Naro | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Sicilia | |
Territorio | Agrigentino | |
Altitudine | 600 m s.l.m. | |
Superficie | 207,49 km² | |
Abitanti | 6.977 (2022) | |
Nome abitanti | naresi | |
Prefisso tel | +39 0922 | |
CAP | 92028 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | san Calogero | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Naro è una città della Sicilia.
Da sapere
[modifica]Cenni geografici
[modifica]Nel suo territorio scorre il fiume Naro e sono inoltre presenti due bacini artificiali: la Diga San Giovanni e la Diga Furore. Fra il centro abitato ed il canale di Sicilia si estende un'ampia vallata denominata Val Paradiso, oltre la quale si alzano alcune colline che coprono in parte la vista del mar Mediterraneo.
Quando andare
[modifica]Il clima narese è tipicamente mediterraneo, con estate caldissima e secca, inverno mite e umido.
Come orientarsi
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1 Via Dante attraversa l'intera città da est a ovest ed è arricchita da splendidi edifici barocchi. A sud di Via Dante si trova 2 Piazza Garibaldi, circondata da bei palazzi tra cui quello del Comune e la Chiesa di San Francesco.
Come arrivare
[modifica]In auto
[modifica]Naro è raggiungibile da Canicattì sulla , e da Agrigento o Licata sulla e poi da Palma di Montechiaro sulla .
In treno
[modifica]Non è possibile raggiungere Naro in treno. La stazione ferroviaria più vicina è quella di Canicattì. Da Canicatti si può raggiungere Naro in taxi o autobus. La distanza tra Canicattì e Naro è di circa 12 km.
Come spostarsi
[modifica]Il miglior modo per spostarsi è a piedi, tuttavia in alcuni casi può essere utile utilizzare l'auto ma bisogna tenere in conto che le stradine del centro sono molto strette e si trova poco parcheggio.
Cosa vedere
[modifica]- 1 Duomo Normanno. Esso venne edificato nel 1089 ad opera di Ruggero D'Altavilla al di sopra di una preesistente moschea araba poco dopo la conquista normanna di Naro avvenuta nel 1086 e venne dedicato a Maria Santissima Assunta dagli Angeli. Venne elevato a Chiesa Madre, ad opera di Gualtiero Offmill Arcivescovo di Palermo, nel 1174, anno in cui venne abbandonato il rito ortodosso nella Chiesa di San Nicolò di Bari. Il portale d'ingresso è di epoca chiaramontana e presenta un caratteristico arco a sesto acuto poggiato sopra un gruppo di quattordici colonnine, riccamente modulato ed ornato da zig-zag e palmette.
Nel 1889 venne destinato a cimitero dei morti di colera e le opere custodite al suo interno furono per la maggior parte portate in altre chiese. Il Duomo, restaurato nei primi anni del secolo XXI è stato fortemente destabilizzato dall'evento franoso che colpì il centro abitato il 4 febbraio 2005 ed è attualmente puntellato e non fruibile al pubblico.
- 2 Santuario di San Calogero, Piazza Roma, 2. Venne edificato nel 1599 al di sopra della "grotta" di san Calogero, dove la tradizione vuole che il santo nero abbia dimorato per una parte della sua vita. Scendendo delle scale, è possibile accedere alla cosiddetta grotta di San Calogero, una cappella all'interno della quale è conservata, sopra l'altare principale, la statua del Santo nero. All'interno della cappella è sepolto il corpo della venerabile suor Serafina Pulcella Lucchesi, nobile narese alla quale, secondo la leggenda, il santo apparve in sogno durante la pestilenza che nel '600 colpì la città per annunciarle che per sua grazia la peste sarebbe presso cessata.
- 3 Castello di Naro (Castello Chiaramontano), Largo Castello. Costruito nel Trecento dalla famiglia dei Chiaramonte. Il complesso, in tufo e dalla forma irregolare, comprende un muro di cinta con cammino di ronda, una torre quadrata, voluta da Federico II d'Aragona nel 1330, e l'imponente mole massiccia del maschio, a cui si accede da un portale dalla ricca incorniciatura. Gli ambienti interni, coperti da volte a botte, comprendono un salone, a cui si accede da una porta trecentesca, e un'ampia cisterna aperta che veniva usata talvolta come prigione. Dichiarato nel 1912 monumento nazionale, è stato oggetto d'interventi di restauro mirati sia alla conservazione che ad una destinazione a museo. Dalla torre quadrata si domina con la vista un ampio territorio che comprende a sud la città, la valle del paradiso e il canale di Sicilia, ad occidente la diga San Giovanni, a nord l'entroterra siciliano fino a poter scorgere nelle giornate di chiaro le città di Caltanissetta ed Enna e verso est anche l'Etna.
