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Cuneo
Stemma
Cuneo - Stemma
Cuneo - Stemma
Stato
Regione
Territorio
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Nome abitanti
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CAP
Fuso orario
Patrono
Posizione
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Cuneo
Sito del turismo
Sito istituzionale

Cuneo è una città del Piemonte.

Da sapere[modifica]

La città di Cuneo, fondata nel 1198, è situata su un altopiano a forma di cuneo, posto alla confluenza tra il fiume Stura e il torrente Gesso.

Cenni geografici[modifica]

Il territorio di Cuneo è situato sull'altopiano sud-occidentale del Piemonte, in posizione centrale rispetto all'arco alpino, verso sud-ovest, aperto sulla Pianura Padana verso nord-est, a poche decine di chilometri dalle colline delle Langhe e distante circa 70 km, in linea d'aria, dal Mar Mediterraneo.

Cuneo confina con: Borgo San Dalmazzo, Boves, Beinette, Centallo, Vignolo, Tarantasca, Peveragno.

Quando andare[modifica]

Cuneo ha clima temperato sub-continentale, con inverni freddi, estati calde e afose. Però è situata a oltre 500 metri di altitudine, il che contribuisce a rendere le estati più sopportabili, grazie alla ventilazione: il mese più caldo, luglio, ha una temperatura media di +21,6 °C. Il più freddo, gennaio, ha una media di +2,6 °C. La temperatura media annua si attesta sui 12,3 °C.

Il mese più secco è luglio (44 mm) ed essendo nel sud del Piemonte, Cuneo è meno esposta alle code delle perturbazioni atlantiche estive, foriere di temporali.

Le nevicate sono frequenti: non solo a causa dell'altitudine, anche per il frequente effetto "stau" delle correnti di bora. Cuneo è il capoluogo di provincia più nevoso d'Italia.

Cenni storici[modifica]

La fondazione[modifica]

Poco o nulla è noto dell'antichità di Cuneo. Ritrovamenti romani nella zona del centro storico ("Contrada Mondovì") fanno supporre la presenza di una grande villa risalente alla Roma imperiale; né è da escludere che proprio sul "cùneo" sorgesse la città di Auriate, di cui restano solo sporadiche informazioni (sede di episcopato e di una contea carolingia, probabilmente distrutta da un'incursione araba).

Si suppone che Cuneo abbia ospitato una colonia di transfughi milanesi, nei giorni in cui la città di Sant'Ambrogio subì le ire di Federico I, imperatore del Sacro Romano Impero (noto come Federico Barbarossa), quando la grande città fu parzialmente distrutta.

La documentazione storica inizia alla fine del XII secolo: nell'anno 1198 Cuneo s'impose come libero comune cioè borgo franco da ingerenze marchionali, polo d'attrazione per le popolazioni limitrofe, soggette ai vincoli feudali tipici dell'epoca.

Il territorio fin dall'epoca longobarda era sotto la giurisdizione dell'abbazia di San Dalmazzo di Pedona che poi in seguito dipese dal vescovo di Asti.

La guerra con i marchesi di Saluzzo[modifica]

Nel 1204 i marchesi di Saluzzo dichiararono guerra ad Asti e Cuneo, per eliminare i principali alleati di Asti; nel 1206 il marchese Manfredo II di Saluzzo si dovette sottomettere ad Asti e vietò agli abitanti di Villafalletto, Costigliole, Centallo e Romanisio di trasferirsi a Cuneo senza il suo permesso, per evitare lo spopolamento dei villaggi del marchesato.

Dal 1202 a Cuneo comincia un regime podestarile.

Nel 1204 i marchesi di Saluzzo, Monferrato, Busca, Ceva, del Carretto e di Clavesana si alleano con Alba e dichiarano guerra ad Asti e Cuneo.

Nel 1206 Manfredo II di Saluzzo si arrende.

Nel 1210 il marchese di Saluzzo Manfredo II e Guglielmo di Monferrato interruppero l'autonomia del comune, occupandolo con le armi; risulta che Cuneo avesse perso il favore del vescovo di Asti. Sussistono documenti nella città di Tolosa, pertinenti all'inquisizione contro i Catari (che devastò, proprio in quegli anni, la ricca Linguadoca, con una violenta crociata da parte dei Franchi del nord su precisa esortazione papale) in cui Cuneo è sospettata di offrire ospitalità agli Albigesi in fuga, per questo motivo viene definita bourg tournant ovvero "borgo ruotante", località che apriva le porte agli eretici senza patria e li assisteva, per immetterli nella Val Padana.

