Melfi | ||
Stemma e Bandiera | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Basilicata | |
Altitudine | 513 m s.l.m. | |
Superficie | 40,65 km² | |
Abitanti | 17.000 (stima 2013) | |
Nome abitanti | melfitani (mlftan) | |
Prefisso tel | +39 0972 | |
CAP | 85025 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | Sant'Alessandro mart. (9 febbraio) | |
Posizione
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Sito del turismo | ||
Sito istituzionale |
Melfi (Melf in dialetto) è una città in Basilicata.
Da sapere
[modifica]Melfi ha una grande storia, in particolare medievale. I Normanni ne fecero la prima capitale dei loro possedimenti in Italia meridionale e, sotto il dominio svevo, Federico II la scelse come residenza estiva, ove praticava la caccia con il falcone, e da qui promulgò le cosiddette "Costituzioni di Melfi", opera fondamentale nella storia del diritto.
Nonostante il suo glorioso passato e la conservazione di un buon patrimonio culturale, Melfi soffre di una scarsa valorizzazione turistica ed è più una città agricolo-pastorale, oltre ad accogliere nella frazione di San Nicola uno dei maggiori insediamenti industriali della regione.
Il castello, di origine normanna, è ben conservato ed uno dei più storici del Sud Italia.
La struttura di culto più importante è la Cattedrale di Santa Maria Assunta, una prestigiosa chiesa cattolica.
Cenni geografici
[modifica]I suoi sobborghi si estendono fin sulla Valle dell'Ofanto.
Il tutto ha come sfondo il Monte Vulture, luogo ricco di castagne, protagoniste della Sagra della Varola che si tiene ogni anno nella zona storica dove vengono servite, inoltre, le pettole e il vino Aglianico.
Il Vulture ha, nella categoria fauna, la Bramea, una farfalla rarissima che vive in questo paesaggio.
Quando andare
[modifica]Il clima di Melfi è di tipo mediterraneo, con temperature miti lungo tutto l'arco dell'anno. La stagione autunnale offre le iniziative più allettanti per i turisti interessati al patrimonio eno-gastronomico.
Cenni storici
[modifica]Le origini storiche di Melfi sono ancora oggetto di dibattito. Probabilmente il nome deriva dall'antico fiume Melpes, oggi poco più che un canale, che fa risalire l'origine della città in epoca antica. Si pensa che i primi insediamenti (ritrovati nella frazione Leonessa) risalgano al Neolitico. Alcuni ritrovamenti di tombe in un'area adiacente al castello, zona Chiuchiari, ora esposte nella sezione preromana del Museo Nazionale del Melfese, e sulla collina dei Cappuccini, ora esposte al museo archeologico di Taranto, sembrano confermare questo assunto.
Melfi acquisì un'enorme importanza in età medievale, soprattutto sotto il dominio normanno, quando divenne capitale della Contea di Puglia (poi Ducato di Puglia e Calabria) e sede di cinque importanti Concili, il terzo è passato alla storia per aver bandito la prima crociata in Terra Santa. Con l'arrivo degli Svevi, Federico II promulgò dal castello le Costituzioni di Melfi, codice unico di leggi per l'intero Regno di Sicilia. L'imperatore vi trascorse i suoi soggiorni estivi, praticando la caccia nei boschi del Vulture con la sua falconeria. Con gli Angioini, per la città iniziò a prospettarsi un futuro decadente, con Napoli che diventerà, d'ora in poi, il centro principale del Mezzogiorno, anche se Carlo d'Angiò fece ristrutturare il castello, del quale ne fece la residenza ufficiale di sua moglie, Maria d'Ungheria.
Successivamente, Melfi mantenne un barlume culturale nel Rinascimento ma episodi bellici (come la "Pasqua di sangue" ad opera del condottiero francese Odet de Foix con l'ausilio dei mercenari delle Bande Nere) e agitazioni sociali ne accentuarono il declino con il passare degli anni, aggravato anche dai terremoti che distrussero gran parte del suo patrimonio urbano. Melfi avrebbe potuto riacquistare la gloria di un tempo negli intenti di Bernardo Tanucci, fidato ministro di Carlo di Borbone, che voleva farne la nuova capitale del Regno di Napoli. Nei fatti, Melfi divenne terreno fertile per il brigantaggio. Non appena proclamata l'Unità d'Italia, fu conquistata dalle armate del famigerato Carmine Crocco, capobrigante della vicina Rionero, un evento preoccupante per il regno italiano, al punto che persino Garibaldi ne fece menzione in un'interpellanza parlamentare. In epoca fascista, Melfi fu trattata come luogo di confino, ospitando antifascisti come Manlio Rossi-Doria, Franco Venturi, Ada Rossi, Eugenio Colorni e sua moglie Ursula Hirschmann.
