore Luigi Gainotti, mentre sull'altare maggiore la statua del XVII secolo della Vergine Maria è opera dello scultore di Napoli Ursino de Mari. In una nicchia è presente un gruppo scultoreo raffigurante la Vergine che porge il Bambino a san Gaetano di scuola scultorea settecentesca genovese. - Chiesa Plebana di San Michele.
- Cappella Matri Salvatoris.
- Cappella Regina Pacis.
- Cappella di Sant’Antonio.
- Oratorio dei Santi Sebastiano e Rocco. Entrando nel borgo provenendo da Genova, sulla sinistra s'incontra l'oratorio, costruito nel 1647 in stile barocco, all'interno del quale nella parete di destra è stato collocato un affresco, proveniente dal precedente oratorio quattrocentesco, raffigurante la Deposizione, opera del XV secolo di un pittore itinerante di area piemontese. L'oratorio conserva una statua lignea di San Sebastiano, opera dei primi anni del XVIII secolo dello scultore Nicolò Tassara di Voltri; una pala d'altare della scuola settecentesca di Domenico Piola; una grande tela del pittore campese Santo Leoncini e un affresco, Padre Eterno e angeli, di Gio Andrea Leoncini.
- Chiesa di Santa Maria Maddalena, Via Maddalena. La chiesa, dedicata a santa Maria Maddalena, è ubicata di fronte alla valle del rio Masca e proprio ad esso si deve, secondo fonti storiche locali, la prima intitolazione a Santa Maria de Maasca. L'edificio viene citato per la prima volta in un antico testamento datato al 14 giugno 1241. Nel 1667 una visitata vescovile ne segnalò il pessimo stato di conservazione e la presenza in una nicchia dell'altare maggiore di una pregiata statua di Maria Maddalena in marmo di Carrara, datata proprio al 1667 e forse opera di qualche scultore della scuola di Filippo Parodi. Al suo interno sono ancora conservati due affreschi della prima metà del XVII secolo raffiguranti due santi vescovi.
- 5 Ponte medievale di San Michele. Il ponte medievale, sovrastante il torrente Stura, fu realizzato nel IX secolo[1] ed articolato in quattro campate litiche. Un'inondazione durante l'alluvione del 26 agosto 1702 provocò la demolizione di una parte del manufatto lasciando quasi intatta la prima arcata verso il centro abitato. Il ponte fu completamente ricostruito in legno nel 1721, ma due altre violente alluvioni, nel 1737 e nel 1747, lo demolirono del tutto. Nuovamente rifatto in legno, già nel 1765 presentava una situazione di degrado tale da rendere pericolo il transito; la popolazione campese sollecitò agli Agenti della Comunità la ricostruzione in muratura del ponte. L'opera di riedificazione iniziò con il progetto del 1810 che ebbe attuazione a fine 1813, ma con travature in legno poggianti sui pilastri del 1795 appena rabberciati e poco sicuri.
Nel 1822-1823 venne ricostruito il pilastro centrale, quello a tutt'oggi esistente, su progetto dell'architetto Ippolito Cremona. Nel 1836-1837 venne avviata la costruzione in pietra del ponte che crollò appena terminato, ma non per la grande alluvione del settembre 1837, bensì per l'imperizia del costruttore. Finalmente nel 1841, su progetto dell'ingegnere campese Matteo Giuseppe Leoncini, il ponte fu ricostruito. - Museo della Filigrana, Via della Giustizia 20, ☎ +39 010 920099, ffcampo@libero.it. Prezzo Intero: 4,00 €. Mar-Gio solo su prenotazione, Ven 15:30-18:00, Sab-Dom 10:30-12:00 e 15:30-18:00.
Ambiente
[modifica]- Giardino botanico montano di Pratorondanino. Il giardino botanico montano di Pratorondanino è un'area protetta provinciale. È stato istituito con deliberazione del Consiglio regionale della Liguria n. 33 del 13/10/98. Situato a 768 m s.l.m. e ideato nel 1979 dal GLAO (Gruppo ligure amatori orchidee), dal 1983 ha allargato il suo campo a numerose altre specie botaniche principalmente della flora alpina, appenninica e montana in generale.