Accusa gravissima: avrebbe potuto legittimare e giustificare l'intervento del marchese di Saluzzo, il quale non vedeva l'ora di togliersi quella spina dal fianco.

Indipendenza, Cuneo diventa un libero comune[modifica]

Nel 1230 Cuneo si allea con Borgo San Dalmazzo e Savigliano; il milanese Oberto de Ozeno libera Cuneo, la fortifica e ne diventa podestà, ma verrà ucciso in battaglia. Per vendicarsi della morte di Oberto, Milano dichiara guerra al marchese di Monferrato, cui verrà sottratta la città di Chivasso.

La storia di Cuneo come libero comune durò circa 30 anni; questo periodo fu caratterizzato da numerose alleanze: fino al 1237 con Milano, dal 1238 al 1250 con Federico II, dal 1251 al 1258 con Alba e Asti.

L'occupazione fu di breve durata. Dieci anni dopo il comune risorse, probabilmente con l'aiuto dei Milanesi; nel 1238 Federico II riconobbe ai cuneesi la loro libertà.

Nel 1251 al podestà vengono affiancati un giudice e un miles, pagati 150 lire. Cuneo era anche governata dal consiglio comunale, composto da un numero variabile di persone.

Nel 1259 cessò la vita autonoma del comune, che aveva esteso la sua autorità nelle valli che, a raggiera, confluivano nell'altopiano tra i 2 torrenti, nonché sulle vicine valli del Grana e del Maira (scontrandosi con il potente monastero di San Dalmazzo).

Sottomissione a Carlo d'Angiò[modifica]

Nel 1260 l'alleanza con Carlo d'Angiò, futuro re di Napoli, ma ancora conte di Provenza, finì per sfociare in una dedizione che sembrava conveniente per i cuneesi e per i provenzali.

Nel 1306 la zecca del regno di Napoli si trasferisce a Cuneo. In tal modo, con Alba, Cuneo divenne il principale centro dei domini angioini in Piemonte; proprio allora apparve per la prima volta il nome "Piemonte", a indicare i domini provenzali ai piedi dei monti, una volta superati i colli alpini.

Cuneo era capitale di un distretto che arrivava alle valli Stura, Gesso, Grana, Vermenagna; godeva di un proprio statuto, vantava notevoli franchigie fiscali e commerciali, batteva propria moneta. In un sigillo del comune di Cuneo del 1379, custodito presso l'archivio storico di Torino, spiccano le insegne degli Angiò (le tre bande orizzontali rosse su campo bianco) con la legenda: "Notum sit contis: Conium caput est Pedemontis" ("Cuneo è la capitale del Piemonte"). Nel 1309 muore Carlo II di Napoli, tutti i nobili del regno di Napoli si ritrovano a Cuneo per giurare fedeltà a Roberto di Napoli.

Cuneo come capitale angioina del "Piemonte provenzale" prosperò, con alterne vicende, per più di 100 anni. Il legame con gli angioini fu interrotto in più occasioni: tra il 1281 ed il 1305 Cuneo fu sottomessa al marchese di Saluzzo; tra il 1347 e il 1348 passò, per la prima volta, sotto il dominio dei conti di Savoia, quindi fu soggetta all'autorità dei Visconti (1348-1356) che sembravano in procinto di diventare re dell'Alta Italia; poi, ancora una volta, tornò a far parte del marchesato di Saluzzo (1356) per essere nuovamente assoggettata ai Visconti (1366-1372). All'epoca Cuneo era un borgo aperto, commerciale, con logge di mercanti veneziani, pisani, genovesi, lombardi, provenzali e catalani (un'importante piazza commerciale sull'asse Lombardia-Provenza-Catalogna o, se si preferisce, Milano-Marsiglia-Barcellona); pare che la località di Sant'Antonio Aradolo, all'imbocco della Valle Gesso — che portava al Colle delle Finestre, dove transitava un'antica strada romana — fosse, in origine, una stazione commerciale catalana. Sottomissione ai Savoia

La stagione angioina ebbe termine nel 1382, con la sottomissione dei cuneesi ai Savoia. Fu uno scambio concordato tra la regina Giovanna d'Angiò, desiderosa di rimpossessarsi del regno di Napoli, e Amedeo VI di Savoia, noto come il Conte Verde, signore della Savoia e conte d'Aosta e Moriana, dal 1343 al 1383. Il Conte le assicurò il suo appoggio militare e, in cambio, ottenne i domini provenzali ai piedi dei monti (il 'Piemonte' delle origini), impresa che gli costò la vita, in quanto morì di peste, mentre sosteneva la causa di Luigi d'Angiò nel Meridione d'Italia, dopo la morte della regina Giovanna.

