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Centro di Trieste
(Trieste)
Panorama dal colle di San Giusto
Stato
Regione
Territorio

Centro di Trieste è un distretto della città di Trieste.

Da sapere[modifica]


Come orientarsi[modifica]

Piazza Unità d'Italia
  • 45.6513.76781 Piazza Unità d'Italia — La più grande piazza d'Europa aperta sul mare. La piazza ospita il Palazzo del Municipio con il famoso orologio di Micheze e Jacheze che dal 1876 scandiscono il tempo della città con i loro rintocchi, la Fontana dei Quattro Continenti, il palazzo del Governo, lo storico Caffè degli Specchi e altri palazzi. La piazza è particolarmente suggestiva di sera con le luci colorate che la illuminano. Poco distante si trovano anche il Teatro Verdi e il molo Audace.
  • 45.65027813.7702782 Piazza della Borsa — Piazza della Borsa è una delle piazze principali di Trieste. Conosciuta anche come il secondo salotto buono cittadino, la piazza è stata il centro economico della città per tutto il XIX secolo. È la piazza immediatamente adiacente a Piazza Unità d'Italia che prosegue, restringendosi, fino all'inizio di corso Italia, un'importante arteria cittadina. Il luogo dove sorge la piazza si trovava anticamente appena fuori dalle mura cittadine. Infatti, nel punto dove si trova il passaggio con Piazza Unità, era situata porta di Vienna. Le case che delimitano la piazza verso la periferia della città seguono invece la linea delle antiche mura verso la torre di Riborgo.
Canal Grande al tramonto
  • 45.652513.7713893 Canal Grande di Trieste — Il Canal Grande di Trieste è un canale navigabile che si trova nel cuore del Borgo Teresiano, in pieno centro storico, a metà strada tra la stazione di Trieste Centrale e piazza Unità d'Italia, con imboccatura dal bacino di San Giorgio del Porto Vecchio. Fu realizzato tra il 1754 e il 1756 dal veneziano Matteo Pirona, scavando ulteriormente il collettore principale delle saline, quando queste vennero interrate per permettere lo sviluppo urbanistico della città all'esterno delle mura. È stato costruito affinché le imbarcazioni potessero giungere direttamente fino al centro della città per scaricare e caricare le loro merci.


Come arrivare[modifica]

In nave[modifica]

  • 45.658913.76361 Porto di Trieste. Trieste si raggiunge in nave da Grado solo durante l’estate. Ci sono collegamenti anche con la Slovenia e la Croazia con APT e Trieste Lines. Porto di Trieste su Wikipedia porto di Trieste (Q1567848) su Wikidata

In treno[modifica]

Stazione di Trieste Centrale
  • 45.6574713.7721052 Stazione di Trieste Centrale, Piazza della Libertà 8 (a cinque minuti a piedi dal centro città). Trieste è il capolinea della rete ferroviaria del Nordest. Quasi ogni ora ci sono collegamenti dalla stazione Centrale con Venezia e Udine. L'antica stazione è stata ristrutturata recentemente e al suo interno ospita anche un'edicola, una farmacia, un supermarket, un tabaccaio e uno snack-bar. Stazione di Trieste Centrale su Wikipedia stazione di Trieste Centrale (Q801532) su Wikidata


Come spostarsi[modifica]

  • 45.65713.770873 SABA Silos, Piazza della Libertà 9. aperto 24h. In centro, nelle immediate vicinanze della Stazione Centrale, ampio e comodo ma piuttosto stretto nella salita e discesa.


Cosa vedere[modifica]

Piazza Unità d'Italia[modifica]