- 4 Chiesa di Maria Santissima Annunziata (Chiesa Madre), via Dante. Edificata dai Padri Gesuiti nel XVII secolo, conserva numerose opere d'arte provenienti dall'antica Chiesa Madre. A sinistra dell'ingresso si trova un bel fonte battesimale del 1424 e una statua della Sacra famiglia di Antonello Gagini. Le colonne interne sono abbellite da degli stucchi con scene del Vangelo.
- 5 Chiesa di San Francesco, Piazza Garibaldi. Il primitivo luogo di culto fu fondato da Rodorico Palmieri nel 1240. Nel '600 l'edificio fu ulteriormente perfezionato da Melchiorre Milazzo: il prospetto anteriore fu dotato di un'artistica facciata in pietra d'intaglio di stile barocco, l'interno fu decorato con un apparato plastico in stucco, fra arabeschi e cornici fu eseguito un ciclo di affreschi, opera di Domenico Provenzani. All'interno si conservano le reliquie di san Domizio e santa Colomba, morti durante le Crociate. Il Trionfo dell'Immacolata e quattro scene minori ispirate ad episodi del Vecchio Testamento, decorano le volte, opere di Domenico Provenzani.
- 6 Chiesa di Sant'Agostino, Piazza Padre Favara.
- 7 Chiesa del Santissimo Salvatore (A Batìa), Via Dante Alighieri, 19. Fu costruita nel 1398, nel periodo in cui il re Martino il Giovane e l'infante Maria dimorarono in Naro, insieme all'annesso monastero delle monache benedettine, oggi non più esistente poiché abbattuto per far spazio ad una scuola elementare. La chiesa fu rimaneggiata nel 1530 e completamente rinnovata nel periodo barocco (tra il secolo XVII e il secolo XVIII). La facciata attuale si presenta a duplice ordine con la parte inferiore ricca di intagli tufacei di gusto spagnolesco, con due nicchie nelle quali si trovano le statue di San Benedetto da Norcia sulla sinistra e di Santa Scolastica sulla destra.
L'edificio si trova in stato di abbandono ed è chiuso al pubblico e subisce infiltrazioni d'acqua che ne indeboliscono la struttura. - 8 Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria d'Egitto, via Cannizzaro. Edificata nel 1366, ristrutturata nel XVIII secolo e successivamente restaurata nel suo stato originario. Il sobrio interno è arricchito da un Arco di Trionfo in stile chiaramontano.
- 9 Chiesa di Sant'Erasmo, Piazza Cesare Battisti.
- 10 Chiesa di Gesù Maria e Giuseppe, Via Gesù Maria Giuseppe.
- 11 Chiesa di San Nicolò di Bari, Via Dante Alighieri, 52. Ha una bella facciata in tufo in stile barocco siciliano.
- 12 Chiesa di San Paolo, Via Colli, 58.
- 13 Chiesa di Santa Maria di Gesù, Via Enna, 4BIS.
- Chiesa di San Giovanni Battista.
- 14 Ruderi della chiesa di Sant'Antonio Abate.
- 15 Chiesa della Madonna del lume, Via Cilia, 38.
- Chiesa dello Spirito Santo.
- 16 Chiesa della Madonna del Carmelo, Piazza Francesco Crispi, 21A.
- 17 Ex Chiesa di San Rocco, Via Antonino Lucchesi, 42.
- 18 Chiesa Santa Barbara, Cortile S. Barbara, 7.
- 19 Palazzo Gaetani, Via Dante Alighieri, 14.
- 20 Museo Civico di Naro (Palazzo Malfitano), Via Piave, 121. Dimora nobiliare del XV secolo. Annessi al palazzo erano la chiesa di San Rocco, ormai andata distrutta, di cui si conservano ancora alcune tracce nella struttura del palazzo e l'ospedale di San Rocco fondato nel 1544 per opera di Mazziotta Lauricella, dei Signori di Giacchetto, per la cura dei pellegrini ed ammalati poveri. Il palazzo è un tipico esempio di architettura cosiddetta catalana, poiché all'epoca in cui è stato costruito la Sicilia era sotto la dominazione spagnola.
Ospita al suo interno la collezione di arte grafica del comune di Naro, costituitasi a partire dal 1998 grazie alla donazione, da parte del maestro Bruno Caruso, del primo nucleo di 100 opere. Sono presenti opere di Bruno Caruso, Goya, Rembrandt, Ugo Attardi, Emilio Greco, Guido Crepax, Domenico Faro, Gianbecchina e Domenico Purificato.
