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Pietracupa
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Fuso orario
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Posizione
Mappa dell'Italia
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Pietracupa
Sito istituzionale

Pietracupa è un centro del Molise.

Da sapere[modifica]

Cenni geografici[modifica]

Posto su un colle dell'Appennino molisano nel Molise centrale, il paese dista 14 km da Trivento, 30 da Pietrabbondante, 28 da Campobasso.

Cenni storici[modifica]

Il centro è sorto nel periodo alto-medievale (il nome latino lo attesterebbe), probabilmente come insediamento monastico ed è stato dominio feudale di molte famiglie, tra cui le più importanti furono quelle dei De Molisio, dei De Regina, degli Eboli di Castropignano, e dei Francone che tennero Pietracupa dal 1676 al 1810, anno in cui finì il rapporto feudale. I Francone avevano ottenuto nel 1704 il titolo di Principi di Pietracupa che passò ai loro eredi Caracciolo di Torchiarolo,

Nell'agro pietracupese sorsero successivamente due abbazie, la prima intitolata a San Pietro in Formoso, probabilmente distrutta dal terremoto del 9 settembre 1349, e la seconda di Sant'Alessandro, non più attiva dopo il terremoto del dicembre 1456. Nel 1360 fu costruita in stile gotico la chiesa di San Gregorio, ricostruita poi nel 1560 dopo il terremoto. Nel cuore della Morgia c'è un'antichissima chiesa rupestre riportata al culto nel secolo scorso, al cui interno è conservato un crocifisso cinquecentesco, una croce stazionaria in pietra e un altare formato dalla macina di un vecchio mulino.

Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Pietracupa

Il paese si sviluppa attorno a un curioso spuntone di roccia, che si eleva al suo centro come un dito puntato verso il cielo.

Quartieri[modifica]

Il suo territorio comunale comprende anche la località Piana Di Sciarra.

Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

In auto[modifica]

  • Autostrada Adriatica A14: uscire a Montenero di Bisaccia/Vasto Sud/San Salvo, immettersi sulla SS 650 in direzione di Isernia/Montenero di Bisaccia, uscire in direzione Trivento/Castelguidone, attraversare Trivento e continuare in direzione Pietracupa (SP 142).
  • Autostrada del Sole A1:
  • da nord uscire a San Vittore, seguire direzione Campobasso, raggiungere la SS 17, proseguire per la SS 650 in direzione di San Salvo, proseguire in direzione di Salcito/Pietracupa.
  • da sud uscire a Caianello, svoltare in direzione di Benevento, proseguire per Campobasso, SS 17, immettersi sulla SS 650 in direzione di San Salvo, proseguire in direzione di Salcito/Pietracupa.
  • Da Campobasso prendere la SS 87, proseguire per la SS 647, continuare sulla SP 139 in direzione di Fossalto, svoltare sulla SP 138 in direzione di Pietracupa (SP 142).

In autobus[modifica]


Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

  • Chiesa di Sant'Antonio Abate. Anticamente nelle grotte della Morgia si stabilirono intorno al VI secolo dopo Cristo dei monaci che si trasferirono paese, nell'abbazia di San Formoso, quando intorno al Mille il sito fu destinato alla costruzione di un castello con le relative fortificazioni. Roberto di Pietracupa era il signore del feudo che fece costruire un nuovo edificio sacro intitolato a San Gregorio. La chiesa fu distrutta nel 1456 da un terremoto, al pari dell'Abbazia di Sant'Alessandro.
    In quell'occasione la grotta più capiente della Morgia riprese la sua funzione di chiesa rupestre finché alla fine del Seicento non venne edificata una nuova chiesa che venne dedicata a Sant'Antonio abate. L'edificio ha facciata a capanna e un unico portale con timpano spezzato. Tre finestre danno luce all'interno. Un ingresso laterale si trova nella navata destra. Le pareti interne presentano varie nicchie.
    L'altare dell'abside, rialzata rispetto al piano dell'aula, ha la caratteristica di essere costituito da un unico masso di marmo. Il campanile, distinto in quattro ordini, è collocato sulla sinistra. La chiesa rupestre è situata sotto l'edificio parrocchiale; vi si accede tramite una scalinata. La sua collocazione la fa chiamare impropriamente cripta.
  • Chiesa Rupestre (Cripta). La grotta è tornata a svolgere la propria antica funzione di chiesa rupestre dagli anni Settanta. Il palmento del vecchio mulino del paese funge da altare circolare, posto al centro della grotta; i fedeli si collocano tutt'intorno.
    La chiesa rupestre custodisce un crocefisso cinquecentesco senza braccia, un Bambin Gesù in legno d'ulivo a grandezza naturale che proviene da Nazareth, come pure un calice ligneo. Entrambi questi oggetti sono stati benedetti dal papa Giovanni Paolo II; vengono usati per le festività natalizie, quando nella grotta si celebrano riti solenni, messe cantate, e in paese gli zampognari intonano musiche e canti appositamente composti, oltre alle sfilate delle 'ndocce.
  • Cappella di San Gregorio Papa. È stata riedificata negli anni intorno al 1560, dopo la distruzione subita per il terremoto del 1465, quando fu irreparabilmente rovinata la primitiva costruzione che risaliva al 1360.
    Si trova fuori del paese, su un colle, e fino alla costruzione del cimitero che si trova nelle vicinanze servì per la sepoltura degli abitanti, che venivano inumati nella sua cripta fino al 1889.
    L'edificio ha restituito un affresco, di recente riscoperto, che si ritiene risalente all'epoca della ricostruzione.
  • Ruderi dell’Abbazia di S. Alessandro. I resti si trovano in località Colle Sant'Alessandro, in un sito che ha prodotto molti reperti sanniti e romani. L'Abbazia era fiorente nel Trecento. Probabilmente fu distrutta e abbandonata a seguito di eventi tellurici.
  • Museo della rupe. 10- 14 anni € 1,00; oltre 14 anni € 3,00.. sab 16:00-18:00; dom 11:00-13:00 e 16:00-18:00.. È una mostra permanente di strumenti di tortura. È vietato l’ingresso ai minori di anni 10


Eventi e feste[modifica]

  • Carnevale. Durante la festa del carnevale si tiene una rappresentazione mascherata che vede processare un fantoccio rappresentante il Carnevale. Portato per le strade da personaggi travestiti da diavoli, viene poi lanciato fra le fiamme facendolo scivolare attraverso un lungo filo dalla parte alta del paese al rogo collocato nella parte bassa.
  • Festa dell’uva. a fine ottobre. Sfilano carri allegorici preparati dalla popolazione per festeggiare la vendemmia. Fra musica e balli si consumano in abbondanza prelibatezze locali e vino.
  • Messa domenicale antecedente il Natale. Suggestiva tradizione nata quasi casualmente nel primo decennio del Duemila e divenuta ora un appuntamento fisso. La messa cantata viene celebrata nella Cripta con accompagnamento di cantai lirici, nenie di zampognari, accensione di ' ndocce; questa manifestazione ha fatto definire Pietracupa la Betlemme del Molise.
  • Cartocci e n'docce. 24 dicembre. Al suonar del vespro del 24 dicembre, sui davanzali delle case si accendono lumi a vento chiamati cartocci mentre nelle strade del paese si svolge l'accensione delle n'docce, alte più di 2.5 m e costruite a fascio con rami di canne, paglia ceppi e sarmenti di vite secchi. Ogni famiglia, o gruppi di più famiglie, partecipa alla costruzione ed alla posa della propria n'doccia. Essa è fatta ardere a voler riscaldare l'aria nella gelida notte in cui nasce Gesù.


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]


Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]

  • 41.68247614.5196041 Bar “La Morgia”, Via Trento, 31, +39 0874 768107.


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]


Sicurezza[modifica]

Farmacia


Come restare in contatto[modifica]


Nei dintorni[modifica]

  • Campobasso — La città vecchia si sviluppa su un colle attorno al castello in posizione dominante. La città moderna si è sviluppata nel piano. È il centro più popoloso del Molise, di cui è capoluogo regionale.
  • Pietrabbondante — I resti delle fortificazioni e dello spettacolare Teatro sannita di Monte Saraceno testimoniano la presenza umana sul territorio di Pietrabbondante sin da epoca remota. Nei pressi del centro abitato si trovano i resti dell'antico insediamento che fu il più importante santuario e centro politico dei Sanniti tra il II secolo a.C. e il 95 a.C.
  • Trivento — Antica sede vescovile, nella sua cattedrale si conserva la cripta di particolare valore storico-architettonico risalente all'XI-XII secolo.


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