Palazzo della Prefettura
  • 45.65058313.7681 Palazzo della Luogotenenza austriaca (palazzo della Prefettura). È uno dei palazzi più importanti risalenti al dominio asburgico presenti a Trieste. L'entrata principale e monumentale è in piazza dell'Unità d'Italia, ma il palazzo si affaccia anche su piazza Verdi e via San Carlo. Già sede della Luogotenenza austriaca, oggi ospita la sede della Prefettura di Trieste. Il palazzo sorge sul sito del vecchio Palazzo Governiale, costruito nel 1764 per ordine di Maria Teresa d'Austria secondo il disegno di Giovanni Fusconi, dove un tempo si trovavano gli uffici dell'Arsenale imperiale di Trieste. In origine la struttura era costituita da due soli piani, a cui ne venne aggiunto un terzo nel 1825. Demolito nel 1899, l'antico palazzo lasciò il posto alla nuova costruzione realizzata tra il 1901 ed il 1905 su progetto di Emil Artmann. Palazzo della Luogotenenza austriaca su Wikipedia Palazzo della Luogotenenza austriaca (Q25296984) su Wikidata
Palazzo del Municipio
  • 45.64942813.7684392 Palazzo del Municipio. Subito dopo la decisione di interrare il vecchio mandracchio, specchio d'acqua riservato all'ormeggio di piccole imbarcazioni presente anche nel porto di Trieste (i relativi lavori avvennero poi tra il 1858 e il 1863), la piazza fu oggetto di una riprogettazione totale. Prevalse infatti l'idea di uno spazio completamente aperto sul mare, attorniato da edifici e con il municipio posto come base frontale, con il conseguente abbattimento delle mura e degli edifici che allora chiudevano la piazza dal lato mare. Sul luogo designato per far sorgere il moderno Palazzo del Municipio sorgevano diverse casette, una loggia ed alcuni edifici. Nel 1875 l'architetto triestino Giuseppe Bruni vinse la gara per la progettazione del nuovo palazzo. Il nuovo edificio era formato da un corpo unico monumentale sovrastato, nella parte centrale, da una torre. Il Palazzo del Municipio è sovrastato dalla torre campanaria sulla quale sono installati due mori, chiamati amichevolmente dai triestini Micheze e Jacheze (dallo sloveno Mihec e Jakec), anche questi progettati da Bruni, che dal 1876 scandiscono il trascorrere del tempo ogni quarto d'ora, nonché la campana civica con l'alabarda cittadina. Palazzo del Municipio (Trieste) su Wikipedia Palazzo del Municipio (Q89128241) su Wikidata
Palazzo Modello
  • 45.6499613.768843 Palazzo Modello (tra il Palazzo del Municipio e Palazzo Stratti). L'edificio fu costruito dall'architetto Giuseppe Bruni tra il 1871 e il 1873, prendendo il posto delle vecchie chiese di San Pietro e San Rocco che si trovavano nello stesso luogo. Il palazzo fu progettato su indicazioni del comune di Trieste venendo soprannominato "Palazzo Modello" perché doveva servire come esempio architettonico per la ristrutturazione che stava avvenendo nell'allora piazza Grande. All'inizio Palazzo Modello fu adibito ad albergo, poi denominato Hotel Delorme, che smise di operare verso il 1912. In luogo dell'attività alberghiera trovarono spazio parte degli uffici del comune. Nel 2007, in seguito alla devastazione che fu causata da un incendio, il comune di Trieste lo ha venduto all'allora azienda municipalizzata AcegasApsAmga con l'obiettivo di realizzare la sua nuova sede direzionale. Nell'ultimo piano dell'edificio si notano dei telamoni, ovvero statue maschili intente a reggersi la tunica. Palazzo Modello su Wikipedia Palazzo Modello (Q12798246) su Wikidata
Palazzo del Lloyd Triestino
  • 45.65004913.7669454 Palazzo del Lloyd Triestino. Già sede della compagnia di navigazione Lloyd Triestino di Navigazione, poi Lloyd Triestino, è stato ristrutturato più volte, e ora ospita gli uffici della presidenza e della giunta della regione autonoma Friuli-Venezia Giulia. Il Lloyd Triestino, costituito nel 1833, ebbe la prima sede in piazza Tommaseo, poi spostata in piazza della Borsa. Palazzo del Lloyd Triestino su Wikipedia Palazzo del Lloyd Triestino (Q25295801) su Wikidata

Colle San Giusto[modifica]

Castello di San Giusto
  • 45.64763613.7728855 Castello di San Giusto, Piazza della Cattedrale 3 (o a piedi o autobus n.24 da Piazza della Libertà presso la stazione ferroviaria), . Il castello di San Giusto è una fortezza-museo situata sul colle omonimo. Come dimora storica, è stato restaurato negli anni 2000 venendo adibito a museo civico dal Comune di Trieste, la cui struttura appartiene al demanio comunale dal 1930. Sul Bastione Lalio è stato inaugurato il 4 aprile 2001 il Lapidario Tergestino costituito da iscrizioni, sculture, bassorilievi e frammenti di architetture di epoca romana. È visitabile solo in parte: oltre al lapidario, sono infatti accessibili la Cappella, la Sala Caprin, l'ampio cortile interno – sede di manifestazioni nel periodo estivo - e gli spalti, da cui si gode un ampio panorama sulla città sottostante. Castello di San Giusto su Wikipedia castello di San Giusto (Q1048860) su Wikidata
Cattedrale di San Giusto
  • 45.64638913.77256 Cattedrale di San Giusto, Piazza della Cattedrale 2, +39 040 309362. La basilica cattedrale di San Giusto è il principale edificio religioso cattolico della città di Trieste. Si trova sulla sommità dell'omonimo colle che domina la città. Come viene riferito dalla maggior parte degli storici triestini, l'aspetto attuale della basilica deriva dall'unificazione delle due preesistenti chiese di Santa Maria e di quella dedicata al martire san Giusto, che vennero inglobate in un unico edificio dal vescovo Rodolfo Pedrazzani da Robecco tra gli anni 1302 e 1320 per provvedere la città di una cattedrale imponente.
    La prima notizia riguardante la cattedrale risale all'anno 1337, quando il campanile dell'ex chiesa di Santa Maria venne rivestito con uno spesso muro per poter sostenere il nuovo edificio. I lavori al campanile si conclusero nel 1343, ma quelli alla chiesa si protrassero fino alla fine del XIV secolo. Il campanile in origine era più elevato, ma nel 1422 venne colpito da un fulmine venendo ridotto all'altezza attuale. Dopo la definitiva dedizione della città all'Austria (1382), l'allora imperatore Leopoldo III d'Asburgo nominò il primo vescovo tedesco di Trieste, Enrico de Wildenstein, che in data 27 novembre 1385 consacrò l'altare maggiore della cattedrale ponendo fine ai lavori. Nel novembre del 1899 papa Leone XIII elevò l'edificio sacro triestino alla dignità di basilica minore.
    Cattedrale di San Giusto (Trieste) su Wikipedia cattedrale di San Giusto (Q1736225) su Wikidata
Basilica civile
  • 45.64721613.7725257 Basilica civile. A nord dei templi a Giove e ad Atena si apriva il foro (avente funzione di piazza principale) che era divisa in tre navate con un'abside interna e che era completato da un portico con annessa la basilica civile. Il donatore fu Quinto Baieno Blassiano, procuratore di Traiano che esercitò la sua carica prima del 120-125. basilica forense romana (Q56476198) su Wikidata
Parco della Rimembranza
  • 45.6480713.7745128 Parco della Rimembranza. Tra gli interventi urbanistici dell'epoca fascista spicca certamente la sistemazione dell'area che ha dato poi origine al parco, che si trova sul colle di San Giusto. I lavori vennero iniziati con la creazione della larga Via Capitolina, una strada panoramica che sale dolcemente attorno al colle fino a raggiungere la cattedrale. Tutto il versante del colle tra questa strada ed il castello vennero consacrati alla memoria dei "caduti in tutte le guerre" combattute dai soldati italiani dopo l'unità nazionale, che avvenne nel 1861. Per tale motivo il Parco della Rimembranza è disseminato da grezzi cippi di pietra carsica con i nomi di combattenti noti e ignoti. In cima si erge il Monumento ai Caduti, 1935, opera di Attilio Selva, dedicato ai volontari triestini caduti nella prima guerra mondiale. È presente pure una targa dedicata ai caduti triestini della prima guerra mondiale che combatterono per l'Imperiale e regio esercito austro-ungarico.

