Meilogu è una regione storica della Sardegna.
Da sapere
[modifica]Cenni geografici
[modifica]Il Meilogu confina con il Monteacuto, Sassarese, Planargia, Marghine e Goceano.
Morfologia
[modifica]Il territorio del Meilogu è prevalentemente vulcanico e i coni vulcanici ne rendono l'aspetto singolare nel contesto di terra geologicamente antica, tanto che il generale naturalista Alberto La Marmora l'aveva denominata Alvernia sarda. I suoi suoli sono per questo tra i più fertili dell'isola. Le principali vette sono il monte Santo, il monte Pelau e il monte Traessu, tutti vulcani spenti di altezza poco superiore ai 700 metri.
Cenni storici
[modifica]L'area geografica definita dal coronimo Meilogu ha variato notevolmente dal Basso Medioevo ai giorni nostri.
In epoca giudicale il Meilogu era una curatoria del giudicato di Torres. Per quanto attigua, la curatoria di Meilogu era del tutto distinta da quella di Ardara-Oppia, come risulta dai condaghi di San Pietro di Silki e di San Michele di Salvenero. Le due curatorie furono riunite, intorno alla metà del XIV secolo, in una sola incontrada di Ardara e Meilogu, o più semplicemente incontrada di Meilogu, come si evince da un rilevamento del 1349, afferente ai possedimenti sardi dei Doria, e, soprattutto, dall'Ultima Pax Sardiniae del 1388. L'originaria curatoria di Meilogu comprendeva, pressappoco, gli attuali comuni di Banari, Siligo, Bonnanaro, Torralba e Borutta. La curatoria di Ardara-Oppia includeva, invece, gli odierni comuni di Ardara, Mores e Ittireddu.
Nel 1421 il re Alfonso V d'Aragona donò l'intera incontrada di Meilogu a Bernardo Gilalberto de Centelles. Verso il 1442 tale incontrada fu dunque smembrata in tre parti: il feudo di Oppia, poi marchesato di Mores (Ardara, Mores, Lacchesos, Todoracche e Ittireddu); il feudo di Càpula, in seguito marchesato di Cea e successivamente contea di Villanova Montesanto (Càpula, Siligo, Banari, Cherchedu e Villanova Montesanto); il feudo di Meilogu, più tardi marchesato di Torralba e ulteriormente marchesato di Valdecalzana (Bonnanaro, Torralba e Borutta). Questi tre feudi vennero definitivamente aboliti intorno al 1840.
Nel corso del primo quarto della seconda metà del Novecento, sebbene non ancora ben delimitata, la regione storico-geografica (o sub-regione) del Meilogu si allargò progressivamente fino a comprendere i ventidue comuni di Ardara, Mores, Ittireddu (antica curatoria di Ardara-Oppia), Banari, Siligo, Bonnanaro, Torralba, Borutta (antica curatoria di Meilogu), Thiesi, Cheremule, Bessude, Giave, Cossoine (antica curatoria di Cabuabbas), Pozzomaggiore, Padria, Mara, Romana, Monteleone Rocca Doria, Villanova Monteleone, Montresta (antica curatoria di Nurcara-Monteleone), Bonorva con Rebeccu e Semestene (antica curatoria di Costa de Addes, chiamata erroneamente Costavalle). Con tutto ciò, all'interno di tale zona abbastanza omogenea, alcuni geografi hanno individuato il cosiddetto "paese di Villanova", il quale raggruppava i comuni di Villanova Monteleone, Monteleone Rocca Doria, Romana, Pozzomaggiore, Padria e Mara (antica curatoria di Nurcara-Monteleone, pur senza l'ormai planargese Montresta, o attuale Unione dei comuni del Villanova con l'aggiunta di Pozzomaggiore).
Dal 1976 in poi, tuttavia, la superficie territoriale del Meilogu contemplò i soli quindici comuni del Comprensorio n. 5 del Logudoro-Meilogu (sede a Thiesi), dal momento che la sub-regione venne gradualmente identificata col predetto ente intermedio (per quanto soppresso nel 1993): Banari, Bessude, Siligo, Bonnanaro, Torralba, Borutta, Thiesi, Cheremule, Giave, Cossoine, Bonorva, Semestene, Pozzomaggiore, Padria e Mara.
Infine, non è inopportuno precisare che, mentre i primi tredici dei predetti comuni sono entrati a far parte, nel 2008, dell'Unione dei comuni del Meilogu (sede a Bonorva), gli ultimi due hanno invece preferito aderire all'Unione dei Comuni del Villanova, unitamente a quelli di Villanova Monteleone (la sede), Monteleone Rocca Doria e Romana.
D'altro canto, a decorrere dal 1976, i comuni di Ardara, Mores e Ittireddu furono aggregati al Comprensorio n. 6 (sede a Ozieri), il quale, a sua volta, venne progressivamente immedesimato con la sub-regione del Monteacuto.
Territori e mete turistiche
[modifica]Centri urbani
[modifica]Altre destinazioni
[modifica]Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]In auto
[modifica]Il Meilogu è attraversato dalla SS 131 Carlo Felice.
In nave
[modifica]Dai porti di Porto Torres, Olbia-Isola Bianca e Golfo Aranci.
In autobus
[modifica]Con gli autobus dell'ARST è possibile raggiungere i vari centri del Meilogu.