- 21 Porta d'Oro (Porta Vecchia), via Porta Vecchia. È l'unica rimasta delle sei porte che permettevano l'accesso alla città nel periodo medievale. La porta fu edificata insieme alle mura di cinta della città, che delimitavano un'area romboidale, nel 1263. Nel 1482 le mura furono restaurate ma nel XVIII secolo, venute meno le funzionalità difensive, furono man mano distrutte. La porta d'oro rappresenta uno dei pochi tratti della cinta muraria conservatisi pressoché intatti fino ai giorni nostri. Il suo nome deriva dalla presenza della dogana e dalla conseguente ricchezza proveniente dai commerci degli ebrei della locale comunità ebraica che proprio vicino a tale porta avevano il loro ghetto e dalla gran quantità di frumento che, proveniente dalle campagne sottostanti, entrava in città attraverso tale porta.
- 22 Biblioteca comunale (Biblioteca Feliciana), Piazza Giuseppe Garibaldi (locali dell'ex convento dei frati francescani ossia l'attuale municipio). La biblioteca comunale, custodisce pregevoli opere; le più antiche provengono dalle biblioteche dei conventi, ormai soppressi, che esistevano a Naro. Numerose opere furono comprate a Roma e Parigi, nel 1711, dai Padri Francescani che ottennero - con atto del 26 giugno 1705 - dalla nobile Felice Milazzo una donazione di 600 opere da destinare all'incremento della libreria conventuale, da qui il nome di biblioteca feliciana. In atto la biblioteca custodisce 56 manoscritti, 23 incunaboli, 460 cinquecentine, 3.800 libri editi tra il 600 e l'800 e circa 11.000 volumi del XX secolo.
Fuori dal centro abitato
[modifica]- Grotta delle Meraviglie, Contrada canale (lungo il canale a sud della città). Profonda 20 metri, si tratta di una delle catacombe della zona.
- Solfara Ciccobriglio.
- Solfara Gambecorte.
- Solfara Gibbesi.
- Solfara Mintinella Virdilio. La solfara fu aperta dopo 1880, oggi è inattiva.
- Solfara Sciacca.
- 23 Diga San Giovanni.
- 24 Diga Furore.
Eventi e feste
[modifica]- Festa di San Calogero. 15-25 giugno. Con una tradizionale processione del 18 durante la quale la statua del santo nero, posta su una enorme slitta detta "straula", viene trascinata dai fedeli con delle funi lunghe circa 200 metri, lungo le vie della città per circa un chilometro, dal Santuario di San Calogero fino alla chiesa madre. Il periodo dei festeggiamenti ha inizio il 15 giugno con "l'acchianata" del simulacro dalla grotta al Santuario e termina il 25 giugno con la cosiddetta ottava di San Calogero. Durante questi dieci giorni in città si svolgono diverse processioni con il simulacro del Santo oltre a manifestazioni artistiche e culturali, le vie principali inoltre sono allestite a fiera e mercato.
Cosa fare
[modifica]Perdetevi tra le stradine del centro storico.
Acquisti
[modifica]Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]Prezzi modici
[modifica]- 1 La lanterna, Via Armando Diaz, 7, ☎ +39 0922 959501. Mar-Dom 12:00–15:30, 20:00–24:00. Una trattoria tradizionale siciliana, con prodotti freschissimi e un cibo di grande qualità. Prenotate in anticipo perché si riempie facilmente. È imperdibile e i prezzi sono molto onesti.
Prezzi medi
[modifica]- 2 Ristorante Pizzeria La Borghesiana, C.da Iovino Balate S.S. 410 KM 15, ☎ +39 0922957361.
Dove alloggiare
[modifica]Prezzi medi
[modifica]- 1 Agriturismo Raffo, S.P. 12, ☎ +39 3498211163. Check-out: 11:00.
Prezzi elevati
[modifica]- 2 Agriturismo Coscio, Contrada Coscio, ☎ +39 3928347190. Check-in: 15:00, check-out: 10:30.
Sicurezza
[modifica]Come restare in contatto
[modifica]Nei dintorni
[modifica]- Agrigento
- Caltanissetta
- Camastra
- Campobello di Licata
- Canicattì
- Castrofilippo
- Delia
- Favara
- Licata
- Palma di Montechiaro
- Ravanusa
- Sommatino
- 1 Castellaccio (Reggia di Cocalo) (a circa 2 km a sud). Un castello in rovina in cima a un picco isolato.
Altri progetti
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