Canal Grande di Trieste[modifica]

Chiesa di Sant'Antonio Taumaturgo
  • 45.65148113.7746999 Chiesa di Sant'Antonio Taumaturgo (Chiesa di Sant'Antonio Nuovo). È il principale edificio religioso del Borgo Teresiano e del centro di Trieste. Il progetto della chiesa risale al 1808, ma i lavori cominciarono solo nel 1825. La facciata dell'edificio è caratterizzata da sei colonne ioniche. Sempre sulla facciata principale, nell'attico, sono presenti sei statue scolpite da Francesco Bosa nel 1842, che raffigurano san Giusto, san Sergio, san Servolo, san Mauro, sant'Eufemia e santa Tecla. La chiesa è situata nell'omonima piazza, a ridosso del Canale Grande. Chiesa di Sant'Antonio Nuovo su Wikipedia chiesa di Sant'Antonio Nuovo (Q1469351) su Wikidata
Tempio serbo-ortodosso
  • 45.651513.773410 Tempio serbo-ortodosso della Santissima Trinità e di San Spiridione. Il tempio serbo-ortodosso della Santissima Trinità e di San Spiridione è la chiesa della comunità serbo-ortodossa di Trieste. Opera dell'architetto Carlo Maciachini (1869), sorge nel luogo della preesistente chiesa di San Spiridione, che venne innalzata nel 1753. Il complesso architettonico, posto nel Borgo Teresiano nei pressi del canal Grande di Trieste, riflette un gusto bizantino che si caratterizza per una cupola più alta dei quattro campanili, per le calotte emisferiche azzurre e per le ampie decorazioni a mosaico che abbelliscono le pareti esterne. Ornano la facciata nove grandi statue opera dello scultore milanese Emilio Bisi. Tempio serbo-ortodosso della Santissima Trinità e di San Spiridione su Wikipedia tempio serbo-ortodosso della Santissima Trinità e di San Spiridione (Q1273657) su Wikidata
Palazzo Aedes
  • 45.65324213.77016411 Palazzo Aedes (Palazzo Berlam o grattacielo rosso), Piazza Luigi Amedeo Duca degli Abruzzi, 1. È un palazzo novecentesco di Trieste, situato nel punto d'incontro fra il canal Grande di Trieste e le rive. Fu costruito fra il 1926 e il 1928 a fianco di palazzo Gopcevich su progetto dell'architetto Arduino Berlam. L'edificio trae ispirazione dai nuovi grattacieli di New York in mattoni rossi, ed è noto come il primo vero grattacielo costruito a Trieste. Palazzo Aedes su Wikipedia Palazzo Aedes (Q25296994) su Wikidata
Palazzo Carciotti
  • 45.6523213.7702612 Palazzo Carciotti, Riva Tre Novembre, 13. Posto all'inizio del canal Grande di Trieste. Il palazzo fu realizzato sulla già citata area un tempo destinata a saline. Il committente fu il commerciante greco Demetrio Carciotti, stabilitosi a Trieste nel 1775. Arricchitosi con il commercio di panni dalla Boemia, alla fine del Settecento Demetrio Carciotti acquistò le cinque case che si trovavano sul lato destro dell'entrata del canale. Per la costruzione di questo palazzo, Demetrio Carciotti si affidò all'architetto Matteo Pertsch, che presentò il suo progetto nel 1798. Subito iniziarono i lavori di edificazione, ai quali sovrintendeva Giovanni Righetti, che si protrassero fino al 1805. Palazzo Carciotti su Wikipedia Palazzo Carciotti (Q16586050) su Wikidata
Palazzo Gopcevich
  • 45.65291213.7705613 Civico Museo Teatrale Carlo Schmidl (Palazzo Gopcevich), Via Rossini 4 (Autobus: 5, 8-11, 14, 17, 18, 25), +39 040 6754072, fax: +39 040 6754030, . Mar-Dom 9:00-19:00. L'edificio, dal caratteristico intonaco bianco e rosso, si trova nel centro della città, nel Borgo Teresiano, sulla riva del canal Grande di Trieste e fu costruito nel 1850 su progetto dell'architetto Giovanni Andrea Berlam per conto dell'armatore serbo Spiridione Gopcevich, da cui il nome del palazzo. Il prospetto che si affaccia sul canale, dallo stile eclettico, composto da un disegno a greche rosso e gialle, è inoltre arricchito da statue, fregi e medaglioni che ricordano i protagonisti della battaglia della Piana dei Merli, combattuta il 15 giugno 1389, giorno di San Vito, dall'esercito dell'alleanza dei regni serbi contro l'esercito ottomano, nella Piana dei Merli, una pianura nell'odierno Kosovo. L'interno dell'edificio presenta ambienti di notevole ricercatezza, sia negli arredi che nei pavimenti intarsiati, oltre che nei soffitti decorati. L'ultimo radicale restauro di Palazzo Gopcevich risale al 1988.
    Collezione di costumi, strumenti, locandine e altri oggetti appartenuti al mondo dello spettacolo triestino dal Settecento in poi, nello storico palazzo Gopcevich.
    Civico museo teatrale Carlo Schmidl su Wikipedia Museo teatrale Carlo Schmidl (Q1679608) su Wikidata

