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Candelo
Candelo - scorcio
Stato
Regione
Territorio
Altitudine
Superficie
Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Patrono
Posizione
Mappa dell'Italia
Mappa dell'Italia
Candelo
Sito del turismo
Sito istituzionale

Candelo è una città del Piemonte.

Da sapere[modifica]

Il comune di Candelo fa parte dei Borghi più belli d'Italia, titolo che gli è stato riconosciuto per il suo Ricetto ed è stato premiato con la bandiera arancione dal Touring Club Italiano.

Cenni geografici[modifica]

Ai piedi dei monti biellesi, dista 5 km da Biella, 26 da Santhià, 31 da Ivrea, 37 da Vercelli, 40 da Novara.

Cenni storici[modifica]

Ricetto - notturno

Documentato fin dal 988, quando Ottone III lo infeuda a Manfredo e subito dopo alla Chiesa di Vercelli, Candelo vede tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo la costruzione, da parte dei suoi abitanti, del Ricetto; nel 1360 vi sono documentate 157 case, salite poi al numero di 200 che si contano oggi.

Il centro si dà ai Savoia nel 1374 con atto spontaneo di dedizione, entrando sotto la giurisdizione di Santhià. Amedeo VII di Savoia lo infeuderà poi a Gerardo Fontana, famiglia che lo cedette nel 1476 a Sebastiano Ferrero; per linea successoria diventerà poi appannaggio dei Ferrero-Fieschi. Nel XVI secolo Candelo è coinvolto nelle lotte fra Francia e Spagna, subendo più di un assalto di truppe; in quest'occasione il Ricetto subì parecchi danni, riparati nel 1561.

Il feudo di Candelo diventa Contea nel 1577, il cui primo conte è Besso Ferrero Fieschi; l'ultimo fu Carlo Sebastiano Ferrero Fieschi, che nel 1785 ne perse il possesso con l'abolizione dei diritti feudali.

Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Candelo
Vista esterna del Ricetto di Candelo

Quartieri[modifica]

Il territorio comunale di Candelo comprende anche il paese di San Giacomo.

Come arrivare[modifica]

In auto[modifica]

  • A4 Casello autostradale di Carisio sull'autostrada A4 Serenissima
  • È attraversato dalla ex strada statale, ora Strada Provinciale 307 Candelo - Castellengo.

In treno[modifica]


Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

Scorcio del Ricetto dall'alto
Fabbricato interno al Ricetto
Torre di guardia del Ricetto
Una rua del Ricetto
  • Ricetto. Il ricetto è in genere una struttura fortificata protetta all'interno di un paese dove si accumulavano i beni (foraggi, vini ecc.) del signore locale o della popolazione e dove, occasionalmente, si ritirava la popolazione stessa in caso di attacchi dall'esterno. Il ricetto di Candelo è uno degli esempi meglio conservati di questo tipo di struttura medievale presente in diverse località del Piemonte ed in alcune zone dell'Europa centrale. Al pari di altri ricetti, quello di Candelo non risulta essere mai stato destinato a uso di stabile abitazione. In virtù della sua posizione, da esso si gode una vista panoramica sull'intero comprensorio delle Prealpi biellesi, a nord, e verso il Baraggione (Riserva naturale orientata delle Baragge) in direzione sud.
    La matrice contadina del complesso di Candelo - e la testimonianza diretta del fatto come esso fosse stato destinato nell'antichità a deposito collettivo di prodotti agricoli, in particolare vinicoli (stante la particolare vocazione della zona), quasi sorta di cantina sociale ante litteram - è data dalla presenza, in una delle cantine, di un enorme torchio per la pigiatura delle uve. Le dimensioni di tale torchio suggeriscono chiaramente trattarsi di uno strumento utilizzato da tutta la comunità per far fronte a necessità evidentemente anche lunghe nel corso del tempo.
    Il ricetto è composto da circa duecento edifici denominati cellule che occupano un'area di circa 13.000 mq dalla forma pentagonale e con un perimetro di circa 470 metri. Misura circa 110 metri di larghezza per 120 metri di lunghezza. Il complesso è attraversato da strade, definite con evidente francesismo rue: si tratta in particolare di cinque rue in direzione est-ovest, intersecate da due ortogonali. La data di avvio della sua edificazione non è determinabile con esattezza, anche se la prima citazione conosciuta di Candelo, nella sua antica denominazione Canderium, risale all'anno 988, in un documento in cui Ottone III ne conferma il possesso al feudatario Manfredo, salvo poi, l'anno successivo, conferire il borgo al feudo facente capo alla Chiesa vercellese. Coloro che ne hanno studiato la storia tendono a collocarne la costruzione, su terreni concessi dei Vialardi di Villanova, tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo, mentre ne è certa l'esistenza nell'anno 1374, quando la comunità di Candelo fece atto di dedizione spontanea a casa Savoia.
    La struttura è quasi interamente cinta da mura, con torri cilindriche agli angoli, a esclusione del lato meridionale, dove nel 1819 è stato costruito il palazzo comunale, in uno stile neoclassico decisamente stridente con tutta la parte più antica. L'unica possibilità di accesso era data da una massiccia torre di forma parallelepipeda in massi squadrati nella parte inferiore e in mattoni nella parte superiore, con due aperture verso l'esterno, una più grande per i carri e una più piccola per i pedoni, chiuse da altrettanti ponti levatoi.
    Ai primi del XVI secolo, modificando e sopraelevando le cellule preesistenti, Sebastiano Ferrero, feudatario del luogo dal 1496, su investitura del duca Filippo II Senzaterra, fece costruire la propria abitazione, di fatto una torre fortificata, che costituisce l'edificio più elevato del ricetto ed è comunemente nota come casa del Principe.
    Le circa duecento cellule abitative sono quasi tutte appartenenti a privati e ad associazioni con sede a Candelo; i segnalano in particolare:
      • la Sala delle cerimonie, sede delle principali esposizioni
      • l'Archivio storico
      • le cellule del museo-sistema del territorio candelese incluse le cantine dell'Ecomuseo della vitivinicoltura (che fa parte dei Distretti del vino) e quelle destinate all'esposizione di collezioni e documenti che riportano dati storici e geografici riguardanti il territorio
      Oltre a varie botteghe d'arte sono presenti le seguenti strutture:
    • il Centro documentazione dei Ricetti in Europa
    • il Piccolo Museo delle cose di Cucina e Pasticceria, una raccolta di centinaia di oggetti, macchinari ed attrezzature di uso popolare o professionale nell'ambito della cucina e pasticceria. È anche centro studi sulla cultura gastronomica locale e piemontese con una importante biblioteca ed emeroteca tematica a disposizione di studiosi od appassionati. Visite su appuntamento.
    • il Museo del paesaggio naturale e storico della vitivinicoltura
  • Chiesa di Santa Maria Maggiore, via Roma. È una chiesa risalente al XII secolo. Ha subito ripetute modifiche e ampliamenti fino al XVIII secolo. Preziose sono le rifiniture interne in legno; belli i capitelli quattrocenteschi; conserva opere d'arte del XVII secolo, affreschi del finire del XV e un pulpito della metà del XVII secolo.. La facciata romanica è costruita con pietre di torrente disposte a spina di pesce.
  • Chiesa di San Lorenzo, Via San Lorenzo. La sua originaria edificazione viene fatta risalire ad un periodo antecedente l'anno 1000. È stata interamente ricostruita in stile barocco nella seconda metà del XVII secolo. Opere artistiche e preziose finiture in legno vi sono conservate all'interno.
  • Chiesa di San Pietro.

Ambiente[modifica]

  • Riserva naturale orientata delle Baragge. Il territorio della riserva è prevalentemente pianeggiante o collinare, ideale per escursioni podistiche (trekking) o a cavallo oppure ancora in bicicletta.


Eventi e feste[modifica]


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]

A Candelo si produce un particolare salame sotto grasso chiamato salam ´d l´ula. Altro salume tipico è la paletta candelese che si ottiene dalla scapola di suino sgrassata, lavorata manualmente secondo antiche regole della tradizione contadina; viene prodotto in quantità limitata.

Fra i dolci sono tipici i croccanti del Ciavarìn.

Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]


Sicurezza[modifica]

Farmacie[modifica]

Parafarmacie[modifica]


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]

  • Poste italiane, Via Iside Viana 50, +39 015 2537155, fax: +39 015 2538063.


Nei dintorni[modifica]


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