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Mazzarino è una città della Sicilia.

Da sapere

Cenni geografici

Mazzarino sorge su una collina interna nell'entroterra della piana di Gela, a est del fiume Salso.

Cenni storici

Il centro attuale si formò in età medievale, nelle adiacenze di un castello edificato tra il XI e XIV, del quale oggi si trovano solo pochi resti. Nel 1143 l'aleramico Manfredi, succeduto al marchese Enrico di Lombardia, divenne il primo signore di Mazzarino.

La signoria di Mazzarino passò successivamente ai Branciforte, famiglia di origine piacentina, attraverso il matrimonio tra Graziana Villanova Palmerio, figlia di Calcerando, con il miles Raffaele Branciforte, figlio di Stefano, Maestro razionale del Regno, che prese investitura del feudo con privilegio del re Federico III di Sicilia il 4 aprile 1325. Al territorio venne successivamente annesso il castello di Grassuliato, confiscato a Ruggero Passaneto, ed assegnato a Niccolò Branciforte degli Uberti nel 1392.

I Branciforte ebbero il possesso della Contea di Mazzarino fino all'abolizione del feudalesimo avvenuta nel Regno di Sicilia nel 1812, a seguito della promulgazione della Costituzione siciliana concessa dal re Ferdinando III di Borbone. I Principi di Butera si estinsero a metà XIX secolo, con l'ultima erede del casato, Stefania Branciforte Branciforte (1788-1843), figlia della principessa Caterina Branciforte Reggio (1768-1816) che nel 1805 sposò Giuseppe Lanza Branciforte, ed in conseguenza di ciò tutti i titoli e beni della famiglia Branciforte, tra cui il titolo di Conte di Mazzarino e Grassuliato, pervennero ai Lanza.

Infine nel 1818, Mazzarino fece parte della provincia di Caltanissetta.

La città di Mazzarino tra il XVI e il XIX secolo fu la capitale di uno stato feudale denominato Contea di Mazzarino e Grassuliato (in latino Comitatus Mazarini et Grassuliatum, in spagnolo Condado de Mazarino y Grassuliato), nota semplicemente come Contea di Mazzarino (o di Mazarino) . Mazzarino fu elevata a rango di contea con Niccolò Melchiorre Branciforte Rosso, che con privilegio dato dal re Ferdinando II d'Aragona il 21 febbraio 1507, esecutoriato il 30 marzo dell'anno medesimo, fu investito del titolo di I conte di Mazzarino. La Contea di Mazzarino rappresentò sino alla seconda metà del XIV secolo il principale possedimento feudale dei Branciforte. Fabrizio Branciforte Barresi, V conte di Mazzarino, nel 1580 ereditò dal prozio materno Francesco Santapau Branciforte il Principato di Butera, di cui ebbe investitura nel 1591. A seguito di ciò i Branciforte si fregiarono del titolo di Principi di Butera, ma ciò nonostante si stabilirono a Mazzarino. In particolare Giuseppe Branciforte, V principe di Butera cambiò l'assetto urbanistico del borgo, conferendogli un aspetto barocco. Vi fece edificare il palazzo baronale, nonché i principali edifici di culto, quali la chiesa e convento di Santa Maria del Carmelo, la chiesa del Santo Spirito e la chiesa di Sant'Anna.

Il principe Carlo Maria Carafa Branciforte, succeduto allo zio don Giuseppe Branciforte, tra il 1675 e il 1695, ebbe ruolo centrale nel contribuire a conferire alla cittadina di Mazzarino, che elesse a residenza abituale, uno sviluppo urbanistico tardo-barocco. Ne sono testimonianza i numerosi edifici religiosi con annessi monasteri fatti edificare o portati a compimento dallo stesso principe. Diversi ordini monastici, in quel periodo, si stabilirono nella città di Mazzarino. Il Carafa fece ampliare la dimora dei Branciforte, fondò nella cittadina un teatro e due tipografie, impiantate per la diffusione di pensieri e idee novatrici. Fece giungere a Mazzarino nobili e facoltosi proprietari, finanzieri pisani, genovesi e di altre città, richiamati dai vivaci commerci, mercanti catalani attratti soprattutto dal commercio del grano, umanisti, artisti, ma anche abili artigiani della pietra, del legno e del ferro.

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Chiese

Duomo di Santa Maria della Neve
  • 37.30541914.2175061 Duomo di Santa Maria della Neve. Il Duomo è la chiesa madre della città di Mazzarino. Fu edificato verso la fine del XVI secolo sull'area dove prima sorgeva una chiesa dedicata a Santa Maria della Neve. Il progetto originario del duomo fu commissionato dell'architetto gesuita Angelo Italia. I disegni, tuttavia, furono modificati su disposizione testamentaria del principe Carlo Maria Carafa, con trasformazione a tre navate e ribassamento della volta, a causa delle difficoltà tecniche e finanziarie. La facciata originaria è rimasta incompleta, l'interno venne completato nel 1872. Il Duomo è parrocchia con qualche interruzione dal 1763. L'edificio presenta una architettura tipicamente tardo-barocca. Duomo di Santa Maria della Neve su Wikipedia Duomo di Santa Maria della Neve (Q113003628) su Wikidata
Maria Santissima del Mazzaro
  • 37.30553514.2202242 Basilica-santuario di Maria Santissima del Mazzaro (Basilica di Santa Maria Maggiore). La prima chiesa venne eretta intorno al 1125 dal conte Enrico di Lombardia in seguito al ritrovamento dell'icona della Vergine Maria santissima del Mazzaro. La suddetta chiesa venne successivamente ampliata dal conte Manfredi nel 1154. Avendo subito gravi danni a causa dal terremoto del 1693, venne ricostruita, per volontà del Frate cappuccino Ludovico Napoli grazie al contributo di tutto il popolo mazzarinese a partire dal 1739.
    La basilica è suddivisa in tre navate, con pareti e le volte decorate con stucchi in stile barocco siciliano su progetto dell'architetto Bonaiuto da Siracusa.
    Basilica santuario di Maria Santissima del Mazzaro su Wikipedia basilica di Santa Maria del Mazzaro (Q55168602) su Wikidata
Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola
  • 37.30566914.2153813 Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola e collegio dei gesuiti. L'ex chiesa di Sant'Ignazio di Loyola e l'annesso collegio dei Padri Gesuiti costituiscono un ex complesso monumentale monastico fondati dal principe di Butera e conte di Mazzarino, don Carlo Maria Carafa Branciforte nel 1694, al fine di poter accogliere nella cittadina la Compagnia di Gesù. La struttura, secondo le fonti pervenute, fu progettata dall'architetto gesuita Angelo Italia, con la collaborazione del Carafa. A seguito della morte prematura del principe e a seguire dello stesso Italia, i lavori di costruzione furono portati a termine sotto la supervisione di fra Michele da Ferla. La struttura è un tipico esempio di architettura tardo - barocca del Val di Noto affermatasi dopo il terremoto del 1693. Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola (Mazzarino) su Wikipedia chiesa di Sant'Ignazio di Loyola (Mazzarino) (Q112801405) su Wikidata


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Informazioni utili

  • 37.30553414.2155411 Proloco Mazzarino, +39 3516190063. Lun-Dom 9:00-13:00 e 15:00-19:00.



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