Architetture religiose[modifica]

Sinagoga
  • 45.65317613.78033714 Sinagoga, Via San Francesco 19. La sinagoga di Trieste, inaugurata nel 1912, è considerata tra i maggiori edifici di culto ebraici in Europa, seconda per dimensione solo alla Grande Sinagoga di Budapest, a testimonianza dell'importanza economica, culturale e sociale delle Comunità ebraiche in seno all'Impero austroungarico. Con la prima annessione di Trieste all'Italia, che avvenne nel 1920 al termine della prima guerra mondiale, la città giuliana diventò, insieme alle sinagoghe di Roma, Genova e Livorno, una delle quattro grandi sinagoghe del Novecento presenti sul suolo italiano. Sinagoga di Trieste su Wikipedia sinagoga di Trieste (Q835441) su Wikidata
Chiesa di Santa Maria Maggiore
  • 45.64800513.76942615 Chiesa di Santa Maria Maggiore (chiesa dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, chiesa barocca dei gesuiti), Via del Collegio 6. La chiesa è in stile barocco. Costruita nel XVII secolo dai compagnia dei gesuiti, dal 1922 è gestita dai frati francescani. La chiesa si trova in via del Collegio, ai piedi del colle di San Giusto e vicino alla basilica del Cristo Salvatore (precedentemente denominata basilica di San Silvestro), nelle immediate vicinanze del centro storico di Trieste. Chiesa di Santa Maria Maggiore (Trieste) su Wikipedia chiesa di Santa Maria Maggiore (Q1226408) su Wikidata
  • 45.64579113.76649716 Chiesa dei mechitaristi armeni (chiesa armena), Via dei Giustinelli. Chiesa dei mechitaristi armeni su Wikipedia chiesa dei Mechitaristi armeni (Q56226227) su Wikidata
  • 45.64824513.76898617 Basilica del Cristo Salvatore (basilica di san Silvestro). Basilica del Cristo Salvatore su Wikipedia chiesa di San Silvestro (Q2220049) su Wikidata
  • 45.65511513.77223118 Chiesa evangelica luterana, Largo Odorico Panfili. Chiesa evangelica luterana (Trieste) su Wikipedia chiesa evangelica luterana (Q56217007) su Wikidata

Architetture civili[modifica]

