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Greccio
Il paese visto dal santuario
Stato
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Posizione
Mappa dell'Italia
Mappa dell'Italia
Greccio
Sito istituzionale

Greccio è un centro del Lazio.

Da sapere[modifica]

Fa parte dell'associazione del Borghi più belli d'Italia.

Cenni geografici[modifica]

Greccio si colloca su un colle della Sabina ai margini occidentali della Piana Reatina, ai confini con l'Umbria. Dista 15 km da Rieti, 22 da Poggio Bustone, 17 da Marmore, 28 da Terni,

Cenni storici[modifica]

Secondo la tradizione Greccio fu fondato da greci, fuggiti o esiliati dalla patria in seguito a guerre e distruzioni, che si innamorarono della amenità del luogo e della comodità di difesa naturale che offriva, tanto da stabilirvisi. Da qui il nome Grecia, Grece, Grecce ed infine Greccio.

Le prime notizie certe risalgono al X- XI secolo. quando i frammentari possedimenti dell'Abbazia di Farfa vennero riuniti e si procedette all'incastellamento delle curtis. Il monaco benedettino Gregorio da Catino (1062-1133) fa riferimento alla località di Greccio (curte de Greccia) nella sua opera "Regesto Farfense". Dai resti degli antichi fabbricati si rileva che Greccio divenne un castello medievale fortificato circondato da muraglie e protetto da sei torri fortilizie.

Ebbe a sostenere fiere lotte coi paesi confinanti e subì la distruzione ad opera delle soldatesche di Federico II nel 1242. Nel XIV secolo è più volte ricordato nello statuto municipale di Rieti e nelle carte dell'archivio della cattedrale, come sede di podestà. Subì alterne vicende fino al 1799 quando fu di nuovo distrutto e saccheggiato ad opera dell'esercito napoleonico.

Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Greccio

Quartieri[modifica]

Il suo territorio comunale comprende anche i paesi di Limiti di Greccio, Collemare, Case Rossi, Sellecchia e Spinacceto.

Come arrivare[modifica]


Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

  • Borgo Medievale. L'antico Borgo medievale, che gode di un ottimo panorama, conserva parte della pavimentazione del vecchio castello (XI secolo circa) e tre delle sei torri di cui la maggiore trasformata nel XVII secolo in Torre Campanaria. Altri luoghi interessanti, oltre alla diruta chiesa di Santa Maria, oggi restaurata e destinata a Museo Internazionale del Presepio, ai resti delle antiche torri, ad una delle porte d'ingresso, la Cappellina dedicata a San Francesco, con il sasso sul quale era solito salire per predicare e il luogo da cui, secondo la tradizione, fu lanciato il tizzone ardente che rese pubblico il luogo designato per la costruzione dell'attuale Santuario.
  • Chiesa di San Michele. Sorge a fianco della torre campanaria sulla sommità di una scenografica scalinata e risale al XIV secolo. La chiesa, a una navata, venne ricavata da una parte del castello; anche se distrutta e ricostruita più volte, conserva all'interno pregevoli opere del XV-XVI secolo. Interessanti le due cappelle laterali, dedicate a Sant'Antonio da Padova e alla Madonna Immacolata con tele e affreschi del XV-XVI secolo.
Santuario di Greccio
Il convento di Greccio
  • 42.46194212.7510251 Santuario francescano, +39 0746 750127. lun-dom 9:18 - 19:00 ora legale. Sito ad un'altitudine di 665 m s.l.m a circa 15 km da Rieti, è incassato nella roccia dei monti nelle immediate vicinanze dell'antico borgo medievale di Greccio con uno splendido affaccio sull'ampia conca reatina.
    Le voci su come san Francesco abbia scelto questo luogo scosceso si rincorrono ma la più suggestiva è sicuramente quella del bambino a cui il poverello di Assisi fece lanciare un tizzone il quale, volando come una saetta, terminò la sua corsa sulla parete rocciosa di un monticello di proprietà di un feudatario di Greccio, tale Giovanni Velita. Lì venne costruito l'attuale eremo.
    Lo stesso Velita nel 1223 spinse San Francesco a dare vita ad una splendida rievocazione, con personaggi viventi, della nascita del Cristo nella Notte di Natale. La leggenda narra che il bambinello, unico personaggio non vivente della rievocazione, prese vita per poi tornare inanimato. Da allora Greccio ed il suo santuario sono il paese del primo presepe nel mondo. In seguito venne gemellata con Betlemme.
    Il santuario si trova all'inizio del percorso per il complesso. Ha una pianta a croce latina, caratterizzato da una facciata laterale e da un'abside esagonale.
    Sul lato figurano monofore in stile gotico, mentre il campanile è a vela. All'interno vi sono affreschi moderni e la cappella originale del santo scavata nella roccia.
    Chiesa di San Francesco
    La chiesa si trova più avanti dopo aver attraversato la piazza. Si tratta di un edificio che si unisce al refettorio dei monaci, adagiato sopra la roccia. Ha pianta a croce latina con un campanile a torre. Sotto la chiesa medievale c'è la cripta di San Francesco con una lunetta mostrante l'Allestimento del presepe. Il dipinto risale al Duecento.
    Santuario di Greccio su Wikipedia santuario di Greccio (Q3949881) su Wikidata
  • Cappelletta. Chiesa eremitica di San Francesco, situata sulla vetta a 1205 m.s.l. dell'omonima montagna, uno dei luoghi più suggestivi del territorio comunale che permette di avere una veduta a grandangolo dell'intera Valle Santa Reatina.
Abbazia di San Pastore vista dal sentiero
  • 42.43027812.7597222 Resti dell'Abbazia cistercense di San Pastore (nei pressi della frazione Spinacceto). L'abbazia si trova sul bordo occidentale della Piana Reatina, arroccata sui Monti Sabini, nel territorio comunale di Contigliano ma a breve distanza da Greccio. Si raggiunge da Spinacceto (frazione di Greccio), dove dalla strada comunale per Greccio si diparte "via San Bernardo da Chiaravalle", una strada sterrata che sale in mezzo a una pineta fino all'abbazia. È visitabile solo previo contatto dei gestori.
    L'abbazia si sviluppa attorno ad un chiostro, e comprende la chiesa, l'aula capitolare, il parlatorio, la sacrestia e l'appartamento dell'abate. Inoltre verso est si trova un piccolo appartamento barocco, fatto realizzare nel 1686 dall'abate, cardinale Fulvio Astalli. La torre campanaria sul retro della chiesa domina la Piana Reatina e doveva svolgere anche un ruolo di difesa e di osservazione; sulla campana maggiore è inciso l'anno 1292 e il nome del fonditore, Dominicus Urbevetanus.
    Nonostante sia stata recentemente restaurata, nel lungo periodo di abbandono l'abbazia è stata depredata di molte delle decorazioni di cui era dotata. L'abbazia di San Pastore è un esempio di «realizzazione cistercense di taglio ancora arcaico per l'uso continuo e coerente di stilemi ascrivibili alla prima fase costruttiva dell'Ordine, quali la volta a botte acuta sulla parte absidale (e forse sull'intera chiesa), gli archi tondi nella sala capitolare, le ogive sempre a sezione retta, che rimandano ad altre chiese italiane del periodo: Falleri, le Tre Fontane, San Nicola di Agrigento».
    La forma attuale del chiostro risale al 1638, quando fu ripristinato dai Canonici Lateranensi. L'aula capitolare è dotata di due bifore e vi si accede per mezzo di una porta a sesto acuto. Il soffitto è costituito da grandi volte a crociera, le quali poggiano non su contropilastri, ma su grosse mensole; sulle volte si vedono tracce di affreschi votivi del XIV secolo.
    Abbazia di San Pastore la chiesa