Con il passaggio della città ai Savoia iniziò un nuovo periodo che vide l'inserimento graduale del comune nello Stato sabaudo, in via di crescita e di formazione definitiva.

Fu così che Cuneo si trasformò, da città aperta e commerciale, in città chiusa e militare; si rimpicciolì anche urbanisticamente, trasformandosi in borgo-fortezza, sull'asse nord-sud, Savoia-Nizzardo — o, se si preferisce, Chambéry-Torino-Nizza — cintura di contenimento dell'espansionismo francese verso la Val Padana, manifestatosi al termine della guerra dei 100 anni con l'Inghilterra e protrattosi nei secoli successivi, fino alle campagne napoleoniche.

Tale trasformazione avvenne nei due secoli che vanno dal trasferimento ai Savoia, ai tempi del Conte Verde (1382), fino alla morte di Emanuele Filiberto (1580).

Assedi di Cuneo[modifica]

Questo periodo è contraddistinto da una lunga serie di assedi, cui fu sottoposta la città. Nel 1515 i cuneesi riuscirono ad allontanare dalle loro mura gli svizzeri, alleati del Sacro Romano Impero, in attesa dell'arrivo del re di Francia Francesco I.

Nel 1542 fu la volta di Claude d'Annebault, con i suoi 18.000 francesi, a essere costretto a battere in ritirata.

Nel 1557, sotto il comando del Conte Carlo Manfredi Luserna d'Angrogna, Cuneo sostenne vittoriosamente uno dei più duri assedi della sua storia: dal maggio al 27 giugno, riuscendo a resistere alle preponderanti forze del maresciallo di Brissac; questo fatto salvò lo Stato di Emanuele Filiberto; questi, riconoscente, concesse a Cuneo il titolo di città, con un diploma del 1559, e la facoltà di inserire sullo stemma comunale le armi dei Savoia.

Nel 1639 e '41 furono le truppe di Madama Reale a cingere d'assedio la città.

Nel 1691 i soldati del generale francese Nicolas de Catinat furono battuti, dopo un duro assedio.

Nel 1744 a scontrarsi con le mura di Cuneo furono i franco-spagnoli (Guerra di successione austriaca); dopo aver superato il forte di Demonte, le truppe franco-spagnole arrivarono di fronte alla città fortificata, pronta a sostenere un difficile assedio; in quegli anni era governatore della città il barone Federico Leutrum (per l'esattezza barone Karl Sigmund Friedrich Wilhelm von Leutrum) che i cuneesi chiamavano, familiarmente, "Barùn Litrùn"; gentiluomo di origine sassone, luterano, che il re Carlo Emanuele III di Savoia (noto con il soprannome di 'Carlin') aveva incaricato di difendere la città, vista la sua vasta esperienza in campo militare; il barone assolse egregiamente il suo compito e rimase a Cuneo, cercando di rinnovarla con iniziative edilizie, fino alla morte, in occasione della quale fu composta la famosa ballata del "Barùn Litrùn", che ebbe vasto successo in Piemonte, per un paio di secoli.

L'assedio cominciò il 15 settembre 1744, con l'arrivo della prima bomba contro le mura di Cuneo; i cuneesi risposero con tanta foga da far tacere i nemici per più di due giorni. I combattimenti continuarono per molto, con i gallo-ispani che distruggevano campanili e camini e i piemontesi che facevano di tutto per cacciarli, motivati dal barone Federico Leutrum, che amava molto quella che definiva già la sua città. Il 29 settembre da Saluzzo il Re arrivò con 25.000 uomini (su 40.000 di tutto l'esercito sabaudo) per soccorrere i 4.089 soldati a difesa di Cuneo. L'esercito si schierò a Madonna dell'Olmo e lì, il 30 settembre, combatté una grande battaglia contro i nemici, che ne uscirono vincitori ma molto indeboliti. I 21 giorni di assedio successivi furono molto più facili e l'11 ottobre il consiglio di guerra franco-spagnolo (composto dal Principe di Contì per i francesi e dal marchese de La Mina per gli spagnoli, sotto il comando generale dell'Infante di Spagna Don Luigi di Borbone), decise che, nelle notti successive, sarebbe avvenuta la ritirata. Il 21 ottobre l'assedio venne dichiarato concluso.