Teatro Romano di Trieste
  • 45.6491713.7716721 Teatro Romano, Via del Teatro Romano (ai piedi del colle di San Giusto), . All'epoca della sua costruzione, il teatro si trovava fuori dalle mura cittadine in riva al mare, che a quel tempo giungeva sino a quella zona. Sulle sue gradinate, costruite anche sfruttando la naturale pendenza del colle, potevano venir ospitati, a seconda delle varie fonti, dai 3 500 ai 6 000 spettatori. La costruzione del teatro viene datata alla fine del I secolo a.C., con il suo ampliamento che avvenne all'inizio del II secolo d.C. Probabilmente fu costruito per volere del triestino Quinto Petronio Modesto, procuratore e flamine dell'imperatore Traiano, citato in diverse iscrizioni, che secondo altre fonti ne curò invece solamente degli interventi di rinnovamento. Nei mesi estivi si tengono spettacoli all'aperto. Teatro romano di Trieste su Wikipedia teatro romano di Trieste (Q752696) su Wikidata
Arco di Riccardo
  • 45.647813.768922 Arco di Riccardo, piazza Barbacan (Nel rione di Città Vecchia, un reticolo di stradine pedonalizzate e ristrutturate di recente). L'Arco di Riccardo è secondo alcune fonti una delle porte romane di Trieste risalenti al I secolo a.C., costruito probabilmente sotto l'imperatore Ottaviano Augusto negli anni 33-32 a.C. Le forme della decorazione architettonica permettono di datare la forma attuale dell'arco all'età claudio-neroniana o forse all'età flavia (50-75 d.C.).[93] Secondo altre fonti invece si tratta di uno degli ingressi al santuario della Magna Mater. Si tratta di un arco a un solo fornice, alto 7,2 m, largo 5,3 m e profondo 2 m. Presenta anche un coronamento superiore, privo di decorazione. Arco di Riccardo su Wikipedia Arco di Riccardo (Q3621786) su Wikidata
Palazzo delle Poste
  • 45.65446313.77328623 Palazzo delle Poste, Piazza Vittorio Veneto, 1. Al suo interno si trova la sede triestina delle Poste Italiane e del Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa. Il palazzo delle Poste di Trieste fu costruito fra il 1890 e il 1894 ad opera dell'architetto Friedrich Setz.
    Al nuovo palazzo venne destinata l'area occupata dalla Dogana (sorta sulle antiche saline che un tempo occupavano la zona su cui sorge attualmente il Borgo Teresiano). Il palazzo, disposto su un'area rettangolare di quasi 7 100 metri quadrati, venne concepito fin dall'inizio per ospitare sia gli uffici postali e telegrafici, che quelli della finanza, per cui l'interno è strutturato in due corpi distinti di 3 500 metri quadrati ciascuno. Attualmente il palazzo ospita sul lato di piazza Vittorio Veneto la filiale di Trieste delle Poste Italiane e al piano terra il Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa che raccoglie cimeli postali della regione e delle zone limitrofe.
    Palazzo delle Poste (Trieste) su Wikipedia Palazzo delle Poste (Q25295776) su Wikidata
Palazzo Galatti
  • 45.65489413.77390524 Palazzo Galatti (palazzo della Provincia), Piazza Vittorio Veneto, 4. È un palazzo Ottocentesco di Trieste, situato nel centro della città, in piazza Vittorio Veneto ma con accessi anche dalle vie Roma, Galatti e della Geppa. L'edificio è costituito da tre piani fuori terra.
    Fino al 30 settembre 2017, data di soppressione dell'ente, è stato la sede legale e la più importante sede operativa della provincia di Trieste. In seguito all'attuazione della L.R. 26/2014 Riordino del sistema Regione – Autonomie Locali nel Friuli-Venezia Giulia. Ordinamento delle Unioni territoriali intercomunali e riallocazione di funzioni amministrative, l'immobile è passato alla regione autonoma Friuli Venezia-Giulia per la quale ospita gli uffici della Presidenza, dei Servizi e Politiche Sociali e dell'Edilizia Scolastica Superiore dell'EDR di Trieste.
    Palazzo Galatti su Wikipedia Palazzo Galatti (Q27961119) su Wikidata
Palazzo delle Ferrovie
  • 45.65424113.77415725 Palazzo delle Ferrovie dello Stato, Piazza Vittorio Veneto, 3. È un palazzo ottocentesco di Trieste. L'edificio è costituito da cinque piani fuori terra. Attualmente, in seguito all'attuazione di un piano di spostamento degli uffici delle Ferrovie in altre strutture, il palazzo è vuoto ed è stato messo in vendita. L'edificio della Direzione compartimentale delle Ferrovie dello Stato venne realizzato tra il 1894 ed il 1895 su progetto dell'architetto Raimondo Sagors. Lo stabile ospitava al pianterreno alcune attività commerciali tra cui il negozio di Ignazio de Brull, mentre nella parte posteriore del complesso edilizio, in epoca fascista, si trovava il Teatro del Dopolavoro Ferroviario, diventato Cinema Vittorio Veneto, inaugurato nel 1949. Palazzo delle Ferrovie dello Stato (Trieste) su Wikipedia Palazzo delle Ferrovie dello Stato (Q25297008) su Wikidata
