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Morro d'Alba
Municipio
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Fuso orario
Patrono
Posizione
Mappa dell'Italia
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Morro d'Alba
Sito istituzionale

Morro d'Alba è una città delle Marche.

Da sapere[modifica]

Cenni geografici[modifica]

Morro d’Alba sorge su un’altura appenninica fra Senigallia e Jesi, a dieci chilometri dalla costa Adriatica. Dista 11 km. da Jesi, 15 km. da Senigallia, 31 da Ancona.

Cenni storici[modifica]

Le prime testimonianze documentali su Morro si hanno intorno al Mille, quando il suo nome compare in un atto dell’imperatore Federico Barbarossa come “Curtis”; viene definito invece “Castrum” nel 1213 quando Senigallia lo deve cedere a Jesi.

La zona fu però abitata anche in precedenza; infatti sull’altura di Sant’Amico sono state rinvenute tracce di abitazioni romane.

Assediato dalle milizie di Fabriano nel 1326, deve restaurare le mura nel 1365 in seguito ad altri assalti subiti da compagnie di briganti. Diviene possesso dei Malatesta di Rimini; subisce attacchi da parte di Ancona;viene saccheggiato da Francesco Maria della Rovere nel 1517.

Con la dominazione napoleonica viene distaccato da Jesi, e con l’Unità per distinguersi da altri centri omonimi del nuovo Stato aggiunge al al nome il qualificativo “d’Alba”, dove alba sta per colle, altura, la propria collina sulla linea di confine fra i due comitati di Senigallia e Iesi, posizione strategica che procurò in passato non pochi problemi di scontri armati e assalti al castello.





Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Morro d'Alba

Area Camper In via degli Orti, nelle vicinanze delle mura castellane, con ingresso nei prezzi dell'incrocio con Via del Mare. Area attrezzata con acqua e pozzetto di scarico, sosta gratuita per circa 30 mezzi. Ritirare la chiave di accesso in Piazza Trsetti, presso il bar del Circolo Morrese - Tel. +39 0731 63010

Il Comune di Morro d'Alba fa parte del circuito Comune amico del Turismo itinerante

Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

  • Aeroporto di Ancona Falconara

In auto[modifica]

In treno[modifica]


Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

Le mura
  • Cinta muraria. La cinta muraria, di forma approssimativamente pentagonale ha sei bastioni. Fu ristrutturata diverse volte nei secoli fra il XIII e il XV ed è tuttora in uno stato di conservazione molto buono.
"La Scarpa"
  • Camminamento interno "La Scarpa". A partire dalla seconda metà del Cinquecento venne autorizzata la costruzione di abitazioni sopra le mura; in questo modo si venne a formare la cosiddetta Scarpa, un camminamento coperto per la ronda. Questa sorta di portico percorre tutto il perimetro delle fortificazioni e costituisce un esempio unico in Italia.Il borgo era difeso da mezzi di artiglieria dei secoli XIV e XV
  • Sotterranei. Gli abitanti del paese hanno scavato nei secoli un complesso sistema di grotte collegate fra di loro che formano quasi una seconda città sotterranea.
    Questi locali sotterranei furono utilizzati per la conservazione del cibo, ma anche come ultimo rifugio in caso di assedio. Alcuni di questi sotterranei sono visitabili.
Palazzo comunale
  • Palazzo comunale. Così come lo vediamo è il risultato di una realizzazione della seconda metà del Settecento, quando si procedette a demolizioni per costruire un edificio più ampio. La costruzione precedente era infatti costituita da un piccolo caseggiato di poche stanze e dal torrione in angolo. Nel 1901 fu edificato il loggiato doppio vicino alla torre campanaria. Il Palazzo ospitò nel tempo una sala cinematografica e un albergo. Attualmente ospita la Pinacoteca dove sono custodite parecchie opere, tra le quali una pala d'altere di Claudio Ridolfi Incoronazione della Vergine e Santi.
    La torre campanaria, con il suo considerevole sviluppo verticale, offre all'insieme un notevole slancio.
Chiesa parrocchiale di San Gaudenzio
  • Chiesa parrocchiale di San Gaudenzio. Quasi addossata alla cinta muraria, la chiesa di San Gaudenzio si contrappone al palazzo municipale costituendo un lato della piazza interna alle fortificazioni, oltre ad essere l'elemento architettonico di spicco del centro storico all'interno dell fortifizazioni. Edificata nella seconda metà del Settecento, custodisce fra le altre opere una Crocifissione con Santi del 1596 opera di Ercole Ramazzani.
    L'interno a croce latina è costituito da una sola navata. Il transetto e le cappelle laterali sono abbondantemente decorati con stucchi, colonne, statue. pitture. Il tempio ospita anche l'urna contenente il corpo di Santa Teleucania, l'epigrafe in marmo che la commemora e il paliotto che nascondeva il corpo della Santa, qui trasferito dopo il restauro e la trasformazione in auditorium della chiesa della Sanissima Annunziata, comunemente chiamata Santa Teleucania.
  • Chiesa della Santissima Annunziata. Costruita nel 1670 è conosciuta anche come Santa Teleucania quando a partire dal 1836 ospitò il corpo della Santa che fu oggetto di particolare devozione. La reliquia veniva esposta solo il 4 settembre in occasione della su festa. Nel 1997 fu terminata una completa ristrutturazione che ne ha fatto una sala congressi e un auditorium. Anche i sotterranei sono stati recuperati e destinati a spazi per mostre ed esposizioni.
    L'edificio dell'ex chiesa della Santissima Annunziata conserva la pala Annunciazione con San Giuseppe e Sant'Antonio da Padova, del secolo XVIII. e le tele Visitazionedel secolo XVII e San Giovanni Battista e Sant'Antonio XVIII secolo, tutte opere di artisti ignoti.
  • Chiesa di San Benedetto. Terminata nel 1512 dopo che la Confraternita di San Benedetto aveva ricevuto l'autorizzazione dal Capitolo di San Giovanni in Laterano nel 1487, sorge lungo il borgo che si sviluppa a partire dal castello. Fu chiesa di un piccolo convento francescano dal 1608 al 1627, finché divenne chiesa parrocchiale nel 1884.
    La facciata ha lesene ed elementi decorativi in pietra bianca della ristrutturazione dei primi decenni del Novecento. L'interno a pianta basilicale ad una sola navata ha affreschi moderni (anni 40 del XX secolo di pittori di Ostra. Nelle pareti laterali conserva due ancone della fine del XVI secolo, frutto di maestranze dell'artigianato locale. Sulla parete destra l'Immacolata Concezione contornata da angeli con San Michele Arcangelo e San Benedetto è opera del 1595 di Ercole Ramazzani di Arcevia, allievo di Lorenzo Lotto.
  • Chiesa del Santissimo Sacramento. La Confraternita del Santissimo Sacramento ebbe origine nel 1450. Era legata anticamente all'altare maggiore della chiesa parrocchiale di San Gaudenzio, finché ottenne l'autorizzazione ad erigere una propria chiesa nella prima metà del Seicento. Costruita nel 1614 nel centro storico all'inizio del borgo che si sviluppa in direzione di Iesi, fu legata alle attività della Confraternita fin verso la fine degli anni ottanta del XX secolo. All'inizio del 2005 ha ripreso nuovo slancio e nuovo vigore con la Cerimonia di Vestizione di nuovi confratelli.
    La chiesa conserva, sopra l'altare ligneo, una Ultima cena ad olio databile alla seconda metà del Seicento, opera di un artista locale di non grandi doti che ha copiato fedelmente la tela di Felice Pellegrini che si conserva nella Collegiata di Santo Stefano a Castelfidardo. A fianco dell'altare un modellino in legno della Santa Casa di Loreto è risalente al XVIII secolo.
  • Museo Utensilia. Sistemato nei sotterranei del castello, il museo comprende otto sale che raccolgono oggetti della civiltà contadina: aratri, telai, carri. botti, torchi ed inficiti altri strumenti che i contadini fabbricavano da sé durante la forzata inattività invernale, con l'intervento del fabbro solo per le parti metalliche dell'attrezzo.

A Santa Maria del Fiore[modifica]

La frazione, a pochissima distanza dal centro di Morro, prende il nome dalla sua chiesa.