Occupazione napoleonica[modifica]

L'esercito di Napoleone occupa la fortezza di Cuneo il 28 aprile 1796, Giuseppe Pietro Bagetti Con l'occupazione napoleonica si apre l'ultima fase della storia cuneese. Il giovane generale Napoleone, all'epoca ventisettenne, prese Cuneo senza necessità di assediare la città, a causa dello sbandamento generale dell'esercito sabaudo, seppur sostanzialmente integro, dopo le battaglie di Montenotte, Dego, Cosseria e San Michele di Mondovì.

L'ultimo assedio che sostenne Cuneo fu quello del 1799, allorché l'esercito austro-russo allontanò dalla città i francesi, ma solo per pochi mesi poiché, l'anno successivo, la definitiva vittoria di Marengo assicurò a Napoleone il totale controllo dell'Italia settentrionale.

Nella stagione napoleonica la città, annessa all'Impero Francese, divenne capoluogo del dipartimento della Stura che anticipò, mezzo secolo prima e quasi nelle sue esatte dimensioni (l'antica provincia di Ceva con l'alta valle del Tanaro e le Alte Langhe furono annesse al dipartimento di Montenotte con capoluogo Savona), la definitiva provincia di Cuneo, creata con la legge del 1859.

Alla restaurazione, nel 1817, Cuneo ebbe anche una sua diocesi e durante il Risorgimento tenne a battesimo i Cacciatori delle Alpi, volontari di Garibaldi.

Resistenza[modifica]

Dal 1943 al 1945 Cuneo fu, con le sue valli, uno dei maggiori centri della Resistenza. La città fu liberata dai partigiani il 28 aprile 1945.

Come orientarsi[modifica]

Il centro città è caratterizzato da un impianto a scacchiera, lungo l'asse mediano via Roma-corso Nizza. La città è ripartita in suddivisioni storiche, che sono:

  • 44.3924947.5503031 Area Aulica Storica: area compresa tra Corso Kennedy, Piazza Torino, Corso Papa Giovanni XXIII, Corso Garibaldi, Corso Soleri; al suo interno si riscontrano le permanenze di un antico impianto antecedente al 1800, che gravitano soprattutto intorno l'asse centrale di Via Roma, e le permanenze tra 1800 e 1900, riscontrabili a monte di Via Roma e gravitanti attorno a Piazza Galimberti; quest'area è più comunemente conosciuta come Centro storico.
  • Area Centrale Storico - Ambientale: area compresa tra Corso Soleri, Corso Garibaldi, Corso Marconi, Corso Solaro, Lungo Stura XXIV maggio, Corso Giolitti, Corso Carlo Brunet; al suo interno si riscontrano le permanenze tra il 1900 e il 1950.
  • Area Modernista: area rimanente dell'altipiano e delle frazioni, le cui permanenze si riferiscono al periodo post 1950, escluse le porzioni Storico - Ambientali di valore storico - documentario inserite nel tessuto più recente o comunque diversamente qualificate in relazione ai caratteri urbanistici e architettonici del contesto ambientale, comprendenti anche i viali alberati, in particolare viale Angeli, il Parco Fluviale Gesso e Stura e le Porte della Città.
  • 44.3896517.5479341 Piazza Galimberti
  • 44.3930687.5514532 Via Roma — Via principale (pedonale) del centro storico, fiancheggiata dai palazzi medievali e rinascimentali con le facciate nel loro antico splendore e i caratteristici portici bassi.


Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

Aeroporto di Cuneo-Levaldigi

L'44.5470197.6232171 Aeroporto di Cuneo-Levaldigi (IATA: CUF) dista 19,6 km da Cuneo ed è collegato alla città mediante aerobus; da qui partono voli nazionali e internazionali, il cui orario è consultabile online.

