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Valle Stura di Demonte
Vinadio
Localizzazione
Valle Stura di Demonte - Localizzazione
Stato
Regione
Capoluogo
Superficie
Sito del turismo
Sito istituzionale

Valle Stura di Demonte è una valle d'Italia.

Da sapere[modifica]

Cenni geografici[modifica]

La valle si sviluppa per circa 50 km, dallo sbocco in pianura di Borgo San Dalmazzo fino al colle della Maddalena. Il fondovalle principale risale da Borgo San Dalmazzo in direzione ovest fino alla frazione Pianche del comune di Vinadio; qui, in corrispondenza con la diramazione di un vallone laterale in destra orografica, il fondovalle principale piega verso nord-ovest, e mantiene questa direzione, con alcune trascurabili oscillazioni, fino al colle della Maddalena, dove termina.

Cenni storici[modifica]

Abitata in epoca preromana passato dai Liguri Montani, la valle Stura fu conquistata dai Romani in epoca augustea, ed aggregata al municipium di Pedona. Già allora la valle aveva notevole importanza per via dei suoi valichi che garantivano un facile transito verso l'altro lato delle Alpi.

Dal V secolo la valle subì le invasioni barbariche, poi nei secoli IX e X vi furono le invasioni dei Saraceni.

Dall'XI secolo cominciano ad aversi notizie più precise sulla valle e sui Comuni che la compongono. Nel 998, la valle fu data in feudo al vescovo di Torino, sotto il cui controllo rimase fino al 1150 circa. Per tutto il XII secolo la valle fu sotto il dominio del Marchesato di Saluzzo; nel XIII secolo la valle subì la spinta espansionistica del comune di Cuneo, legato agli Angiò, che infine si impossessarono di tutta la valle da Aisone al colle della Maddalena, e la unirono alla Provenza nel 1259.

Nei secoli successivi, i Savoia tentarono a più riprese di impadronirsi della valle. Nel 1388, il loro dominio si estese fino al comune di Sambuco. Nel frattempo, con l'annessione della Provenza al regno di Francia, il resto della valle passò sotto il dominio della corona francese. Nel 1588 i Savoia riuscirono finalmente ad entrare in possesso dell'intera vallata fino al colle della Maddalena; l'ultimo territorio a cadere sotto la spinta savoiarda fu quello che raccoglieva gli attuali comuni di Roccasparvera, Moiola, Gaiola e Demonte. Sotto il dominio savoiardo la valle vide passare numerose guerre. Particolarmente significativi furono i passaggi di truppe durante la guerra di successione austriaca, e le campagne napoleoniche.

Territori e mete turistiche[modifica]

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Centri urbani[modifica]

  • 44.3166677.2166671 Aisone Aisone su Wikipedia
  • 44.39636.937832 Argentera Argentera su Wikipedia
  • 44.3333337.4833333 Borgo San Dalmazzo (Ël Borgh San Dalmass in piemontese, Ou Bourc in occitano) — D'interesse è l'abbazia di San Dalmazzo di epoca longobarda, con l'antica cripta recentemente restaurata. Nei pressi dell'abbazia si trova anche il museo dove viene ripercorsa la storia del borgo. Non si può mancare alla "Fiera fredda" per degustare pregiate qualità di lumache prodotte in loco.
  • 44.3166677.34 Demonte (Demont in piemontese, Demount in occitano) — Principale centro della Valle Stura, è un borgo di origine medievale che conserva al suo interno la parrocchiale di San Donato che ospita un affresco settecentesco riguardante la battaglia di Lepanto.
  • 44.3333337.45 Gaiola Gaiola su Wikipedia
  • 44.3166677.3833336 Moiola Moiola su Wikipedia
  • 44.357.0333337 Pietraporzio Pietraporzio su Wikipedia
  • 44.357.48 Rittana (Ritan-a in piemontese, Ritanain occitano) — In valle Stura, le abitazioni del centro storico presentano una serie di affreschi realizzati da artisti contemporanei. è composto da diverse borgate, fra le quali Paraloup, che durante la Resistenza fu centro di formazioni partigiane ed è ora sede del Museo dei Racconti.
  • 44.3333337.459 Roccasparvera Roccasparvera su Wikipedia
  • 44.3333337.08333310 Sambuco Sambuco (Italia) su Wikipedia
  • 44.3333337.36666711 Valloriate Valloriate su Wikipedia
  • 44.363647.4720812 Vignolo Vignolo su Wikipedia
  • 44.37.16666713 Vinadio


Come arrivare[modifica]


Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

La valle offre numerosi musei dedicati alle tradizioni locali. È inoltre possibile visitare molte delle fortificazioni ed installazioni militari presenti, dal forte di Vinadio alle diverse opere del Vallo Alpino del Littorio. Le borgate (ad esempio Cornaletto e Baru) offrono notevoli esempi di architettura montana; di particolare interesse poi sono le locali pievi e cappelle, e soprattutto gli affreschi che le decorano. Ogni comune ha una sua propria festa patronale, spesso collegata ad una fiera, che fa rivivere fasti e memorie dell'epoca medievale.

Cosa fare[modifica]

Escursionismo ed alpinismo[modifica]

Le montagne della valle Stura di Demonte offrono numerose potenzialità agli appassionati di alpinismo e di escursionismo. I primi possono trovare interessanti vie e pareti di roccia su quasi tutto il territorio.[36] I secondi hanno a disposizione la fitta rete sentieristica della Provincia di Cuneo. Inoltre, la valle è percorsa dai tracciati della Grande Traversata delle Alpi e della Via Alpina.

Sport invernali[modifica]

La valle dispone di una stazione sciistica per la pratica dello sci alpino, situata in comune di Argentera. La stazione offre circa 30 km di piste ad una quota compresa tra 1600 e 2800 m.

Il punto forte dell'offerta sciistica della valle è però lo sci di fondo: sono infatti presenti in valle ben 5 centri attrezzati. Il primo, storicamente, è il centro fondo Scricciolo di Pietraporzio, nato alla fine degli anni ottanta grazie anche alla vasta eco dei successi internazionali della campionessa locale Stefania Belmondo.[43] A questo prima struttura seguirono quelle del centro fondo Aisone-Vinadio,[44] del centro fondo Festiona nella frazione omonima in comune di Demonte, del centro fondo Strepeis nella frazione omonima in comune di Vinadio (presso la frazione Bagni di Vinadio), e del centro sci nordico Argentera, nel comune omonimo, in prossimità degli impianti di risalita per lo sci alpino.

Terme[modifica]

In località Bagni di Vinadio sorge lo stabilimento termale delle Terme di Vinadio, conosciute già in epoca romana. L'acqua termale si riscalda ad una profondità di circa 3000 m, per poi sorgere in superficie ad una temperatura tale da riuscire a mantenere a 60 °C le grotte naturali presenti, e a 35-38 °C la piscina termale del centro. Le Terme, chiuse l'8 settembre 2013, sono in fase di ristrutturazione e risultano chiuse. offrono soggiorno in un grand hotel collegato allo stabilimento, cure termali e centro benessere.

A tavola[modifica]


Sicurezza[modifica]


Altri progetti

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