Palazzo Economo
  • 45.65740313.77312626 Palazzo Economo, Piazza della Libertà, 7. Ampio edificio in stile ecclettico, fu edificato a fine ottocento con la duplice funzione di residenza di pregio e magazzino mercantile su commissione dell'imprenditore e commerciante di origine greca Giovanni Economo. Acquistato dal Ministero della cultura negli anni 70 del secolo scorso, è oggi sede degli uffici della Soprintendenza del Friuli-Venezia Giulia. Palazzo Economo su Wikipedia Palazzo Economo (Q86674747) su Wikidata
Palazzo della Banca di Praga
  • 45.65128213.77187227 Palazzo della Banca di Praga. Eretto tra il 1911 e il 1914, si distingue per il suo stile di stampo secessionista boemo con influenze razionaliste. Palazzo della Banca di Praga su Wikipedia Palazzo della Banca di Praga (Q107746550) su Wikidata
Palazzo di Giustizia
  • 45.6550613.779528 Palazzo di Giustizia, Via Foro Ulpiano, 1. Il Palazzo di Giustizia è un edificio giudiziario di Trieste. Nel febbraio 1895, durante l'epoca austroungarica, la Dieta Provinciale di Trieste e Magistrato Civico decisero l'edificazione di un unico complesso architettonico che contenesse tutti gli uffici giudiziari, le carceri e l'archivio dei Libri Tavolari, all'epoca dislocati in diverse zone della città, tra cui in via Santi Martiri (attuale via Duca d'Aosta), in via della Sanità (ora via Armando Diaz) e nel palazzo Bordeaux. Il governo austriaco chiese l'aiuto economico del comune di Trieste il quale, dopo un iniziale rifiuto per mancanza di fondi, si accordò per vendere all'erario un terreno di 37 214 m3 al prezzo agevolato di 324 919 fiorino austro-ungarico, con contratto stipulato in data 25 luglio 1898. Palazzo di Giustizia (Trieste) su Wikipedia Palazzo di Giustizia (Trieste) (Q50494343) su Wikidata
Palazzo del Tergesteo
  • 45.650313.769329 Palazzo del Tergesteo, piazza della Borsa. Palazzo del Tergesteo di Trieste è un importante edificio della città. Già sede della borsa di Trieste, è stato ristrutturato più volte, l'ultima delle quali tra il 2009 e il 2011. Nel 1838 il terreno dove ora sorge Palazzo del Tergesteo venne venduto da Giuseppe Brambilla alla società Tergesteo, costituita con lo scopo di erigere un maestoso palazzo polifunzionale nel centro di Trieste. La compagine societaria è suddivisa in 1 500 azioni, tra i cui azionisti si ricordano il ministro austriaco Karl Ludwig von Bruck e il barone Pasquale Revoltella. Nel 1840 cominciano i lavori di edificazione, che terminano nel 1842. Palazzo del Tergesteo su Wikipedia Palazzo del Tergesteo (Q3891364) su Wikidata
  • 45.65046813.77352830 Casa Terni-Smolars. Opera dell'architetto Romeo Depaoli, venne progetta nel 1906. È considerata come uno dei migliori esempi di liberty triestino. Casa Terni-Smolars su Wikipedia Casa Terni-Smolars (Q104814724) su Wikidata
Stazione Marittima di Trieste
  • 45.64988813.76387531 Stazione marittima di Trieste, Piazzale Marinai d'Italia 1. Nel 1924 l'amministrazione dei Magazzini generali decide di costruire a Trieste una stazione marittima per passeggeri. Il governo fascista inserì questa costruzione tra le opere pubbliche di immediata esecuzione, vista la sua importanza. La stazione marittima di Trieste, che è stata progettata da Umberto Nordio e Giacomo Zammattio, è stata costruita fra il 1926 e il 1930. L'edificio, che si trova sul Molo dei Bersaglieri, è il risultato della trasformazione di un semplice magazzino del porto di Trieste, che durante la dominazione asburgica era principalmente destinato a deposito dei vini di importazione dall'Italia. Stazione marittima di Trieste su Wikipedia Stazione Marittima (Q16608710) su Wikidata
Lanterna di Trieste
  • 45.64912513.75602932 Lanterna di Trieste. Il faro della Lanterna di Trieste si trova in cima al Molo Fratelli Bandiera, all'estremità ovest della città, delimitando l'ingresso al porto vecchio. La costruzione del faro, che entrò in funzione l'11 febbraio 1833, fu voluta dal governatore della città Carlo Zinzendorf su progetto di Matteo Pertsch. Il gruppo ottico è sorretto da una colonna in pietra a base cilindrica che si erge da una Torre Massimiliana merlata con due ordini di troniere. Oltre alla funzione di faro, infatti, la costruzione doveva svolgere anche una funzione di difesa del porto. Le fondazioni del faro poggiano su quello che un tempo era lo Scoglio dello Zucco. Lanterna di Trieste su Wikipedia Lanterna di Trieste (Q1805580) su Wikidata