Altri aeroporti sono quelli di Torino-Caselle, Milano-Malpensa, di Genova "C. Colombo" e di Nizza Costa Azzurra.

In auto[modifica]

Dall'Italia:

Dalla Francia:

  • Colle dell'Agnello (m. 2.748 - sempre chiuso nei mesi invernali) che immette in Valle Varaita e porta a Saluzzo
  • Colle della Maddalena (1.996 m).
  • Colle della Lombarda (2.351 m - sempre chiuso nei mesi invernali).
  • Tunnel del Colle di Tenda (1.300 m).

In nave[modifica]

Cuneo non è raggiungibile mediante nave, se non con viaggi integrati: nave+aereo, nave+treno, nave+autobus, nave+auto.

In treno[modifica]

La città dispone di due stazioni ferroviarie:

Stazione di Cuneo
  • 44.3877787.5363891 Stazione di Cuneo (Cuneo Altipiano). La stazione di Cuneo è la principale stazione ferroviaria della città di Cuneo. Si trova in Piazzale della Libertà, ad ovest del centro abitato; venne inaugurata il 7 novembre 1937. La linea Cuneo-Limone Piemonte-Ventimiglia permette di raggiungere Cuneo sia dalla Liguria che dalla Francia, mentre la linea Cuneo-Torino permette di raggiungere Cuneo dal capoluogo regionale. Stazione di Cuneo su Wikipedia stazione di Cuneo (Q3969509) su Wikidata

In autobus[modifica]

Cuneo è collegata con le località del Cuneese e con altri capoluoghi di provincia attraverso numerose linee di autobus, gestite da aziende facenti parte del consorzio Grandabus.

Come spostarsi[modifica]

Con mezzi pubblici[modifica]

La città è servita da un efficiente sistema di trasporto pubblico, quali autobus, navette, ascensori, gestito dal consorzio Grandabus, che permette, con numerose corse e linee, di raggiungere le varie zone della città e delle frazioni.

Nel centro città è attiva la Free Bus Area, un'area in cui è possibile usufruire gratuitamente del trasporto pubblico mediante autobus. Lungo l'asse centrale, da Piazza Torino a Piazza Costituzione, e lungo Corso Giolitti è possibile salire e scendere dagli autobus che transitano su questo percorso senza presentare alcun biglietto; le fermate e gli autobus sono contrassegnati da appositi pannelli (se si sale o si scende a fermate fuori dalla Free Bus Area è necessario esibire il biglietto o l'abbonamento).

In taxi[modifica]

Gli spostamenti in città sono anche possibili attraverso l'utilizzo del servizio taxi (tariffe), telefonando al numero +39 0171 692113.

In auto[modifica]

Raggiunta la città, è preferibile usufruire dei seguenti parcheggi di testata:

  • 44.3866997.5511612 Parcheggio Impianti sportivi, Via Porta Mondovì. gratuito. 500 posti disponibili, ascensore panoramico per il centro città.
  • 44.3903957.5525443 Parcheggio interrato Piazza Boves, Corso Guglielmo Marconi. a pagamento. 200 posti disponibili.
  • 44.3923557.5546074 Parcheggio Piazzale Porta Mondovì, Piazzale Porta Mondovì. gratuito. 90 posti disponibili.
  • 44.3939377.555655 Parcheggio Piazzale Vecchia Stazione, Viale Vecchia Stazione. gratuito. 85 posti disponibili.
  • 44.3966417.554226 Parcheggio Piazzale Italgas, Circonvallazione Nord. gratuito. 95 posti disponibili.
  • 44.3963157.5533977 Parcheggio Discesa del gas, Discesa del Gas. gratuito. 60 posti disponibili.
  • 44.3978857.5495958 Parcheggio Cimitero urbano, Via del Fontanone. gratuito. 200 posti disponibili, navetta gratuita per il centro città.
  • 44.3954937.5488499 Parcheggio Discesa Bellavista, Discesa Bellavista. gratuito. 185 posti disponibili, navetta gratuita per il centro città.
  • 44.3921127.54456310 Parcheggio Ex Eliporto, Lungostura John Fitzgerald Kennedy. gratuito. 168 posti disponibili.
  • 44.3778167.53448911 Parcheggio Est-Ovest, Piazza della Costituzione. gratuito. 315 posti disponibili.