Il giardino botanico è aperto da aprile a settembre; i periodi durante i quali le piante fioriscono maggiormente sono tra maggio e giugno.
Piante presenti di maggiore interesse
Tra le tante piante presenti nel giardino vi sono: 14 specie di rododendri; 2 esemplari chiamati comunemente sequoia: la Sequoiadendron giganteum e la Sequoia sempervirens Gingko biloba; la Wollemia nobilis o pino di Wollemia rarissima pianta originaria dell'Australia, sono stati infatti stimati solamente 100 esemplari; numerose orchidee (posizionate in un'aiuola sotto un abete) specialmente Cypripedium; tre aiuole rocciose con tre tipi di habitat rocciosi fondamentali, adatti alle specie botaniche presenti e cioè il calcareo, il silicio e il serpentinoso; una collezione di 50 Sempervivum e numerosi Sedum provenienti da tutta Europa; alcune specie considerate dalla Società botanica italiana specie in via d'estinzione come Eryngium alpinum, Lilium pomponium e Wulfenia carinthiaca; rappresentanze dell'intera flora ligure montana tra cui la Viola bertolonii ed il Cerastium utriense nonché numerose specie arboree più comuni anche in Italia come l'abete bianco (Abies alba), l'abete rosso (Picea abies), il pino mugo (Pinus mugo), il larice (Larix decidua), il tasso (Taxus baccata), il castagno (Castanea sativa), il rovere (Quercus petraea), il faggio (Fagus sylvatica), il ciliegio (Prunus avium), la robinia (Robinia pseudoacacia) e il sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia).
Eventi e feste
[modifica]- Mostra di arte orafa della filigrana. Nel mese di settembre.
Cosa fare
[modifica]Acquisti
[modifica]La produzione della filigrana, cioè la lavorazione di fili di metalli preziosi, resi finissimi per realizzare oggetti ricercati, fa di Campo Ligure uno dei centri principali di quest'arte nel nostro continente. Il locale Museo raccoglie numerosi oggetti di tale produzione preziosa provenienti da tutto il mondo.
Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]Tra i piatti del paes si annoverano:
- - La revzöra, classica focaccia ligure che però viene qui impastata con farina di mais;
- - La bazzurra, una zuppa con latte e castagna, retaggio della cucina povera di tempi passati;
- - La pute, una polenta cotta in brodo di verdura, viene ora servita accompagnata da verdure; un tempo invece la si tagliava a fette, inzuppandola nel latte..
Prezzi medi
[modifica]- 1 Piana Veronica, Via Valle Ponzema, ☎ +39 010 920230.
- 2 Vigo's Bar Gelateria Ristorante, via Don Minzoni 46, ☎ +39 010 920440.
Dove alloggiare
[modifica]Prezzi medi
[modifica]- 1 Nonno Toni 65, Via Della Giustizia 8, ☎ +39 334 7820086, info@nonnotoni.it.
- 2 [link non funzionante] Albergo Ristorante Turchino, Via Isola Giugno, 109, ☎ +39 010 921369, info@hotelturchino.com.
- 3 La Finestra sul Borgo, Vico allo Stura 3/1 (Bed and Breakfast), ☎ +39 347 1110623, info@lafinestrasulborgo.it.
Sicurezza
[modifica]- 3 Farmacia del Borgo, Vico del Gelsomino, 1, ☎ +39 010 92102.
Come restare in contatto
[modifica]- 4 Poste italiane, Largo Frera 2, ☎ +39 010 921323, fax: +39 010 921470.
Nei dintorni
[modifica]- Acqui Terme — La città, che pure vanta un importante passato, è ora universalmente nota soprattutto per le sue famose Terme, fra le più importanti e frequentate d'Italia.
- Novi Ligure — Città di antica origine, con un passato di appartenenza alla Repubblica di Genova, ha un patrimonio urbanistico elegante e considerevole, lasciatole dalla nobiltà genovese che qui villeggiava.
- Varazze
- Genova
Altri progetti
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