Come orientarsi
[modifica]Melfi, situata nella parte settentrionale della Basilicata, non è molto grande, ma ha l'occorrente per vivere bene. Le sue frazioni sono Foggiano, Foggianello, San Giorgio, San Nicola e Leonessa.
La città è suddivisa in tre parti:
- la prima racchiude il centro storico;
- la seconda la zona Valleverde, moderna;
- la terza (e ultima) comprende la zona Bicocca, di recente costruzione.
La parte di maggiore interesse turistico è il centro storico. Collegato alla stazione da un ampio viale, riservato al passeggio nelle sere d'estate (in inverno "lo struscio" è ancora praticato da qualcuno in pieno centro storico, nella zona detta Santa Maria dall'omonima chiesa. Anche la Cattedrale è dedicata a Santa Maria (Assunta). Essa con l'annesso palazzo episcopale campeggia su un'ampia piazza fornita di bar e luoghi di ritrovo.
Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]Gli aeroporti più vicini sono:
In auto
[modifica]In treno
[modifica]- A Melfi vi è una sola stazione ferroviaria con comodi e veloci collegamenti con Foggia e Potenza.
Come spostarsi
[modifica]A piedi ci vogliono circa 30 minuti per spostarsi lungo tutto il centro storico (da Porta Venosina al Castello).
Cosa vedere
[modifica]In tutto ci sono tre musei:
- Museo Diocesano (presso l'episcopio).
- Museo nazionale del Melfese (presso il castello).
- Museo civico Donadoni (Poco distante dal complesso episcopale).
Eventi e feste
[modifica]- Sagra della Varola, Falconeria e Pentecoste. Due giorni tra settembre e ottobre. Durante l'anno si tengono diverse festività a Melfi, la più famosa è la Sagra della Varola che si svolge in due giornate in cui si fanno degustazioni vinicole e si arrostiscono le castagne in grandi pentoloni. La sagra della Varola è la manifestazione più conosciuta al livello regionale che si svolge ad ottobre. In piazza Umberto I vengono arrostite le castagne originarie del Vulture melfese, con cui vengono fatte diverse pietanze a base di castagne come il castagnaccio, la pasta di castagne, la birra di castagne e per finire la pizza al marroncino. La festa è organizzata dalla Pro Loco comunale e, tramite un percorso guidato, si può ripercorrere lo splendido centro storico medioevale.
Cosa fare
[modifica]Se si vuole trascorrere una giornata a Melfi, la mattina si potrebbe fare una passeggiata sul viale della Stazione e addentrarsi nel parco.
Nel pomeriggio si potrebbe andare se il tempo permette a Santa Maria dove ci sono molti negozi dove poter fare compere e salire a visitare il Duomo, il castello e altri monumenti della città.
Acquisti
[modifica]Nel suo territorio si produce un ottimo olio di oliva; Melfi fa parte dell'Associazione nazionale Città dell'olio.
- Centro commerciale Arcobaleno.
Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]Prezzi medi
[modifica]- Novecento. Ristorante
- Vaddone. Ristorante
- Farese. Ristorante
- La Villa. Ristorante/agriturismo.
- Sant'Agata. Ristorante/Pizzeria/Agriturismo
Dove alloggiare
[modifica]Per alloggiare nel territorio melfese sono consigliati i seguenti hotel e bed & breakfast:
Prezzi medi
[modifica]- Due Pini (Situato nel centro nel largo della stazione). Qualificato con tre stelle.
- Hotel Farese (Nei pressi della frazione Foggianello). Qualificato con tre stelle.
- B&B Camelie, Via G. Ferraris (Nel centro storico).
- B&B Alla Corte Blu, Via Monteverde (C.da Bicocca).
- B&B I Gelsomini, Via E. Scarpetta.
Prezzi elevati
[modifica]- Hotel Relais La Fattoria, C.da Bicocca. Qualificato con quattro stelle.
- Castagneto, Via Monticchio. Qualificato con quattro stelle.
Sicurezza
[modifica]Come restare in contatto
[modifica]Nei dintorni
[modifica]Parco Naturale Regionale del Vulture