Cosa vedere[modifica]

Architetture religiose[modifica]

Interno della cattedrale
  • 44.39067.54881 Cattedrale di Santa Maria del Bosco, Via Roma (Via principale, pedonale, del centro storico). È il principale luogo di culto cattolico di Cuneo, sede vescovile della diocesi omonima. Inoltre, fa parte della Zona Pastorale di Cuneo Città. Duomo di Cuneo su Wikipedia duomo di Cuneo (Q2942651) su Wikidata
Chiesa del Sacro Cuore di Gesù
  • 44.3851397.5439612 Chiesa del Sacro Cuore di Gesù. La costruzione dell'edificio iniziò nel 1892 su progetto dell'architetto Carlo Ponzo. Il campanile venne innalzato nel 1902 e la facciata, rimasta incompiuta, venne realizzata nel 1925 in stile neogotico. Tra il 2003 e il 2004, nell'ambito di un'importante campagna di restauro della chiesa, è stato realizzato il nuovo presbiterio con arredi di gusto moderno. Internamente, la chiesa è in stile neoromanico, con struttura a tre navate e abside con deambulatorio, senza transetto. Chiesa del Sacro Cuore di Gesù (Cuneo) su Wikipedia chiesa del Sacro Cuore di Gesù (Q16539823) su Wikidata
  • 44.392377.553013 Chiesa di San Sebastiano, Contrada Mondovì 15. Per tutto il trecento la città di Cuneo non aveva chiese dedicate a San Sebastiano. Una chiesetta a lui dedicata sorse per iniziativa del comune nel 1431 sulla via vecchia di Borgo. Era di forma circolare con molte finestre così che i fedeli potevano assistere alla messa anche in periodo di epidemia senza stare in un luogo chiuso. Accanto alla chiesa si trova il Museo diocesano. Chiesa di San Sebastiano (Cuneo) su Wikipedia chiesa di San Sebastiano (Q17624999) su Wikidata
Ex chiesa di Santa Chiara
  • 44.393917.553094 Chiesa di Sant'Ambrogio. La chiesa di Sant'Ambrogio segue una pianta a croce greca da cui derivano volte a botte e a cono. Sulle pareti della chiesa le decorazioni incorniciano altari ed icone, si movimenta nel presbiterio con sfondi dorati, si amplia sull'abside sfoggiando tutta la sua prestigiosa cupola dove il pittore ha dipinto sant'Ambrogio raggiante della celestiale visione fra teorie di angeli riddanti. Su tutta la volta un intrecciarsi di ghirlande floreali. L'altare maggiore, prezioso di marmi, è in contrasto con le linee barocche dell'edificio. Chiesa di Sant'Ambrogio (Cuneo) su Wikipedia chiesa di Sant'Ambrogio (Q16540487) su Wikidata
  • 44.391737.55085 Chiesa di Santa Chiara. Chiesa del 1719. La facciata è composta da due linee oblique, tra cui si svolge una linea concava: un corpo centrale sporgente s'innalza nella parte mediana, coronata da un frontone. Numerose lesene con capitello ionico movimentano il prospetto. La chiesa ha una pianta a croce greca. Degne di considerazione sono i numerosi affreschi di Gian Carlo Aliberti. Sei quadri rappresentano la vita di Santa Chiara. Chiesa di Santa Chiara (Cuneo) su Wikipedia ex chiesa di Santa Chiara (Q17625022) su Wikidata
Santa Croce
  • 44.394157.549536 Chiesa di Santa Croce, Via Fratelli Vaschetto. Costruita fra il 1709 e il 1715 è stata inizialmente attribuita a Francesco Gallo che all'epoca lavorava anche a Sant'Ambrogio. In realtà, il progettista fu l'architetto Antonio Bertola mentre Francesco Gallo sovrintese alla costruzione. La chiesa è in stile barocco con una facciata assai caratteristica che si presenta concava a due ordini in contrasto col tracciato ortogonale della strada su cui si trova. Il prospetto concavo e la realizzazione di spigolo sull'isolato non sono casuali, ma consentono la formazione di una piazzetta che valorizza la struttura e ne evidenza il tono accogliente. L'abbondanza di ridondanze e finestre ad arco palladiano fanno pensare ad una mano diversa da quella più severa del Gallo. Lo spazio interno è organizzato sul tracciato di due ellissi che si incontrano. Chiesa di Santa Croce (Cuneo) su Wikipedia chiesa di Santa Croce (Q16540599) su Wikidata