    La chiesa dell'abbazia non ha una vera e propria facciata, e vi si entra da due accessi: il principale sul fianco sinistro (lato nord) e l'altro su quello destro (lato sud), che immette nel chiostro del monastero. Ha una pianta a croce latina, divisa all'interno in tre navate da pilastri quadrangolari; ciascuna navata è coperta da cinque campate a sesto tondo, di cui rimangono solo quelle della navata destra. Il transetto ha un grande sviluppo, per via della tradizione cistercense di separare la chiesa in una parte per i monaci e una per i fedeli. Il coro ha forma quadrata ed è fiancheggiato dalle uniche cappelle dell'edificio.
    In origine si trovava nella chiesa anche un pregevole dipinto della Crocifissione, risalente al Cinquecento, che raffigura Cristo crocifisso, la Maddalena che piange, la Vergine, San Tommaso, San Giovanni Evangelista e San Matteo. La tela, che secondo il Sacchetti Sassetti va attribuita ai fratelli veronesi Lorenzo e Bartolomeo Torresani mentre secondo il Palmegiani ha i caratteri della scuola umbro-romana, fu spostata dai Potenziani nella chiesetta di una tenuta di loro proprietà.
    Appartamento dell'abate
    Inizialmente questo edificio era adibito a dormitorio per i monaci;[ nel 1534 il cardinale Agostino Spinola (abate dal 1518 al 1537) decise di trasformarlo in appartamento personale dell'abate commendatario, decorandolo con affreschi che raffiguravano festoni e scene gioiose. Il piano superiore, oggi non più esistente, era adibito a dormitorio dei monaci. Dell'edificio cinquecentesco si possono ancora ammirare le porte con architrave in pietra e qualche resto degli affreschi ornamentali, quasi tutti trafugati insieme al prezioso camino.
    Abbazia di San Pastore su Wikipedia abbazia di San Pastore (Q1775911) su Wikidata


Eventi e feste[modifica]

Il paese è celebre per la rievocazione del primo presepe vivente fatto da Francesco d'Assisi nel 1223.

Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]

Le attività artigiamali, come la lavorazione e l'arte del ferro e del rame, sono ancora praticate e forniscono numerosi oggetti per la vendita.

Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]


Sicurezza[modifica]

Farmacia


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]

  • 42.44464912.7509982 Poste italiane, Via Limiti Nord, +39 0746 750123. , 02045 Greccio RI


Nei dintorni[modifica]

  • Rieti — Ritenuta dagli autori dell'età classica il centro geografico d'Italia (Umbilicus Italiae) fu fondata all'inizio dell'età del ferro e divenne un'importante città dei Sabini; ancora oggi il suo territorio viene identificato come "Sabina".
  • Terni — Città attivamente industriale, ha tuttavia un centro storico di buon interesse. A pochi chilometri le spettacolari Cascate delle Marmore sono una meta di grandissimo richiamo turistico.
  • Cascata delle Marmore — Spettacolare cascata sul confine fra Umbria e Lazio, creata dalla deviazione del fiume Velino in epoca romana, è meta di un enorme flusso di turisti che ammirano questa meraviglia della natura di innegabile fascino.

Itinerari[modifica]

  • Santuari francescani nella Piana reatina — Un percorso di natura, fede ed arte nella Sabina attraversata da San Francesco, per visitare i quattro Santuari della Valle Santa: Greccio, Poggio Bustone, La Foresta, Fonte Colombo.

Informazioni utili[modifica]


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