Villa Necker
  • 45.64499313.76252833 Villa Necker, via dell'Università 2. Villa Necker è una dimora storica in stile neoclassico. Sorge sull'area occupata in origine dai terreni di proprietà "dei Santi Martiri". Gran parte della critica attribuisce la realizzazione della villa all'architetto Giacomo Marchini, su progetto del francese Champion, giunto in città nel 1784 e al quale si deve anche il disegno di Villa Murat, oggi non più esistente. La struttura, inserita all'interno di un ampio parco, si presenta a tre piani fuori terra. Villa Necker su Wikipedia Villa Necker (Q25403687) su Wikidata
Molo Audace
  • 45.65206813.76648634 Molo Audace. Il Molo Audace si trova sulle rive di Trieste, in pieno centro della città, a pochi passi da piazza Unità d'Italia e dal Canal Grande di Trieste. Nel 1740 affondò nel porto di Trieste, vicino alla riva, la nave San Carlo. Invece di rimuovere il relitto, si decise di utilizzarlo come base per la costruzione di un nuovo molo, che venne costruito tra il 1743 ed il 1751 venendo intitolato a San Carlo. Il Molo Audace separa il bacino di San Giorgio dal bacino di San Giusto del Porto Vecchio. Il 3 novembre 1918, alla fine della prima guerra mondiale, la prima nave della Regia Marina italiana ad entrare nel porto di Trieste e ad attraccare al molo San Carlo fu il cacciatorpediniere Audace, la cui àncora è ora esposta alla base del Faro della Vittoria di Trieste. In ricordo di questo avvenimento, nel marzo del 1922, venne cambiato nome all'attracco da Molo San Carlo a Molo Audace. All'estremità del molo stesso, nel 1925, venne eretta una rosa dei venti in bronzo, con al centro un'epigrafe che ricorda lo storico approdo della nave Audace, e sul fianco la dicitura: «Fusa nel bronzo nemico III novembre Mcmxxv». Il numero romano III novembre Mcmxxv (3 novembre 1925) ricorda la data della cerimonia che commemorò, sette anni dopo, l'attracco del cacciatorpediniere Audace, e con esso il seguente sbarco dei marinai italiani nella Trieste appena liberata dalle truppe austroungariche. Molo Audace su Wikipedia Molo Audace (Q1535578) su Wikidata
Basilica paleocristiana
  • 45.64713713.76737835 Basilica paleocristiana di Trieste e i templi a Giove e ad Atena, . Edificata fra il IV e il V secolo, contiene alcuni pregevolissimi mosaici, segno tangibile della ricchezza della chiesa locale e della città di Tergeste fino a tarda età imperiale. I resti della basilica paleocristiana furono scoperti sotto l'attuale Cattedrale di San Giusto. Sul colle di San Giusto sono tuttora visibili alcuni resti dei templi a Giove e ad Atena. Di quest'ultimo si sono conservate alcune strutture architettoniche nelle fondamenta della cattedrale, identificabili dall'esterno grazie ad apposite aperture nelle pareti del campanile e nel sottosuolo (tramite accesso dal Museo civico di storia ed arte di Trieste). basilica paleocristiana di via Madonna del Mare (Q28017627) su Wikidata
Antiquarium di via del Seminario
  • 45.6488713.7712236 Antiquarium di via del Seminario, via del Seminario, . È un sito archeologico dove si conserva una sezione delle mura romane. I resti archeologici dell'Antiquarium di via del Seminario sono tra i più antichi presenti nella città giuliana. Risalgono, infatti, alla tarda Repubblica, ossia alla fine del I secolo a.C. Nell'Antiquarium si osserva un tratto delle mura, fatte costruire da Ottaviano (quando questi non aveva ancora assunto il titolo di Augusto) tra il 33 e il 32 a.C. per la difesa della colonia di Tergeste. Il tratto conservato è lungo 4 metri e largo 2,4 metri. Le facce esterne delle mura sono costituite da blocchi di arenaria, mentre il riempimento interno è di sabbia mista a roccia. Alla base delle mura è visibile un canale per lo scolo dell'acqua. Antiquarium di via del Seminario su Wikipedia antiquarium e mura (Q29904533) su Wikidata
  • 45.64908213.77183237 Antiquarium di via Donota, via Donota, . È un sito archeologico collocato nella fascia più bassa del colle di San Giusto, dove è possibile visitare ciò che resta di una domus e di un sepolcreto di età romana. La domus fu costruita alla fine del I secolo a.C., periodo in cui l'intera parte del pendio del colle di San Giusto rivolto verso il mare fu soggetto a un'opera di sistemazione, grazie alla costruzione di terrazzamenti su cui poi fu edificato. Alla fine del I secolo d.C. la domus fu abbandonata, così a partire dal II secolo una parte di essa fu reimpiegata come necropoli pagana. Antiquarium di via Donota su Wikipedia Antiquarium di via Donota (Q48809269) su Wikidata