Chiesa di Santa Maria della Pieve
  • 44.393587.551057 Chiesa di Santa Maria della Pieve. La chiesa è stata costruita dai gesuiti dal 1656 al 1664. La facciata è a due piani: il primo è diviso dalla porta ed è decorato con sei lesene a capitello corinzio e da due nicchie contenenti due statue allegoriche rappresentanti l'America e la Cina. La porta è ornata da un arco su cui sono raffigurati degli angeli. Il secondo piano ha quattro lesene a capitello ionico e due nicchie con due statue: la Carità e la Religione. L'interno della chiesa è in stile barocco, un'unica grande navata con quattro archi ai lati. Dieci coretti racchiusi da grate frastagliati, molti stucchi dorati e statue allegoriche, i parati dorati degli altari creano uno scintillio di ori. L'altar maggiore è in marmo, il tabernacolo è composto da due portine dorate e la portina di ricambia in argento cesellato abbelliscono l'altare. Gli altari laterali sono dedicati a: san Giuseppe, Cuore Immacolato di Maria, san Francesco Saverio, le anime purganti con Madonna e santi. Chiesa di Santa Maria della Pieve (Cuneo) su Wikipedia chiesa di Santa Maria della Pieve (Q16540737) su Wikidata
Santuario della Madonna degli Angeli
Sinagoga di Cuneo
  • 44.366587.537168 Santuario della Madonna degli Angeli, Viale degli Angeli. La sua storia risale al XV secolo. Nel transetto destro si trova la tomba della famiglia Galimberti, con le spoglie di Tancredi Galimberti senior, senatore e ministro del Regno d'Italia, della moglie Alice Schantzer, poetessa e letterata, e del loro figlio Tancredi junior, Eroe Nazionale della Resistenza, ucciso dai fascisti durante la guerra di liberazione. La chiesa conserva il corpo del Beato Angelo Carletti da Chivasso, traslato nel 1535 dall'antico convento di Sant'Antonio, distrutto per l'amplificazione delle mura della città di Cuneo del 1537, e le ossa del Venerabile Benigno da Cuneo. Santuario della Madonna degli Angeli (Cuneo) su Wikipedia santuario della Madonna degli Angeli (Q3949684) su Wikidata
  • 44.3922057.5521859 Sinagoga di Cuneo, via Mondovì. La sinagoga di Cuneo fu costruita nel 1611 nel cuore del ghetto da poco costituito. Il luogo di culto è rimasto ininterrottamente nella stessa area, ma nel 1884, in seguito all'Emancipazione, il tempio fu completamente ristrutturato sia all'esterno che all'interno. Con la ristrutturazione ottocentesca la sinagoga acquisisce in primo luogo la facciata monumentale, che era preclusa alle vecchie sinagoghe di ghetto, cui si imponeva di rimanere nascoste all'interno di edifici anonimi. Di sobrio stile barocco, la facciata della sinagoga di Cuneo si apre sulla strada con due portoni ad arco in legno scuro, contornati da pietra e sovrastati simmetricamente da una coppia di finestre. La facciata è separata dagli altri edifici del ghetto e inquadrata da due colonne con fregi corinzi, unite da un cornicione monumentali. Sinagoga di Cuneo su Wikipedia sinagoga di Cuneo (Q3508045) su Wikidata