  • Chiesa di Santa Maria del Fiore. Già nel 1290 è attestata l'esistenza di una chiesa di Santa Maria che però con il passare del tempo cade in degrado finché nel 1512 la chiesa venne demolita e ricostruita. L'intitolazione primitiva a Santa Maria di Marciano viene sostituita da quella di Santa Maria del Fiore, dall'affresco esistente nell'unico altare, con la Madonna gestante che tiene in mano una rosa. L'edificio, di forme semplici, ha rivelato nel corso di un restauro conservativo affreschi della Vergine sulla parete laterale raffigurata con il Bambino, oppure con fiori, oltre ad affreschi con decorazioni floreali. Realizzati con tecnica mista a fresco e a tempera a secco, sono datati tra la fine del Seicento e l'inizio del Settecento.
    Il titolo parrocchiale di Santa Maria del Fiore viene trasferito nel 1884 nella chiesa di San Benedetto, nel centro di Morro.

A Sant'Amico[modifica]

La località di Sant'Amico, nel territorio di Morro d'Alba, si trova su una altura di fianco al capoluogo. Ha dato reperti di ville romane e testimonianze archeologiche delle successive popolazioni barbariche. Il paese, indicato nei documenti dei secoli XV, XVI e XVII con il nome di San Manico o San Menico, assume la denominazione attuale durante il Settecento. Il nome deriverebbe dall' antica chiesa di San Domenico, di cui sarebbe una storpiatura popolare.

  • Chiesa dei Santi Simone e Giuda. Una lapide posta un tempo all'ingresso della chiesa fissa la sua costruzione nel 1587. La chiesa, che parrebbe essere stata edificata sul luogo della preesistente di San Domenico. L'edificio fa corpo con una abitazione adiacente, ed è stato restaurato alla fine degli anni ottanta del Novecento.
    Alla chiesa è legata la Confraternita del Buon Gesù, documentata dal 1588, anno successivo alla costruzione dell'edificio sacro. Operante fino agli anni '60, tornata attiva nel 1978, di nuovo successivamente inoperosa, dal 2005 ha ripreso attività e vigore con la Cerimonia di Vestizione di nuovi Confratelli.

Eventi e feste[modifica]

  • Festa della Lacrima ogni primo fine settimana di maggio. La manifestazione, con stands gastronomici con specialità tipiche, è nata per valorizzare soprattutto il locale vino DOC Lacrima di Morro d'Alba
  • Cantamaggio ogni terzo fine settimana di maggio. È la festa dell'inizio della primavera e dei lavori nei campi, e si riallaccia alle antiche feste pagane relative alla fertilità. Gli antichi testi del Cantamaggio vengono cantati da gruppi di cantori maschi, i maggianti, che accompagnandosi con organetto, triangolo e cembalo davanti alle soglie delle case invitano i residenti ad offrire doni alimentari per il pranzo che si tiene alla fine della festa. È una antichissima tradizione marchigiana che Morro d'Alba vuole mantenere in vita. Sono presenti stands gastronomici di prodotti locali.
  • Calici di stelle il 10 agosto. Lungo il camminamento coperto delle mura, La Scarpa, i produttori locali del vino Lacrima di Morro d'Alba fanno degustare il loro prodotto
  • Festa del Lacrima e del Tartufo di Acqualagna ogni terzo fine settimana di ottobre. Mostra mercato di prodotti tipici marchigiani, con particolare riguardo al Lacrima di Morro d'Alba e al Tartufo di Acqualagna.


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]

Il vino Lacrima di Morro d'Alba ha ricevuto il marchio di Denominazione di origine controllata nel 1985 e nel 1993 è nato il Consorzio di Tutela della Lacrima di Morro d'Alba. La sua storia però risale a molto più addietro nel tempo, poiché è conosciuto e citato in alcuni scritti già in epoca romana. Successivamente la leggenda tramanda che Federico Barbarossa lo apprezzò quando nel 1167 scelse il castello di Morro come proprio alloggiamento mentre teneva Ancona sotto assedio.

  • 43.61545913.2315941 Antica Cantina Sant Amico, Via S. Amico, 4, +39 0731 63982, . Lun-Sab 08:00-12:30 e 15:00-19:30. Fondata nel 1850, è una delle più antiche aziende vinicole della Regione Marche (oltre 150 anni). Un`azienda agricola ottocentesca formata da 45 ettari di vigneti, 7 ettari di uliveti che giornalmente apre le porte al pubblico per la vendita diretta dei propri prodotti tra i quali un ottimo Lacrima di Morro d`Alba DOC prodotto con 100% uve Lacrima in purezza.


Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]


Dove alloggiare[modifica]


Sicurezza[modifica]


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]

  • Poste italiane, Piazza Romagnoli 8, +39 0731 63517, fax: +39 0731 63816.


Nei dintorni[modifica]


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