Musei[modifica]

  • 45.64694413.76305638 Museo Revoltella, Via Diaz 27 (Autobus: n. 8 o 30 dalla stazione ferroviaria, n. 9 o 10 da Piazza Goldoni), +39 040 6754350, fax: +39 040 6754137, . Lun, Mer-Sab 9:00-18:00, Dom 10:00-18:00. Galleria d'arte moderna fondata nel 1872 per volontà del barone Pasquale Revoltella e ospitato inizialmente nel Palazzo Revoltella (1852-1858, architetto Friedrich Hitzig), fu ampliato nel 1907 con l'acquisto dell'attiguo palazzo Brunner (ristrutturato nel 1968 su progetto di Carlo Scarpa, con interventi fino al 1991). Conserva una pinacoteca con ampia raccolta di opere delle principali correnti pittoriche ottocentesche, in seguito ingrandita con opere novecentesche, nella sede di palazzo Brunner, mentre il palazzo Revoltella è stato allestito con gli arredi originali e la collezione raccolta dal donatore. Museo Revoltella su Wikipedia Museo Revoltella (Q1954273) su Wikidata
Museo Sartorio
  • 45.64620913.76320839 Civico Museo Sartorio, Largo Papa Giovanni XXIII 1 (Autobus: 30 dalla stazione ferroviaria.), +39 040 301479, . Mar-Dom 9:00-13:00. Ospitato in una villa settecentesca, ristrutturata nell'Ottocento e appartenente alla famiglia Sartorio. Conserva alcuni ambienti con arredi originali e diverse collezioni donate alla città, il Trittico di Santa Chiara, opera di Paolo e Marco Veneziano del 1328 e disegni di Giambattista Tiepolo. Civico museo Sartorio su Wikipedia Civico museo Sartorio (Q1954272) su Wikidata
  • 45.6504213.7764240 Civico Museo Morpurgo, Via Imbriani 5, (Autobus: 9-11 e 25), +39 040 636969. Mar e Dom 9:00-13:00. Appartamento della famiglia Morpugro lasciata in eredità alla città nel 1943.
Museo del mare
  • 45.64522213.75752841 Civico Museo del Mare, Via Campo Marzio 5 (Autobus: n. 8 e 9), +39 040 304885, fax: +39 040 304987. Mar-Dom 8:30-13:30. Inaugurato nel 1904 come "Museo della pesca" dalla "Società di pesca e piscicultura marina". A questo si aggiunsero materiali provenienti dall'Istituto nautico "Tomaso di Savoia Duca di Genova" di Trieste, con la trasformazione in "Esposizione marina permanente", affidato alla "Società adriatica di scienze naturali". Nel 1968 divenne il museo attuale con la nuova sede allestita dall'architetto Umberto Nordio. Ospita i materiali sulla storia della marineria triestina. Museo del mare (Trieste) su Wikipedia Museo del mare (Trieste) (Q3867958) su Wikidata
Acquario marino
  • 45.64817713.76266642 Aquario Marino, Molo Pescheria 2 (Autobus: n. 8, 9, 10 e 30.), +39 040 306201, fax: +39 040 302563. Mar-Dom 9:00-19:00. Inaugurato nel 1933 ed ospitato nell'ex "Peschiera Centrale", edificata nel 1913 in stile liberty dall'architetto Giorgio Polli. Ospita esemplari della fauna marina adriatica in un sistema di vasche con acqua prelevata direttamente dal mare. Civico acquario marino di Trieste su Wikipedia Civico acquario marino di Trieste (Q3678768) su Wikidata
Museo ferroviario
  • 45.64611113.75543 Museo Ferroviario, Via Giulio Cesare 1 (Autobus: 8 e 9), +39 0403794285, . collocato nella vecchia stazione di Campo Marzio. Museo ferroviario di Trieste Campo Marzio su Wikipedia Museo ferroviario di Trieste Campo Marzio (Q1954243) su Wikidata
  • 45.6505813.7717544 Museo Commerciale, via San Nicolò 7, secondo piano. Ingresso gratuito.. Gestito ed allestito dalla C.C.I.A.A. di Trieste illustra la vita economica della città dalla fine della dominazione asburgica. Piccolo museo, non molto noto nemmeno tra i concittadini, è di rilevante importanza lo per comprendere lo spirito ed il cuore pulsante di Trieste.
Museo d'arte orientale
Kleine Berlin
  • 45.655613.778146 Kleine Berlin, . È il più esteso complesso di gallerie antiaeree sotterranee risalenti alla seconda guerra mondiale ancora esistente a Trieste. Data la sua conformazione collinare, Trieste è percorsa da numerose gallerie antiaeree, ma il complesso della Kleine Berlin è particolare per la sua ampiezza, la sua estensione, e per il fatto di essere visitabile dal pubblico. Kleine Berlin su Wikipedia Kleine Berlin (Q3815828) su Wikidata
  • 45.6549213.77441547 Museo del Risorgimento e sacrario di Oberdan, Via XXIV Maggio 4, . Raccoglie cimeli rinascimentali cittadini, precedentemente parte della raccolta del Museo di storia patria, ospitati in un edificio costruito nel 1934 dall'architetto Umberto Nordio sul luogo della scomparsa caserma nella quale era stato giustiziato Guglielmo Oberdan, nella piazza omonima. Museo del Risorgimento e sacrario di Oberdan su Wikipedia Museo del Risorgimento e sacrario di Oberdan (Q24938027) su Wikidata
  • 45.6653313.762448 Immaginario Scientifico - Museo della Scienza, Magazzino 26 del Porto Vecchio, . Immaginario Scientifico - Museo della Scienza su Wikipedia Immaginario Scientifico - Museo della Scienza (Q3952322) su Wikidata
  • 45.643313.75749 Speleovivarium, . Speleovivarium su Wikipedia speleovivarium (Q3966478) su Wikidata
  • 45.649113.77550 Museo ebraico Carlo e Vera Wagner, . Museo ebraico Carlo e Vera Wagner su Wikipedia Museo ebraico Carlo e Vera Wagner (Q3868349) su Wikidata
  • 45.64688513.76776951 Museo Joyce, via Madonna del Mare, 13, +39 0406758170. Nato nel 2004 dalla collaborazione tra Comune e Università, come centro di documentazione e studio di James Joyce in Italia.
  • 45.64688313.76776152 Museo Sveviano, via Madonna del Mare 13. È un centro di documentazione e di studio su Italo Svevo (pseudonimo dell'industriale triestino Ettore Schmitz).
  • Museo Petrarchesco Piccolomineo, via Madonna del Mare, 13. Aperto nel 2003 per l'esposizione delle opere di Francesco Petrarca ed Enea Silvio Piccolomini conservate nella Biblioteca Hortis. La collezione fu lasciata in eredità alla città dal mecenate conte Domenico Rossetti De Scander (Trieste 1774 - Trieste 1842).
  • 45.65017413.7759853 museo Morpurgo de Nilma, via Imbriani 5. Ospitato nell'appartamento ottocentesco dei banchieri Morpurgo, con gli arredi originali, donato dalla famiglia al Comune nel 1943.


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]


Come divertirsi[modifica]

Teatro Verdi
  • 45.650913.76871 Teatro Lirico Giuseppe Verdi. Vi si trovano opere, balletti e concerti. In estate di norma vengono allestite una o più operette per dar seguito alla tradizione delle atmosfere mitteleuropee. Teatro Verdi (Trieste) su Wikipedia Teatro Verdi (Q2294135) su Wikidata
  • 45.652513.78472 Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia Il Rossetti (Politeama Rossetti). Il Rossetti presenta spettacoli che vanno dalla prosa classica a quella contemporanea al musical. Grande successo per le recenti rappresentazioni di Hit del teatro musicale di Braodway, anche in versione originale. Politeama Rossetti su Wikipedia Politeama Rossetti (Q3907412) su Wikidata
  • 45.65403213.7700313 Teatro Miela. Il centro multiculturale per teatro, cinema, video, arte contemporanea, ha un grande successo popolare legato al Pupkin Kabarett, satira sulla contemporaneità. Teatro Miela su Wikipedia Teatro Miela (Q55832692) su Wikidata


Dove mangiare[modifica]


Dove alloggiare[modifica]


Come restare in contatto[modifica]



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