Architetture civili[modifica]

Musei[modifica]

Complesso Monumentale San Francesco
  • 44.3945827.55027712 Complesso Monumentale San Francesco e Museo Civico, Via Santa Maria n° 10 (Vicino a piazza Virginio), +39 0171 634 175, fax: +39 0171 661 37, . Intero: 2,00 €; Ridotto: 1,50 €. Mar, Gio-Ven, Dom e festivi 15:00-18:00; Sab 10:30-13:00 e 15:00-18:00. Comprende l'ex convento e l'annessa ex chiesa. Esso è stato classificato come monumento nazionale e rara testimonianza architettonica di epoca medievale in città. In questo luogo, già a partire dal XIII secolo, si insediarono i frati francescani; dal XV secolo il Complesso diventò un importante punto di riferimento per tutta la cittadinanza cuneese e le famiglie nobili parteciparono con ingenti donazioni all'abbellimento e all'ampliamento della struttura. Il museo civico conserva reperti preistorici, romani, medievali e di arte sacra. Complesso monumentale di San Francesco su Wikipedia Complesso monumentale di San Francesco (Q3685236) su Wikidata
  • 44.3899547.54743113 Museo Casa Galimberti, Piazza Galimberti n° 6 (2° piano) (In piazza Galimberti), +39 0171 693 344, +39 0171 444 815, . Ingressi: Sab, Dom e festivi 15:30 e 17:00; Lun-Ven su prenotazione. La casa e lo studio che furono della famiglia Galimberti sono oggi un museo, a seguito del lascito testamentario del fratello Carlo Enrico nel 1974. Esso espone oggetti, documenti, ricordi della famiglia e in particolare contiene una biblioteca di circa 20.000 volumi, riviste ed opuscoli prevalentemente appartenenti all'Ottocento e primi Novecento d'argomento giuridico, letterario, scientifico ed artistico, opere d'arte di pittori quali Lorenzo Delleani, Giacomo Grosso, Matteo Olivero e scultori come Leonardo Bistolfi e Henri Godet.
  • 44.392267.5528214 Museo diocesano San Sebastiano, Contrada Mondovì n° 15 (Accanto alla Chiesa di San Sebastiano), +39 0171 67725, . Intero: 5 €; ridotto: 3 € - 1 €. Ven 15:00-19:00; Sab e Dom 10:00-19:00. Ha un percorso incentrato quasi interamente sulle opere e sulla suppellettile liturgica di pertinenza del Complesso monumentale di San Sebastiano, ripercorrendo la storia della diocesi e del territorio dall'antica intitolazione medievale a san Giacomo fino ai giorni nostri. Museo diocesano San Sebastiano su Wikipedia museo diocesano San Sebastiano (Q3868305) su Wikidata
  • 44.38767.53672615 Museo ferroviario, Piazzale della Libertà n° 10, +39 0171 690458, . È in parte all'interno e in parte all'esterno. Nella Sala Reale, cioè la sala d'aspetto della famiglia reale, si trovano bacheche che espongono manifesti, foto e giornali d'epoca relativi al passaggio nella stazione, in un binario riservato, del treno della famiglia reale. Vi sono anche esposizioni di vari tipi di berretti usati dai ferrovieri, a partire dagli anni venti ad oggi, una serie di biglietti, licenze e tessere di viaggio, una biglietteria di legno degli anni venti, lanterne, diversi telefoni, palette e fischietti. All'esterno vi è un vagone, costruito nel 1943 dalla Piaggio a Genova, contenente dei documenti riguardanti la linea ferroviaria Cuneo-Nizza, realizzata nel XX secolo; nel deposito, infine, vi è una locomotiva trifase.


Eventi e feste[modifica]


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]

Non farsi tentare da qualche vestito o da altri oggetti a Cuneo è praticamente impossibile: passeggiando per i portici della città si incontrano moltissimi negozi con vetrine ben allestite.

Molto numerosi i negozi con abbigliamento tecnico per escursioni o sport invernali.

  • 44.3891557.5402781 Carrefour - Cuneo IV Novembre, Corso IV Novembre, 19, +39 0171691079.
  • 44.3771157.5216962 Coop, Via Cascina Colombaro, 26, +39 0171615611.


Come divertirsi[modifica]

Spettacoli[modifica]


Dove mangiare[modifica]

Pubblicità dei cuneesi

Il cuneese al rum è un tipo di cioccolatino formato da due cialde di meringa che racchiudono una crema pasticcera al cioccolato fondente e rum, il tutto rivestito da uno strato di cioccolato fondente, che si produce a Cuneo. Solitamente è avvolto in carta rossa con scritte dorate.

Prezzi modici[modifica]


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]


Sicurezza[modifica]

Farmacie di Turno[modifica]

Per farmacie di turno consulta il sito ufficiale qui


Come restare in contatto[modifica]

Tenersi informati[modifica]

Televisione[modifica]

Giornali ( Online o cartacei)[modifica]

Radio[modifica]


Nei dintorni[modifica]

Si possono fare escursioni presso il parco fluviale Gesso e Stura.



Altri progetti

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