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Castiglione a Casauria
Abbazia di San Clemente a Casauria
Stemma
Castiglione a Casauria - Stemma
Castiglione a Casauria - Stemma
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Castiglione a Casauria
Sito istituzionale

Castiglione a Casauria è un centro dell'Abruzzo.

Da sapere[modifica]

Sorge nel suo territorio l'Abbazia di San Clemente a Casauria, uno dei più insigni monumenti religiosi dell'Abruzzo.

Cenni geografici[modifica]

Fa parte della Comunità montana Vestina sul lato sinistro del fiume Pescara; dista 15 km da Popoli, 32 da Sulmona, 33 da Chieti, 45 da Pescara.


Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Castiglione a Casauria

Quartieri[modifica]

Il territorio comunale comprende anche i centri abitati di Cervarano, Grotte, Madonna Della Croce, Piano Da Capo, Piano Del Ponte e San Clemente.

Abbazia di San Clemente a Casauria


Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

  • Aeroporto di Pescara (Aeroporto internazionale d'Abruzzo), Via Tiburtina Km 229,100, +39 085 4324201.

In auto[modifica]

In treno[modifica]

In autobus[modifica]

  • È servito dalle Autolinee regionali Arpa [1]


Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

Abbazia di San Clemente a Casauria
Il portico
Interno
Il ciborio
Particolare del pulpito
  • 42.2350713.929541 Abbazia di San Clemente a Casauria. Il complesso monumentale, pur trovandosi nel territorio di Castiglione a Casauria, è nelle immediate vicinanze di Torre de' Passeri. Ha subito gravi danni durante il terremoto dell'Aquila del 6 aprile che hanno comportato la chiusura dell'edificio e l'ingabbiamento delle opere d'arte fino al 2011, quando si poterono riaprire la chiesa e i locali adiacenti, dove si trova per esempio il Museo antiquario che raccoglie resti di epoca romana provenienti dal territorio e dalla chiesa stessa.
    L'abbazia fu costruita dall'imperatore Ludovico II, pronipote di Carlo Magno, nell'871 a causa di un voto fatto durante la sua prigionia nel ducato di Benevento. Inizialmente dedicata alla Santissima Trinità, fu poi intitolata a san Clemente quando nell'872 vi si traslarono i suoi resti.
    Fu soggetta, nei secoli successivi, a numerosi saccheggi: i Saraceni nel 920 e nel 1076 fu distrutta dal conte normanno di Manoppello Hugues Maumouzet. L'abate benedettino Grimoaldo intraprese la ricostruzione della chiesa che fu riconsacrata solennemente nel 1105. I lavori di ricostruzione terminarono solamente nella seconda metà del XII secolo sotto la conduzione dell'abate Leonate.
    L'abbazia divenne ricca e potente grazie alle donazioni di Ludovico II e i suoi successori; in seguito col denaro accumulato seppe acquistare territori. D'altronde si poté permettere di nominare propri vassalli. Era poi in una posizione strategica perché quelle strade erano vie molto frequentate dai pellegrini che si recavano a Roma, a Gerusalemme e in altre località.
    Nel 1348 subì gravi danni a causa di un terremoto. Si perdettero splendidi particolari architettonici. :Nel restauro che si fece della chiesa cento anni dopo il terremoto, molte parti non cadute vennero soppresse o mascherate da nuove costruzioni.
    Danneggiata durante il sisma aquilano del 6 aprile 2009, l'abbazia è stata sottoposta a lavori di restauro terminati l' 8 aprile 2011 con la riapertura della struttura.
    La facciata è preceduta da un portico a tre fornici (il centrale a tutto sesto e i laterali a sesto acuto) con colonne e capitelli istoriati; dentro si aprono i tre portali che hanno lunette decorate ed archivolti a ferro di cavallo. La lunetta e l'architrave del portale centrale sono scolpite con immagini relative alla fondazione dell'abbazia: la donazione di Ludovico II, il trasporto delle reliquie e la donazione da parte dell'Imperatore ai monaci dell'Isula Piscarensis.
    La porta centrale è in bronzo, ed è costituita da 72 formelle perlopiù con motivi ad intreccio aniconici di influenza araba e bizantina. Ai lati sono raffigurati, in forma standardizzata, 14 formelle che rappresentano i castra sottoposti all'abbazia, ognuna corredata dal nome del borgo. Solo sulla fascia superiore vi sono quattro formelle figurate che rappresentano l'Imperatore, San Clemente, un abate e un monaco . Da notare lo stemma della famiglia Cantelmo posto fuori le mura, sul lato sinistro guardando l'ingresso dell'abbazia.
    L'interno è composto da tre navate con abside semicircolare, che conducono al pulpito. L'altare maggiore è costituito da un sarcofago paleocristiano, sormontato da un ciborio del XIV secolo.
    Nella cripta due recinti absidali dividono le zone della chiesa primitiva da quella ricostruita dai Benedettini nel XII secolo.


Eventi e feste[modifica]

  • Sagra di San Biagio. 3 febbraio.


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]


Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]

  • 42.23628213.892991 Ristorante Da Giacomino, Via San Rocco 1, +39 085 8884201.


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]


Sicurezza[modifica]

Farmacia


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]


Nei dintorni[modifica]

  • Pescosansonesco — L'antico centro, abbandonato dopo una frana, si staglia abbarbicato su una ripida dorsale montana, con le vecchie case e i resti del castello.



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